In una settimana il lupo ha ucciso 12 pecore
In una settimana il lupo ha ucciso 12 pecore, ferito gravamente altre 10, e spaventato piu di 200. tutto in pieno giorno, in mattina, in area
visibile e recintata. Presi dalla disperazione siamo andati davanti alla regione responabile per i danni da predazione. Crediamo che 80 euro di rimborso meno lo smaltimento delle carcasse (circa 30euro) sia troppo poco ( una presa in giro). La vita di un animale vale molto di piu di 50 euro, per la famiglie che ci vivono, per la collettività ( manteniamo il territorio faccendo pastorizzia in zone svantaggiate, perchè simo rimasti pochissimi a fare una vita fuori dal tempo). La reintroduzione del lupo non deve essere fatta sulla pelle dei pastori.
Sono ormai centinaia gli animali predati in tutta la regione. Solo le persone che conosciamo hanno perso più di 80 animali. La selva romanesca in due anni quaranta, Salvatore Cottu negli ultimi anni almeno una trentina …. i lupi attaccano persino i vitelli al pascolo.
Il costo dei rimborsi che sostiene la collettività è di 200.000 euro l’anno. Noi vogliamo gli allevamenti etici , rispettosi del benessere animale, biologici, con gli animali al pascolo, ma noi non siamo in grado di sostenere i costi per tutelare i nostri animali dal lupo.
Potremo come collettività grazie alla tecnologia tracciare la presenza del lupo? Dei collari con il gps…. le recinzioni non sono la
soluzione e i cani da pastore non si possono tenere nelle aree abitate, ( le persone possono essere agredite dai cani, i cani difendono il territorio e le pecorte da tuttti gli intrusi anche i ciclisti) Il vedere ripetutamente gli animali attaccati, uccisi, sbranati e spaventati ti porta a chiudere per disperazione; oggi per poter alleviare almeno il senso di impotenza siamo andati a chiedere delle azioni più concrete, vorremmo attenzione dai giornali . Se potete difulgrare la notizia saremo molto felici.
Grazie
Marco Feltrin e Salvatore Cottù
Paragone per i non contadini. iimmaginate molto intensamente che il giorno di riscossione dello stipendio guardate il versamento o l'assegno e trovate che mancano 100-200 o anche 500 euro. Rimanete esterefatti, chiedete spiegazioni e contrariati vi rivolgete alla pubblica autorità. Un laconico uffciale vi spiegherà annoiato che il Signor Lupo (o il Signor Capriolo o il Signor Cinghiale) hanno efettuato un prelievo alle vostre spalle. Che è un evento sgradevole ma che purtroppo può succedere. Voi vi inalberate, dite che non è possibile, che non è giusto, che fate già fatica ad arrivare alla fine del mese, che qualcuno dovrà pur fare qualcosa….e il laconico uffciale vi invita a compilare il modulo di rimborso danni che lo Stato prevede in queste situazioni. Succederà che dopo un anno o forse pià vi arriveranno 10-20 o anche 50 euro di rimborso. Provate a capirci un po di più e scoprite che il Signor Lupo (ma anche il signor Capriolo e il Signor Cinghiale) sono di proprietà indisponibile dello Stato, hanno popolazioni in forte crescita e che andranno a intensificare i prelievi al vostro stipendio, La sottrazione inizia a non essere più sporadica ma tutti i mesi il prelievo forzoso si ripete e aumenta. Inferociti ritornate dagli ufficiali statali che, calmissimi di fronte elle vostre escandescenze, vi consigliano di organizzare dei "sistemi di prevenzione" , e che loro vi sosterranno fornendovi il materiale necessario. Scoprite che montare recinti o gestire dissuasori vi comporterà un aumento di lavoro consistente. Già lavorate un casino, bisogna lavorare di più per limitare i danni … Poi i mesi successivi constatate che il lavoro in più non è servito e che i prelievi allo stipendio continuano.Gli ufficiali rispondono che è colpa degli assessori, dei verdi, dei cacciatori. Che è colpa vostra che non fate i recinti per bene…o che dovreste cambiare coltura…oppure, forse, cambiare vita E' così che ti senti un contadino inutile, che nessuno ci tiene a te e che non conti veramente un cazzo. Che il Signor Lupo invece è bellissimo affascinante e misterioso (ma anche il Signor Capriolo e il Signor Cinghiale)…TUTTI li vogliono mentre tu sei un contadinazzo che ce ne sono i miliardi al mondo e quello che fai chi se ne frega – lo farà qualcun altro. Sei pure brutto e puoi anche morire di fame. E allora l'odio ti sale agli occhi e al colmo della disperazione ti viene in mente tuo nonno. Negli anni cinquanta, con dieci figli e la fame.. Tuo nonno non avrebbe detto "aiuto c'è un cinghiale nell'orto!!!". Avrebbe detto "zitti zitti che c'è un cinghiale nell'orto…" carlo
Abito vicino a Castel del Rio, in Valle Santerno. Anche qui molti agricoltori hanno avuto danni dai lupi. Quelli che tenevano qualche pecora "alla buona" hanno smesso. I veri allevatori hanno dovuto attrezzarsi con recinti adatti e cani pastore. E' vero che i risarcimenti per i danni subiti sono ridicoli ed è vero che se vogliamo il lupo nei nostri territori dobbiamo accettare di risarcire i danni che provoca. Ma il problema non è il lupo, siamo noi uomini, la nostra partecipazione alle scelte, i nostri modi di scegliere le rappresentanze politiche, i segnali che mandiamo ai decisori. Gli equilibri ambientali di lungo periodo non si trovano facendo "piazza pulita" di ciò che "disturba". Chi sopravvive in montagna, con duro lavoro, deve essere aiutato, ma ritengo più lungimirante appellarsi a chi sta con il lupo, piuttosto che a chi sta con la carabina. Resistete, cordialmente, Luca Bartolucci
Tuo nonno aveva ragione al 100%100. Non lasciare cadere i suoi esempi. 😉
Coraggio!