dibattito sul commercio equo
Sono incuriosita da come anche nel micro cosmo di chi è attento ad una dimensione del sociale e del solidale si possano dare delle connotazioni così europa-centriche sul commercio equo.
https://www.campiaperti.org/2014/11/20/dibattito-sul-commercio-equo/https://www.campiaperti.org/wp-content/uploads/2014/11/dsc_0055-1024x477.jpghttps://www.campiaperti.org/wp-content/uploads/2014/11/dsc_0055-300x300.jpgOpinioniSono incuriosita da come anche nel micro cosmo di chi è attento ad una dimensione del sociale e del solidale si possano dare delle connotazioni così europa-centriche sul commercio equo.
Mi spiego meglio: la centralità del commercio equo è in primo luogo la conoscenza di realtà in molti casi minimali...cafcaf
cfarneti@infinito.itAdministratorCampiApertiMi spiego meglio: la centralità del commercio equo è in primo luogo la conoscenza di realtà in molti casi minimali e marginali delle grandi produzioni asservite all’agroalimentare ed al business del cibo. Queste realtà vengono conosciute , con un profonda relazione anche in termini umani, e questo lo posso testimoniare personalmente per una esperienza presso i produttori del caffè UCIRI, e da questa conoscenza , che è quella che noi col nostro bel linguaggio chiamiamo “economia di relazione”, nasce un rapporto che consente di dare dignità a quelle persone ancor prima che lavoratori.
Secondo me solo se abbiamo l’occhio concentrato su noi stessi, sulla centralità nel nostro sistema o sulla necessità di essere intonsi rispetto alle brutture del mondo, salvo poi viverci con i distinguo tutti, possiamo sostenere che tra il caffè venduto tramite una centrale di importazione come il CTM invece che libero mondo c’è differenza.
Se il primo valore è la dignità, il rispetto della storia, il diritto alla sovranità alimentare, il rispetto alla terra, per quei piccoli lembi che siano, ma anche il diritto al reddito quando spesso è quello che garantisce la soglia di sopravvivenza, non certo la nostra “qualità” della vita, allora penso che chiunque abbia a cuore questo universo di donne e uomini che vivono, o cercano di sopravvivere, lottano anche a costo della vita e delle multinazionali, cercano dignità nel lavoro, non possiamo lasciarle perdere perchè il ctm/altromercato ha scelto anche il canale della grande distribuzione. Lascio da parte il citare a spot di Zanotelli, perchè dice molto altro e di più, ma sono convinta che il primo valore sia la persona, la terra e la dignità.
Ognuno può pensarla secondo il suo schema di valori ma non vorrei giudizi sommari a quello che è un percorso lungo, anche difficile e sempre in essere, per cui ben venga una discussione che parli di temi e di esperienze, non sanzioni, al di là che ovviamente ben vengano le esperienze di libero mondo e dei tanti altri che fortunatamente hanno ancora voglia e speranza di pensare che il lontano geografico ci è molto più vicino di quanto non crediamo e quindi dobbiamo accorciare le distanze.
Alla prossima assemblea, ciao
Roberta
Questo pezzo deduco che sia una risposta a uno scambio di mail avvenuto ultimamente in alcune mailing list locali, io non ho letto tutto, se non questo articolo, ma me ne hanno parlato. Personalmente non sono d’accordo con alcuni punti espressi qui, comunque rimango contenta che il sito di Campiaperti ospiti punti di vista diversi, come diverse sono le anime dell’associazione. Penso che altre posizioni su questo tema debbano però trovare lo stesso spazio qui, altrimenti si rischia di perdere quella pluralità che ci contraddistingue. Personalmente trovo che oggi nella cosiddetta economia solidale dobbiamo restare aperti alle critiche, non come idealismi sterili, ma perché, se l’etica è un percorso, ci servono per restare ancora più decisi su quel percorso. Penso che parte del discorso riguardasse i soggetti che vendono nella grande distribuzione: a tal proposito ha più senso sostenere un piccolo produttore, e che mille realtà si attivino praticando l’autogestione, perché comunque la tendenza di tutti (e comprensibile, perché più facile e comunque efficacie) è appoggiarsi alle situazioni già avviate, ma vedo la concentrazione e la crescita come comunque contrapposte ai processi partecipati dal basso.
Roberta-B
il dibattito prosegue qui!
http://www.campiaperti.org/2014/11/24/dibattito-sul-commercio-equo-la-risposta-di-wlado/