Expo a Milano o a Lampedusa?
Expo a Milano o a Lampedusa?
di Joao Pedro Stedile
La fame nel mondo…
Ci sono nel mondo più di un miliardo di persone che soffrono la fame tutti i giorni. Nessuno di loro sa dove stia Milano nella carta geográfica.
Ci sono nel mondo più o meno 50 transnazionali che controllano il commercio mondiale di cereali, latticini, alimenti in generale, oltre a controllare veleni, fertilizzanti chimici e supermercati. Loro saranno a Milano.
Negli anni 50, l’allora direttore generale della FAO, il brasiliano Josué de Castro sosteneva, nel libro “Geografia della Fame”, che questo problema non derivava da cause naturali, ma era risultato del modo in cui imprese e governi controllavano i prezzi, la produzione e la distribuzione degli alimenti nel mondo.
Le cause della fame…
Le grandi imprese dell’agrobusiness, intrecciandosi con il capitale finanziario, controllano l’accesso ai beni della natura, terra, acqua, biodiversità. Controllano il commercio dei prodotti agricoli. Impongono i loro prezzi e i loro tassi di profitto. Indipendentemente dal costo di produzione e dal paese.
Hanno imposto la proprietà privata di esseri viventi come le sementi, attraverso la registrazione dei semi transgenici., per ottenere maggiori profitti attraverso la vendita combinata dei semi e dei veleni. Siccome nessuno sa quali siano realmente i loro effetti sulla salute umana dovrebbe almeno essere rispettato il diritto alla precauzione!
Loro non producono alimenti, producono solo merci in cambio di profitto. Vogliono trasformare il mondo in un grande porcaio, dove ogni essere umano possa comprare, se ha i soldi, lo stesso cibo, a Honk-kong, Città del Messico. Los Angeles, Londra, Città del Capo, Mumbay….
Le imprese transnazionali impongono la monocultura, su larga scala, alla ricerca del massimo profitto. Uccidono la biodiversità con i loro veleni., alterano il clima e causano molte malattie a tutti gli esseri umani con i loro prodotti tossici.
E poi guadagnano ancora più denaro vendendo le medicine per curare quelle malattie che loro stesse hanno provocato.
Le stesse imprese che oggi uccidono la natura con i loro veleni hanno aiutato a uccidere milioni di esseri umani nei campi di concentramento nella seconda guerra mondiale con i loro gas. Più tardi hanno ucciso migliaia di vietnamiti con il loro agente arancio. E ora distribuiscono glifosato come se fosse necessario!
Quel che vogliamo..
Gli alimenti non possono essere merci. Gli alimenti sono un diritto che ogni essere umano possiede per riprodurre la sua vita su questo pianeta insieme a tutti gli altri esseri viventi.
Le persone hanno bisogno di alimenti, che sono l’energia riproduttiva della vita sul pianeta.
L’essere umano può e deve produrre i suoi alimenti in ogni habitat in cui vive. Così è stato lungo la storia dell’umanità.
Il ruolo dei governi e degli stati è sviluppare politiche pubbliche di appoggio all’organizzazione della produzione di alimenti in ogni regione.
Ma la maggioranza dei politici e dei governi sono stati sequestrati dagli interessi delle grandi imprese, che finanziano le loro campagne e i loro interessi.
Noi movimenti di agricoltori sosteniamo l’adozione delle tecniche dell’agroecologia, come forma per produrre più alimenti sani e in equilibrio con gli altri esseri viventi della natura.
Chi soffre la fame, non ha lavoro, terra, acqua e reddito lì dove vive non è colpevole!
Certamente non si risolverà il problema della fame, realizzando esposizioni per migliorare l’immagine delle imprese che causano la fame.
Se vogliarmo realmente combattere la fame sarebbe meglio organizzare un’esposizione di alimenti e pratiche produttive a Lampedusa!
(1)Joao Pedro Stedile, brasiliano di origine trentina, militante della Via campesina internazionale e della causa della sovranità alimentare.
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