Voci dallo sciopero – XM24 story
Undici anni fa, prossimi alla laurea in erboristeria, io e Lorenzo cominciavamo a darci da fare coi nostri esperimenti a base di piante: estratti, polveri, tinture, unguenti….Li facevamo per noi e amici, i quali facevano un po’ da cavie…
In quel periodo un’ amica ci disse che in un centro sociale di Bologna dove lei si allenava per la giocoleria, si svolgeva settimanalmente un mercatino speciale; un mercato di contadini, ma contadini veri, non venditori. Provate a chiedere – ci disse – credo potreste andarci anche voi con le vostre cose.
Fu così, che partecipammo, pochi giorni dopo, alla prima assemblea di quello che non era ancora Campiaperti, ma un mercatino nato alcuni anni prima dal volere di alcuni contadini ed allevatori della Valsamoggia, desiderosi di portare i loro preziosi prodotti direttamente sul banco, senza tortuose catene commerciali poco gratificanti sotto tanti aspetti. Fino ad allora, avevo frequentato centri sociali in occasione di rave party; pensavo che fossero luoghi dove i ragazzi possono sballare e ascoltare musica forte. Rimasi molto colpita nel vedere xm24 quella volta. Era si un posto pieno di muri coloratissimi, cani sciolti e robe così. Ma non fu quello a colpirmi. Durante quel mercatino tutto brulicare di piccoli banchetti pieni di mazzi di ortiche, strigoli, radicchi, pani, vini,formaggelle, vidi la più grande varietà di persone mai incontrata. La fila per la verdura contava: una vecchina col bastone che stava riportando i cartoni vuoti delle uova, un manager in trench che sceglieva compunto le migliori insalate, due ragazze che nell’attesa si baciavano appassionatamente, un uomo completamente tatuato, un gruppo di ragazzi africani splendidamente abbigliati in maniera tradizionale, e poi mamme con bambini, papà con bambini, bambini bambini tantissimi bambini. E intorno ai banchi una banda suonava e cantava. Seduti attorno ai tavoli persone d’ogni genere che si mangiavano qualcosa in compagnia acquistato dai banchetti, o dalla cucina sociale che prepara piatti coi cibi invenduti della grande distribuzione: delizioso! Un posto dove incontrarsi insomma.
E piu’ mi guardavo intorno più rimanevo affascinata: in una stanza la sala prove per suonare, in un’altra proiettavano un documentario, un’altra ancora come palestra, e poi la scuola di italiano per stranieri, la ciclofficina….. Ero sbalordita! Sembrava la città ideale in miniatura! Quella sera, alla riunione del mercatino ci chiesero cosa ci sarebbe piaciuto fare, spiegammo la nostra passione, il nostro SOGNO: stare nella natura e cercare di viverci in armonia, vivere col poco che occorre e, soprattutto, lavorare con le erbe! Cominciammo così. Il giorno dopo nacquero “Gli Strulgador”, e con loro la ricerca e la voglia di realizzare questo desiderio di vita. Semplice no? Beh, normalmente non è proprio così semplice. Normalmente i sogni restano li, nel cassetto, a marcire. Per noi non è stato così. Grazie a quel posto, xm24, anno dopo anno, assemblea dopo assemblea, siamo cresciuti, abbiamo fatto tanta tanta esperienza per cui ora possiamo sentirci fieri di ciò che stiamo realizzando. Non solo. Il gruppo di contadini pian piano è cresciuto. E mi commuovo ancora nel ricordare le facce cotte di stanchezza, alle prime assemblee, per parlare di come andava, di come organizzarci o per accogliere nuovi produttori coi quali sentivo di avere qualcosa di profondo in comune. Sono passati undici anni; quel gruppetto si è evoluto in Campiaperti; ha dato vita ad un movimento importante, Genuino Clandestino, che ora muove passi importanti in tutta Italia, ad opera di altri gruppi di contadini più o meno grandi, ma anch’essi con le stesse idee di vita. Sono nati nuovi mercatini in vari quartieri di Bologna, spesso per desiderio di tante famiglie che vogliono poter beneficiare di cibo sano fatto con cura e rispetto: la sovranità alimentare è in questi posti l’unica sovrana! Ogni mercato ha una sua identità, una sua storia, ma tutte figlie di quei primi mercati ad xm. Questo spazio va difeso, è un simbolo; un simbolo di come si possa convivere nel rispetto delle diversità, nella coesistenza di tante realtà che si intersecano. Ovviamente ora si getta merda su quel centro sociale. Senza sapere, senza aver capito niente, si usano false accuse per stimolare l’odio e il disgusto verso ciò che è lontano dalla propria visuale ristretta…proprio verso quel luogo dove si cerca invece l’integrazione e il rispetto delle diversità! E’ vero, ci sono state scazzottate, risse, talvolta violenze e intorno o fuori c’è chi si fa le pere; ma mica perché c’è xm, ci sarebbero stati lo stesso. Ad xm abbiamo preso precauzioni; abbiamo stabilito di non somministrare gli alcolici dopo le nove; e comunque, non a chi si mostra un po’ troppo alterato…. Se qualcuno diventa lo si invita a smettere, e se non c’è verso che smetta lo si allontana….
Come si spiegherebbe che centinaia di famiglie responsabili, scelgano ogni settimana e da anni, di frequentare questo luogo? Pensate che mettano in pericolo i loro figli per comprare due chili di patate? Venite a farci un giro, prima di prendere delle decisioni o di fare commenti si deve avere qualche spunto su cui riflettere no?
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