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Egregio assessore Alberto Aitini, spettabile Giunta del Comune di Bologna,
con questa petizione vi chiediamo di ritirare i bandi per la concessione del suolo pubblico per i mercati contadini, di avviare una revisione, pubblica e partecipata, del regolamento comunale per i mercati contadini – a partire dalla proposta elaborata da Campi Aperti – e di prorogare tutte le convenzioni in essere, per tutti i mercati di vendita diretta, fino alla definitiva approvazione di un nuovo regolamento.
Qui il testo della proposta di modifica del regolamento per i mercati contadini
Motivazioni:
1) ๐ฉ๐๐ซ๐๐ก๐ฬ ๐ข ๐๐๐ง๐๐ข ๐ฉ๐๐ซ ๐ฅ๐ ๐๐ซ๐๐ ๐ฆ๐๐ซ๐๐๐ญ๐๐ฅ๐ข, ๐๐ข ๐๐๐ญ๐ญ๐จ, ๐๐ช๐ฎ๐ข๐ฉ๐๐ซ๐๐ง๐จ ๐ฉ๐ซ๐จ๐๐ฎ๐ญ๐ญ๐จ๐ซ๐ข ๐ ๐๐จ๐ฆ๐ฆ๐๐ซ๐๐ข๐๐ง๐ญ๐ข. Se non fosse chiara la differenza: non รจ la stessa cosa aver investito tempo, denaro e fatica per impiantare un orto e non saper cosa fare di casse di zucchine e meloni rispetto a dover trovare un altro fornitore per delle scope da giardino da rivendere. Togliere mercati ai contadini significa uccidere le realtร agricole del nostro territorio;
2) ๐ฉ๐๐ซ๐๐ก๐ฬ ๐ข ๐๐๐ง๐๐ข ๐ฌ๐๐ซ๐ฏ๐จ๐ง๐จ ๐ ๐ฌ๐๐๐ญ๐๐ง๐๐ซ๐ ๐ฅ๐ ๐๐จ๐ง๐๐จ๐ซ๐ซ๐๐ง๐ณ๐. Una guerra tra poveri dove chi vince non partecipa nemmeno alla gara. Sempre i soliti, indicibilmente piรน forti: รจ la grande distribuzione organizzata, che non ha bisogno di partecipare a bandi per avere spazi commerciali, mentre i contadini si combattono un posto al mercato;
3) ๐ฉ๐๐ซ๐๐ก๐ฬ ๐ช๐ฎ๐๐ฌ๐ญ๐จ ๐๐๐ง๐๐จ ๐ฬ ๐ฌ๐๐ซ๐ข๐ญ๐ญ๐จ โ๐๐จ๐ง๐ญ๐ซ๐จโ ๐ฎ๐ง๐ ๐ข๐๐๐ ๐๐ข ๐ฆ๐๐ซ๐๐๐ญ๐จ. Quella idea di mercato che Campi Aperti promuove ormai da ventโanni a Bologna. Si, perchรฉ, sennรฒ, non avrebbe senso non riconoscere punteggi per lโesperienza pregressa nella gestione dei mercati contadini. Cosรฌ come non favorire chi potrebbe proporsi come gestore delle quattro aree contemporaneamente. Lโunico senso che ravvediamo รจ punitivo: assegnate mercati โsperimentaliโ a soggetti che quei mercati li animano da anni, in alcuni casi da decine dโanni;
4) ๐ฉ๐๐ซ๐๐ก๐ฬ ๐ข๐ฅ ๐๐๐ง๐๐จ ๐๐ซ๐๐ ๐ฎ๐ง ๐ฏ๐ฎ๐จ๐ญ๐จ ๐๐ข ๐ฆ๐๐ฌ๐ข ๐ข๐ง ๐ช๐ฎ๐๐ฅ๐ฅ๐ ๐๐ซ๐๐, ๐๐ ๐ฌ๐๐ญ๐ญ๐๐ฆ๐๐ซ๐ ๐ ๐ ๐๐ง๐ง๐๐ข๐จ. Cosa direte alle migliaia di avventori di quei mercati? E cosa dovrebbero fare i contadini dei quintali di cavolfiori giร piantati nei campi che saranno pronti per la raccolta in autunno?;
5) ๐ฉ๐๐ซ๐๐ก๐ฬ ๐ข๐ฅ ๐๐๐ง๐๐จ ๐๐ซ๐๐ ๐๐ข๐ฌ๐๐จ๐ง๐ญ๐ข๐ง๐ฎ๐ข๐ญ๐ฬ. Crediamo, e siamo convinti di aver dimostrato, che i nostri mercati sono molto piรน che spazi commerciali: sono luoghi di costruzione di una comunitร . Spazi di socializzazione e di reciproco riconoscimento. E allora, francamente, non si capisce il motivo per il quale, ogni due anni (perchรฉ comunque lโassegnazione dura solo due anni di sperimentazione), queste comunitร dovrebbero sciogliersi per poi, se va bene, riaggregarsi altrove;
6) ๐ฉ๐๐ซ๐๐ก๐’ ๐ข๐ฅ ๐๐๐ง๐๐จ ๐๐ข๐ฌ๐ญ๐ซ๐ฎ๐ ๐ ๐ ๐ฎ๐ง๐ ๐๐จ๐ฆ๐ฎ๐ง๐ข๐ญ๐ฬ ๐๐ข ๐ฉ๐ซ๐จ๐๐ฎ๐ญ๐ญ๐จ๐ซ๐ข ๐ ๐๐จ๐ฉ๐ซ๐จ๐๐ฎ๐ญ๐ญ๐จ๐ซ๐ข: i nostri co-produttori, frequentano i mercati per motivi precisi, non solo perchรฉ offriamo prodotti biologici, non pratichiamo la compravendita, garantiamo la dignitร del lavoro nei campi, abbiamo un sistema di garanzia partecipata. Frequentano i nostri mercati perchรฉ insieme siamo una comunitร , dove partecipano ai processi decisionali rispetto a prezzi, politica e progetti. Si tratta di mercati di comunitร , fatti di produttori e co-produttori, mercati che hanno un’anima e non di aree mercatali generiche, dove un mercato vale l’altro e se cambiano i produttori e l’organizzazione del mercato fa lo stesso.