Autore: cri
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LAB. STRULGADOR
Il corso "Psichedelici, istruzioni per l'uso"
– annullato a febbraio causa neve –
si terrà in via Fioravanti 24 c/o XM24
il 2 aprile alle ore 17.30.
Modalità di iscrizione vedi volantino
Tutti i partecipanti sono pregati di portare con sé una chiavetta USB.
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CORSO AUTOPRODUZIONE PIANTINE – 31 marzo – 1 aprile
Continua il corso di Cesare,
sabato 31 marzo dalle 15 alle 19
e domenica 1 aprile dalle 10 alle 18 presso l'azienda agricola Giuseppe Begatti.
Per info e indirizzo guardare il volantino
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CORSO PIANTINE SABATO 3 E DOMENICA 4 MARZO
Il corso di Cesare è confermato,
sabato 3 marzo dalle 15.00 alle 19.00
parte pratica
presso l'Azienda Agricola Giuseppe Begatti,
via Albarese 1189, Crevalcore, Bologna.
INDICAZIONI STRADALI:
dopo San Giovanni in Persiceto, proseguire in direzione Verona-Crevalcore, alla seconda rotonda prendere via Albaresa, percorrerla finchè non diventa sterrata, e alla curva dopo il maneggio siete arrivati!
Domenica 4 marzo dalle 10 alle 18 invece si terrà la parte teorica presso Vag61, in via paolo Fabbri 110, Bologna
Portate il pranzo al sacco, avrete la possibilità di riscaldare le pietanze in cucina e condividerle!
Ricordiamo che il corso è gratuito e a libera partecipazione, non è necessario iscriversi.
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ARANCE SOS ROSARNO 16 FEBBRAIO c/o crash, via del Sostegnazzo
PER CHI VUOLE è ANCORA POSSIBILE ORDINARE DELLE ARANCE E MANDARINI COMPILANDO IL MODULO CHE TROVATE QUI'
https://docs.google.com/
spreadsheet/viewform?formkey= dGV3UWN4MmU2ZXN0SGNpdFBSSTlmc3 c6MQ#gid=0 La consegna sara' GIOVEDI' 16 FEBBRAIO DALLE 19 ALLE 21 al Lab. CRASH! in via del Sostegnazzo, 1
MAPPA http://g.co/maps/r9e8j
Come sapete per la quantita' di ordini che facciamo Equosud applica uno sconto sul prezzo del 10%, noi non applichiamo lo sconto per singola cassetta (circa 1 euro su ogni cassa) e lo giriamo all' OsservatorioAfricalabria come fondo di solidarieta' che un giorno magari finanziera' le giornate di sciopero dei braccianti africani….. il fondo della consegna di gennaio ha finanziato il pullman che da Rosarno ha portato i braccianti a Roma a manifestare il 13 gennaio scorso. Oggi a Rosarno sono arrivati altri 280 posti in container che si aggiungono ai precedenti 120 posti per un totale di 400 braccianti sistemati piu' degnamente…..gli africani presenti sul territorio sono circa 1.500.
Infine, il TIR che scarichera' a Bologna le nostre arance proseguira' poi per la Val di Susa….distribuiranno 2 tonnellate di arance ai NO TAV e il ricavato andra' interamente a sostenere le spese legali che dovranno sostenere per gli arresti dei giorni scorsi….
http://www.equosud.org/Equosud
ARANCE NO TAV
Qual è il regalo per antonomasia da far recapitare a chi viene arrestato? Certamente le arance! E allora mandiamo un po’ di arance ai No TAV arrestati!
Non è uno scherzo e non sarebbe certo questo il momento opportuno per farlo, ma è una campagna di solidarietà che abbiamo messo in piedi per supportare il movimento No TAV. Sono tante le similitudini e tante le iniziative condivise che legano la battaglia dei valsusini alla nostra lotta contro il Ponte sullo Stretto, ma non è solo questo a spingerci a questa iniziativa: quello che il movimento No TAV ha saputo costruire in quella Valle in termini di partecipazione, di condivisione, di democrazia reale è un patrimonio da difendere con i denti per tutti coloro che hanno a cuore la difesa dei territori e la costruzione di un futuro migliore.
Perciò noi manderemo 2 tonnellate di arance in Val di Susa, per una distribuzione solidale i cui proventi andranno interamente al supporto legale. Quelle che manderemo non sono arance qualsiasi: sono arance biologiche della Piana di Gioia Tauro, messe a disposizione a titolo completamente gratuito da quei contadini che partecipano alla campagna SOS Rosarno, quindi raccolte da braccianti africani regolarmente assunti e coinvolti nel percorso di “Africalabria, donne e uomini senza frontiere, per la fraternità”.
Arance sostenibili dalla raccolta alla consegna, dunque, che dovranno attraversare tutta l’Italia nel segno della solidarietà tra le lotte. Un’impresa che tutti i fautori della “crescita” e dello “sviluppo”, che tanto animano le discussioni nei talk-show televisivi, troverebbero quasi impossibile, visto che ancora non sono stati realizzati né il Ponte e né la TAV… Noi invece sappiamo bene che non è così, che spedire queste arance dalla Calabria al Piemonte è possibile senza coinvolgere mafie e lobbies del cemento. Certo è un’iniziativa che ha dei costi, e per questo abbiamo organizzato delle iniziative benefit che, anche in questo periodo di crisi, possano permetterci di supportare questa spedizione.
Dalle campagne della Piana, dallo Stretto, fino in Val di Susa: Liberi tutti! La Valle non si arresta!
AfriCalabria – Donne e uomini senza frontiere, per la fraternità, c.s.o.a. Angelina Cartella – Reggio Calabria, Collettivo UniRC- Reggio Calabria, Comitato Acqua Pubblica di Villa San Giovanni (RC),EquoSud, Kollettivo Onda Rossa – Cinquefrondi (RC)
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GIOVEDÌ 9/2 MERCATO APERTO!
Comunichiamo che domani il mercato di Xm24, in via Fioravanti 24, si svolgerà (con assenza di alcuni banchi) dalle 17.00 alle 19.00.
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COMUNICATO: mercati chiusi
Comunichiamo che stasera 7 febbraio
il mercato di vag non si svolgerà. Causa maltempo.
A breve vi informeremo circa il mercato di giovedì e di venerdì.
Se le nevicate dovessero continuare potrebbero essere chiusi.
Ci scusiamo per il disagio.
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La vendita delle terre di proprietà pubblica deve essere fermata!
Si sono venduti l’energia, i trasporti, gli acquedotti, gli immobili, le strade e adesso si vendono pure la Madre.
Si concepisce la Terra solo in termini di possesso, come bene escludente, oggetto di diritti di proprietà.
In nome della proprietà la terra continua a essere violentata: dal folle processo di urbanizzazione senza regole se non quelle della rendita e del profitto.Un paese che vende le terre agricole pubbliche rinuncia definitivamente alla propria Sovranità Alimentare
Forse non tutti sanno che l’art.7 della legge del 12 novembre 2011 programma in tempi rapidi l’alienazione(vendita) dei terreni agricoli demaniali. La fine arguzia degli emendamenti apportati dal più recente Dercreto Monti è addirittura peggiorativa estendendo il provvedimento ai terreni “a vocazione agricola”.
Eccoci dunque arrivati a quella che potrebbe essere l’ultima tappa di un oscuro cammino iniziato 2 decenni fa circa, un processo di svendita dei beni pubblici a privati in nome di una più efficiente gestione, come se la logica del profitto privato avesse mai reso dei servigi alla collettività. Si sono venduti l’energia, i trasporti, gli acquedotti, gli immobili, le strade e adesso si vendono pure la Madre: si vogliono vendere la terra in un contesto internazionale dove sta crescendo a ritmo costante il fenomeno denominato land grabbing, l’accaparramento di terreni agricoli da parte di soggetti economicamente forti (paesi in forte crescita e multinazionali) e da parte di speculatori finanziari senza scrupoli, interessati unicamente ad individuare nuove fonti di profitto per i propri capitali da investire.
Ecco quindi chi sono i veri destinatari di questa manovra, non certo i giovani imprenditori agricoli di cui parla il comma 2: “…al fine di favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità agricola giovanile è riconosciuto il diritto di prelazione ai giovani imprenditori agricoli“. Garantire l’accesso alla terra ai giovani o a chiunque voglia lavorarla non vuol dire garantirne la proprietà e la compravendita – meccanismo questo che per un giovane agricoltore comporta l’indebitamento con le banche – bensì elaborare una serie di normative che favoriscano e sostengano chi vuole iniziare un’attività agricola mettendogli a disposizione l’uso agricolo della terra garantito contro ogni possibile speculazione. Proseguendo invece nella lettura del comma 2, che con tanto nobili propositi era cominciato, si legge: “Nell’eventualità di incremento di valore dei terreni alienati derivante da cambi di destinazione urbanistica intervenuti nel corso del quinquennio successivo alla vendita, è riconosciuta allo Stato una quota pari al 75% del maggior valore acquisito dal terreno rispetto al prezzo di vendita“. Quindi lo stato si limita a disincentivare il cambiamento d’uso dei terreni per soli 5 anni senza altra garanzia di salvaguardia ambientale; anzi considera possibile un loro cambio di destinazione già nel primo quinquennio successivo alla vendita.
Concludendo questa lettura troviamo lapidario il comma 5: “Le risorse nette derivanti dalle operazioni di dismissioni di cui ai commi precedenti sono destinate alla riduzione del debito pubblico“. Le risorse nette derivanti equivarrebbero a circa 6 miliardi di euro, una goccia nel mare del debito (circa 1800 miliardi) quando il costo stimato delle opere per la TAV in Val di Susa è di 20 miliardi! Con il risultato di essersi sbarazzati del patrimonio senza tappare alcun buco di bilancio, senza poter tornare indietro visto l’articolo che tutela la proprietà privata.
Le terre che saranno vendute non potranno mai più tornare pubbliche!
A questo punto sentiamo l’urgenza di dire che un paese che vende le terre agricole pubbliche è un paese che rinuncia definitivamente alla propria Sovranità Alimentare, è un paese che mette con prepotenza l’interesse privato al di sopra del bene comune, è un paese che non saprà come raccontare ai propri figli che si è venduto la terra in nome del bilancio finanziario.
La vendita delle terre dello stato deve essere fermata!
Ridiscutiamo, invece, le modalità di gestione delle terre agricole di proprietà degli enti pubblici.
PROPOSTENoi rete delle associazioni contadine proponiamo che le terre di proprietà pubblica individuate in base all’art. 7 della legge di stabilità siano oggetto non di vendita ma di nuovi piani di allocazione:
-che ci si indirizzi verso affitti di lunga durata a prezzi equi a favore di agricoltori o aspiranti tali, sulla base di progetti che escludano attività speculative.
-si favorisca l’agricoltura contadina di piccola scala,che è l’unica che può sfamare il mondo senza causarne il dissesto, ma anzi arricchendolo e preservandone la biodiversità seguendo le richieste della Campagna per l’Agricoltura Contadina
-si prediligano progetti di cohousing, cioè di condivisione solidale dei beni e delle risorse, perchè la buona agricoltura è quella fatta con tante braccia pensanti e con poche macchine.
-Si individuino percorsi partecipati che sappiano coinvolgere nella progettazione la comunità locale e le realtà contadine di nuovo insediamento.
-si renda possibile la costruzione con materiali naturali di abitazioni rurali a bassissimo impatto ambientale come legno e paglia, ma totalmente vincolate all’attività agricola. Questo perchè chi lavora la terra deve anche poterla abitare.Movimento per l’accesso alla terra
accessoallaterra (at) inventati.org
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AAA VIVAISTI CERCASI 1° incontro
Venerdì 20 gennaio alle ore 20,
c/o la sala riunioni del COSPE, nella scuola di Pace di via Udine,
zona Savena, accesso da via lombardia,
assemblea di chiarificazione del progetto vivaio di CampiAperti.
Sono invitate tutte le persone interessate.
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Verso un progetto di azionariato popolare
Verso un progetto di azionariato popolare
con Mag 6 – cooperativa di finanza etica (RE)
mercoledì 14 dicembre alle 20.30
c/o Vag 61, via Paolo Fabbri 110
Nell'ambito dell'associazione Campiaperti per la Sovranità Alimentare si è creato un gruppo di lavoro sull'accesso alla terra, che sta elaborando un progetto di azionariato popolare in grado di facilitare l'accesso alla terra da parte degli aspiranti contadini.
In un momento in cui l'agricoltura biologica e contadina rappresenta un'opportunità economica praticabile, oltre che uno stile di vita desiderato da un numero crescente di persone, è ancora così difficile trovare terra da coltivare. Mentre crescono i co-produttori sensibili e la domanda di prodotti sani che rispettano l'ambiente, mentre molti giovani tentano di tornare alla terra, la terra rimane un bene rifugio per gli investimenti, oggetto di speculazione, abbandono, accaparramento di risorse.
Immaginiamo un'alleanza tra cittadini ,co-produttori e contadini, per superare lo scoglio economico dell'acquisto, che offra la possibilità ai risparmiatori di sostenere l'agricoltura biologica e che liberi la terra da processi speculativi e la restituisca alla collettività.
Con questo incontro vogliamo condividere il percorso di elaborazione del progetto e cominciare a incontrare quanti sono interessati.
Per info
349 2362131
cima.bo (at) gmail.com