Autore: cri

  • In una settimana il lupo ha ucciso 12 pecore

    In una settimana il lupo ha ucciso 12 pecore

    wolf-472956_640In una settimana il lupo ha ucciso 12 pecore, ferito gravamente altre 10, e spaventato piu di 200. tutto in pieno giorno, in mattina, in area
    visibile e recintata. Presi dalla disperazione siamo andati davanti alla regione responabile per i danni da predazione. Crediamo che   80 euro di rimborso meno lo smaltimento delle carcasse (circa 30euro) sia troppo poco ( una presa in giro). La vita di un animale vale molto di piu di 50 euro, per la famiglie che ci vivono, per la collettività ( manteniamo il territorio faccendo pastorizzia in zone svantaggiate, perchè simo rimasti pochissimi a fare una vita fuori dal tempo). La reintroduzione del lupo non deve essere fatta sulla pelle dei pastori.
    Sono ormai centinaia gli animali predati in tutta la regione. Solo le persone che conosciamo hanno perso più di 80 animali. La selva romanesca in due anni quaranta, Salvatore Cottu negli ultimi anni almeno una trentina …. i lupi attaccano persino i vitelli al pascolo.
    Il costo dei  rimborsi  che sostiene la  collettività è di  200.000 euro l’anno. Noi vogliamo gli allevamenti etici , rispettosi del benessere animale, biologici, con gli animali al pascolo, ma noi non siamo in grado di sostenere i costi per tutelare i nostri animali dal lupo.
    Potremo come collettività grazie alla tecnologia tracciare la presenza del lupo? Dei collari con il gps…. le recinzioni  non sono la
    soluzione e i cani da pastore non si possono tenere nelle aree abitate, ( le persone possono essere agredite dai cani, i cani difendono il territorio e le pecorte da tuttti gli intrusi anche i ciclisti) Il vedere ripetutamente gli animali attaccati,  uccisi, sbranati  e spaventati ti porta a chiudere per disperazione; oggi per poter alleviare almeno il senso di impotenza siamo andati a chiedere delle azioni più concrete, vorremmo attenzione dai giornali . Se potete difulgrare la notizia saremo molto felici.
    Grazie
    Marco Feltrin e Salvatore  Cottù

  • OGM: TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ E SOVRANITÀ ALIMENTARE

    Verso Genuino clandestino 16-17-18 maggio a Roma – introduzione al tavolo no ogm

     L’uso degli Ogm (Organismi geneticamente modificati) è l’ennesima soluzione che le multinazionali propongono a problemi che esse stesse hanno creato. Le multinazionali dell’agrochimica, infatti, per affermare il loro monopolio hanno brevettato il materiale genetico, accreditandosi come inventori e rendendo legale il sopruso sula natura e illegale la sua tutela, come lo scambio e la conservazione delle sementi antiche e autoctone

     Ciò che sta avvenendo in Friuli Venezia Giulia, è paradigmatico, diversi agricoltori hanno seminato e continuano a seminare OGM, illegalmente ma impuniti.

    L’attuale sistema agroindustriale ha un ruolo fondamentale nel dissesto ecologico in cui versa il nostro pianeta. Per produrre cibo si consumano più risorse energetiche, idriche e naturali di quante poi vengono reimmesse nel ciclo vitale della Terra, portando con sé inquinamento, riduzione della biodiversità e gravi problemi sociali, contribuendo in modo sostanziale al Riscaldamento Globale.

    La questione degli Ogm, è direttamente connessa alla necessità di un cambiamento delle relazioni sociali ed economiche nella loro globalità, guardando a produzioni alimentari proporzionate ai reali bisogni dei territori e a favore di un agire produttivo rispettoso della natura, oltre che dei diritti dei piccoli agricoltori.

    A partire da queste considerazioni sugli Ogm, l’invito è di individuare delle linee di un agire collettivo finalizzato a scardinare le logiche dell’agroindustria, il No OGM e’ un netto No a questa agricoltura, intensiva e monoculturale.

    • Quali azioni intraprendere per coinvolgere e sensibilizzare gli agricoltori verso altri modi di pensare e fare agricoltura?
    • Analisi e riflessioni sulla normativa vigente che regala la coltivazione di piante ottenute con manipolazione transgenica (ovvero tra organismi con DNA distanti tra loro), revisione delle norme attuali fino alla modifica/abolizione dei TRIP’s (Trade Related Intellectual Property Rights, cioè diritti di proprietà intellettuali collegati al commercio), per la tutela e il diritto alla “sovranità alimentare” di ciascun popolo.
    • Come sostenere i “contadini custodi di biodiversità”, che producono varietà tradizionali e locali, perfettamente adattate a un ecosistema, in grado di rispondere efficacemente ai bisogni specifici del territorio in cui vengono coltivate e allevate e non essere a uso esclusivo e servile delle logiche mercantilistiche di poche multinazionali?
    • Come sostenere una ricerca libera e accessibile e soprattutto realmente correlata alle concrete esigenze della produzione alimentare in relazione al Riscaldamento Globale?
    • Come costruire un movimento sociale ampio e incisivo, al di là delle differenze, organizzando o sostenendo tutte quelle pratiche e forme di lotta a tutela della biodiversità e contro la produzione, la trasformazione, la commercializzazione e il consumo di Ogm in Italia e all’estero? Quali azioni di sensibilizzazione e coinvolgimento attivo dei consumatori/co-produttori, attraverso nuove relazioni tra contadini e cittadini, anche a partire dalla prossima Expo 2015? 
    • Come condividere un’agenda comune per la tutela della biodiversità e contro gli Ogm?
  • Continua #mercatianimati @ Savena

    Siamo molto contenti della partecipazione che sta riscuotendo Burattini e Cantastorie ai mercati, parecchi genitori approfittano degli spettacoli per portare i propri figli e fare le provviste per la settimana. Il clima è bello, accogliente ed è un piacere vedere che i bambini si trovano a loro agio nei mercati. andiamo avanti su questa strada e gli eventi continuano….    

    Questo pomeriggio non perdetevi lo spettacolo di Valentina Paolini al Savena,in via Udine. A più tardi!!

    Pulcinella e il cane @ Savena – Venerdì 9 maggio dalle 18:00
    (canovaccio tradizionale delle guarattelle napoletane)

    Venerdì 9 Maggio, presso il mercato del Savena, si prosegue con lo spettacolo del Teatrino di Carta di Valentina Paolini.

    Lo spettacolo delle guarattelle (piccoli burattini a guanto tipici della tradizione popolare napoletana) risale al XVI secolo. Se esso ci parla ancora oggi è in gran parte grazie all’ambigua maschera di Pulcinella e alle sue imprese. Carattere pavido e indolente, e tuttavia a suo modo nobile ed eroico, Pulcinella è continuamente chiamato, suo malgrado, a lottare contro forze a lui ostili: egli affronta l’aggressività del cane Cacciuttiello, contrasta la prepotenza del guappo, Don Pasquale Finizio, addirittura riesce a farsi beffe della Morte. Gli avversari di Pulcinella sono però a ben guardare lo specchio in cui si riflettono le paure inconfessate e gli istinti primordiali di noi tutti. Lo spettacolo assume così il carattere di un rituale, in cui l’uomo-burattino ripercorre le tappe della nascita, della morte e della rinascita. Un ritmo incalzante scandisce l’azione, ogni gesto è sottolineato dal suono, mentre il timbro inconfondibile della voce di Pulcinella viene ottenuto con la pivetta , una lamella d’argento che si posiziona sotto l’ultima arcata del palato (e si ripone a lato della bocca per dare voce agli altri personaggi). L’acquisizione di questa tecnica costituisce la parte più difficile nell’apprendistato dell’arte delle guarattelle, e in passato era un vero e proprio segreto di mestiere.

  • L’allevamento: una sfida per un cibo sano

    Verso Genuino clandestino 16-17-18 maggio a Roma – riflessione di Vito

    L’allevamento: una sfida per un cibo sano

    Da quando l’uomo ha deciso di condurre una vita stanziale gli animali hanno sempre avuto un ruolo chiave nel complesso agricolo. Per poterne discutere occorre premettere che l’argomento è complesso e spinoso. Molti hanno scelto di non consumare prodotti animali e carne per ragioni etiche personali o per motivi di sostenibilità ambientale. Ma è anche vero che molti altri hanno scelto di essere consapevoli verso i prodotti animali di cui si nutrono. Nel rispetto delle diversità sensibili di ognuno, la proposta di discussione sull’allevamento tende alla comprensione dei problemi e all’individuazione di soluzioni che possano migliorare la vita di tutti gli esseri umani e animali, nonché dell’ambiente in cui viviamo. E’, quindi, divenuto necessario iniziare un confronto all’interno di Genuino Clandestino sull’argomento.

    L’allevamento può essere considerato un tassello fondamentale nel sistema agricolo contadino? Si allevano moltissime specie animali e per gli scopi più diversi, certo è che la mercificazione degli alimenti ha snaturato l’utilità primordiale dell’allevamento, generando comportamenti disumani verso gli animali e l’ambiente. è sempre più evidente che negli allevamenti industriali e spesso anche nei piccoli si consumano le peggiori porcate agricole, dalle stalle con decine di migliaia di capi ammassati in pochi metri quadri, nutriti con pseudo-alimenti come le farine animali e gonfiati con ogni tipo di ormoni e steroidi, alla distruzione di intere aree geografiche per la produzione di foraggio e mangimi; le implicazioni dell’allevamento industriale sono moltissime!

    Tanti contadini e allevatori hanno però deciso di sfidare il sistema industriale costruendo aziende agricole a ciclo chiuso all’interno delle quali gli animali sono parte dell’ecosistema, contribuiscono alla rigenerazione delle risorse naturali producendo, allo stesso tempo, sostentamento per i produttori e cibo sano per tutti. Un ostacolo però che si presenta inevitabilmente è costituito dal groviglio di leggi e normative, nonché dalla burocrazia infinita che riguarda ogni tipo di allevamento: dai registri animali alle etichette.  le  norme sanitarie sulle  trasformazioni costringono spesso l’allevatore “responsabile” a lavorare nell’illegalità.

    È quindi possibile allevare in modo etico e responsabile?

    Quanto è economicamente sostenibile allevare?

    Quali sono le norme e le leggi che stritolano i piccoli allevamenti contadini?

  • Incontro gruppo riorganizzazione 14 maggio

    Mercoledì 14 maggio alle ore 21 al Làbas si incontra il gruppo di lavoro sull'organizzazione.

    Siete tutti invitati a partecipare, o se non potete partecipare scrivete per segnalare aspetti organizzativi che secondo voi andrebbero affrontati. Bozza di o.d.g., da discutere insieme:

    – nomina di un responsabile del gruppo di lavoro, che avrà il compito di organizzare gli incontri del gruppo e di definire l'o.d.g. – prima valutazione della nuova organizzazione: cosa sta andando, cosa non sta andando, cosa migliorare 
    – dopo l'incontro con la commercialista possibilità per i contratti di Michela e Domenico
    – dopo l'incontro con Susanna come gestire vari aspetti "formali" di CA
    – elaborazione di un breve "vademecum" per CampiAperti, da divulgare tra tutti i soci, con spiegati vari aspetti dell'associazione, come condurre le visite in azienda, chi sono i responsabili dei vari gruppi di lavoro e mercati, contatti, a chi rivolgersi per varie cose, come divulgare le iniziative ecc. ecc.
    – …altro…

  • Dall’osservatorio mense scolastiche

    Ieri 5 maggio i bambini e i loro genitori hanno scioperato, portandosi il panino da casa… i motivi di una protesta

    riportiamo alcune notizie pubblicate da Eat the Rich – Vag61 e i link per approfondire

    #questamensanoncipiace

    Oggi la mensa Eat the Rich! – Vag61 appoggia lo sciopero indetto dall’Osservatorio Mense Scolastiche – Bologna. Sostiene chi da anni prova ad ottenere per i propri bambini e bambine un pasto che sia buono e con un prezzo sostenibile. Chi è fortemente convinto che l’educazione passi anche da cosa e come si mangia, chi riconosce che mangiare in un piatto che non sia di plastica, un cibo che provenga da un campo in cui si rispetta la natura e dove non c’è sfruttamento, siano elementi di un momento della giornata affatto neutro e pacifico, dove c’è ancora tanto da strappare e provare a riscrivere dal basso. Di fronte invece ci si trova un’istituzione quale il Comune di Bologna che in totale conflitto di interessi è socio di maggioranza della società partecipata (Seribo) che in 3 anni ha fatto utili per 6mln di euro, e questo a fronte di tariffe per i pasti fra le più care in Italia e in continuo aumento, nessun miglioramento del servizio e ascolto delle richieste dei genitori… Continua a leggere sul sito di Eat the Rich!

    Per maggiori informazioni Osservatorio Mense Bologna.

    Roberta

  • La compatibilità del contadino oggi: vecchie e nuove resistenze

    Verso Genuino clandestino 16-17-18 maggio a Roma – riflessione di Giovanni (Toscana)

    La compatibilità del contadino oggi: vecchie e nuove resistenze

    Più volte nella storia di tutti i tempi e a tutte le latitudini la” legge del più forte ” ha privato gli uomini e le comunità locali del diritto di autodeterminarsi nel loro fabbisogno alimentare allo scopo di ottenere profitti e potere .

    Attraverso vari sistemi ,dai più violenti e brutali ai più sofisticati e ingannevoli la terra e il suo possesso sono stati sottratti a chi ne treva cibo a vantaggio di chi ne traeva proifitti.

    LA PAROLA D’ORDINE E’ DECONTADINIZZARE IL TERRITORIO .

    Molti sono stati i modi che hanno portato alla cancellazione della figura del contadino .

    E’ stata, ed è ancora a certe latitudini , usata la forza e la violenza , si è usata l’arma dell’inganno e

    del ricatto ed infine ,ultimo e più sofisticato, si è fatto in modo di creare una cultura per la quale lasciare la terra significava “progredire” , “emanciparsi” passare da una condizione simile a quella degli animali per andare verso il “progresso” e il “benessere”.

    E’ vantaggioso trasformare i contadini in braccianti o meglio ancora migranti che possono aspirare a diventare cittadini/consumatori, sempre più concentrati in grandi agglomerati urbani con l’ unica possibilità di sopravvivenza rappresentata dall’ottenimento di un compenso per la vendita della propria forza lavoro , ammesso che ci sia chi è disposto a comprarla .

    In un contesto come il nostro di oggi essere contadino, praticare un’agricoltura di sussistenza, volta all’ottenimento del cibo per noi stessi e per la propria comunità , vivere di una economia di piccola scala dove il principale reddito consiste nelle relazioni e nello scambio in un clima di solidarietà e di condivisione è un atto rivoluzionario , di “resistenza” .

    • Quali sono nella nostra realtà economica le forme più efficaci e fantasiose per creare sistemi autonomi dove mettere in pratica il vivere contadino in resistenza?

    • Come meglio creare alleanze e coinvolgere coloro che nelle nostre città cominciano a sentire la pesantezza di essere “consumatori” e quindi “polli di allevamento” nella consapevolezza di appartenere ad un sistema immorale e privo di rispetto per l’uomo,gli animali e la terra , con contraddizioni e ingiustizie sociali sempre più evidenti ?

    • Come difendersi da un sistema che nel tentativo di riciclare se stesso e la propria immagine ruba contenuti e risorse umane a chi lo contesta e tenta di cambiarlo ?

    • Come individuare chi veramente aspira ad un cambiamento sincero da chi pratica una più o meno organizzata “gestione del dissenso” allo scopo di neutralizzarlo e di svuotarlo di significato,possibilmente guadagnandoci sopra ?

  • La Parola ai Coproduttori – Il Questionario di CampiAperti

    Questo breve questionario è nato con l’obiettivo di conoscere meglio la tua opinione sui mercati di CampiAperti, perché l’opinione dei “coproduttori” è fondamentale per la nostra associazione. Vogliamo far crescere i mercati di Bologna con te e renderli migliori e per questo ti chiediamo di compilare il questionario. Il questionario è anonimo e verranno pubblicati risultati in forma aggregata perché tu ti senta libero/a di esprimere pienamente la tua opinione.

    Se conosci persone che frequentano il mercato chiedi loro di compilare il questionario.
    Grazie per la tua partecipazione!!!!

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  • Mercati Animati – Programma Aggiornato!!

    Pubblichiamo il programma aggiornato delle iniziative di maggio dopo che i primi due appuntamenti sono saltati a causa della pioggia.

    Il mese di maggio numerosi eventi sono in programma presso i nostri mercati: spettacoli, incontri con esperti sul tema del cibo e della salute, visite alle nuove aziende che chiedono di entrare a far parte di CampiAperti. Non mancate!!
    La brochure con il programma completo degli eventi di Vag61 e Savena (gli eventi che si terranno presso XM24 non sono sulla brochure)


    Farsette

    6 maggio @ mercato Vag61 (via Paolo Fabbri 112) – ore 18:00
    16 Maggio @ mercato Savena (via Udine) – ore 18:00

    Le Farsette sono un insieme di piccoli spettacoli sempre nuovi e divertenti dove si avvicendano sia i personaggi della tradizione, sia personaggi nuovi.
    Tecnica: Burattini a guanto
    Animazione e interprete: Maurizio Mantani
    Costruzione burattini: Monica Rami


    Sembra questo sembra quello

    8 Maggio @ mercato XM24 (via Fioravanti 22) – ore 18:00

    Spettacolo di burattini con Antonella Cuomo. Antonella, una volta parte della comunità degli elfi, si sta dedicando ora alla creazione di eventi in particolare per bambini; lo spettacolo sarà animato anche da un aprtecipazione diretta dei bambini.

    Seguirà un momento musicale con Serge degli Elfi di Granburrone, che suonerà brani di musica popolare ed altro.


    Pulcinella e il cane

    9 Maggio @ mercato Savena (via Udine) – ore 18:00

    "Pulcinella, carattere pavido e indolente è continuamente chiamato, suo malgrado, a lottare contro forze a lui ostili: egli affronta l'aggressività del cane Cacciuttiello, contrasta la prepotenza del guappo, Don Pasquale Finizio, addirittura riesce a farsi beffe della Morte."
    Tecnica: Burattini a guanto
    Costruzione burattini: Valentina Paolini
    Animazione: Valentina Paolini


    La banda dei piccoli chef

    13 e 20 Maggio @ mercato Vag61 (via Paolo Fabbri 112) – ore 18:00

    "Il laboratorio di animazione è un gioco musicale per un gruppo di bambini per creare un "ensemble" musicale per strumenti di cucina (pentole, coperchi caffettiere, grattugie, etc.). I partecipanti impareranno ad eseguire uno o due brani musicali suonando e cantando."
    Tecnica:Laboratorio di animazione in musica
    Arrangiamenti: Caterina Cesaria


    Enoliti e oleoliti – incontro sulle erbe officinali

    15 Maggio @ mercato XM24 ore 18:00

    Enoliti e oleoliti: Lorenzo e Barbara Strulgador proporranno un laboratorio per la preparazione di enoliti (macerazione di piante in vino medicale) ed oleoliti, arricchiti entrambi con piante officinali, spiegandoci le procedure con cui prepararli e l'utilizzoche se ne può fare da un punto di vista salutistico.


    Glutine, grani antichi e grani moderni

    16 Maggio @ Mercato Savena (via Udine)
    Intervento a cura di Enzo Spisni – ricercatore in biologia dell'Alma mater ed esperto in nutrizione

    "La celiachia e la sensibilità al glutine sono in aumento nella popolazione. La selezione cui il grano è stato sottoposto ha modificato il glutine dei grani moderni. Quale relazione c'è tra queste modificazioni e l'aumento delle patologie? "


    Facciamo il Moco

    22 Maggio @ mercato XM24 (via Fioravanti 22) – ore 18:00

    Facciamo il Moco: Manuela ci racconta come fare delle ottime salse, utili per condire la pasta, per arricchire un panino o per qualsiasi altra idea, utilizzzando erbe di stagione come la boraggine, il prezzemolo, l'ortica; ci insegnerà inoltre  il segreto della maionese vegana.


    Benessere e alimentazione con il metodo Kousmine

    23 Maggio @ Mercato Savena (via Udine)
    Intervento a cura di Alda Maccaferri, Naturalista

    "Con il Metodo Kousmine costruiremo una corretta alimentazione, dalla colazione alla cena. Capiremo quali proteine e carboidrati abbinare e l'importanza della varietà e della stagionalità di frutta e verdura, che sostengono la nostra salute."


    Il Cantico delle Api

    27 Maggio @ mercato Vag61 (via Paolo Fabbri 112) – ore 18:30
    30 Maggio @ mercato Savena (via Udine)

    "Una voce, una fisarmonica e 5 faretti, sulle orme dei cantastorie, attraversano il mercato per raccontare le api, che " .. trasportano parole d'amore da un fiore all'altro …. " e ci indicano la strada per l'avvenire: sostenere gli apicoltori nella lotta contro i pesticidi. I neonicotinoidi minacciano la sopravvivenza delle api e con esse la nostra, ma le nostre scelte possono determinare un futuro diverso. "
    Tecnica: Viaggio di narrazione in musica
    Arrangiamenti: Antonio Tancredi
    Cantastorie: A. Pierdicca ed E. Monteverde


    Coloriamo il mondo 

    29 Maggio @ mercato XM24 (via Fioravanti 22)

    Sotto la guida di Katia di Exaequo il tavolo si riempirà  di profumi e di spezie attraverso le quali I bambini potranno creare il loro mondo equo e solidale. Si tratta di  un gioco che stimola i sensi per scoprire da dove provengono molti prodotti che assaporiamo tutti i giorni.

    "Crea il tuo curry": nel frattempo con i "grandi" utilizzeremo le spezie disponibili per creare una miscela da utilizzare in cucina, elaborata con i prodotti del commercio equo.


    I tre Consigli

    3 Giugno @ Mercato Vag61 (via Paolo Fabbri 112) – ore 18:00

    "Un vendi-storie ambulante con in spalla un teatrino a bretelle si ferma nel mercato per raccontare fiabe della tradizione toscana, con il loro gusto per la beffa, gli sfondi rurali, i personaggi ironici, i finali a volte amari."

    Tecnica: Teatrino a bretelle
    Costruzione burattini: Valentina Paolini
    Animazione: Valentina Paolini

  • Salvatore Ceccarelli – una persona illuminata

    Visto che Salvatore Ceccarelli è incline a scherzare per prenderlo in giro gli ho fatto questa domanda: "ma lei è un genetista che è diventato comunista o un comunista che ha fatto il genetista?"

    Mi ha risposto "io mi considero una persona illuminata. Mi dispiace solo che l'illuminazione sia arrivata tardi nella vita" Ha detto queste parole in modo così candido e sincero che sono rimasto un po’ incantato.

    Effettivamente Ceccarelli è una persona illuminata e indica una via da seguire.

    CampiAperti dovrebbe iniziare a  lavorare sui semi, ce lo stiamo dicendo da tempo. In parte lo abbiamo fatto con il corso di autoproduzione delle piantine tenuto da Cesaretto. Ma siamo così schiacciati dalla preoccupazione di rimanere vivi che, malgrado i buoni propositi, non siamo mai riusciti a partire veramente. Alcuni si stanno muovendo in modo autonomo: Max e Alda con i loro esperimenti di autoproduzione delle sementi, Silvia con il suo vivaio in avviamento, i cerealicoltori di grani antichi con i loro esperimenti.. Ma sino ad ora non siamo riusciti a raccogliere le forze per un progetto comunitario. Ci servono forze nuove e competenze in materia.

    CHI CI AIUTA?

    carlo

  • FICO (Fabbrica Italiana COntadina) – C’era una volta la campagna…

    FICO (Fabbrica Italiana COntadina) – C’era una volta la campagna…

    Gli uomini mangiavano ciò che essi non avevano coltivato,

    più nessuno vincolo li legava al proprio cibo

    la terra si apriva sotto il ferro e sotto il ferro gradatamente inaridiva:

    nessuno c’era più ad amarla o a odiarla.

    Nessuno più la supplicava o malediceva.

    J. Steinbeck, Furore, 1939

    C’era una volta la campagna.

    Nella campagna ci vivevano i contadini e le contadine.

    Era una vita dura, povera, a volte forse anche felice.

    Era dura soprattutto perché la terra non era quasi mai di chi la lavorava.

    Poi sono arrivate due guerre. Poi sono arrivate le sirene delle fabbriche.

    In molti sono stati ammaliati dal loro canto. E sono morti: di silicosi, di tristezza, di amianto o di appartamento. E in campagna sono rimaste solo le “trattrici”.

    E la campagna si è trasformata in una fabbrica. Una Fabbrica Omologata a Cielo Aperto.

    Bisogna fare così e basta. Perché l’ha detto il tecnico, l’associazione, il consorzio, il Mercato. Bisogna fertilizzare, diserbare, avvelenare, produrre, fertilizzare, diserbare, avvelenare, produrre.

    Per niente. Per poter continuare a lamentarsi ogni anno del prezzo delle mele troppo basso. Perché è così, l’ha detto il Mercato. L’ha detto la Grande Distribuzione.

    Avanti e indietro, avanti e indietro, le trattrici rivoltano la terra per un paesaggio fatto su misura per gli aeroplani.

    Si montano e si smontano pezzi dentro i solchi o lungo le file, pezzi destinati a diventare mangime industriale. I contadini, ridotti a “fantocci meccanici” dentro le cabine delle trattrici, non toccano più la terra. Solcano i campi come Grandi Magazzini. Muletti, nastri trasportatori, catene di montaggio. Controllo qualità, pezzatura, velocità, quantità, efficienza.

    Barbabietole da zucchero, mais, frumento, medica, patate, barbabietole da zucchero, mais, frumento, medica, patate, barbabietole…Monocolture a rotazione, quando va bene, per ettari ed ettari…

    Nel frattempo le città sottovuoto mangiano queste tonnellate di monocolture confezionate in meravigliosi packaging di design. Nel frattempo le città, trasformate in ologrammi di se stesse, abbandonano i propri centri al consumo e alla museificazione. Le periferie, non più campagna, non ancora città, si ingrossano di palazzine e si fanno chiamare new towns. La suburbana, il giardinetto, il posto auto garantito e il gioco è fatto. Le nuove città invisibili.

    Nel frattempo il centro si decentra e diventa centro commerciale. Ogni new town ha il suo. C’è n’è per tutti i gusti al centro commerciale, dal frappé bio-vegan alle patatine di Mc Donald.

    Nel frattempo il pianeta malato richiede una cura ed ecco il miracolo: “lo sviluppo sostenibile”, “la crescita verde”, “la green economy”, fonti battesimali dentro cui un sistema distruttivo si purifica dal suo peccato originale facendo quotidiani impacchi di coscienza. Produrre e consumare verde per poter continuare a produrre, a consumare e a crescere.

    E soprattutto a crescere. Ma lenti. Slow. Quale verde? Quale madre terra?

    Così nasce Slow Food, la più intelligente operazione di rilancio del made in Italy agroalimentare, pardon, made in Eataly. E il cibo diventa moda, status symbol, Spettacolo: è l’era dello Show Food.

    E ciò che va di moda non può che essere FICO.

    FICO: Fabbrica Italiana COntadina.

    C’era una volta la campagna. E c’era la città con le sue fabbriche. C’erano una volta il settore primario, l’agricoltura, quello secondario, l’industria e quello terziario, i servizi. Là dove c’era la campagna prima arrivò la fabbrica della campagna poi arrivò FICO, il museo della fabbrica della campagna, una falsa campagna in una falsa città, il primo centro commerciale in cui primario, secondario e terziario trovano un’illusoria e incelofanata sintesi. La Disneyland del cibo, è già stata giustamente definita. Una città fatta di cartone e di illusioni, dove si potrà passeggiare oziosamente di sala in sala ammirando le sue nuove collezioni tra un brunch e un coffee break. Al posto della sala “Rubens” ci sarà la sala “Vigneto”, al posto della sala “Goya” quella “Frumento”. Il melo interpreta se stesso annoiato davanti a una guida come una statua del museo delle cere. Ancora una volta: museificazione, consumo e spettacolo. La Fabbrica Imbalsamata COntadina. La coltivazione stessa perde il suo valore d’uso e diventa conservatorio e spettacolo. Presunte frotte di turisti, annoiati dallo shopping e dai musei dei centri cittadini ormai svuotati di senso, andranno alla ricerca di favole sulla cara vecchia campagna ridotta a simulacro di se stessa e a un “Last Minute Market” a km 0 che trasforma gli avanzi della Grande Distribuzione in radical cibi “slow” e le zucche in carrozze luccicanti.

    Lontano, in sordina, senza pubblico e senza visite guidate, le zucche continuano inoperosamente a fare le zucche e alcuni umani continuano a zappare tra le file dei cavoli. Non sono operai di una fabbrica a cielo aperto. Non sono pezzi di una macchina in funzione. Non sono fantocci meccanici. Non sono statue di un museo. Vivono in campi bradi, disordinati, tra sterco ed erbe selvatiche. Ci sono ratti, uccelli e insetti in quantità, ci sono cassette sparpagliate ovunque, ci sono versi sguaiati e odori acri. C’è fango. Non è fico materiale da Expo-sizione. Non è FarmVille, la fattoria virtuale inventata da Facebook. Non c’è sterilizzazione possibile. Ci sono soltanto la fatica e la gioia di maneggiare gli elementi per trasformarli in cibo. E di terra ce n’è tanta da occupare tutti i futuri inservienti del FICO, se soltanto si ripensasse l’agricoltura daccapo, se soltanto la campagna tornasse ad essere campagna e la smettesse di atteggiarsi a fabbrica, se soltanto i contadini tornassero a fare i contadini e la smettessero di fare solamente gli autisti di trattrici. Allora le palazzine si svuoterebbero, le new towns diventerebbero fantasmi di fantasmi, i centri commerciali andrebbero in rovina e verrebbero invasi dalle erbe selvatiche e FICO sarebbe soltanto un brutto ricordo. Così in molti tornerebbero a mangiare ciò che hanno coltivato e non ci sarebbe nessuno scarto da magazzino da riciclare in luccicanti ristoranti natural-chic.

    Intanto uno spettro FICO si aggira per Bologna.

    Cala il sipario sulla sala Vigneto, cala il sipario sui meli di cera, l’ultimo cameriere Eatalyano si aggira nella periferia buia in attesa di un People Mover qualsiasi che lo riporti alla sua new town. In mano uno vassoio di alluminio con gli avanzi degli scarti a km 0. Di lì a poco si potrà sedere alla sua tavola Ikea per consumare la cena. Non perderà occasione di innaffiarla con un buon vino “Ridato alla Mafia” o con un succo di pera “MuoriVerde”.

    una riflessione di Marzia e Mattia (contadin* di Campi Aperti)

  • Burattini, cantastorie, cibo e salute nei “Mercati Animati” di maggio

    I mercati di CampiAperti, a Bologna, non sono mai stati semplici mercati di frutta e verdura biologica, ma hanno sempre affiancato iniziative politiche e culturali ad una diversa idea di mercato. Da sempre i coproduttori sono parte imprescindibile di questo percorso che abbina momenti di socialità, iniziative culturali, campagne politiche con l'obiettivo di costruire e consolidare un percorso comunitario intorno alla sovranità alimentare.

    Il mese di maggio prossimo numerosi eventi sono in programma presso i nostri mercati: spettacoli, incontri con esperti sul tema del cibo e della salute, visite alle nuove aziende che chiedono di entrare a far parte di CampiAperti.
    La brochure con il programma completo degli eventi

    Il primo degli spettacoli, "I tre consigli" (teatrino a bretelle di Valentina Paolini), si terrà martedì 29 Aprile presso il mercato di Via Paolo Fabbri dalle 18:00.

    I tre consigli

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    Un vendi-storie ambulante con in spalla un teatrino a bretelle si ferma nel mercato di via Paolo Fabbri per raccontare le fiabe della tradizione toscana, con il loro gusto per la beffa, gli sfondi rurali, i personaggi ironici, i finali spesso amari.
    La tradizione dei cantastorie è all'origine di questo spettacolo, che mescola narrazione e teatro di figura: il narratore diventa anche il manipolatore delle piccole marionette a filo, degli oggetti in miniatura, delle sagome di carta e dei fondali scorrevoli che popolano il teatrino.

    Tecnica utilizzata: narrazione, marionette a filo, oggetti e figure di carta
    Realizzazione: Valentina Paolini
    Animazione e narrazione: Valentina Paolini.

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    Il 30 di Aprile, inoltre, ci sarà il primo degli incontri de "Il cibo a parole" che si terrà presso il Centro Civico di via Marco Polo alle ore 20:30, dove il genetista di fama mondiale, Salvatore Ceccarelli, terrà un seminario dal titolo "Semi, Cibo e Salute".

    Salvatore Ceccarelli è da decenni impegnato a promuovere la biodiversità in agricoltura in molti paesi, attraverso il miglioramento genetico partecipativo ed evolutivo dei semi, condotto sul campo insieme agli agricoltori. Il controllo del seme, attualmente nelle mani di poche, potentissime multinazionali, significa controllo del cibo e quindi controllo della nostra salute. Sottraendo alle multinazionali il monopolio dei semi geneticamente modificati in laboratorio e restituendo alla naturale sapienza di chi coltiva un ruolo centrale nell’evoluzione delle varietà agricole, è possibile spezzare il circolo vizioso per cui gli agricoltori non sono piú completamente liberi di coltivare ció che vogliono e, di conseguenza, i consumatori non hanno piú a disposizione la diversitá di alimenti che é alla base della salute.

    Salvatore Ceccarelli é stato docente ordinario di Genetica Agraria all’Universitá di Perugia, posizione da cui si é dimesso nel Dicembre 1987. Dal 1980 al 2008 ha svolto attivitá di ricerca presso l’ICARDA (lnternational Center for Agricultural Research in the Dry Areas) con sede ad Aleppo in Siria, dove è rimasto fino al 2011. Dal 1995 ha cominciato a sperimentare in paesi come Siria, Giordania, Algeria, Etiopia, Eritrea, Yemen e Iran il miglioramento genetico partecipativo (PPB – Participatory Plant Breeding). Attualmente svolge attività di consulenza internazionale.

  • A Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò

    Nella lista Genuino Clandestino sta girando questa filastrocca – mi è piaciuta e ve la ripropongo. L'hanno scritta Marzia e Mattia.

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    A Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò

     

     

    Terrore e Libertà

     

    filastrocca in ottave

    da cantare tra le fave

     

     

    Filastrocca di terrore

    Filastrocca di libertà

    Vi pensiam tutte le ore

    questo è certo noi di qua.

     

    Noi di qua fuor di prigione

    conosciamo altre galere

    ma la vostra è ben peggiore

    quella è con vere catene.

     

    Le catene noi sappiamo

    che si possono spezzare

    come i nervi, come un ramo

    se non stiamo lì a guardare.

     

    Lì a guardar non siete stati

    violentare la montagna

    i furbetti ed i blindati

    del paese di Cuccagna.

     

    Il paese è sconfortante

    cari amici nelle celle

    vive un vuoto desolante

    ed ha i nervi a fior di pelle.

     

    E coi nervi poi sappiamo

    non si deve mai scherzare

    brutti tiri posson fare

    quando noi li stuzzichiamo.

     

    Il terrore addormentato

    del potere si ridesta

    quando un turbine infuriato

    gli fermenta sulla testa.

     

    Quando la protesta vuota

    messa in scena dai giornali

    si fa scelta si fa vita

    e ritrova nuove ali.

     

    E il terrore risvegliato

    nel bel mezzo di un bel sogno

    dove tutti ad un suo segno

    sonnecchiavan senza un fiato

     

    scopre a un tratto con sgomento

    che non tutti dormivamo

    e da allor si dà tormento

    d'ogni cosa che facciamo.

     

    Ha paura questo è certo

    il terrore ritrovato,

    è così che fa il concerto

    “Terrorismo contro Stato”.

     

    Terrorista è chi lo suona

    terrorista è il loro canto

    chi devasta e chi rovina

    la montagna senza un pianto.

     

    Terrorista è il giornalista

    terrorista è il manganello

    terrorista anche la lista

    e il mantello del Casello.

     

    Terrorista è il blaterare

    di democrazie passate

    se per caso ci son state

    non possiam più ricordare:

     

    troppi golpe a matrioska

    noi viviamo senza sosta

    che sia Stato o che sia Cosca

    tutti gridan “Nulla Osta!”.

     

    Nulla osta che un processo

    contro il senso sia inscenato

    “Accorrete proprio adesso,

    lo Spettacolo è iniziato!"

     

    Quattro loschi malviventi

    che non hanno mai vergogna

    han difeso con i denti

    dalle talpe una montagna.

     

    Ora devono marcire

    come monito in prigione

    perché mai si possa dire

    che sia loro la ragione.

     

    State attenti menestrelli

    del terrore ritrovato

    noi non siamo certo quelli

    che san fare anche il soldato

     

    ma se la natura un giorno

    s'arrabbiasse veramente

    toglierebbe voi di torno

    e non resterebbe niente.

     

    Treni, strade ed elezioni

    tribunali e parlamenti

    spazzerebbe le prigioni

    spazzerebbe anche i potenti.

     

    State attenti mercenari

    che vegliate sulle celle

    son tornati i montanari

    con un grido sulle spalle.

     

    Questo grido è una parola

    che terrore a tutti fa

    ed è una parola sola

    ora e sempre libertà!  

  • Laboratorio partecipato sull’economia solidale

    CampiAperti partecipa al percorso di Ecosol Bologna  – la rete locale dell'economia solidale che organizza per il prossimo 10 di maggio  presso Labas (via Orfeo 46 – Bologna) un laboratorio aperto sull'economia solidale. Di seguito l'appello e ulteriori info.

     

    Se credi in una economia diversa, basata sulle relazioni e non sul profitto a tutti i costi,

    se vuoi migliorare l'economia del nostro territorio,

    se già stai lavorando in questa direzione e vuoi conoscere altri che come te vogliono creare un modello economico diverso,

    partecipa a questa giornata!

    Sarà una giornata per incontrarci, progettare, inventarci percorsi che partono dal basso e che sono fortemente connotati dei principi dell'Economia Solidale.

     

    Registrati: www.ecosolbologna.org/node/80/register  ci faciliterai l'organizzazione!

    Dedicheremo la giornata a proporre, progettare, ideare insieme piccoli, grandi progetti da far nascere sul nostro territorio. Non occorre essere degli esperti in economia, basta solo avere disponibilità e voglia di creare qualcosa di nuovo.

    OST 10.05.2014 Programma e Orari

     

  • Economia Solidale – incontro nazionale Parma 2014

    Economia Solidale / Parma 2014 Incontro nazionale

    L'economia solidale funziona. Insieme.

    Il percorso verso l’Incontro nazionale annuale dell’Economia Solidale è iniziato. A Parma, dal 20 al 22 giugno 2014, ci confronteremo su progetti, idee, proposte per un nuovo modello economico. Nelle prossime settimane ci incontreremo nei territori per approfondire e ampliare i temi ed i contenuti di Parma2014.
    Ci incontreremo per riconoscere i valori dell’impresa diffusa, per realizzare nuovi spazi di democrazia economica, per generare nuove ecologie urbane e rurali, per trovare narrazioni e ampliare i saperi, per conoscere i limiti dell’economia tradizionale e le risorse dell’economia solidale, per scoprire tra debito e finanza, il senso della macroeconomia.
    A questo indirizzo trovi i sei temi guida dell’incontro nazionale: http://incontronazionale.economiasolidale.net/node/7 Partecipa e contribuisci all’elaborazione comune di questo percorso.
    Ti aspettiamo con le tue idee per camminare insieme verso Parma2014.
    E se ti registri alla newsletter http://eepurl.com/O1oXf riceverai gli aggiornamenti sulle tappe, gli incontri, i luoghi, i volti e le storie di questo cammino comune.
    Ti aspettiamo con le tue idee per camminare insieme verso Parma2014.

     

  • Si parla di terra al Pratello R’Esiste

    Ore 15.00-17.00 Piazza San Rocco – Dibattito “Terra bene comune: racconti di resistenze contadine”, con la partecipazione di Campi Aperti per la presentazione del manifesto e della campagna “Terra Bene Bomune”, Caicocci terra sociale (Umbria), Mondeggi bene comune (Toscana), coop. Arvaia, Accesso alla terra e Foglia di FICO.

    Qui il volantino col programma completo [gview file=”https://www.campiaperti.org/wp-content/uploads/2014/04/pratelloresiste-programma-25-04-2014-esec.pdf”] 

  • GENUINO CLANDESTINO : IL MANIFESTO

    Per chi se lo fosse perso riproponiamo il manifesto del movimento approvato lo scorso autunno nell’incontro di Firenze.

    GENUINO CLANDESTINO : IL MANIFESTO

    Comunità in lotta per l’autodeterminazione alimentare

    Genuino Clandestino nasce nel 2010 come una campagna di comunicazione per denunciare un insieme di norme ingiuste che, equiparando i cibi contadini trasformati a quelli delle grandi industrie alimentari, li ha resi fuorilegge. Per questo rivendica fin dalle sue origini la libera trasformazione dei cibi contadini, restituendo un diritto espropriato dal sistema neoliberista

    Ora questa campagna si è trasformata in una rete dalle maglie mobili di singoli e di comunità in divenire che, oltre alle sue iniziali rivendicazioni, propone alternative concrete al sistema capitalista vigente attraverso diverse azioni:

    • Costruire comunità territoriali che praticano una democrazia assembleare e che definiscono le proprie regole attraverso scelte partecipate e condivise;
    • Sostenere e diffondere le agricolture contadine che tutelano la salute della terra, dell’ambiente e degli esseri viventi, a partire dall’esclusione di fertilizzanti, pesticidi di sintesi, diserbanti e organismi geneticamente modificati; che riducono al minimo l’emissione di gas serra, lo spreco d’acqua e la produzione di rifiuti, e che eliminano lo sfruttamento della manodopera;
    • Praticare, all’interno dei circuiti di economia locale, la trasparenza nella realizzazione e nella distribuzione del cibo attraverso l’autocontrollo partecipato, che svincoli i contadini dall’agribusiness e dai sistemi ufficiali di certificazione, e che renda localmente visibili le loro responsabilità ambientali e di costruzione del prezzo;
    • sostenere attraverso pratiche politiche (come i mercatini di vendita diretta ed i gruppi di acquisto) il principio di autodeterminazione alimentare ovvero il diritto ad un cibo genuino, economicamente accessibile e che provenga dalle terre che ci ospitano;
    • salvaguardare il patrimonio agro alimentare arrestando il processo di estinzione della biodiversità e di appiattimento monoculturale;
    • sostenere percorsi pratici di “accesso alla terra” che rivendichino la terra “bene comune” come diritto a coltivare e produrre cibo;  sostenere esperienze di ritorno alla terra come scelta di vita e strumento di azione politica;
    • sostenere e diffondere scelte e pratiche cittadine di resistenza al sistema dominante;
    • costruire un’alleanza fra movimenti urbani, singoli cittadini e movimenti rurali, che sappia riconnettere città e campagna superando le categorie di produttore e consumatore. Un’alleanza finalizzata a riconvertire l’uso degli spazi urbani e rurali sulla base di pratiche quali l’autorganizzazione, la solidarietà, la cooperazione e la cura del territorio;
    • sostenere le comunità locali in lotta contro la distruzione del loro ambiente di vita.

    Genuino Clandestino è un movimento con un’identità volutamente indefinita. Al suo interno convivono singoli e comunità in costruzione, è aperto a tutt*, diffida di gerarchie e portavoce e non richiede nessun permesso di soggiorno o diritto di cittadinanza; è fiero di essere Clandestino e porterà avanti le sue lotte e la sua esistenza con o senza il consenso della Legge.

    Chiunque si riconosca nei principi di questo manifesto potrà divulgare e usare lo stesso per rivendicare le proprie azioni.

    Genuino Clandestino è un movimento antirazzista, antifascista e antisessista

  • Storia di pianura…approdando all’accesso alla terra

    Storia di pianura…approdando all’accesso alla terra

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    Da settembre 2013 a circa 500 m da noi in linea d’aria vivono Marco ed Eleonora con i loro figi Alice e Valerio.

    Sono di origine bresciana e non è stata certo una scelta semplice quella di cambiare completamente luogo e abitudini di vita nel giro di 1 anno, è inutile negare che occorre sì coraggio ma anche una bella dose di determinazione.

    In realtà tutto è avvenuto molto rapidamente. Nel settembre 2012 al rientro da una loro vacanza si sono fermati qui da noi per qualche giorno per vedere casetta Bellaria , una casa di campagna di appena 100 metriquadri (in campagna 100 metriquadri sembrano sempre pochi..). Non credo che molte persone potessero vedere un futuro in quella casa, poichè quella casa che per noi rimane casa Golfari, aveva un vissuto forte, difficoltoso, che traspirava dai muri, dal colore annerito delle stanze, dall’odore misto di fuliggine, polvere e soprattutto odore selvaggio di cavallo.

    Prima di parlare del presente non possiamo non parlare di Golfari, allevatore di cavalli da salto che qui ha abitato dalla fine della guerra. Una persona che ha praticato resistenza contadina per tutta la sua vita, allevando cavalli allo stato brado, detestando la chimica fin dal suo avvento e soprattutto salvando un angolo di pianura dall’appiattimento e dall’abbruttimento che domina dove si pratica agricoltura convenzionale.

    Non possiamo non ricordare l’energia che si sprigionava quando insieme a Golfari ci recavamo al centro del recinto, territorio esclusivo dei cavalli, in cui vivevano in branco senza alcuna protezione, se non quella degli alberi, partorivano accerchiando la cavalla senza mai permettere a nessuno e nemmeno a Golfari di potere assistere ad un parto ed ovviamente correvano liberi e talvolta morivano.

    Queste pratiche hanno permesso di creare un luogo insolito che non può non attrarre chi ama il confondersi intricato delle varietà di alberi, arbusti e erbe selvatiche (quella che in termini tecnici si definisce BIODIVERSITA’ ). E’ ovvio che solo dei sognatori riescono a cogliere la magia poichè  gli agricoltori limitrofi vi hanno sempre solo visto confusione e pazzia.

    Anche noi siamo consapevoli che Igino Golfari non è mai stata una persona comoda nelle relazioni, sì famoso per i suoi agili ed eleganti cavalli, ma anche scontroso soprattutto con i prepotenti: non sono pochi i casi in cui cacciatori, testimoni di Geova, solo per fare alcuni esempi, si sono visti minacciati da bastoni e anche picchiati.

    Perchè questa è l’altra faccia di una persona che ha scelto di resistere, che ha portato con sè in ogni momento i ricordi impossibili da elaborare, della guerra vissuta in Grecia.

    Ma la storia di casetta Bellaria di Marco ed Eleonora e la storia di Golfari sono unite da un passaggio che vede 2 nostri amici biologi, David e Marco, innamorarsi di quel luogo selvaggio e acquistare terreno e fabbricati da Golfari salvandolo dall’impoverimento  innescatosi nel mondo dell’ippica.

    Igino ha così potuto vivere gli ultimi anni della sua vita in usufrutto, ovviamente mantenendo intatte la sua tenacia, le sue tensioni e i suoi ricordi di una vita resistente!!

     

    Quindi attraverso passaggi di intenso vissuto umano siamo riusciti a creare un inizio di piccola comunità rurale.

    E’ stato attraverso il dialogo e con passione che abbiamo acquistato e salvato 12 ettari in tutto tra noi e loro proprio quando intorno il latifondismo di pianura ha visto il rifiorire e i piccoli agricoltori convenzionali hanno venduto a proprietari, alcuni dei quali sono arrivati ad acquistare in tutto oltre 2000 ettari in una decina di anni.

    Ma torniamo a chi resiste e a chi trasforma la propria realtà attraverso l’energia dei sogni….

    Il  percorso appena iniziato da Marco ed Eleonora abbiamo pensato che fosse giusto farlo descrivere direttamente da loro e così Marco ha raccontato il suo cambiamento esplicitando qui di seguito la sua naturale identificazione tra vita e sogno.

    “Circa un anno prima di decidere stavo leggendo il libro “Non prendeteci per il Pil”  e mi sono detto “basta!” ! Ho cominciato a provare repulsione per la vita che conducevamo, ero diventato cosciente del fatto che alimentavamo il sistema del pil con la nostra vita. E abbiamo iniziato ad affrontare discorsi riguardanti la voglia di cambiare e sapevamo che molte famiglie affrontano questo tema ma pochi riescono a trasformare le parole in azione.

    Ma quando decido fermamente una cosa, non sento più il peso delle difficoltà, perchè sento che è la cosa giusta quindi mi risulta semplice superare gli ostacoli e non percepirli come tali.

    Il passaggio verso la vita contadina mi è risultato naturale, perchè rappresenta un ritorno alla terra e fare l’orticoltore e sentirmi a mio agio è legato alla naturalità di questo lavoro, la cosa più vicina all’uomo. Perchè produrre ortaggi rappresenta il primo passo verso la sussistenza.

    Prima ero operaio in un’industria casearia e pianista JAZZ.

    Sono consapevole del fatto che produrre ortaggi è un lavoro comunque faticoso, talvolta mi impegna più ore, ma non lo percepisco come lavoro poichè non rientra in schemi lavorativi della società, schemi innaturali.

    Questo passaggio di vita che ovviamente presenta le sue difficoltà di adattamento( come l’acqua calda che non si da per scontata e il calore con la legna non si ottiene schiacciando un bottone) ci ha permesso di eliminare il mutuo che pesava sulla casa di Brescia e tante spese accessorie, per esempio lsa mensa e le attività per i bambini necessarie quando si vive senza verde.

    Questo luogo con la sua ricchezza in termini di biodiversità e di naturalità lo abbiamo trovato così a disposizione, quasi come un regalo.

    Una bella fortuna avere l’accesso alla terra senza doverla acquistare e che terra!!

    Cosi ho chiamato la mia nuova realtà ORTOPIANO per 3 motivi:

    Orto e pianoforte

    Orto in pianura

    Orto dove si va piano.

    Qui i ritmi sono più naturali, per non dire lenti

  • SEMI, CIBO, SALUTE – Incontro pubblico con il genetista Salvatore Ceccarelli

    Centro Civico Lame, via Marco Polo 53
    Mercoledì 30 aprile 2014, ore 20.30
    SEMI, CIBO, SALUTE
    Incontro pubblico con Salvatore Ceccarelli

    genetista di fama mondiale, da decenni impegnato a promuovere la biodiversità in agricoltura in molti paesi, attraverso il miglioramento genetico partecipativo ed evolutivo dei semi, condotto sul campo insieme agli agricoltori. Il controllo del seme, attualmente nelle mani di poche, potentissime multinazionali, significa controllo del cibo e quindi controllo della nostra salute. Sottraendo alle multinazionali il monopolio dei semi geneticamente modificati in laboratorio e restituendo alla naturale sapienza di chi coltiva un ruolo
    centrale nell’evoluzione delle varietà agricole, è possibile spezzare il circolo vizioso per cui gli agricoltori non sono piú completamente liberi di coltivare ció che vogliono e, di conseguenza, i consumatori non hanno piú a disposizione la diversitá di alimenti che é alla base della salute. Salvatore Ceccarelli é stato docente ordinario di Genetica Agraria all’Universitá di Perugia, posizione da cui si é dimesso nel Dicembre 1987. Dal 1980 al 2008 ha svolto attivitá di ricerca presso l’ICARDA (lnternational Center for Agricultural Research in the Dry Areas) con sede ad Aleppo in Siria, dove è rimasto fino al 2011. Dal 1995 ha cominciato a sperimentare in paesi come Siria, Giordania, Algeria, Etiopia, Eritrea, Yemen e Iran il miglioramento genetico partecipativo (PPB – Participatory Plant Breeding).

    Attualmente svolge attività di consulenza internazionale.
    www.arvaia.it info@arvaia.it

     

    volantino semi cibo salute

    La brochure con il programma completo degli eventi

  • CampiAperti e Salute Globale

    Riportiamo di seguito una mail di Marianna per dare un’idea del coinvolgimento che avrà  CampiAperti nel corso su “salute globale, determinanti sociali e strategie di primary health care”

    Ciao a tutti,
    avevo scritto poco tempo fa e parlato con qualcuno voi rispetto alla possibilità di incontrare campiaperti nel corso che stiamo facendo con gli studenti sulla salute globale e salute collettiva. In due parole, due, guardando alla salute oltre alla sua dimensione biologica, la salute si costruisce anche nello spazio politico e sociale, e allora la ricerchiamo fuori dalle aule universitarie, e nell’incontro con il terriotrio. Campiaperti è una delle esperienze che incontreremo con gli studenti del corso (soprattutto di medicina, ma anche di antropologia, scienze motorie, infermieristica, biologia). Per iniziare, Laura è stata incastrata per venire a presentare campiaperti alla lezione che facciamo lunedì 7 dalle 18 alle 20, all’istituto di igiene in via San Giacomo 12, e ovviamente chi vuole partecipare è più che benvenuto!

    Poi, con Michela abbiamo abbiamo pensato che un gruppetto di studenti potrebbe partecipare all’assemblea di mercato di mercoledì 9 al Làbas. Ma fatemi sapere se c’è qualcuno che è contrario a questo! C’è anche la proposta di far partecipare gli studenti alle visite alle
    aziende che ci saranno in aprile, ma questo va ancora deciso con loro, e comunque in caso sentiamo i referenti (e tra l’altro…tempismo
    perfetto!! grazie per le info!) Poi, gireremo per i mercati in queste settimane. Sarà molto bello fare questa esperienza con gli studenti e uscire dai percorsi di cura per come li intendiamo di solito, molto tecnici e depoliticizzati, per incontrare il terriotorio e rimettere al centro le persone, le collettività, le reti che costruiamo e le risorse che nella comunità ci sono, e che creano salute, e che non possono essere
    occultate in nome di una supposta “scientificità”. Qui ci sono altre informazioni sul corso
    http://www.csiunibo.org/index.php?option=com_content&view=article&id=212:corso-elettivo-2014&catid=1:ultime&Itemid=50
    A presto! e grazie!!
    marianna