Autore: caf

  • I semi e la resistenza contadina

    I semi e la resistenza contadina

    Il primo anello delle filiere di produzione agricola sono i semi.
    Come riportare al contadino le possibilità di scambio e cultura a partire dai semi?
    Come rendere i cittadini consapevoli dell’importanza dei semi per salvaguardare la biodiversità delle nostre terre?

    Il 15 febbraio alle 18.00 presso il Centro Sociale della Pace, via del Pratello 43, ne discuteremo con Germana Fratello (CampiAperti), Roberto Schellino (Associazione Rurale Italiana), Mauro Conti (Centro Internazionale Crocevia) e un ospite di Mercatiniera Parma.
    E’ un’iniziativa di avvicinamento all’appuntamento nazionale di Genuino Clandestino a Parma, 17-19 aprile 2020.

    I semi, elemento cardine dell’attività agricola, sono al centro di una questione difficile e delicata e costituiscono una tematica politica controversa e spinosa. Una parte maggioritaria del mercato mondiale dei semi è in mano a poche multinazionali e, mentre l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite riconosce dal 2018 tra i Diritti collettivi dei contadini anche il diritto alla gestione delle sementi, le normative nazionali ed internazionali contrastano questo diritto.
    La progressiva perdita di agrobiodiversità che si verifica in seguito alla concentrazione del mercato della semente mette a rischio la sicurezza alimentare e la sovranità alimentare delle comunità e, per questo, conoscere bene cosa si muove intorno ai semi è necessario per i contadini e per l’intera cittadinanza.

    Ne parleremo con linguaggio accessibile anche ai non esperti, con l’obiettivo di porre le basi di un percorso di costruzione di nuove case delle sementi nella nostra regione.

    A seguire, dalle 20, aperitivo contadino!

  • La storia di Xm24 scritta da Wolf Bukowski

    [Mentre scriviamo quest’intro, ancora una volta, soffia aria di imminente sgombero per XM24, che dal 15 novembre scorso occupa una parte dell’ex-Caserma Sani, in zona Casaralta, Bolognina est.

    Chi ha visitato il nuovo XM24 sa che atmosfera si sia respirata in questo mese abbondante di autogestione e recupero dal basso di un’area enorme (e verde), dismessa e chiusa da decenni.

    Ora la Procura ha ottenuto dal Gip il sequestro preventivo dell’area, che è proprietà di Cassa Depositi e Prestiti. Mossa che di solito prelude all’intervento delle forze dell’ordine.

    A quest’occupazione si è arrivati dopo il fallimento – per la “melina” e il sabotaggio dell’amministrazione comunale – della trattativa per un nuovo spazio. Il tavolo era stato riaperto il 6 agosto, giorno dello sgombero di via Fioravanti 24.

    Leggi L’articolo completo:

    https://www.wumingfoundation.com/giap/2019/12/la-sfida-di-xm24-contro-il-nulla-1/?utm_source=facebook&utm_medium=Social&utm_campaign=SocialWarfare&fbclid=IwAR3WZrfke0oKE0ACH0aVntSoeBxBaqqAeKD79SwkBL8LtBoJkfgaLyA-DsM
  • Aperture  e chiusure dei mercati per le festività natalizie 2019-2020

    Aperture e chiusure dei mercati per le festività natalizie 2019-2020

    • Piazza Verdi 23 – 30 dicembre aperti, 6 gennaio chiuso
    • Via Tolmino 23 – 30 dicembre aperti, 6 gennaio chiuso
    • Via Paolo Fabbri, Vag resta chiuso il 24 e il 31 con riapertura il 7 gennaio
    • Vicolo Bolognetti 25 dicembre e 1 gennaio chiuso
    • Via Gobetti chiuso il 26 dicembre e il 2 gennaio
    • Via Pieve di Cadore, Portazza sempre aperto
    • Pratello, Piazza San Rocco sempre aperto

    Buone feste a tutt@!!!

  • RACCOLTA MATERIALI PER I MIGRANTI BLOCCATI IN BOSNIA

    RACCOLTA MATERIALI PER I MIGRANTI BLOCCATI IN BOSNIA

    Cerchiamo in dono scarpe invernali (dal 40 al 43), sacchi a pelo, coperte invernali, giacche, tute da neve, guanti, boxer, pantaloni e calzini.

    Presso il mercato contadino della ex caserma Sani dalle ore 10 alle 15

    SABATO 14 DICEMBRE 2019
    SABATO 21 DICEMBRE 2019

    Contro tutte le frontiere
    Contro l’indifferenza che ci circonda
    Sostieni la solidarietà
    Sostieni chi resiste
    Sostieni No Name Kichen!

  • LA POLITICA DELL’ODIO

    LA POLITICA DELL’ODIO

    La voce della Procura di Bologna sul destino della ex caserma Sani è arrivata molto presto, troppo presto. Se facciamo un confronto con la storia dell’ex caserma Masini e dei quattro anni e mezzo di occupazione di Labas ci rendiamo conto che il vento è cambiato e la tolleranza all’oggi è diventata zero. Essendo la Procura evidentemente condizionata dalle dinamiche politiche nazionali, dall’aria che tira, possiamo dire che la grande avanzata della destra culturale si sta facendo sentire.
    Nessuno, nell’arco politico parlamentare, mette in discussione le dichiarazioni del procuratore: “non si occupa a proprio piacimento in spregio al diritto di proprietà”.

    C’è qualcosa di particolarmente odioso in questa dichiarazione pubblica, non solo per quello che viene detto, ma soprattutto per quello che viene ignorato:
    – che XM24 un posto l’aveva è gli è stato tolto;
    – che c’è un accordo sottoscritto dalla Giunta comunale che assumeva impegni che poi non sono stati mantenuti;
    – che il luogo è di proprietà pubblica e abbandonato da vent’anni, senza una destinazione d’uso definita;
    – che migliaia di persone hanno mostrato il bisogno di uno spazio di socialità libera, fuori dalle regole del mercato;
    – che molti artisti hanno mostrato il bisogno di luoghi dove esprimersi liberamente, fuori dalle dinamiche del mercato;
    – che il mondo dell’economia solidale ha bisogno di spazi liberi dove portare avanti le proprie sperimentazioni;
    – che a Bologna gli studenti non trovano più case da abitare;
    – che a Bologna, ci sono centinaia di persone per strada, senza un tetto, allo stremo.

    Lo sbirro, con un certo ghigno, ci dice che non glie ne frega un cazzo di niente. Fuori tutti, e poche storie, che il diritto di proprietà è sacro.

    Questa è la vera politica dell’odio!
    Se si va avanti per questa strada la situazione prima o poi esploderà. A troppi, evidentemente, questo scenario non dispiace.

  • Gli scherzi del  Corriere

    Gli scherzi del Corriere

    Il Corriere della Sera, in vena di scherzi, pubblica in data 4/12 nelle sue pagine di Bologna il curioso titolo, “Campi Aperti sarà pro Bonaccini” e un articolo senza fondamento che sostiene questa tesi.
    Siamo quindi costretti a smentire qualsiasi sostegno della nostra associazione a qualsiasi candidato di qualsiasi schieramento nella prossima turnata elettorale.
    Pertanto le eventuali presenze di soci di Campi Aperti per la Sovranità Alimentare in liste elettorali sono da considerare iniziative strettamente personali, che non coinvolgono in nessun modo l’associazione.
    Increduli per tanta approssimazione auspichiamo una rettifica da parte del Corriere Bologna

    Campi Aperti per la Sovranità Alimentare

  • APRE UN NUOVO MERCATO ALL’EX CASERMA SANI (in aggiunta a quello di via Gobetti)

    APRE UN NUOVO MERCATO ALL’EX CASERMA SANI (in aggiunta a quello di via Gobetti)

    Da sabato prossimo 30 novembre, per tutti i sabati di dicembre dalle ore 10:0 alle 17:00, saremo presenti con i nostri prodotti biologici e locali negli spazi dell’ex-caserma Sani, nuovo Spazio Pubblico Autogestito in città, al nuovo XM24.

    Rimane il giovedì pomeriggio il mercato davanti all’EX-XM24, di fianco al parco, in via Gobetti.

    Questo nuovo mercato non è un evento di solidarietà, ma l’inizio di un percorso collettivo, che ha bisogno del contributo di tutti, co-produttori militanti, studenti e famiglie, anziani e bambini…Vuole anche rappresentare un momento di incontro con il vicinato, con chi abita nelle zone adiacenti al nuovo spazio, che può trovare nel mercato l’occasione di venire a conoscere questa nuova esperienza.

    Un percorso che parte dai bisogni fondamentali di tutti noi, quelli di un cibo sano e sicuro, coltivato nel rispetto della terra e di chi la lavora.
    Un mercato gestito da un’assemblea aperta a cui siete invitati a partecipare e portare idee e domande.

    Un percorso attuale le cui radici affondano nel terreno del ex-mercato di via Fioravanti, dove siamo nati e cresciuti 17 anni fa insieme all’esperienza di XM24, che le “ruspe democratiche ” hanno tentato di interrompere il 6 agosto scorso.

    Ma come una pianta sana e vigorosa quelle radici stanno buttando nuovi germogli in un altro spazio, abbandonato da anni, e noi saremo lì a curarli con attenzione e rispetto come facciamo nei nostri campi, perchè crescano e si moltipichino in tutta la città.

    Contro il NULLA che ci circonda questa volta avanziamo noi!

    Tutti i sabati a partire dal 30/11 dalle ore 10, entrata pedonale dal parco di via Parri

    Aggiornamenti e approfondimenti www.campiaperti.org

    Campiaperti per la Sovranità Alimentare

  • 13 Ottobre, una bella festa

    13 Ottobre, una bella festa

    Il bilancio sociale della giornata del 13 ottobre in piazza VIII Agosto quest’anno è stato estremamente positivo. La giornata ha raggiunto una ricchezza e una complessità mai viste, mettendo in piazza la nostra politica alimentare, un grande dibattito, un bel concerto, la nostra alleanza Campi Aperti-Camilla e le altre alleanze mutualistiche, laboratori vari, un tesseramento che ha iscritto centinaia di coproduttori nuovi e meno nuovi all’associazione. E la torta collettiva più grande del mondo realizzata grazie alla tenacia di *Laura Stanghellini* e a tutt@ quell@ che hanno fatto una torta. Nei ringraziamenti prima di tutto un tributo a chi ha dato un grande apporto in cucina. I due cuochi *Luca Pappalardo* *di Pane e Pannelle* e *Jacopo Siboni*, hanno sudato tanto per noi, a titolo completamente gratuito, non solo il giorno della festa ma anche nelle settimane prima, nel loro tempo libero. A Jacopo, Luca e tutti quelli che hanno fatto parte delle loro squadre, grazie di cuore!!!! Con il vostro contributo lavorativo avete interamente sostenuto l’evento a livello economico. Sempre in cucina, anche la nostra *Manuela Messori* si è offerta alla causa, rinunciando al suo banco per preparare le crescentine fritte di autofinanziamento. Poi c’è chi ha donato il proprio prodotto per la cucina e ci tengo a menzionarli: *L’azienda Ferrari* ha omaggiato 6kg di parmigiano, *Arvaia* tutte le verdure da loro fornite, *Marco Feltrin* il formaggio per le crescentine, e molti produttori hanno fatto dei super-sconti per la causa. *La Terra e il cielo*, azienda che fornisce l’emporio Camilla, ci ha omaggiato il farro, però è rimasto bloccato all’ultimo al porto di Ancona a causa di azioni sindacali. Un altro enorme ringraziamento va ad *Elisa Mattioli*, che ha coordinato la cucina e ha fatto da tramite fra i cuochi e l’associazione, trovando tutta la materia prima dagli ingredienti agli attrezzi. Un lavoro enorme, fatto poi prima di venire ad aiutare a montare la piazza. Passando al bar, la seconda entrata portante della giornata, la Bottega Solidale *ExAequo* ha omaggiato tutto il caffè e lo zucchero, e *i Fermenti sociali* fanno un’impeccabile autogestione di tutto, dall’inizio alla fine. *Un grazie molto importante va dato a Simone Febbo*, che, in qualità di ingegnere, ci ha fatto di nuovo la relazione tecnica a gratis, in parte perfino durante le sue vacanze, per poter rispondere in tempo ad una richiesta di integrazione alla pratica. Relazione senza la quale questa giornata non si farebbe, e relazione che non tutti sarebbero disposti a firmare, neanche a pagamento, visto che incarica lui personalmente e professionalmente di una responsabilità civile e penale per l’accuratezza della planimetria e la sicurezza della piazza. Spero che si possa afferrare bene la portata di questo gesto, soprattutto di fronte alla nostra forte tendenza alla genuina clandestinità. La *Lanterna di Diogene*, poi, ha deciso di offrire il ‘buono cena per tre,’ il gesto di ringraziamento per Simone, come altro omaggio per la causa. E come fare per ringraziare tutti quelli che si sono veramente sbattuti per portare tutti i contenuti politici, culturali e sociali in piazza? Tanto, tantissimo lavoro. Sicuramente *Mimmo Perotta* si è dato di nuovo moltissimo da fare per il ben riuscito dibattito, *Jonathan Serramola e Giorgia Bailo* *di Terra di Tutti/GVC* ci hanno dato la possibilità di dar voce ai tre esponenti dei Sem Terra, e *Don Pasta* ha suonato gratis facendo un viaggio da Roma apposta… grazie a tutti voi. Poi un grande grazie va anche a tutti i coordinatori dei gruppi di lavoro, da Camilla a Campi Aperti ad Arvaia, che hanno dedicato più e più e più ore alla realizzazione di questa giornata: Quest’anno senza il grosso impegno di *Giovanni Notarangelo, Roberta Mazzetti, Michele Restuccia, Silvia Zarri, Laura Mari e il resto del gruppo di Arvaia*, non avremo fatto neanche la metà di quanto ci eravamo proposti, dal dibattito, ai laboratori, alla comunicazione… anzi’ penso che saremo riusciti molto a fatica quest’anno a mettere in piedi la parte culturale della giornata. L’impegno logistico immane di *Michele Caravita* si sa, come ogni anno, e *Simone Palmieri* ha gestito da solo tutto lo sforzo concerto. Grazie mille a tutti, e grazie infinite anche a tutti quelli che non ho nominato ma che avete preso una cosa in mano e portato il “risultato finale” in piazza, dalle borracce al gazebo tesseramento al pit stop cinni. In fine, grazie al nostro *Domenico Fantini*, la colla di tutto che si è adoperato dietro le quinte in modo incessante per mesi e mesi per mettere a posto i dettagli piccoli e grandi, e per assistere tutti con tutto (perfino lavando tantissimi piatti con la sua grande “squadra di casa” in turno di notte per un evento di Ponticelli in nome di ‘Campi Aperti’ in parziale cambio dell’utilizzo della loro tensostruttura). Infine grazie a tutte e tutti quelli che sono passati da piazza VIII Agosto, anche solo per un saluto.
    
  • SE MANGIARE È UN ATTO AGRICOLO SIAMO TUTTI CONTADINI!

    SE MANGIARE È UN ATTO AGRICOLO SIAMO TUTTI CONTADINI!

    Da domenica possiamo dare il nostro contributo per sostenere concretamente Campi Aperti…
    PARTE LA CAMPAGNA TESSERAMENTO 2020

    Campi Aperti si definisce da sempre una comunità di produttori e cooproduttori. Da quest’anno tutti noi, con la TESSERA DEL CONTADINO, possiamo sostenere l’organizzazione degli 8 mercati biologici contadini settimanali e tutte le altre iniziative dell’associazione.

    Se questo non ci basta c’è la TESSERA DEL CONTADINO PIU’, con cui si può sostenere il patto di mutuo aiuto tra Campi Aperti e Mag6 , cooperativa di finanza mutualistica e solidale di Reggio Emilia.

    Ci vediamo domenica 13 ottobre in piazza 8 Agosto al gazebo predisposto per il tesseramento

    Ovviamente troverete sorprese, ricchi premi e cotillons.
    Se domenica per motivi di salute o calamità naturali non riuscite ad esserci non temete, il tesseramento prosegue nei mercati di Campi Aperti.

    Il gruppo Tesseramento

  • XM24 – lotta continua

    Giovedì 12 dalle 17.30 nel parco dietro il cantiere di via Fioravanti continua il mercato di Campi Aperti e il presidio per XM24 – Lotta continua contro il Nulla che avanza!

    https://www.facebook.com/CampiAperti/posts/10157428593292207
  • La verità su XM24 contro le bugie di Merola!

    La verità su XM24 contro le bugie di Merola!

    PRESIDIO LUNEDÌ 15 LUGLIO ALLE ORE 15 IN PIAZZA MAGGIORE – SOTTO IL COMUNE – IN OCCASIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE

  • Lettera aperta al Sindaco di Bologna Sig. Virginio Merola

    Lettera aperta al Sindaco di Bologna Sig. Virginio Merola

    Buongiorno Sig. Sindaco, mi chiamo Stefano Leonardi, sono un pensionato di 64 anni e sono nato in via Fioravanti, al n. 7, dove tuttora abita mio padre, Antonio, di 99 anni.
    Apprendo, con molta tristezza e senza comprenderne le motivazioni, che Lei e le sua giunta avete deciso di sgomberare il centro sociale XM24.

    L’unica esperienza, in questi anni, che ha ridato corpo e sapore a un quartiere inevitabilmente destinato alla scomparsa del suo patrimonio di storia, di resistenza e di cultura proletaria.

    Quando ero piccolino il mercato ortofrutticolo rappresentava un punto di riferimento, di aggregazione e di vita.

    Si vedevano arrivare alla mattina presto i “ fruttaroli” con i carretti con i cavalli per comperare la frutta e la verdura che poi avrebbero rivenduto nelle loro botteghe, arrivavano anche dalla provincia. La sera prima erano arrivati i camion con la frutta dalla Sicilia, dalla Calabria, dalla Puglia, dalla Campania.

    Sotto casa mia, proprio di fronte a quella che è adesso Liber Paradisus, c’era il bar Bruno, dove si trovavano tanti abitanti della zona. Operai (molti di loro erano ex Partigiani), gente del quartiere, i camionisti che venivano dal sud ed anche noi bambini – c’erano i gelati sfusi Sammontana… (un cono da 10 lire….).

    Dove c’è adesso il palazzo ex Telecom – sciaguratamente sgomberato anch’esso nonostante avesse espresso un’esperienza estremamente positiva- c’era la fabbrica dell’ACMA, una fabbrica di macchine automatiche i cui operai erano modello ed esempio per noi bambini. Posso dire che sono diventato Comunista grazie a loro. Dopo tutto non era passato poi molto tempo dalla fine della guerra, e la maggioranza degli operai delle fabbriche bolognesi era comunista, molti operai venivano da esperienza partigiana e di Resistenza.

    All’angolo di via Fioravanti con via Gobetti c’era un deposito dove un signore raccoglieva carta e cartone.

    Un chilo di carta o cartone lo pagava 5 lire. Così, siccome eravamo tanti bambini e tutti poveri, nei pomeriggi d’estate ci organizzavamo e andavamo a raccogliere ovunque nel quartiere carta e cartone. In un pomeriggio riuscivamo a raccoglierne anche 20 o 30 chili. Con i soldini che ricavavamo, più o meno 150 lire, andavamo al mercato ortofrutticolo e compravamo un’anguria che mangiavamo, con gioia e soddisfazione, spesso nel capannotto del maniscalco (sì, perché dentro il mercato c’era il maniscalco, che ferrava i cavalli che trainavano i carretti che venivano a
    prendere la frutta). Tempus fugit…

    All’angolo di via Fioravanti con via Carracci c’è ancora quel grande palazzo bianco, il palazzo della Banca, così era chiamato. Ci abitavano i dipendenti di una banca, non ricordo quale. Il problema era che i cortili erano in comune. Noi di via Fioravanti e quelli di via Carracci eravamo tutti poveri mentre quelli della “banca” erano sicuramente più ricchi di noi. Ma quando si è bambini queste cose non hanno nessuna importanza e di fatto noi giocavamo tutti assieme senza nessun problema. Solo dopo un po’ di tempo venimmo a sapere dai ragazzini “figli di quelli della banca” che i loro genitori gli avevano detto di non giocare più con noi perché noi eravamo gli “ zingari “.

    Mi scusi, Signor Sindaco, per queste riflessioni e ricordi estemporanei, ma con quale motivazione lei intende sgomberare l’unica esperienza degli ultimi 30 anni in Bolognina che si ricollega perfettamente allo spirito di
    fratellanza, libertà e solidarietà che questo quartiere rappresenta.

    L’XM24 si basa su questi principi. Quando ho iniziato a frequentarlo ne ho apprezzato lo spirito – che mi ricordava proprio quello che vivevo io da bambino – e l’idea che lo guida.

    Accoglienza, fraternità, solidarietà.

    I ragazzi di Campi Aperti con i loro prodotti, la Signora di Reggio che cucina divinamente, potersi bere una birra facendo conoscenze e incontri culturalmente produttivi e tanto altro.

    Perché porre fine alla continuazione di una storia che è solo positiva, ricca e stimolante?

    Per far contento Mazzanti? Per interessi “altri”?

    La prego di cuore, non si renda complice di un omicidio culturale come la chiusura di XM24.

    Non alimenterebbe altro che odio e rancore nei suoi confronti. A partire da me.

    Stefano Leonardi

    Nato e cresciuto in via Fioravanti

    firma l’appello http://chng.it/rgw6BPxRRS

  • GRAZIE!

    GRAZIE!

    GRAZIE A TUTTE E A TUTTI coloro che ci hanno aiutato a diffondere l’annuncio e soprattutto un grande GRAZIE a chi, giovedì scorso, è andato a rinfoltire la schiera dei co-produttori di piazza dei Colori. E non eravate pochi.
    L’invito adesso è di tenere botta e continuare a fare la spesa in quel luogo affinché, anche nelle aree popolari di periferia, si possano costituire nuclei di resistenza alimentare.
    CampiAperti

  • AAA Co-produttori Combattivi Cercasi

    AAA Co-produttori Combattivi Cercasi

    Abbiamo bisogno di aiuto.

    Dal 2017 abbiamo aperto il mercato di piazza dei Colori, zona via Mattei, con la consapevolezze che non sarebbe stato un mercato facile. In questi due anni abbiamo toccato con mano il gap che esiste tra i mercati del centro, che possiamo definire floridi, e quelli delle periferie, che invece stentano e sono sempre di più a rischio chiusura. Ovviamente questo succede per precise ragioni socio-economiche ed è il sintomo di una polarizzazione sociale particolarmente vasta e profonda. Ebbene, noi non vogliamo arrenderci a questa deriva e faremo di tutto per tenere la posizione di piazza dei Colori finché ci sarà possibile, perché pensiamo che le zone depresse della città siano quelle in cui c’è più bisogno di proposte alternative al sistema alimentare industriale.

    Pertanto facciamo un appello di arruolamento ai co-produttori combattivi:

    care e cari,

    chiediamo a chi può, a chi è comodo oppure chi ha semplicemente voglia e tempo per sostenerci in questa battaglia di venire a fare la spesa regolarmente il giovedì pomeriggio, dalle 17,30 in piazza dei Colori. Battaglia che ha l’obiettivo di riuscire a continuare a fare quel mercato nel tempo. Cercheremo di garantire il massimo dell’offerta con la sperimentazione di un banco di CampiAperti che avrà in vendita i prodotti di molte aziende agricole del nostro circuito.

    Considerate che 5 nuovi acquirenti sarebbero per noi già qualcosa, con dieci respireremmo meglio, mentre trenta ci cambierebbero proprio la vita.

    Aiutateci a resistere!

    CampiAperti per la Sovranità Alimentare fino alla Vittoria

  • CANAPA LIGHT: PERSA UNA BATTAGLIA, LA LOTTA CONTINUA

    CANAPA LIGHT: PERSA UNA BATTAGLIA, LA LOTTA CONTINUA

    Gli organi di disinformazione di massa hanno colpito ancora.
    
    Ieri la corte di cassazione riunita a sezioni unite ha stabilito che la vendita di derivati di canapa in particolare oli, resine, infiorescenze, foglie non rientra nell’applicabilità della legge 242/16; in caso di vendita al pubblico (il che significa che la vendita B2B di qualsiasi derivato di cannabis è ancora soggetta alle salvaguardie della 242/16) va applicata la legge 309/90 e considerato reato salvo che i prodotti siano privi di efficacia drogante, quindi con un THC al di sotto dello 0,5%.
    
    Riassumendo: qualsiasi derivato di cannabis con un THC pari o inferiore allo 0,5% non è considerato sostanza drogante e quindi la sua cessione  e la sua detenzione non costituiscono reato. Non vi è alcuna legge dello stato che legifera e permette la vendita di derivati di cannabis al pubblico, salvo quelli elencati “dettagliatamente” nella legge 242/16  che legifera e permette la coltivazione di Cannabis Sativa L. per diversi usi tra i quali il florovivaismo, quindi vendita di piante ornamentali e (in contrasto con questa sentenza della cassazione) fiori recisi ornamentali, come peraltro stabilito dalla circolare del ministero dell’agricoltura del 23/05/2018 (https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/12649).
    
    La sentenza di ieri aumenta il clima di incertezza e la vulnerabilità dei coltivatori di Cannabis, ha peggiorato la situazione di vuoto normativo nella quale ci troviamo. Ribadisce concetti già presenti nella giurisprudenza (limite 0,5%), non chiarisce quando si applica la 242/16, dichiarandola una legge che indica dettagliatamente i prodotti che si possono ottenere dalla coltivazione della cannabis; quando è ovvio che se si è arrivati a richiedere questa sentenza è proprio per la mancanza di chiarezza della 242/16.
    
    I giudici hanno deciso di non decidere e i giornali hanno interpretato a modo loro la non decisione.
    
    Vendere cannabis e suoi derivati con un THC inferiore allo 0,5% non è mai stato reato, a prescindere dalla provenienza del prodotto.
    
    Nulla di nuovo, oggi sul mercato si trovano prodotti non conformi alla 242/16, perché non provenienti da varietà certificate e importati dall’estero, ma siccome rispettano il limite dello 0,5% di THC e quindi la vendita non costituisce reato non sono mai stati tolti dal commercio.
    
    Con questa sentenza si elimina la distinzione tra un prodotto venduto al pubblico coltivato seguendo la 242/16 e un prodotto qualsiasi con THC inferiore allo 0,5%.
    
    La conseguenza più grave è che la decisione presa ieri dalla cassazione potrebbe dar luogo all’interpretazione che i cotivatori che vendono direttamente il proprio prodotto non sono più tutelati dalla 242/16 che in qualunque caso di sforamento oltre lo 0,6% di THC non imputa alcuna colpa al coltivatore e ha come unica conseguenza la distruzione del raccolto.
    
    In questo modo viene attaccata la vendita diretta.
    
    I piccoli produttori di fronte al rischio di venir imputati per spaccio smetteranno di vendere direttamente, cosa che con i prezzi stracciati del mercato all’ingrosso permetteva la sopravvivenza di molti.
    
    Verrà lasciato spazio solo alle aziende di medie o grandi dimensioni che possono permettersi di mettere a costo migliaia di euro di spese legali, il prezzo finale dei prodotti di conseguenza aumenterà per via dei maggiori costi di produzione e della minor concorrenza.
    
    Ora le strade sono tre: o si intaseranno i tribunali con processi che arriveranno tutti all’assoluzione, o verrà legiferata la vendita di derivati di Cannabis sotto lo 0,5% di THC o si farà finta di niente e si continuerà a vendere profumatori per ambiente e oggetti da collezione “privi di efficacia drogante”.
    
    Giacomo “Canva”
    
  • SGOMBERO XM24: NOI NON CI STIAMO!

    SGOMBERO XM24: NOI NON CI STIAMO!

    SGOMBERO XM24: NOI NON CI STIAMO!
    Lettera aperta al Sindaco, alla Giunta Comunale, al Consiglio, al Presidente del Quartiere Navile, alla città tutta.
    In un periodo storico caratterizzato da politiche retrive e violente, nel nostro paese come altrove, Campi Aperti non ci sta!
    Dichiariamo ora, dopo mesi passati a cercare una soluzione per la vertenza XM24, che se alla fine dovesse concretizzarsi l’idea dello sgombero dello spazio attualmente in uso da parte dei tanti collettivi che animano XM24, ci troverete schierati, come due anni fa con lo sciopero dei mercati, a fianco del Centro Sociale.
    Non è imitando le politiche liberticide della maggioranza governativa nazionale che la questione XM24 può essere portata a conclusione.
    Non è chiudendo uno dei pochi spazi di libera espressione e reale autogestione rimasti in città che il nostro territorio si arricchirà. O che ne verranno rimosse le tante contraddizioni sociali ed ambientali. Anzi!
    Campi Aperti è nata dentro e grazie ad XM24. Così come altre realtà, dentro quello spazio ci siamo trovati, abbiamo avviato il nostro percorso, ci siamo sperimentati, siamo cresciuti e rafforzati e ora rappresentiamo un punto di riferimento per migliaia di cittadini che nei nostri mercati trovano la possibilità di nutrirsi in modo sano e accessibile, informarsi, cooperare ad un futuro di sostenibilità e solidarietà concreta. Per non parlare dello sviluppo di tante realtà produttive che arricchiscono il territorio provinciale e regionale.
    Senza XM24 non ci sarebbe Campi Aperti. E questo lo sosteniamo nonostante i nostri spazi non siano in discussione e il nostro mercato, in virtù della convenzione che ci lega all’amministrazione, non sia a rischio di delocalizzazione. Lo diciamo perché ad XM ci legano non solo le nostre radici, ma anche tante pratiche e tanti ideali.
    Siamo stati a fianco di XM24 due anni fa, quando è arrivata la notifica di sfratto e lo saremo ancora per difendere la libertà di espressione e quel modello di autogestione. Modello che non è comprimibile negli spazi che ora si vorrebbero assegnare al centro sociale. Spazi che sono sempre stati dichiarati inadeguati e insufficienti, in ogni incontro svolto coi rappresentanti delle istituzioni cittadine.
    Sappiamo che non è semplice, per chi è abituato alle rigide logiche amministrative, rapportarsi con esperienze, schemi e modelli relazionali improntati all’autogestione, ma la nostra vicenda, così come quella di XM24, testimonia che proprio da modelli anticonvenzionali nascono successi sociali capaci di cogliere le esigenze reali della comunità. Cosa che, purtroppo, non si può sempre dire dei percorsi istituzionali.
    Chiediamo dunque che il rapporto tra il Comune e XM24 continui a cercare una soluzione che garantisca la prosecuzione dell’esperienza di questo centro sociale che ha sempre animato la vita del quartiere, spesso offrendo servizi gratuiti che l’amministrazione non era in grado di offrire, sempre garantendo a tutti uno spazio in cui realizzare idee e praticare solidarietà verso persone in difficoltà e magari emarginate dalle dinamiche liberiste e antidemocratiche che tanto drammaticamente stanno caratterizzando questo periodo storico.
    Noi siamo ovviamente disponibili a collaborare all’individuazione di queste soluzioni. Perché siamo e saremo sempre a fianco di XM24
    aSS. cAMPI aPERTI

  • CAMPIAPERTI ALLA FAO  PER L’APERTURA DELLA DECADE DELL’AGRICOLTURA FAMILIARE

    CAMPIAPERTI ALLA FAO PER L’APERTURA DELLA DECADE DELL’AGRICOLTURA FAMILIARE

    Breve report di Germana

    Ciao! È finita la prima giornata, vi scrivo solo poche impressioni a caldo.
    Mi sono persa più volte nel palazzo ma alla fine sono riuscita a seguire gli incontri. Purtroppo non capisco l’inglese di chi lo parla troppo bene, quindi veloce, o troppo male, quindi mi sono persa qualcosa, ma tutto
    sommato le cose principali le ho capite. Hanno presentato il piano di azione globale per la decade, suddiviso in sette pilastri, in cui dicono che dobbiamo fare quello che noi di CampiAperti già facciamo da anni. Hanno detto che l’agricoltura contadina è la base della sicurezza alimentare del pianeta, della lotta alla fame, dell’agenda 2030, dello sviluppo sostenibile, della lotta ai cambiamenti climatici, della salute, della giustizia ecc.ecc. Che quindi saremo al centro di tutta la politica agricola dell’ONU e della FAO.
    Però non ho capito in pratica se e come qualcuno ci darà una mano a continuare il nostro percorso…
    Stamattina ho sentito parlare delle donne indiane che mi hanno veramente colpita per la loro forza, intelligenza e chiarezza nel rivendicare il ruolo delle donne e dell’agroecologia, bravissime. Ho parlato con altri italiani dei motivi che hanno spinto la FAO ad intitolare la decade all’agricoltura familiare e non all’agricoltura contadina e mi hanno detto che la Via Campesina aveva chiesto che si intitolasse all’agricoltura contadina ma motivi politici a me oscuri avrebbero portato a questo compromesso. Detto questo vi riassumo i sette pilastri, sette come i sette re di Roma, i sette colli, i sette nani.
    1. Sviluppare un ambiente politico capace di rafforzare l’agricoltura familiare.
    2. Supportare i giovani e assicurare la sostenibilità generazionale dell’agricoltura familiare.
    3. Promuovere l’equità di genere nell’agricoltura familiare e il ruolo di leader delle donne rurali.
    4. Rafforzare le organizzazioni contadine e la loro capacità di generare competenze, rappresentare le esigenze dei contadini e provvedere ai servizi nelle aree rurali.
    5. Migliorare l’inclusione socioeconomica, la resilienza e il benessere dei contadini e delle comunità rurali.
    6. Promuovere la sostenibilità dell’agricoltura familiare per un sistema alimentare resiliente nei confronti dei cambiamenti climatici.
    7. Rafforzare la multidimensionalità dell’agricoltura familiare per promuovere il contributo socialmente innovativo allo sviluppo territoriale e ad un sistema alimentare che salvaguardia la biodiversità, l’ambiente e
    la cultura.
    Amen!

  • PROPAGANDA SULLA FIBRA DI UNA PIANTA

    PROPAGANDA SULLA FIBRA DI UNA PIANTA

    Le affermazioni dei politici conservatori che vorrebbero vietare la vendita delle infiorescenze di cannabis (con thc inferiore allo 0,6%) lasciano il tempo che trovano. Le attività che producono e vendono derivati della canapa lo fanno seguendo normative specifiche che disciplinano il settore e sono soggette ai controlli che le leggi prescrivono. Per cambiare una legge c’è bisogno della votazione del parlamento, un governo può fare molto poco senza passare dal parlamento e le banali circolari (del 31/07 e del 9/05)  emanate in merito dal ministero dell’interno dimostrano la sua impotenza. Fa come al solito propaganda elettorale (e nel caso specifico non gli è andata neanche tanto bene, considerando che l’argomento è stato dibattuto sui media per 24 ore e poi è caduto nel dimenticatoio). Le leggi le fa il parlamento, i giudici le interpretano e i politici (nessuno escluso) blaterano. Una volta che la legge 242/16 è stata emanata e permette la produzione di canapa ad uso florovivaistico spetta solo ai giudici di cassazione interpretarla nel momento in cui viene messa in dubbio la legittimità della vendita di derivati della canapa da parte di qualche procuratore o questore arrivista. Fino ad oggi i processi per sequestri di derivati di canapa sotto lo 0,6% di THC che sono arrivati in cassazione hanno avuto esiti positivi e la merce è stata dissequestrata, in un paio di casi (su decine) è stata dichiarata la legittimità della vendita solo fino allo 0,2%. L’interpretazione della legge da parte della giurisprudenza è quindi ciò che realmente conta. Per ovviare alla discrezionalità dell’ interpretazione della 242/16 da parte di ogni sezione di cassazione i giudici si riuniranno il 31 maggio corrente a “sezioni riunite” per stabilire un indirizzo di interpretazione valido per tutte le sezioni di cassazione, riguardo la commercializzazione dei derivati di canapa con THC fino allo 0,6%. I lavoratori del settore sono generalmente ottimisti riguardo questa sentenza, perché (come si sono già espresse la maggior parte delle sezioni di cassazione) sarebbe illogico stabilire la vendita fino allo 0,2% quando la novità fondamentale apportata dalla legge 242/16 è stata proprio la creazione di una soglia di tolleranza fino allo 0,6%, per permettere ai coltivatori italiani di poter lavorare (nel sud europa il thc sale per via della maggior esposizione ai raggi ultravioletti), inoltre sarebbe illogico interpretare una normativa il cui fine è stimolare la produzione di canapa, considerando illecita la vendita del prodotto che la normativa intende promuovere. Il processo di legalizzazione di questa pianta è cominciato ed è inarrestabile, ciò che prima era parte di una “sottocultura” e connotato da valori ideologici oggi sta diventando conosciuto ed apprezzato anche dagli appartenenti alla “cultura dominante” che fino a ieri erano accecati dai pregiudizi dettati dall’ignoranza e dalla propaganda proibizionista. Come il caso statunitense insegna ciò che influenzerà maggiormente le scelte dei politici nell’attuazione della liberalizzazione della Cannabis sarà l’enorme profitto per le casse dello stato che la legalizzazione si porterà dietro. Per questo anche questo processo di legalizzazione può essere un freno alla vera liberazione di questa pianta. Vi è il rischio che da prigioniera del proibizionismo passi ad essere schiava del capitalismo. I mercati di Campi Aperti e l’autoproduzione fungono da freno a questa deriva.
    Giacomo “Canva”
  • Sull’utilizzo del termine Sovranità in Campi Aperti

    Sull’utilizzo del termine Sovranità in Campi Aperti

    Da 16 anni Campi Aperti, Associazione per la Sovranità Alimentare, utilizza la parola “Sovranità”, scelta con la volontà di mettersi in relazione con quella rete di mobilitazioni promosse principalmente dai Social Forum e dalla Via Campesina Internazionale, che denunciavano gli squilibri sociali ed ambientali legati alla globalizzazione del commercio del cibo. “Sovranità” in Campi Aperti si riferisce in modo diretto alla questione della Sovranità Alimentare, ma possiede anche altre accezioni (ci torneremo sotto).

    Eppure, da qualche anno il termine “Sovranità” è stato ripreso e sempre più utilizzato da alcune compagini politiche specifiche. In Italia, in particolare, “Sovranità” era il nome di un’Associazione politica che vedeva formalizzare l’alleanza tra Lega Nord e CasaPound nata nel 2014/2015, e velocemente inseritasi nella rete di Associazioni e partiti che si sono mossi dietro lo slogan di “Noi con Salvini” (2015/2016). Più recentemente, con il termine “Sovranismo” si è andato delineando quello che viene rappresentato come un nuovo orizzonte politico, legato in particolare ad una retorica di opposizione al processo di integrazione Europea.

    Ma cosa intendono con “Sovranità” queste compagini politiche? Il Sovranismo è un’ideologia politica che si articola su alcuni principi specifici:

    • parla di Nazione (dunque di confini) /non di terra/ non di natura;
    • parla di Cultura (come eterna e tradizionale) / non di pratiche;
    • parla di Proprietà e diritti (escludenti) / non di mutualismo / non di condivisione.

    La “Sovranità” di cui parlano Lega & Co è razzismo e deriva integralista. Nasce assieme alla retorica di opporre alle istituzioni che governano l’integrazione europea una nuova valorizzazione dei singoli Stati Nazionali. In questo senso è da leggere l’utilizzo del termine “Sovranismo”: come tentativo di riappropriazione da parte dei singoli Stati Nazionali delle decisioni che riguardano i processi economici, politici, sociali. Dunque la “Sovranità”, in quest’ottica, non è detenuta dalle persone, non dalle comunità locali, bensì dagli Stati e dalle Nazioni: si oppone dunque l’élite burocrate europea all’élite politica del singolo Stato (qui: italiano).

    Il Sovranista vede non un territorio, un paese, i suoi abitanti. Vede invece una Nazione, circoscritta da determinati Confini Statali (storicamente determinati). Associa poi ad un territorio una storia precisa che è quella della formazione dello Stato Centrale Moderno. A questa Nazione, governata da uno Stato, i Sovranisti associano un’immagine reificata dei processi culturali rinchiudendo la cultura nella sua rappresentazione, costringendo la cultura all’interno di una cornice di rappresentazione del sé in ottica nazionalista, tradizionalista e identitaria. Infine, il Sovranista crede che il diritto decisionale sul territorio di una Nazione sia priorità di quelle persone che per nascita vengono associate ad una certa cultura.

    Tutto questo è riconducibile a un’ideologia politica specifica, dove “Sovranità” è legata a identità, razzismo, proprietà, esclusione. È legata allo Stato e al suo monopolio verticista sulla terra. E alle divisioni che si cerca così di creare tra persone di differenti origini. Si potrebbe anche dire che Lega, CasaPound, Fratelli d’Italia e altri stiano utilizzando il termine Sovranità e Sovranismo come sostituti, quasi fossero un sinonimo, di una parola storicamente troppo connotata: fascismo.

    Al contrario, per Campi Aperti “Sovranità “significa che:

    • la terra è un bene comune e le decisioni che la riguardano devono essere prese dalle comunità locali che la vivono, che la abitano, che la lavorano. (per comunità locale intendiamo quella formata dalle persone che vivono in un luogo e che hanno sempre diversa provenienza, origine, storia, religione ecc.)
    • la terra è nel mondo, e i soli confini che vediamo sono quelli tra i fiumi, i monti, gli oceani, le pianure e gli alberi;
    • la cultura è una Pratica, non è legata alla nascita ma alle Relazioni tra le persone. La cultura di Fa, non si custodisce.

    In conclusione “Sovranità” per Campi Aperti è intesa come diritto naturale delle comunità territoriali, di qualsiasi tipo e di qualsiasi dimensione, di auto-organizzarsi autonomamente per provvedere ai propri bisogni fondamentali, a partire dalla necessità di poter accedere ad un cibo buono, sano, culturalmente adeguato, prodotto nel rispetto della Natura in tutte le sue manifestazioni, in un sistema di relazioni basate sulla giustizia, la solidarietà e la cooperazione tra tutti i soggetti coinvolti nei cicli di produzione/consumo.

    Questa visione è antitetica e antagonista all’idea di “Sovranità” in senso nazionale, identitario, tradizionalista e proprietario. Uno stato-nazione forte, che promuove un’idea di popolo come gregge rinchiuso nel grande recinto nazionale, da custodire e governare, è la principale causa di soffocamento delle esperienze di autodeterminazione popolare di cui ci sentiamo parte. Sono i Sovranisti, di qualsiasi colore, che devastano i territori (TAV, TAP, MOUS, basi militari, grandi opere, grandi eventi ecc.) in nome di un presunto primato nazionale calpestando, letteralmente, le comunità locali che non si piegano ai diktat del governo centrale.

    Quindi il nazionalismo sovranista è il nostro principale nemico.

    Ci tenevamo a precisare.

  • ONU sui diritti dei contadini

    ONU sui diritti dei contadini

    Il 17 dicembre del 2018, dopo un lungo iter sollecitato e seguito dalla Via Campesina, l'assemblea generale dell'ONU ha approvato  a grande maggioranza la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei contadini. Contrari Stati Uniti, Israele e Australia, astenuti molti paesi europei, tra cui l'Italia. Abbiamo incontrato questo documento interessandoci della questione sementi. Visto che a breve verrà inaugurata dalla FAO la Decade dell'agricoltura familiare ci si porrà l'opportunità di costruire nel prossimo decennio  iniziative di rivendicazione di una serie di diritti dei contadini sanciti dalla dichiarazione ONU. Sinceramente non sappiamo ancora cosa ci converrà fare, se continuare sui nostri percorsi locali  oppure provare a farci coinvolgere nell'azione delle reti contadine internazionali. Avremo modo di confrontarci e di riflettere tra noi e con tutti i soggetti a noi vicini interessati alla prospettiva della Sovranità Alimentare. Sicuramente consideriamo la dichiarazione delle Nazioni Unite molto interessante e avanzata (qui il link).
    CampiAperti