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  • Verbale assemblea generale sabato 5 maggio 2018

    Verbale assemblea generale sabato 5 maggio 2018, Venti Pietre

    Verbalizzatrici Germana Fratello, Elisa Mattioli

    Per gli assenti all’assemblea riporto quanto definito a inizio lavori per iniziare a prendere decisioni con il metodo del consenso:

    DARE IL CONSENSO = Sono d’accordo con il contenuto, mi impegno a realizzare la decisione presa. La decisione accoglie anche DUBBI e RISCHI.

     

    STARE DA PARTE = Non sono d’accordo con il contenuto, ma ho fiducia nel gruppo. Il gruppo fa bene a procedere, ma io non mi impegno personalmente.

     

    BLOCCARE = Mi sento che nel contenuto ci sia una violazione dei miei valori e di quelli del gruppo e/o che la sicurezza/sopravvivenza del gruppo sia a rischio. Chiedo al gruppo di fermarsi.

    In relazione agli accordi di base per l’assemblea in corso decidiamo cosa fare in caso di “blocco” rispetto ad una decisione. L’accordo in caso di blocco sarà valido solo per la presente assemblea, non per quelle future. Si decide che in caso di blocco vengono ascoltate le ragioni di chi blocca, si ridiscutono in assemblea, se dopo una ulteriore discussione il numero di persone che bloccano è superiore al 20% dell’assemblea il blocco varrà come veto, se non lo supera la decisione passerà nonostante il blocco.

    Evento CA a metà ottobre
    Ci chiediamo se ripetere la giornata come lo scorso anno.

    Decisione: si costituisce un gruppo di lavoro composto da: Michele Caravita, Salvatore Cottu, Gei Zacchello, Mauro Benati, Domenico Fantini, Marco Feltrin, Elisa Mattioli, Fabio Zanotti, Lorenzo Cambiaghi, Elena Hogan. Il gruppo di lavoro elaborerà una proposta in merito all’evento da presentare alla prossima assemblea generale. Nella prossima assemblea si distribuiranno i compiti. Nel frattempo prenotiamo la piazza per una domenica a metà ottobre.

    Fattoria Germoglio.
    Dopo la lettura di due segnalazioni di irregolarità dell’azienda  si decide di espellerla da CampiAperti. In allegato al verbale la lettera spedita all’azienda, nella quale sono spiegate le ragioni dell’espulsione.

    Mercato San Rocco

    Nell’appuntamento con l’assessore Aitini per il 9 maggio si parlerà anche della situazione di questo futuro mercato e si chiederanno al comune ulteriori chiarimenti. Nel frattempo Marco Mazzanti in qualità di presidente del Mercato Ritrovato scriverà che il Mercato non si oppone all’apertura di un mercato di CA il sabato mattina in San  Rocco.

    Mercato Bolognetti

    Si costituisce un gruppo formato da Elena Hogan, Isabella Signori, Davide Rota, Michele Sandri, Carlo Farneti, Filippo Cattaneo, Pierpaolo Lanzarini. Il gruppo studierà le modalità di organizzazione per la vertenza con il Comune. La vertenza riguarderà anche le altre questioni in sospeso con il Comune.

    Dopo l’apertura della vertenza con il Comune partirà un mercato di CampiAperti in vicolo Bolognetti. Si parlerà della questione anche nell’incontro già fissato con l’assessore Aitini per il 9 maggio.

  • verbale_ass_vag_9_05_2018 Vag

    dopo la riunione di ieri, focalizzata soprattutto sulla “mega spunta” che è andata molto bene (complimenti a tutti!), ecco lo schema dei posteggi assegnati definitivamente

    LATO INGRESSO
    Fabrizio
    Fabio Cestino Rosso
    Marco F
    Emilio
    Omar
    Marco miele
    Filippo
    Maria M
    Geart
    Giuseppe
    Isa
    Sara
    Ele+Fede
    Franco

    LATO BELTRAME
    Simone
    Tore
    Mauro funghi
    Marco M
    Ale Palombara
    Lucia
    Cristina Holerilla
    JOLLY (posto libero stringendosi un po’)
    Alberto
    Ambra
    Carla Z
    JOLLY (posto libero x ritorno Cascate)
    Ale P.za Martino
    Ale Granaro

    tot. 26 produttori attivi.

    FORMAGGI MUCCA
    Riguardo all’ammissione di Lino Lago, l’assemblea decide di inoltrare a lui invito a venirci a trovare per rapida riunione straordinaria non appena ciò gli sia possibile. C’è qualche perplessità -ovv. niente di grave- che è meglio fugare dal vivo.
    Fido che l’invito venga inoltrato da chi ha sinora avuto maggiori contatti da lui, cioè il mitico Franco.

    In conclusione, una raccomandazione:
    quando sbaraccate, cercate di posizionare i mezzi in modo che vi sia sempre un corridoio viabile per uscire, ovv nei limiti del possibile! 😉

    Il mercato è tornato al suo massimo splendore!
    Le nostre amiche della scuola d’arte organizzeranno laboratori di trucco creativo con i bambini.

  • Richiesta di scarcerazione per il machi Celestino all’ambasciata Cilena di Roma

    Richiesta di scarcerazione per il machi Celestino all’ambasciata Cilena di Roma

    Roma.
    Rappresentanti di organizzazioni italiane ed europee solidali con la lotta del popolo mapuche, si sono fatte voce del diritto del machi Celestino Cordova di tornare al suo rewe per 48 ore!
    Consegnando la lettera / richiesta e firme presso l’ambasciata del Cile a ROMA IL GIORNO DI IERI 3 MAGGIO. 2018.
    Pubblicazione in spagnolo della petizione e firme:
    http://ecomapuche.com/index.php/2018/03/30/carta-a-autoridades-chilenas-machi-celestino-cordova-a-su-rewe-por-48-horas/

    Continueremo a denunciare e a raccogliere firme finche ‘il machi non tornera’ al suo rewe!
    Marrichiweu!

    Roma.
    Rappresentanti di organizzazioni italiane ed europee solidali con la lotta del Popolo Mapuche, si sono fatti voce del diritto del
    MACHI CELESTINO CÓRDOVA DI RITORNARE AL SUO REWE PER 48 ORE!
    Hanno consegnato la lettera/petizione e firme all’ambasciata del Cile a Roma:

    Publicazione in italiano della petizione e firme:
    http://ecomapuche.com/index.php/2018/03/31/alle-autorita-cilene-machi-celestino-cordova-al-suo-rewe-per-48-ore/
    Continueemo a denunciare e a raccogliere firme finché il machi Celestino torni al suo Rewe!
    Marrichiweu!

  • Solidarietà al Popolo Mapuce a al Machi Celestino Cordova

    Solidarietà al Popolo Mapuce a al Machi Celestino Cordova

    Celestino Cordoba è uno sciamano, autorità ancestrale del popolo mapuche, in carcere a Temuco, Cile, e chiede di poter tornare per 48 ore nella propria comunità per compiere una cerimonia religiosa imprescindibile per la propria salute fisica e spirituale.
    Il diritto internazionale (“Convenzione 169” della ILO, “Dichiarazione universale dei popoli indigeni”) e le norme nazionali del regime penitenziario cileno prevedono un’applicazione interculturale del diritto al culto e alla salute che permetterebbero la concessione di questo beneficio. Ma il governo cileno si rifiuta categoricamente.Celestino si trova in carcere accusato e condannato per l’omicidio di una coppia di agricoltori di origine svizzera, la famiglia Luksinger Makay, coloni giunti nel paese nel 1800 e che negli anni hanno costruito una fortuna facendo incetta di terre mapuche con vari mezzi.
    Nessuna prova dimostra la sua partecipazione in un fatto che ha diverse zone d’ombra e anzi perizie che smontano le tesi del PM non sono state prese in considerazione del tribunale.
    Indagato ricorrendo alla legislazione antiterrorismo promulgata da Pinochet, che lo stato cileno utilizza compulsivamente contro personalità mapuche e più volte stigmatizzata come discriminatoria e illegale dalle Nazioni Unite, è stato condannato utilizzando le deposizioni di testimoni a volto protetto, altra distorsione del diritto che vulnera le capacità di azione della difesa e il diritto a un giusto processo.Nella cosmovisione Mapuche il Rewe è il centro delle energie spirituali di un territorio che il machi convoca e con cui ha una forma di comunicazione durante la trance. È un segmento di tronco alto circa due metri. Al Rewe si fanno offerte e attorno ad esso si celebrano le cerimonie. Per questo è considerato analogamente all’altare della religione cristiana, unito al tabernacolo.
    Sul Rewe, che è a scalini, il machi sale e balla durante la trance, simulando la salita al cielo.
 Periodicamente gli spiriti esigono che venga rinnovato, così come il kultrun, il tamburo rituale. Sono gli strumenti di connessione con le entità della natura che, se viene a meno, porta alla morte spirituale e di conseguenza alla malattia o addirittura alla morte fisica del machi.

    Fino a quando il governo Cileno non rispetterà la convenzione 169” della ILO, “Dichiarazione universale dei popoli indigeni” e permetterà la scarcerazione di 48H per il Machi Celestino chiediamo di promuovere azioni diffuse di solidarietà in tutti i territori.

    Questa lotta appartiene a tutti noi!

     

     

  • Report incontro Gruppo Sementi 25 Aprile 2018

    Report incontro Gruppo Sementi
    Nogara – 25/04/2018

    Partecipanti:

    ARI (Matteo Tesini, Roberto Schellino, Roberto e Germana Forapà, Orazio)
    Crocevia (Yvonne Piersante)
    Campi Aperti (Germana Fratello)

    Programma:

    giro di presentazione sulle esperienze di recupero, conservazione e gestione delle sementi;
    sintesi su aspetti in comune delle esperienze;
    condivisione dei significati sulle parole che utilizziamo;
    raccolta di proposte e richieste.

    Contenuti dell’incontro:

    giro di presentazione sulle esperienze di recupero, conservazione e gestione delle sementi;

    Yvonne (Crocevia – Calabria):
    I progetti sulle sementi portati avanti in Calabria dalla sede regionale di Crocevia nascono da un progetto di recupero di antiche varietà locali che si chiama Semi Autonomi. Si tratta di un progetto di ricerca che svolgiamo in bicicletta percorrendo aree rurali e chiedendo orto per orto, contadino per contadino, se coltivano ancora antiche sementi. Proviamo a riprodurre questo progetto di ricerca ogni due anni; finora lo abbiamo realizzato in due zone: alto Tirreno Cosentino – zona del Parco del Pollino nel 2013 e area del parco nazionale della Sila e pianura del Savuto nel 2015. Abbiamo catalogato circa 200 accessioni, perlopiù ortive (in prevalenza pomodoro e peperoni), leguminose (tra le più numerose sono i fagioli) e mais (qui inteso non come varietà da coltura estensiva ma da orto). La ricerca si interessa di raccogliere anche gli espetti
    Ad ogni primavera organizziamo una Fiera di Scambio Sementi nei paesi che abbiamo attraversato nel giro di ricerca al fine di riportare in questi territori le loro sementi. Sono anche dei momenti dove è possibile informare e diffondere contenuti politici sulla questione delle sementi. Anche trattandosi di piccoli paesini, molto spesso difficili da raggiungere, è sempre stata registrata una grande partecipazione di persone provenienti da tutte le zone della Calabria.
    La nostra associazione non è gestita da produttori ma siamo degli animatori, agenti sociali. In tal senso ci siamo impegnati nella costruzione di reti per la gestione collettiva di queste sementi. I primi due anni, abbiamo collaborato con la Rete di Permacultura: rete informale che abbiamo aiutato a fondare, formata per lo più da giovani neo-rurali; l’idea di far riprodurre queste sementi attraverso pratiche agro-ecologiche è stata una grande opportunità, ma ci siamo scontrati con due limiti principali: la difficoltà di un ritorno delle sementi che distribuivamo (poiché una rete di stampo regionale) e il limite di far coltivare le sementi in un contesto di autoproduzione non capace di garantire un processo duraturo verso il loro mantenimento. Abbiamo negli anni avviato delle collaborazioni con alcune cooperative del GAS di Cosenza; nonostante la risposta del consumatore sia stata positiva (poiché si offrivano prodotti al di fuori dei classici parametri standardizzati) si sono subito fatte avanti le difficoltà logistiche da parte dei produttori per la riproduzione da seme: mancanza di tempi e spazi per la semina, carenza di competenze, difficoltà a seguire il processo di selezione e recupero delle sementi… . Per i primi due anni la semina la praticavamo noi e fornivamo le piantine, oltre che curare un campo sperimentale per la moltiplicazione di alcune varietà e dove svolgevamo attività di agricoltura sociale (progetti con le scuole, con uno SPRAR, ecc.) In seguito, è nata la collaborazione con un Vivaio della zona, già molto sensibile alle tematiche della varietà tradizionali. Da tre anni gli forniamo i semi e lui ci riproduce le piantine (paghiamo giusto il costo del materiale) che distribuiamo ai produttori (attraverso costo di tesseramento all’associazione).
    Nel dicembre 2016 abbiamo inaugurato la prima Casa delle Sementi di Crocevia Calabria presso la Bottega della Terra: una bottega di prodotti biologici e locali che si trova a Roccelletta di Borgia (CZ) e di proprietà di Andrea, Socia e nel Consiglio di Amministrazione dell’associazione. Si è trattato della possibilità di poter conservare ed esporre le sementi in un luogo pubblico, frequentato da persone già sensibili alle tematiche del cibo sano. In questo spazio esponiamo materiale informativo, organizziamo incontri e eventi (come il Festival delle Terre) e abbiamo cercato far nascere una piccola rete di produttori per la riproduzione. È un processo ancora in atto. L’idea di chiamarla Casa delle Sementi ha avuto per noi più un significato di rivendicazione politica, ma siamo coscienti che molto lavoro c’è da compiere verso un processo collettivo di gestione della biodiversità agricola. Diversamente, a gennaio 2018 è nato invece il secondo progetto di Casa delle Sementi, insieme la collaborazione del Biodistretto dell’Alto Tirreno Cosentino. Si tratta di una rete di sessanta produttori bio (associati ad AIAB, quasi tutti in autocertificazione bio) e che praticano un tipo di vendita diretta; è una rete di agricoltori nata qualche anno fa proprio nella prima zona dove abbiamo svolto il progetto di raccolta di sementi. Alcuni agricoltori ci avevano infatti consegnato le loro sementi, e molti altri ci conoscevano perché avevano partecipato alle nostre fiere di scambio. Con loro è cominciato un vero e proprio progetto di gestione collettiva della biodiversità: nell’incontro pubblico organizzato a gennaio abbiamo realizzato dei tavoli di lavoro per costruire insieme le regole di gestione, la scelta del posto per la Casa delle Sementi (presso la Scuola Agraria di Cirella, per lungo tempo chiusa e dove ci sono spazi per la conservazione e serre per la riproduzione delle sementi), ecc. Oggi, dunque, una parte delle sementi di Crocevia Calabria è conservata presso la Casa delle Sementi dell’Alto Tirreno Cosentino e una seconda parte (sementi raccolte nel viaggio Semi Autonomi 2015) presso la Casa delle Sementi della Bottega della Terra.

    Roberto e Germana Farapà e Coop. Agr. Cà Magre (Matteo) – ARI:
    Roberto è dagli ’80 che pratica agricoltura biologica (zona agricola di Verona), ed è da 15 anni che . con Germana raccolgono e riproducono sementi di ortaggi (si tratta di sementi antiche locali ma anche provenienti da Pesi esteri). Si tratta di specie a bassa probabilità d’ibridazione: pomodori (Cuore di bue, ciliegino, ecc.), melanzana (tra cui la melanzana rossa recuperata da Crocevia Calabria), zucca, zucchina, fagioli a granella, fagiolini (provenienti dal Messico e dalla Grecia), masi (Marano). Non sono fanatici delle varietà antiche e sono contenti della resa complessiva delle loro sementi. Oggi, che sono in pensione, praticano l’agricoltura per l’autoconsumo e in maniera amatoriale le pratiche di selezione.
    La loro prima esperienza di produzione è partita a Chievo, dove hanno avviato un processo d’introduzione delle varietà recuperate nella produzione agricola. Anche seguendo i principi di Stainer, non praticano agricoltura biodinamica. (“Usiamo la preghiera come preparato. La selezione può davvero fare miracoli”).
    Da qualche anno si sono avviate delle collaborazioni con la Coop. Agr. Cà Magre (socia di ARI), nella quale Roberto ha lavorato tanti anni fa. È una Coop. Biologica composta da tre aziende (di cui una è l’azienda di Matteo) che coltivano in complessivo 30 ha, perlopiù a campo aperto e una piccola superficie sotto serra. Praticano un tipo di vendita diretta (mercatini a Mantova e Verona, qualcuno in paesini della zona) e vendono una piccola parte all’ingrosso (da diversi anni tramite la catena di EcorNaturasì). Nel corso del 2018, Cà Magre sta organizzando una serie di eventi di sensibilizzazione per festeggiare i loro 30 anni. È a seguito dell’incontro sulle Nbt e sul vivaismo (curato da Roberto), che è nata l’idea di creare delle attività pratiche sulle sementi, partendo dalla realizzazione di schede tecniche per raccogliere i saperi e le competenze di Roberto sulle pratiche di selezione e riproduzione delle sementi. L’obiettivo è diffondere queste conoscenze nella rete di aziende locali (Coop. Cà Magre e altre) che sono sensibili o si stanno avvicinando alla questione delle sementi al fine che ognuna recuperi una varietà da coltivare nella propria azienda (non solo per l’autoproduzione, ma anche per la vendita dei prodotti), verso un modello di gestione “diffusa” delle sementi.
    La Coop. Cà Magre ha già da due anni in produzione una varietà di cetriolo selezionata da Roberto (che ogni anno gli fornisce le sementi) e che semina in pieno campo. Sono molto contenti della produttività della pianta e della risposta sul mercato. Inoltre, Matteo coltiva già da due anni nella sua Az. Agr una varietà di cipolla (prodotto DOP del Piemonte) con ottimi risultati; per la semina si rivolge a un vivaio della zona il quale gli fattura la vendita di piantine in bolla (dichiarando che è l’agricoltore ad avergli fornito le sementi).

    Germana (Campi Aperti):
    In Campi Aperti aderiscono un centinaio di aziende. Molti di loro producono ortaggi, e chi ha provato a cercare localmente antiche varietà non le ha trovate. Sulle sementi abbiamo un patrimonio di partenza minimo. Campi Aperti ha da sempre lavorato molto sull’autogestione dei mercati, e abbiamo riflettuto sull’importanza dell’autogestione delle sementi, anche come pratica politica verso la Sovranità Alimentare. Campi Aperti è di fatto una realtà molto militante, anche se l’impegno politico è poi ricoperto da una quindicina di persone più attive.
    La nostra esperienza con la selezione delle sementi è nata inseguito a un incontro con Ceccarelli che si trovava a Bologna per un’iniziativa; a lui abbiamo presentato la nostra voglia di lavorare verso questa direzione. Lui ci ha fin da subito offerto la sua assistenza e il suo appoggio tecnico gratuitamente e a livello di volontariato. È stato lui ad invitarci ad aderire alla RSR: Tre anni fa, abbiamo così avviato i primi progetti di miglioramento partecipativo.
    Nella mia azienda abbiamo avviato la sperimentazione su orzo da malto, poiché produciamo birra. Il miscugli è stato composto da 15 varietà di orzo commerciale che abbiamo riprodotto per due stagioni; solo recentemente Ceccarelli mi ha proposto di integrare un tipico di orzo da malto irlandese (il Mary …) che ha cinquant’anni. Io mi sono occupata del rilievo dei dati: crescita, produzione, ecc. che ho inviato a Ceccarelli che li ha sviluppati. Quest’anno, il terzo della sperimentazione, ho avviato la coltivazione della parcella (circa 2000 mq) che servirà sia a verificare la produttività del miscuglio che ha riprodurre le sementi per l’anno prossimo.
    Sulle ortive, normalmente compriamo al vivaio seme non trattato in deroga. Sempre da tre anni, abbiamo avviato la sperimentazione con Ceccarelli sul pomodoro. Abbiamo composto noi il miscuglio, mescolando antiche varietà, ibridi, ecc. Il primo anno, abbiamo realizzato l’incrocio in serra con i bombi, presso l’agricola di un produttore. Ceccarelli ci ha sostenuto inviandoci lo schema sulla messa a dimora per favorire gli incroci. Il secondo anno, le sementi moltiplicate sono state distribuite tra una decina di produttori che hanno avviato la coltura per l’incrocio in campo e selezionando ognuno le caratteristiche che ci interessano (conservando comunque le sementi di base, che potranno essere utili a reinserire almeno in questa prima fase di selezione).
    Anche con il zucchino abbiamo avviato la sperimentazione. Con la vendita dei primi zucchini abbiamo constatato che c’è voglia da parte del consumatore di trovare un prodotto diverso da quello standardizzato offerto sul mercato convenzionale. Il problema che abbiamo riscontrato è che dal miscuglio abbiamo ricavato molti zucchini verdi scuri, quando invece a Bologna è molto richiesto lo zucchino chiaro. Non so se ciò è dovuto a nostra incompetenza, certo è che è difficile per noi seguire la sperimentazione del miglioramento partecipativo.
    C’è grande fatica a seguire qualcosa che non ti da reddito immediato. Quanto meno per realtà aziendali come le nostre che a fatica arrivano a coprire il reddito minimo a fine mese. Per la sperimentazione sull’orzo è diverso: la reddittività sull’orzo è più alta e mi ha permesso di perdere tempo nella sperimentazione. Avremmo bisogno di un’assistenza tecnica più continua (Ceccarelli viene a farci visita ogni volta che per ragioni di lavoro passa da Bologna, ma non può bastare), ma non riusciamo a trovare fondi che si adattano alla nostra situazione né abbiamo un’attenzione da parte dell’Agenzia Regionale. Anche l’Università Agraria, che sta portando avanti un’attenzione verso queste tematiche, come con il progetto BIO ADAP, non ha interesse a collaborare con noi. Il prof. Dinelli, dell’Università di Bologna, porta avanti progetti solo se ben finanziati o con aziende che gli danno prestigio, nonostante Ceccarelli prova a fare da anello con la nostra realtà. Stessa dinamica avviene con il dott. Migliorini che lavora unicamente con la Coldiretti. Sarebbe importante avere anche un animatore sul terreno che possa raccogliere i dati e coordinare i vari progetti di selezione partecipativa.
    Quello che vorremmo è far nascere è un modello di Casa delle Sementi sui miscugli.

    Roberto Schellino – ARI Piemonte:
    È da 7-8 anni che ho avviato la reintroduzione di antichi cereali (frumento monococco, ecc.). Quest’anno coltivo un campo varietale di 90 parcelle da 4 mq. Nelle parcelle sono riprodotte 45 varietà, tra cui, da quest’anno, ho inserito anche i miscugli di frumento. Se nella RSR i miscugli sono composti da materiale proveniente dal Medioriente, a me interessa partire da “nostri” miscugli. Per far ciò, mi sono rivolto anche a istituti di ricerca (come il CREA di Bergamo per il Mais o alla sezione di Sant’Angelo), non senza riscontrare difficoltà ad ottenere materiale. Sulle ortive il problema è anche più rilevante. Se si cerca di uscire dall’offerta di mercato e partire dai propri semi, ci si scontra con il problema del vivaismo (semina – piantine – trapianto), dove meno difficoltà si ha con i fagioli, mais e o semi a granella.
    Da aprile 2017 abbiamo avviato a Mondovì un progetto collettivo di Casa Diffusa della Sementi (il progetto è stato avviato da Lega Ambiente di Cuneo, Comizio Agrario di Mondovì – che è un ente morale – Museo Augusto d’Oro e ARI). Il modello di Casa Diffusa si basa sull’idea che produttori e amatori riproducono ognuno le sementi che gli interessano e la sede del Comizio Agrario è predisposto come luogo nel quale far convergere il materiale di questa rete di scambio. I mesi tra aprile e settembre sono stati organizzati momenti pubblici per avviare il lavoro; a settembre è stata avviata la fase di semina per i cereali tra una rete di 10 agricoltori; ad aprile 2018 abbiamo avviato la sperimentazione sul mais. Sulle ortive, siamo invece riscontrando sempre le stesse problematiche tipiche del vivaismo, tranne con i fagioli con i quali è stata avviata la sperimentazioni con delle varietà nane.
    Tra i limiti che abbiamo riscontrato, è emersa la voglia di coinvolgere maggiormente gli agricoltori locali della zona, tra i quali c’è già una gran sensibilità nella coltivazione di antiche varietà; su questo punto ci siamo confrontati sulla necessità di avere nel progetto figure di agenti sociali (animatori) capaci di svolgere tale funzione. Ciò è legato a un altro punto critico che è la ricerca di finanziamenti, pubblici o bancari. Abbiamo cercato in questi mesi di accedere a fondi del PSR, ma è stato un calvario burocratico del quale non abbiamo ancora ricavato niente. Lo sforzo più grande da fare è il passaggio da un impegno personale verso un progetto collettivo: raccolta di materiale, distribuzione e (soprattutto!) formazione e conoscenza.

    Orazio ARI – Bergamo:
    La nostra rete si chiama “associazione animante” e si tratta di una rete di agricoltori amatoriali che si occupa di selezione di sementi: “sementi rurali” o “sementi contadine”, chiamiamole come vogliamo, ma intendiamo sementi non ibride. Per recuperare il materiale, abbiamo partecipato a fiere di scambio (Coltivare Condividendo, Consorzio Quercetina, ecc.) e riproduciamo le piantine in semenzai privati. Per la catalogazione ci siamo predisposti di una lista sementi, che oggi conta circa 120 accessioni soprattutto di ortive ma anche qualche cereale. Lavoriamo anche con le popolazioni: quelle di grano le abbiamo recuperate dal miscuglio Solibam Floriddia, e attraverso il progetto RSR e Crea Bergamo sul mais 39 dei nostri agricoltori amatoriali sono coinvolti nella sperimentazione (anche se la siccità dello scorso anno ha compromesso i risultati della selezione).
    Attraverso un progetto SPRAR abbiamo aperto le nostre attività a pratiche di agricoltura sociale mettendo a disposizione le nostre piantine per orti comunitari. Nonostante l’Associazione Animante di Bergamo è composta da soli amatori, ci piacerebbe poter offrire supporto agricolo attraverso CSA (Comunità Supporto all’Agricoltura), progetto attraverso il quale vorremmo far nascere una Casa delle Sementi in Lombardia.

    Sintesi su aspetti in comune delle esperienze;

    Le esperienze presentate hanno in comune alcuni aspetti:

    la necessità di aprire la gestione delle sementi verso la vendita dei prodotti, al fine di sensibilizzare i consumatori e poter così garantire una continuità alla loro coltivazione;
    sulle ortive sono emersi comuni problemi legati al vivaismo (carenza di spazi e tempi per la semina, di competenze di selezione, ecc.), anche se a tal proposito l’esperienza di Matteo e in Calabria hanno proposto una parziale soluzione grazie la collaborazione con vivai della zona che fatturano in bolla la coltivazione (anche se sussiste il bisogno di trovare vivai sensibili alla questione delle sementi e disponibili verso questo tipo di lavoro);
    emerge in tutti i casi il bisogno di ricevere assistenza tecnica, accedere a finanziamenti per la continuità del lavoro e, per le esperienze più legate ad agricoltori (Campi Aperti e Ari Piemonte), la necessità del lavoro di animazione attraverso la figura di agenti sociali capaci di mettere in rete le attività.

    Osservazioni e proposte per sostenere l’esperienza di Campi Aperti:

    Roberto Farapà fa notare che per i miscugli sarebbe bene non partire da semi ibridi. Germana fa notare che tale scelta (suggerita tra l’altro da Ceccarelli) si basa sulla necessità di selezionare il carattere di resistenza tipica di queste varietà.
    Yvonne, considerata la difficoltà a reperire materiale per agli agricoltori che hanno avviato la sperimentazione sulle ortive, propone di fargli ricevere alcune varietà di Crocevia Calabria da inserire nel miscuglio. Considerata la difficoltà, in termini di tempo e lavoro, di seguire la sperimentazione sulla selezione da parte degli agricoltori, suggerisce a Campi Aperti di lavorare sulla loro rete sociale per avviare un modello misto di gestione: nel quale i consumatori più sensibili al discorso della biodiversità possano mettersi a disposizione per la sperimentazione a livello amatoriale e fornire così le popolazioni di miscugli agli agricoltori (ma c’è bisogno di avviare un processo di coinvolgimento e di formazione che richiede tempo e nel quale la figura di un animatore è necessaria). Inoltre, per far fronte alla carenza di attenzioni da parte della ricerca pubblica (Istituto Regionale, Università, ecc.), propone di organizzare un’iniziativa pubblica per presentare i risultati della sperimentazione di questi primi anni con il sostegno e la presenza di Ceccarelli, così da attrarre maggiore attenzione.
    Roberto Schellino fa notare come l’esperienza di Campi Aperti offre l’esempio delle difficoltà di far fronte alle necessità del mercato per l’economia delle piccole aziende contadine, e come questa si riversa nella difficoltà di riuscire a investire nell’innovazione. La complessità a poter lavorare in una lunga prospettiva (dunque investirsi nella ricerca), costringe così il contadino a dover accettare le regole del mercato: fornirsi di sementi F1, alta produttività delle piante e resistenza alle malattie, proporre al consumatore prodotti standardizzati poiché di vendita certa. Per la piccola economia contadina la sperimentazione è vissuta così da processo di “investimento” a “perdita di tempo”; la micro azienda non può farcela da sola, e poiché la ricerca va dove ci sono soldi e prestigio, solo un modello collettivo di gestione (Casa delle Sementi) può rispondere a questi limiti.

    3)condivisione dei significati sulle parole che utilizziamo;

    Cos’intendiamo per “semi rurali” o “sementi contadine”?

    Qualcuno ha sottolineato il fatto che ci riferiamo a sementi antiche o locali e comunque riproducibili; si è fatto anche diretto riferimento al fatto che non ci riferiamo a sementi ibride o F1. Eppure, l’esperienza di Campi Aperti ci ha mostrato che quando si lavora con i miscugli potrebbe essere utile utilizzare del materiale proveniente anche dal mercato (DUS: distinti, uniformi e stabili). Ciò ci ha fatto riflettere sul fatto che, quando ci riferiamo a sementi contadine o rurali, non dovremmo limitarci a riflettere intorno alle sementi, ma allargare lo sguardo sulle pratiche contadine: scambio (di sementi e di conoscenze), coltivazione e selezione. Inoltre, è emerso chiaramente che solo attraverso una gestione collettiva e comunitaria delle sementi è possibile adempiere queste pratiche. (visione che riprende la costruzione politica sulle sementi contadine proposta dall’esperienza della Rete francese).
    È stato inoltre fatto riferimento al fatto che quando parliamo di materiale genetico capace di riprodursi, sarebbe corretto distinguerlo chiamandolo “sementi” (al femminile, poiché riproduttore di vita) e non “semi”. Allo stesso modo è bene distinguere le caratteristiche all’interno della stessa specie, non attraverso il termine “varietà” (utilizzato dalle ditte sementiere per proporre materiale standardizzato: ossimoro del mercato convenzionale), ma in termini di “qualità” (es.: qualità di pomodoro a pera, qualità di cuore di bue, ecc.).

    Cos’intendiamo per Casa delle Sementi?

    È evidente che una CS è una gestione collettiva della biodiversità coltivata, che è possibile costruire realizzando modelli diversi: “casa diffusa” (rete di agricoltori che condividono il materiale da riproduzione), “casa delle sementi” (vero e proprio luogo fisico per la conservazione e lo stoccaggio delle sementi), “modello misto” (riproduzione delle sementi tra agricoltori e amatori), ecc.
    Yvonne propone una riflessione su quella che è l’esperienza della Réseau Semences Paysannes – RSP che ha costruito negli anni la visione di sementi come “bene comune” (intese nella visione proposta da Elinor Ostrom sulle forme di auto-organizzazione e auto-governo delle risorse comuni o collettive), e dunque di vedere le CS come forme organizzative per la gestione collettiva delle sementi. In tale visione, una CS può essere anche intesa come il gruppo nazionale dei cereali della RSP, il quale ha discusso e deciso collettivamente sull’opportunità di registrare o meno i miscugli di popolazioni selezionati dai progetti di miglioramento partecipativo, poiché considerati come un bene collettivo di tutto il gruppo di agricoltori cerealicoli; dunque: CS come luogo nel quale discutere le regole di gestione, contenuti politici (come ad esempio il rapporto con le istituzioni e i centri di ricerca), scambiare esperienze e conoscenze, gestire sementi, ecc.

    4) raccolta di proposte e richieste.

    Yvonne ha incontrato Fabrizio Bottari (nuovo Consigliere nella RSR e agricoltore del Consorzio della Quarantina) e gli ha proposto di rendere operativa la richiesta avanzata da ARI in assemblea, e dunque di far nascere un gruppo “Casa delle Sementi RSR”. Il gruppo, così come messo a verbale, deve essere composto da almeno tre associazioni aderenti, un Consigliere e seguito da una persona dello staff. Per ora ARI, Crocevia e Campi Aperti sono le associazioni che, anche grazie al lavoro di questa giornata, hanno voglia di avviare questo processo dentro la Rete. Yvonne proporrà anche a Coltivare Condividendo, al Consorzio della Quarantina e a Civiltà Contadina (che, pur se i seed-savers non rappresentano un modello di gestione collettiva della biodiversità, ha compilato il questionario Diversifood sulle CS partecipando all’incontro di settembre 2017 alla FAO) di farne parte. La proposta, è quella di far nascere fin da subito un gruppo mail tra le realtà qui presentate, e di allargare subito dopo l’invito ai Referenti della Rete. L’idea operativa è quella di proporre una giornata pubblica (potrebbe essere a gennaio nel corso del Mandillo dei Semi, sia poiché la Liguria è una regione facilmente raggiungibile da tutti, sia per andare incontro alla volontà di coinvolgere Massimo Angelini, persona che ha da sempre portato avanti visioni molto simili alle nostre ma con il quale da qualche anno è in corso un conflitto mai dibattuto) al fine discutere sui principi fondanti della Rete: titolarità delle sementi, gestione comunitaria, agricoltura contadina e il suo ruolo centrale nella gestione della biodiversità coltivata, ecc. L’incontro potrebbe inoltre servire a presentare il percorso costruito fino al mese di gennaio (presentazione delle varie esperienze, sintesi di contenuti, ecc.) e a produrre un documento di sintesi su proposte emerse da presentare in AG così da elaborare un processo verso la richiesta di necessità all’interno della RSR.

  • verbale 23.04.2018 Vag gruppo Formazione

    Verbale gruppo formazione

    23/04/2018 VAG

    Presenti: Elena, Max, Danusia, Laura, Silvia.

    Viola dell’associazione Piantala illustra tutto il progetto del carcere, è richiesta a CA una presenza alternata con altri soggetti di altre associazioni, ed hanno ipotizzato un costo orario di 25€ per una giornata alla settimana, dalle 8,30/9,00 alle 12,30/13 per un primo momento poi è possibile a seconda dei finanziamenti poter avere più giornate, Danusia chiede se è opportuno visto che ci sono diverse realtà ci sia un incontro con tutte le persone che parteciperanno al progetto, per non sovrapporsi, il progetto potrebbe partire a giugno, Danusia rimane in contatto con Viola, per tutti gli sviluppi, perché la nota dolente è il discorso della fatturazione elettronica, eventuale acquisto materiale, pagamento dei soci, e gestione contabile del progetto.

    Elena illustra il progetto della chiesa valdese anche qui abbiamo bisogno della gestione contabile del progetto e ci coinvolgono con un mercato costituito dai produttori che è possibile che siano gli stessi che realizzano il progetto per non aggravare di costi i produttori in un mercato, che come sappiamo per lanciarlo ci vuole più di un anno. Il mercato si terrebbe in Via Selva di Pescarola. Anche Elena si rende disponibile a seguire il progetto e tenere i contatti.

    Silvia si prende il compito di sistemare il sito nella parte della formazione perché così come è impostato, non rispecchia le nostre possibilità di intervento, di questo si è discusso il fatto che il gruppo formazione deve essere coinvolto solo a progetti definiti, non può essere un soggetto che costruisce progetti insieme ad altre associazioni, questo tipo di possibilità deve passare dall’assemblea generale, il gruppo di formazione può essere coinvolto in fase di sviluppo.

    Laura si prende il compito di informare il tavolo permanente del bilancio che occorre capire che cosa vogliamo fare come CA, tutti i servizi verso l’esterno che ci proponiamo di fare a pagamento richiedono una gestione contabile, ma in prima cosa la possibilità di fare fattura come CA, e spesso si tratta di enti pubblici a cui occorre fare fatturazione elettronica, e necessario uscire da questo limbo poco chiaro e promiscuo. Inoltre Laura si prende il compito di far girare il progetto che lei gestisce direttamente nell’Istituto comprensivo di Marzabotto, con tutte le voci di spesa e costi.

    In ultimo si tratta di trovare i soggetti che cureranno gli ambiti di lavoro individuati dal nuovo riordino che Silvia a sottoposto.

  • Verbale GP Aprile 2018

    venerdi scorso ,presso il mercato del savena,si è riunito per la prima volta il neonato gruppo di lavoro per la garanzia partecipata.
    Erano presenti vari membri del gruppo e anche alcuni referenti GP dei mercati,circa 10 persone ,un buon inizio ,ma c’è ancora posto …
    di seguito alcune riflessioni e proposte che il gruppo prenterà all’assemblea generale e nelle assembleedi mercato

    _ d’ora in poi le visite alle nuove aziende dovranno essere svolte da almeno due persone ; rimane un referente che prende contatti con il produttore ,valuta il momento più opportuno per fare la visita in base alle colture e fissa un ‘appuntamento comunicandolo per tempo in lista in cerca di altri compagni di viaggio. Se nessuno si offre valutiamo sia meglio rimandare la visita piuttosto che rischiare di doverla ripetere in caso di problemi o dubbi sull’ammissione in CA.

    -.nel caso specifico della visita all’oliveto di Vincenzo in sicilia lasciamo ai produttori esperti la valutazione sulla fase agronomica migliore per farla ,ribadendo quanto sopra rispetto alla necessità di farla in gruppo

    -si chiede a tutti le assemblee di mercato di verificare e/o aggiornare i referenti della GP ,cercando che siano produttori presenti la maggior parte dell’anno e comunicare i nuovi noninativi e le e-mail a info@cmpiaperti.org per l’aggiornamento della mailing list del gruppo che riceve le segnalazioni .

    -si ricorda a tutti i produttori e ai coproduttori inscritti a questa lista che le segnalazioni e i dubbi su produttori o prodotti presenti nei mercati ,sul mancato rispetto del regolamento ,sui prezzi o su comportamanti scorretti vanno fatti tramite l’apposito spazio sul sito .Cercheremo di produrre un cartellone per ogni mercato per spiegare bene la cosa ,in ogni caso evitate le chiacchiere e scrivete in maniera dettagliata..verba volant…

    -Gei si occuperà di una stampa provvisoria delle nuove schede azienda da esporre ai mercati che verrano distribuite a breve.Quelle definitive,multicolori-tridimensionali e sonore stanno arrivando

    -Si invitano i vari gruppi di produttori a incontrarsi per riguardare i listini prezzi e a diffonderne la conoscenza e la consultazione nei mercati.

    – Si ricorda che la grande campagna di comunicazione GenuininoClandestino,di cui tutti noi possediamo ed esponiamo con orgoglio il materiale informativo non ci esime dalle comuni norme di buon senso igenico nei mercati ;ovvero da anni abbiamo deciso che gli alimenti trasformati debbano essere adeguatamente protetti dal contatto col pubblico come pure tutta la gamma ortofrutticola deve essere sempre sollevata da terra di almeno 30 cm.
    chiedo algi altri partecipanti di integrare se mi sono perso qualcosa

    michele

  • Verbale Portazza Aprile 2018

    Proposte per pubblicizzare il mercato:
    Pensando che il volantinaggio non sia abbastanza efficace …
    -Cartellone fisso sulla strada principale/ rotonda
    -Pubblicita’ alla radio
    -Manifesti
    -Uomo megafono
    Idee che non valgono solo per il singolo mercato Savena ma per tutti i mercati di” campi aperti” , quindi si propone anche al gruppo di lavoro sulla ” comunicazione”.

    Altre idee per richiamare e arricchire il mercato, oltre che riprendere e rafforzare il rapporto con i ragazzi di instabile Portazza, sono laboratori con i bimbi ecc.

    Eventi primavera/estate:
    13 aprile presentazione del libro ” a che punto è la città?” Con aperitivo!
    Prossimi venerdì. Aperitivo con o senza concertino.

    Elezione ” nuovi” referenti di mercato:
    Sara “Le Gemme del Bosco”
    Sandro ” La Casetta”

    Haug!
    Sara M.

  • Verbale Vag Aprile 2018

    ACQUISTO TAVOLI
    ne compriamo 5 di quelli bianchi impilabili 75×75 con la cassa di mercato. Su ebay al prezzo di circa € 18-20 cad. o da MOP. Spesa tot. circa €100. Restano €130 per ulteriori investimenti.
    (esclusi ovv. i soldi accantonati per pulizia e servizio tavoli che al momento ammontano a ulteriori € 160).

    ARRUOLAMENTI
    Al mercato c’è disponibilità per
    – 1 frutta/verdura che copra possibilmente anche l’inverno
    – 1 formaggi mucca
    – 1 uova
    si richiede impegno a presenziare per almeno un anno.
    Chi legge ed è interessato ci contatti. Inoltreremo richiesta “cercasi” in mailing list.

    SOSTITUZIONI
    argomento delicato che prob. richiederà altra consultazione.
    Provo ad interpretare: nei limiti del buon senso, ogni banco dovrebbe cercare un sostituto nei periodi di assenza pianificati e/o prolungati (mesi invernali, …). Esaminate le varie opinioni sopraggiunte in assemblea -e anche dopo!-, propongo di riparlarne alla prossima riunione.

    BELTRAME
    Carolina conferma che la gestione del Beltrame rimane a loro! Evviva!
    A breve ci illustrerà gli eventi organizzati da qui a giugno (ora abbiamo una bozza).
    Il referente per le pulizie cambia. Sarà in prova e quindi dovremo monitorarne il rendimento nonché riferire loro.

    SCUOLA D’ARTE
    propongono di iniziare ad organizzare eventi e intrattenimenti (pittura con bimbi ecc) coinvolgendo la clientela, nonché ridecorare i muretti del piazzale (attività che partirebbe già martedì prossimo).

    MESSA IN SICUREZZA QUADRI RIPETITORE
    Marco F. propone di transennare con rete e tondini le apparecchiature elettriche-elettromagnetiche e gli aeratori nell’isola del piazzale. Proverebbe lui a reperire il materiale necessario.

    ALTRE
    prego integrate se ho tralasciato qualcosa!

    Ringrazio per l’attenzione e raccomando di conferire i €4 mensili di aprile a me e, per chi non l’ha ancora fatto, anche i mesi arretrati da gennaio.
    Cià.

    Alessandro Nannicini

  • Verbale Assemblea generale 24 marzo 2018 CA

    Verbale Assemblea generale Campi Aperti 24 marzo 2018

    Carla Coriani : progetto per il Servizio Civile Internazionale, per il quale si rende disponibile a coordinare. A breve invierà mail per raccogliere i nomi ed organizzare un incontro tra le aziende interessate a partecipare. Sarebbe auspicabile riuscire ad inviare il progetto entro il mese di aprile.

    Michele : incontro nazionale di GC che sarà a Mondeggi il 27 – 28 – 29 aprile. Il programma completo verrà inviato in lista (venerdì: assemblea plenaria; sabato: tavoli tecnici per i quali si chiede di esprimere interesse o necessità e nel pomeriggio manifestazione a Firenze; domenica: mercato in piazza a Firenze).

    Per chi vuole partecipare alla manifestazione verranno organizzati pullman da Bologna.

    E’ necessario dare conferma chi vuole partecipare e come, se tutti i giorni o in altro modo.

    Marco Turchet : visita di GP fatta a sorpresa ad un produttore che ha sollevato dubbi sui prodotti messi in vendita al mercato; il gruppo dei referenti di GP dei mercati esamina la questione per capire se e come intervenire e/o rimandare alla prossima assemblea generale.

    Carla Zanarini : mercato 22 aprile in Piazza dei Colori dalle ore 10.00. “Liberazione a Colori”: mostre, musica, canti, esposizione di dipinti di un ragazzo senegalese, attività sportive, dibattito di CA (da progettare) con medici che aprono un ambulatorio in loco, ore 18 aperitivo. Chi vuole partecipare deve attivarsi velocemente inviando i documenti richiesti (più volte via mail).

    Carlo Farneti : Forum regionale/equipe nazionale per un Disciplinare che contempla HOM FOOD e HOM RESTAURANT, ristorazione e trasformazione in laboratori dedicati. Al forum regionale si sta lavorando per fare accogliere in questo Disciplinare le piccole trasformazioni e la realizzazione di laboratori polifunzionali semplificati, ovvero una situazione intermedia tra la cucina di casa e i laboratori industriali.

    PierPaolo : ha inviato in lista copia della Legge regione Toscana (già approvata) sulle trasformazioni aziendali. Tutti i trasformatori siamo invitati a leggerla e dare feedback o idee migliorative.

    Davide Rota: in assemblea di mercato dei produttori ex Labas, hanno deciso di iniziare il mercato, a titolo personale, in vicolo Bolognetti anche senza le autorizzazioni necessarie.

    Dibattito sul tema: da mesi è in corso la trattativa con il Comune per la quale in diverse persone hanno speso tempo ed energie, ma finora il comune non ha dato risposte concrete a tutte le problematiche che il luogo presenta e che è necessario risolvere.

    Partecipare a “titolo personale o individuale” non risolve e mette a rischio tutta l’associazione. Sono ben 25 produttori che hanno bisogno di lavorare e che aspettano, non solo i pochi che vorrebbero agire a titolo personale. La logistica che presenta vicolo Bolognetti è molto complessa per la realizzazione del mercato.

    Elisa Mattioli che ha coordinato “i lavori” finora, propone un‘assemblea straordinaria su questo tema di Vicolo Bolognetti dopo l’ennesimo incontro con il Comune dal quale dovrebbero arrivare risposte concrete.

    Carlo Farneti: moneta sociale. Si invita tutti ad approfondire su granoblog.org

    Il progetto è stato presentato in diverse realtà della città e si è pronti ad uscire. Dal punto di vista pratico: il gruppo di coordinamento emette un numero limitato di monete (grano), 500 o 1000 €, come periodo di prova e verifica in corso d’opera. Le monete potranno essere usate per fare spesa tra i produttori e anche (in percentuale) per i contributi volontari. Il progetto è aperto e prevede la partecipazione di altre persone, non produttori, che mettono a disposizione competenze e servizi, dentista, ciappinaro, ecc.

    Altri possibili utilizzi: l’associazione può spenderli attraverso prestazioni; prestazioni occasionali; possibilità di coprire costi vari (musicisti, spese per visite di GP, ecc.)

    Vengono proposte tre opzioni per iniziare:

    Si inizia con i 15 produttori che hanno aderito da subito (il numero esiguo presenta difficoltà di poter spendere i grani).

    Tutti i produttori di CA accettiamo di partecipare al progetto (più facilità di attuazione per maggiore possibilità di scambio).

    Si rimanda l’avvio del progetto.

    Suddivisione in gruppi sui temi:

    TAVOLI PERMANENTI: devono essere funzionali alla vita di CA. I referenti dei tavoli possono coordinarsi per fare proposte di odg e altro per l’assemblea generale.

    GRUPPI DI LAVORO: nascono al bisogno per progetti che interessano l’associazione.

    METODO DEL CONSENSO: Elena Hogan ha partecipato alla formazione in mag6, descrive i punti fondamentali del metodo e propone la formazione per l’assemblea per poterlo assumere come modalità per affrontare e risolvere le tematiche in CA. Alla prossima assemblea parteciperà Luca Iori di mag6 formatore di questo metodo. Adottando questo metodo, sarà necessario che l’assemblea si esprima e decida come agire nel caso in cui si presenti “un blocco”, ovvero una situazione di stallo posta da qualche partecipante di fronte ad un dato problema. (Il significato di questo, verrà spiegato nel dettaglio durante la prossima assemblea).

    GRUPPI BIOREGIONALI: si decide di accorparne alcuni per ridurre il numero dei gruppi. Hanno la funzione di facilitare ed incentivare la partecipazione alla vita associativa di CA. Vengono confermati i compiti di occuparsi localmente delle visite di GP, di accogliere e seguire le nuove aziende che vengono accolte, di organizzare mercati locali attraverso i quali promuovere sui territori la politica e i principi di CA. Per ora non è richiesto che i gruppi abbiano uno o più referenti.

    Chi ha necessità di essere spostato in un gruppo diverso da quello in cui è stato inserito, contatti direttamente Lorenzo, Strulgador.

    E’ chiesto che i gruppi si incontrino prima dell’assemblea di settembre.

    TAVOLI PERMANENTI si sono formati i gruppi, ma sono aperti a chi vuole unirsi e partecipare (di alcuni non so come recuperare gli indirizzi mail!)

    Comunicazione: Paola J., Angela, Isabella Signori vinavill52@gmail.com , Alessandro La Palombara lapalombara@gmail.com

    Formazione: il gruppo già esistente, si sta occupando di vari progetti referente/coordinatrice Danusia mdanusia@alice.it, Laura Simonini, Barbara “Strulgador” strulgador@gmail.com, Elisa Mattioli info@amabio.it, Elena Noto elenanoto@libero.it, Silvia Tagliasacchi tagliasacchi@hotmail.com, Elena Cesari no.minare.me@gmail.com, Carla Coriani fattoriagiardino.az.agricola@gmail.com. (mancano alcuni nomi dei già presenti nel gruppo)

    Bilancio: Il tavolo che necessita di “contorni più definiti”, non decide come spendere i soldi dell’associazione, ma decide l’assemblea. Referente Lorenzo “strulgador” strulgador@gmail.com, Fabio, Eleonora, Lorenzo Masi, Marco az. Taroni.

    Logistica: il gruppo si organizza per collaborare con le realtà con le quali c’è relazione per le varie attività o eventi o progetti. Si propone che tutto il materiale di CA venga riposto in un unico luogo, possibilmente in città, a cui il gruppo ha accesso e che venga redatto un elenco di tutto il materiale presente che deve essere riposto dopo i vari utilizzi. Maria Miani labifolca@live.com, Maurino. Sia auspica la presenza di qualcuno di ogni mercato.

    Garanzia Partecipata: è necessario verificare che i referenti di ogni mercato siano ancora attivi. Referente Marco Turchet, la Lanterna di Diogene, Andrea Magli andreamagli27@gmail.com, Carla Zanarini, Filippo Cattaneo, Michele Carvita, Alberto Montanari, Jacopo, Carla Coriani.

    Mutuo soccorso: Lorenzo Masi, Michele, Mauro Benati, Stefania.

    Co-produttori: possono partecipare ai tavoli e all’assemblea, si pensa che possono confluire nel gruppo Comunicazione.

    Altre proposte di progetti già in essere per i quali si invita a proporsi che non era presente in assemblea:

    SEMI : LORENZO STRULGA, ELISA MATTIOLI, FABIO (CESTINO ROSSO)

    CRESER: CARLO FARNETI, DAVIDE ROTA, MICHELE

    SERVIZIO CIVILE INTERNAZIONALE: CARLA CORIANI, LUCREZIA, SILVIA

    GC: MICHELE

    CAMILLA: GERMANA

    MONETA SOCIALE: CARLO FARNETI

    RAPPORTI CON ISTITUZIONI: MICHELE

    L’assemblea dà il consenso ad iniziare con il progetto della moneta sociale con l’opzione 2.

    Report visite effettuate:

    Pollo samoggia di Luigi Ruggeri. Non è una realtà contadina ma industriale di piccola dimensione. Di fatto non produce nulla: acquista i pulcini che ingrassa, acquista mangimi da grosse aziende industriali fuori regione, vende polli. Sono presenti 130 galline ovaiole, ma pare che venda ad un solo ristorante della zona, almeno 180 uova la settimana. Oltre a questo i dubbi sull’affidabilità della persona che palesemente non è interessata alla vita dell’associazione ma esclusivamente alla vendita nei mercati, fanno decidere di escluderla.

    PROSSIMA SSEMBLEA GENERALE DOMENICA 27 MAGGIO, CON MAG6, in luogo da definire, si accettano candidature per farla all’aperto in una azienda.