CampiAperti

Agricoltura biologica e mercati contadini per l'autogestione alimentare

Categoria: Comunità in lotta per l’autodeterminazione alimentare

  • MONDEGGI FATTORIA SENZA PADRONI

    Mondeggi rinasce in 3 giorni!

    Il comitato Terra bene comune di Firenze – Mondeggi Fattoria Senza Padroni, organizza

    3 GIORNI DI FESTA (27-28-29 giugno)

    nella fattoria di Mondeggi presso il centro aziendale di Cuculia, con musica, teatro, giochi, scuola contadina, tavoli di informazione e discussione sul futuro della fattoria. 

    FERMIAMO LA SVENDITA DI MONDEGGI e ricostruiamone insieme il futuro creando un PRESIDIO CONTADINO!

  • Mercoledì 11 presentazione libro Resistenze Contadine

    MERCOLEDì 11 GIUGNO 2014 a Làbas Occupato, via Orfeo 46 a Bologna.

    ORE 20.00: CENA DI AUTOFINANZIAMENTO

    ORE 21.30: PRESENTAZIONE DEL PROGETTO di libro fotografico: Genuino Clandestino: Inchiesta itinerante sulle resistenze contadine.

    E’ attiva la campagna di crowdfunding su Produzioni dal basso, dove col vostro contributo potete rendere possibile la realizzazione del libro e pre-acquistare una o più copie.

    presentazione 11 a labas

    Dsl progetto:

    Pur senza voler cristallizzare nella forma scritta la realtà di genuino clandestino, vuole contribuire a diffondere l’esperienza concreta maturata in questi anni, raccontare le storie di scelte – individuali e collettive – di vita rurale e di percorsi cittadini verso l’economia solidale e rendere disponibile a un pubblico più ampio la riflessione politica del movimento. Proprio come fa Genuino Clandestino, vuole comunicare la teoria a cominciare dalle pratiche.

    Vuole comunicare realmente ai giovani una strada per scegliere la terra come fonte di sostegno per la propria vita, se non si hanno a disposizione grandi investimenti.

    Vuole far vedere quale è l’alternativa ai posti di lavoro che l’industria della cementificazione crea.
    Da dove si può uscire dalla crisi.

    Vuole affascinare chi non ne sa nulla di economia solidale con la bellezza dei volti contadini.

    Vuole essere un compagno di viaggio nella ricerca della propria identità.

    Vuole contribuire a ridefinire l’immaginario collettivo della produzione del cibo.

    Perché di questo si tratta, di facce e mani che lavorano la terra e aggiustano oggetti, riappropriandosi del diritto di esistere.

     

     

     

     

     

  • OGM: TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ E SOVRANITÀ ALIMENTARE

    Verso Genuino clandestino 16-17-18 maggio a Roma – introduzione al tavolo no ogm

     L’uso degli Ogm (Organismi geneticamente modificati) è l’ennesima soluzione che le multinazionali propongono a problemi che esse stesse hanno creato. Le multinazionali dell’agrochimica, infatti, per affermare il loro monopolio hanno brevettato il materiale genetico, accreditandosi come inventori e rendendo legale il sopruso sula natura e illegale la sua tutela, come lo scambio e la conservazione delle sementi antiche e autoctone

     Ciò che sta avvenendo in Friuli Venezia Giulia, è paradigmatico, diversi agricoltori hanno seminato e continuano a seminare OGM, illegalmente ma impuniti.

    L’attuale sistema agroindustriale ha un ruolo fondamentale nel dissesto ecologico in cui versa il nostro pianeta. Per produrre cibo si consumano più risorse energetiche, idriche e naturali di quante poi vengono reimmesse nel ciclo vitale della Terra, portando con sé inquinamento, riduzione della biodiversità e gravi problemi sociali, contribuendo in modo sostanziale al Riscaldamento Globale.

    La questione degli Ogm, è direttamente connessa alla necessità di un cambiamento delle relazioni sociali ed economiche nella loro globalità, guardando a produzioni alimentari proporzionate ai reali bisogni dei territori e a favore di un agire produttivo rispettoso della natura, oltre che dei diritti dei piccoli agricoltori.

    A partire da queste considerazioni sugli Ogm, l’invito è di individuare delle linee di un agire collettivo finalizzato a scardinare le logiche dell’agroindustria, il No OGM e’ un netto No a questa agricoltura, intensiva e monoculturale.

    • Quali azioni intraprendere per coinvolgere e sensibilizzare gli agricoltori verso altri modi di pensare e fare agricoltura?
    • Analisi e riflessioni sulla normativa vigente che regala la coltivazione di piante ottenute con manipolazione transgenica (ovvero tra organismi con DNA distanti tra loro), revisione delle norme attuali fino alla modifica/abolizione dei TRIP’s (Trade Related Intellectual Property Rights, cioè diritti di proprietà intellettuali collegati al commercio), per la tutela e il diritto alla “sovranità alimentare” di ciascun popolo.
    • Come sostenere i “contadini custodi di biodiversità”, che producono varietà tradizionali e locali, perfettamente adattate a un ecosistema, in grado di rispondere efficacemente ai bisogni specifici del territorio in cui vengono coltivate e allevate e non essere a uso esclusivo e servile delle logiche mercantilistiche di poche multinazionali?
    • Come sostenere una ricerca libera e accessibile e soprattutto realmente correlata alle concrete esigenze della produzione alimentare in relazione al Riscaldamento Globale?
    • Come costruire un movimento sociale ampio e incisivo, al di là delle differenze, organizzando o sostenendo tutte quelle pratiche e forme di lotta a tutela della biodiversità e contro la produzione, la trasformazione, la commercializzazione e il consumo di Ogm in Italia e all’estero? Quali azioni di sensibilizzazione e coinvolgimento attivo dei consumatori/co-produttori, attraverso nuove relazioni tra contadini e cittadini, anche a partire dalla prossima Expo 2015? 
    • Come condividere un’agenda comune per la tutela della biodiversità e contro gli Ogm?
  • L’allevamento: una sfida per un cibo sano

    Verso Genuino clandestino 16-17-18 maggio a Roma – riflessione di Vito

    L’allevamento: una sfida per un cibo sano

    Da quando l’uomo ha deciso di condurre una vita stanziale gli animali hanno sempre avuto un ruolo chiave nel complesso agricolo. Per poterne discutere occorre premettere che l’argomento è complesso e spinoso. Molti hanno scelto di non consumare prodotti animali e carne per ragioni etiche personali o per motivi di sostenibilità ambientale. Ma è anche vero che molti altri hanno scelto di essere consapevoli verso i prodotti animali di cui si nutrono. Nel rispetto delle diversità sensibili di ognuno, la proposta di discussione sull’allevamento tende alla comprensione dei problemi e all’individuazione di soluzioni che possano migliorare la vita di tutti gli esseri umani e animali, nonché dell’ambiente in cui viviamo. E’, quindi, divenuto necessario iniziare un confronto all’interno di Genuino Clandestino sull’argomento.

    L’allevamento può essere considerato un tassello fondamentale nel sistema agricolo contadino? Si allevano moltissime specie animali e per gli scopi più diversi, certo è che la mercificazione degli alimenti ha snaturato l’utilità primordiale dell’allevamento, generando comportamenti disumani verso gli animali e l’ambiente. è sempre più evidente che negli allevamenti industriali e spesso anche nei piccoli si consumano le peggiori porcate agricole, dalle stalle con decine di migliaia di capi ammassati in pochi metri quadri, nutriti con pseudo-alimenti come le farine animali e gonfiati con ogni tipo di ormoni e steroidi, alla distruzione di intere aree geografiche per la produzione di foraggio e mangimi; le implicazioni dell’allevamento industriale sono moltissime!

    Tanti contadini e allevatori hanno però deciso di sfidare il sistema industriale costruendo aziende agricole a ciclo chiuso all’interno delle quali gli animali sono parte dell’ecosistema, contribuiscono alla rigenerazione delle risorse naturali producendo, allo stesso tempo, sostentamento per i produttori e cibo sano per tutti. Un ostacolo però che si presenta inevitabilmente è costituito dal groviglio di leggi e normative, nonché dalla burocrazia infinita che riguarda ogni tipo di allevamento: dai registri animali alle etichette.  le  norme sanitarie sulle  trasformazioni costringono spesso l’allevatore “responsabile” a lavorare nell’illegalità.

    È quindi possibile allevare in modo etico e responsabile?

    Quanto è economicamente sostenibile allevare?

    Quali sono le norme e le leggi che stritolano i piccoli allevamenti contadini?

  • Si parla di terra al Pratello R’Esiste

    Ore 15.00-17.00 Piazza San Rocco – Dibattito “Terra bene comune: racconti di resistenze contadine”, con la partecipazione di Campi Aperti per la presentazione del manifesto e della campagna “Terra Bene Bomune”, Caicocci terra sociale (Umbria), Mondeggi bene comune (Toscana), coop. Arvaia, Accesso alla terra e Foglia di FICO.

    Qui il volantino col programma completo [gview file=”https://www.campiaperti.org/wp-content/uploads/2014/04/pratelloresiste-programma-25-04-2014-esec.pdf”] 

  • GENUINO CLANDESTINO : IL MANIFESTO

    Per chi se lo fosse perso riproponiamo il manifesto del movimento approvato lo scorso autunno nell’incontro di Firenze.

    GENUINO CLANDESTINO : IL MANIFESTO

    Comunità in lotta per l’autodeterminazione alimentare

    Genuino Clandestino nasce nel 2010 come una campagna di comunicazione per denunciare un insieme di norme ingiuste che, equiparando i cibi contadini trasformati a quelli delle grandi industrie alimentari, li ha resi fuorilegge. Per questo rivendica fin dalle sue origini la libera trasformazione dei cibi contadini, restituendo un diritto espropriato dal sistema neoliberista

    Ora questa campagna si è trasformata in una rete dalle maglie mobili di singoli e di comunità in divenire che, oltre alle sue iniziali rivendicazioni, propone alternative concrete al sistema capitalista vigente attraverso diverse azioni:

    • Costruire comunità territoriali che praticano una democrazia assembleare e che definiscono le proprie regole attraverso scelte partecipate e condivise;
    • Sostenere e diffondere le agricolture contadine che tutelano la salute della terra, dell’ambiente e degli esseri viventi, a partire dall’esclusione di fertilizzanti, pesticidi di sintesi, diserbanti e organismi geneticamente modificati; che riducono al minimo l’emissione di gas serra, lo spreco d’acqua e la produzione di rifiuti, e che eliminano lo sfruttamento della manodopera;
    • Praticare, all’interno dei circuiti di economia locale, la trasparenza nella realizzazione e nella distribuzione del cibo attraverso l’autocontrollo partecipato, che svincoli i contadini dall’agribusiness e dai sistemi ufficiali di certificazione, e che renda localmente visibili le loro responsabilità ambientali e di costruzione del prezzo;
    • sostenere attraverso pratiche politiche (come i mercatini di vendita diretta ed i gruppi di acquisto) il principio di autodeterminazione alimentare ovvero il diritto ad un cibo genuino, economicamente accessibile e che provenga dalle terre che ci ospitano;
    • salvaguardare il patrimonio agro alimentare arrestando il processo di estinzione della biodiversità e di appiattimento monoculturale;
    • sostenere percorsi pratici di “accesso alla terra” che rivendichino la terra “bene comune” come diritto a coltivare e produrre cibo;  sostenere esperienze di ritorno alla terra come scelta di vita e strumento di azione politica;
    • sostenere e diffondere scelte e pratiche cittadine di resistenza al sistema dominante;
    • costruire un’alleanza fra movimenti urbani, singoli cittadini e movimenti rurali, che sappia riconnettere città e campagna superando le categorie di produttore e consumatore. Un’alleanza finalizzata a riconvertire l’uso degli spazi urbani e rurali sulla base di pratiche quali l’autorganizzazione, la solidarietà, la cooperazione e la cura del territorio;
    • sostenere le comunità locali in lotta contro la distruzione del loro ambiente di vita.

    Genuino Clandestino è un movimento con un’identità volutamente indefinita. Al suo interno convivono singoli e comunità in costruzione, è aperto a tutt*, diffida di gerarchie e portavoce e non richiede nessun permesso di soggiorno o diritto di cittadinanza; è fiero di essere Clandestino e porterà avanti le sue lotte e la sua esistenza con o senza il consenso della Legge.

    Chiunque si riconosca nei principi di questo manifesto potrà divulgare e usare lo stesso per rivendicare le proprie azioni.

    Genuino Clandestino è un movimento antirazzista, antifascista e antisessista

  • Storia di pianura…approdando all’accesso alla terra

    Storia di pianura…approdando all’accesso alla terra

    Stara_planina2

    Da settembre 2013 a circa 500 m da noi in linea d’aria vivono Marco ed Eleonora con i loro figi Alice e Valerio.

    Sono di origine bresciana e non è stata certo una scelta semplice quella di cambiare completamente luogo e abitudini di vita nel giro di 1 anno, è inutile negare che occorre sì coraggio ma anche una bella dose di determinazione.

    In realtà tutto è avvenuto molto rapidamente. Nel settembre 2012 al rientro da una loro vacanza si sono fermati qui da noi per qualche giorno per vedere casetta Bellaria , una casa di campagna di appena 100 metriquadri (in campagna 100 metriquadri sembrano sempre pochi..). Non credo che molte persone potessero vedere un futuro in quella casa, poichè quella casa che per noi rimane casa Golfari, aveva un vissuto forte, difficoltoso, che traspirava dai muri, dal colore annerito delle stanze, dall’odore misto di fuliggine, polvere e soprattutto odore selvaggio di cavallo.

    Prima di parlare del presente non possiamo non parlare di Golfari, allevatore di cavalli da salto che qui ha abitato dalla fine della guerra. Una persona che ha praticato resistenza contadina per tutta la sua vita, allevando cavalli allo stato brado, detestando la chimica fin dal suo avvento e soprattutto salvando un angolo di pianura dall’appiattimento e dall’abbruttimento che domina dove si pratica agricoltura convenzionale.

    Non possiamo non ricordare l’energia che si sprigionava quando insieme a Golfari ci recavamo al centro del recinto, territorio esclusivo dei cavalli, in cui vivevano in branco senza alcuna protezione, se non quella degli alberi, partorivano accerchiando la cavalla senza mai permettere a nessuno e nemmeno a Golfari di potere assistere ad un parto ed ovviamente correvano liberi e talvolta morivano.

    Queste pratiche hanno permesso di creare un luogo insolito che non può non attrarre chi ama il confondersi intricato delle varietà di alberi, arbusti e erbe selvatiche (quella che in termini tecnici si definisce BIODIVERSITA’ ). E’ ovvio che solo dei sognatori riescono a cogliere la magia poichè  gli agricoltori limitrofi vi hanno sempre solo visto confusione e pazzia.

    Anche noi siamo consapevoli che Igino Golfari non è mai stata una persona comoda nelle relazioni, sì famoso per i suoi agili ed eleganti cavalli, ma anche scontroso soprattutto con i prepotenti: non sono pochi i casi in cui cacciatori, testimoni di Geova, solo per fare alcuni esempi, si sono visti minacciati da bastoni e anche picchiati.

    Perchè questa è l’altra faccia di una persona che ha scelto di resistere, che ha portato con sè in ogni momento i ricordi impossibili da elaborare, della guerra vissuta in Grecia.

    Ma la storia di casetta Bellaria di Marco ed Eleonora e la storia di Golfari sono unite da un passaggio che vede 2 nostri amici biologi, David e Marco, innamorarsi di quel luogo selvaggio e acquistare terreno e fabbricati da Golfari salvandolo dall’impoverimento  innescatosi nel mondo dell’ippica.

    Igino ha così potuto vivere gli ultimi anni della sua vita in usufrutto, ovviamente mantenendo intatte la sua tenacia, le sue tensioni e i suoi ricordi di una vita resistente!!

     

    Quindi attraverso passaggi di intenso vissuto umano siamo riusciti a creare un inizio di piccola comunità rurale.

    E’ stato attraverso il dialogo e con passione che abbiamo acquistato e salvato 12 ettari in tutto tra noi e loro proprio quando intorno il latifondismo di pianura ha visto il rifiorire e i piccoli agricoltori convenzionali hanno venduto a proprietari, alcuni dei quali sono arrivati ad acquistare in tutto oltre 2000 ettari in una decina di anni.

    Ma torniamo a chi resiste e a chi trasforma la propria realtà attraverso l’energia dei sogni….

    Il  percorso appena iniziato da Marco ed Eleonora abbiamo pensato che fosse giusto farlo descrivere direttamente da loro e così Marco ha raccontato il suo cambiamento esplicitando qui di seguito la sua naturale identificazione tra vita e sogno.

    “Circa un anno prima di decidere stavo leggendo il libro “Non prendeteci per il Pil”  e mi sono detto “basta!” ! Ho cominciato a provare repulsione per la vita che conducevamo, ero diventato cosciente del fatto che alimentavamo il sistema del pil con la nostra vita. E abbiamo iniziato ad affrontare discorsi riguardanti la voglia di cambiare e sapevamo che molte famiglie affrontano questo tema ma pochi riescono a trasformare le parole in azione.

    Ma quando decido fermamente una cosa, non sento più il peso delle difficoltà, perchè sento che è la cosa giusta quindi mi risulta semplice superare gli ostacoli e non percepirli come tali.

    Il passaggio verso la vita contadina mi è risultato naturale, perchè rappresenta un ritorno alla terra e fare l’orticoltore e sentirmi a mio agio è legato alla naturalità di questo lavoro, la cosa più vicina all’uomo. Perchè produrre ortaggi rappresenta il primo passo verso la sussistenza.

    Prima ero operaio in un’industria casearia e pianista JAZZ.

    Sono consapevole del fatto che produrre ortaggi è un lavoro comunque faticoso, talvolta mi impegna più ore, ma non lo percepisco come lavoro poichè non rientra in schemi lavorativi della società, schemi innaturali.

    Questo passaggio di vita che ovviamente presenta le sue difficoltà di adattamento( come l’acqua calda che non si da per scontata e il calore con la legna non si ottiene schiacciando un bottone) ci ha permesso di eliminare il mutuo che pesava sulla casa di Brescia e tante spese accessorie, per esempio lsa mensa e le attività per i bambini necessarie quando si vive senza verde.

    Questo luogo con la sua ricchezza in termini di biodiversità e di naturalità lo abbiamo trovato così a disposizione, quasi come un regalo.

    Una bella fortuna avere l’accesso alla terra senza doverla acquistare e che terra!!

    Cosi ho chiamato la mia nuova realtà ORTOPIANO per 3 motivi:

    Orto e pianoforte

    Orto in pianura

    Orto dove si va piano.

    Qui i ritmi sono più naturali, per non dire lenti

  • Inchiesta itinerante sulle resistenze contadine

    In questo blog Michela, Roberta, Michele e Sara spiegano il progetto "Genuino Clandestino: the book". In bocca al lupo a tutti e quattro!

    http://gcthebook.wordpress.com/

  • European Experience

    Come gruppo di lavoro sull’accesso alla terra all’interno di CampiAperti stiamo partecipando al progetto “European Experience-Sharing on Providing Land for Local Sustainable Agriculture”.

    Il progetto della durata di due anni, è finalizzato allo scambio di buone pratiche fra soggetti che in diversi Paesi europei si occupano di facilitare l’accesso alla terra e di promuovere un’agricoltura locale e contadina.

    Le realtà coinvolte nel progetto sono:

    Terre des Liens – Francia – capofila del progetto

    RegionalwertAG  e Gartencoop  Friburgo – Germania

    Soil Association Land Trust  e The Byodinamic Land Trust – Gran Bretagna

    Terre en vue  e http://www.land-in-zicht.be/ – Belgio

    AIAB Lazio e Coordinamento Romano, Terre Future, CampiAperti (Accesso alla Terra) – Italia   

    XCT (Xarxa de Custodia del Territori) e Rurbans/Terra Franca – Catalonia – Spagna

    Vivasol – Lithuania

    Da Agosto 2012 abbiamo partecipato a diversi incontri (Lione, Friburgo, Bristol, Roma). Inoltre abbiamo potuto fare una visita conoscitiva a Terres des Liens a Febbraio dell’anno scorso.

    Sono previsti ancora due incontri: uno in Spagna ad Aprile 2014 e l’ultimo di nuovo in Francia vicino a Parigi.

    I resoconti dei diversi incontri sono disponibili sul sito http://www.accessoallaterra.org/web/category/in-europa/

    Uno dei risultati previsti dal progetto è la creazione di un sito internet che raccoglierà informazioni dalle diverse organizzazioni coinvolte, fra le quali anche CampiAperti (ci sarà una pagina dedicata ad Accesso alla terra/CA con panoramica su CA e notizie specifiche su AT).

    Un altro dei risultati raggiunti dal progetto è stato quello di avviare una rete di relazioni fra soggetti che si muovono verso la difesa della terra come bene comune e verso la salvaguardia e il sostegno dell’agricoltura contadina e di prossimità.

    Si è anche avuta l’opportunità, grazie alla partecipazione a questa rete europea, di entrare in contatto con  realtà che promuovono e sostengono a livello europeo l’agricoltura sostenuta dalla comunità (http://urgenci.net/index.php?lang=en) e  la sovranità alimentare (http://nyelenieurope.net/en/).

    Si prevede una seconda edizione del progetto alla quale crediamo sarebbe importante riuscire a partecipare per mantenere aperto e vivo questo scambio di esperienze a livello europeo perché possono essere fonte di ispirazione e di confronto. L’idea è di partecipare insieme, Accesso alla Terra, Arvaia e CampiAperti. L’adesione formale sarebbe a nome di CA. La referente per il progetto sarei io (Cecilia) che mi prenderei l’impegno di aggiornare AT, Arvaia e CA che condividerebbero l'opportunità di partecipare agli incontri e l’onere di compilare ogni tanto i materiali richiesti.

    Cecilia

  • GENUINO CLANDESTINO – ROMA 17 – 18 MAGGIO 2014

    GC_Roma

    Genuino clandestino – Roma, 17-18 maggio 2014

    INVITO AI MOVIMENTI PER LA DIFESA DEI TERRITORI E DEI BENI COMUNI

    Genuino Clandestino, è una rete nazionale di comunità in lotta per l’autodeterminazione alimentare che, attraverso pratiche locali di resistenza e costruzione di alternative, difende la Terra con fatica, sudore e passione.

    Ogni giorno dalle nostre campagne (e dalle città) ci opponiamo alla logica del capitale che distrugge i territori per il profitto di pochi e a danno delle comunità, impegnandoci a costruire pratiche e iniziative di controinformazione per affermare il diritto all’autodeterminazione alimentare, per la difesa dei beni comuni, per l’accesso alla terra, contro la vendita dei terreni agricoli pubblici, per il diritto ad abitare le terre che coltiviamo, per un lavoro che non sia sfruttamento.

    Ogni giorno siamo a fianco di quanti si stanno battendo contro lo spreco delle risorse pubbliche, contro la devastazione dell’ambiente, contro tutte le opere inutili e dannose, contro la mercificazione del territorio, delle risorse naturali e dei beni pubblici, per il diritto alla casa, e contro le scelte governative che tengono solo conto degli interessi dei potentati, delle lobby, delle banche e delle mafie.

    E con la campagna Terra Bene Comune intendiamo fermare la devastazione dei territori e difendere la vocazione agricola alimentare della terra, mettendo in rete comitati, movimenti e soggettività, ricomponendo le lotte,  creando un agire comune che sia ancora più efficace.

    Per questo il 16-17-18 Maggio a Roma, in occasione del nostro incontro nazionale a Roma, vorremmo incontrarci con i movimenti e comitati che si battono per la difesa dei territori e dei beni comuni, per rafforzare alleanze e sinergie, ed intrecciare i percorsi tra le lotte in campagna e quelle in città, unendo i precariati della campagna e quelli della città per smontare il concetto abusato di crisi con proposte di pratiche alternative. Un incontro che possa essere propulsore di ragionamenti, ma anche un sostegno concreto alle battaglie, presenti e future, accomunate dalla stessa rabbia verso un modello ed un sistema, quello capitalistico, che non ci rappresenta, non ci tutela, e sta dimostrando tutti i suoi limiti.

    Emblema di questo sistema, l’EXPO 2015 a Milano che, sotto il titolo “Nutrire il Pianeta, Energia per la vita”, spera di salvare la faccia riciclando parole come sostenibilità, ambiente, nutrizione senza mettere in discussione il modello capitalista sviluppista, che ciclicamente ripropone gli stessi meccanismi basati sullo scippo di risorse e futuro. In contrapposizione all’EXPO, contenitore vuoto, modello di indebitamento, cementificazione e precarietà, vogliamo riportare al centro i bisogni delle persone, la sovranità alimentare  e la sovranità sociale dei territori.

    INVITIAMO PERTANTO MOVIMENTI E COMITATI A CONDIVIDERE CON NOI RIFLESSIONI, ESPERIENZE, PROSPETTIVE E STRATEGIE:

    Sabato 17 maggio 2014, ore 10,00-17,30, Forte Prenestino

    Tavolo Tematico: “Terra Bene Comune: alleanze e sinergie tra le lotte in campagna e quelle in città” per leggere il programma completo con gli altri tavoli tematici clicca qui

    Domenica 18 maggio 2014, ore 11,00-13,00, Piazza San Giovanni

    Assemblea pubblica “Mangiare nella Crisi: Ripensare il consumo, il lavoro e il futuro delle nostre comunità”

    Domenica 18 maggio , ore 9,00 – 17,00, Piazza San Giovanni, all’interno del mercato di Genuino clandestino, Piazza Terra Bene Comune, dove ogni realtà potrà esporre materiale informativo o altro tipo di comunicazione creativa in riferimento alla propria specifica vertenza.

    [gview file=”https://www.campiaperti.org/wp-content/uploads/2014/03/Programma_Provvisorio.pdf”]

  • Terra Bene Comune, Caicocci non si vende!

    caicocci terra socialeA Caicocci, vicino a Umbertide (Perugia) è partito un progetto di custodia sociale di case e terreni del Demanio.

    No alla vendita delle terre pubbliche, sì alla custodia sociale! Vedi anche Terra Bene Comune – la campagna.

    Caicocci non si vende, ma si vive e si difende!

    C’era un forno, nelle alte colline che dividono la valle del Tevere dal lago del Trasimeno, che una volta era abituato a cuocere cibo per tante e tanti, contadini e contadine,donne e uomini. Quel forno,da anni, moriva dalla tristezza, sempre spento, ormai ammasso di materiali inerti abbandonati nell’abbandono di un luogo ormai senza senso ne vita e depredato chiamato Caicocci.
    Oggi quel forno sfavillava gioia e scintille e cuoceva, da mattina a sera, pizze su pizze genuine, con quelle farine che erano quasi decenni che quei mattoni refrattari non vedevano, tra chiacchere di donne e uomini, risate e pianti di bambini di ogni età. stasera quel forno, a Caicocci, riposa, ancora caldo, felice…perché Caicocci vive e non si vende!!!
    RESOCONTO

    Con una grande e partecipata pizzata sociale si sono concluse le prime due settimane di custodia sociale di Caicocci. dopo un inverno difficile, in cui a stento siamo riusciti a tenere in vita il comitato Caicocci Terra Sociale, è improvvisamente ripartita l’iniziativa . stavolta in maniera radicale, aiutati dalle porte in faccia chiuse dalla politica regionale a chi cercava dialogo e dal coraggio di alcun@ compagn@. Da due settimane ci si prende cura di Caicocci.

    Si è cominciato a pulire e sistemare; a incontrarci e a fare l’ assemblee lì.

    Complice un mazzo di chiavi trovato, si sono riaperte le case; è stato trasformato la reception nel punto di accoglienza. Insomma è iniziata la custodia sociale.

    Un paio di nostri compagni GC da alcuni giorni dormono li, probabilmente presto, molto presto arriveranno anche animali. E intanto arrivano libri per la biblioteca, si riaprono sentieri, si potano gli alberi. Insomma dalle chiacchere ai fatti.

    Occupazione ? No, è custodia sociale.

    Fabio

     

    E per il 13 aprile una giornata di lotta contadina a Caicocci in vista della giornata mondiale di via Campesina del 17 aprile. Stay tuned.

  • 22 Febbraio: genuino clandestino aderisce alla giornata di mobilitazione e di lotta indetta dal movimento no tav

    NOTAV

    Comunicato della rete nazionale genuino clandestino

    Ognuno nel proprio territorio, come richiesto dal Coordinamento dei comitati del movimento No Tav.
    Ognuno nel proprio territorio, come agiscono quotidianamente le comunità in lotta di Genuino Clandestino.
    Ogni giorno dalle nostre campagne (e dalle città) ci opponiamo alla logica del capitale che distrugge i territori per il profitto di pochi e a danno delle popolazioni, impegnandoci, attraverso i nostri nodi locali, a costruire pratiche e iniziative di controinformazione per affermare il diritto all'autodeterminazione alimentare, per l’accesso alla terra, contro la (s)vendita dei terreni agricoli pubblici, per il diritto ad abitare le terre che coltiviamo, per un lavoro che non sia sfruttamento.

    Ogni giorno, dunque, a fianco di quanti si stanno battendo per la difesa dei beni comuni, contro lo spreco delle risorse pubbliche, contro tutte le opere inutili e dannose, contro la mercificazione del territorio, delle risorse naturali e dei beni pubblici, per il diritto alla casa e contro le scelte governative che tengono conto solo degli interessi dei potentati, delle lobby, delle banche e delle mafie.

    Queste le parole d’ordine che sentiamo nostre in cui ci riconosciamo.

    Fare rete con le varie lotte locali è un nostro orizzonte.

    E’ per questo che anche Genuino clandestino parteciperà alle iniziative territoriali, in forme diverse, nella giornata di lotta nazionale del 22 febbraio lanciata dal Movimento No Tav.

  • PRANZI BIO A CURA DI làbas IN PIAZZA VERDI

     
    MERCOLEDì 2 OTTOBRE 12.30
    TORNANO I PRANZI IN PIAZZA VERDI organizzati dal Labas

    IL CIBO BIO NON PUO' ESSERE UN LUSSO!


    1 euro può bastare: the future against the crisis!



    La politica di austerity produce i suoi amari frutti: frutti al sapore di speculazione, aumento dei prezzi, privatizzazione dei servizi, disinvestimento in formazione e ricerca, povertà dilagante.



    Bologna, la sua composizione giovanile, studentesca e precaria oggi vive la crisi quotidianamente, attraverso la questione del caro-affitti ormai alle stelle, di studentati chiusi, case sfitte, abbandonate e con un diritto allo studio costantemente ostacolato se non negato.

    La retorica impone sacrifici, noi rispondiamo con un immaginario che parli di alternativa.

    In un contesto in cui la proprietà diviene sempre più prepotentemente sinonimo di rendita, fare un pranzo biologico a poco prezzo è un piccolo esperimento per ribaltare il concetto di proprietà privata attraverso pratiche che creino una società altra, diversa, lontana dai classici meccanismi propri del neo-liberismo, ai quali oppone invece condivisione, socialità e riappropriazione collettiva.

    E questo, come il mercato biologico dei produttori locali, genuini e clandestini di Campi Aperti del mercoledì pomeriggio a Làbas, è solo uno dei progetti che quotidianamente dispieghiamo dentro e contro la crisi, per affermare il nostro diritto alla città attraverso le pratiche del "comune".

    PRANZO SOCIALE IN PIAZZA VERDI
    MERCOLEDì 2 OTTOBRE 
    ORE 12,30

    Làbas occupato

     

     

     

     

  • COMUNICATO A SOSTEGNO DELL’EX COLORIFICIO DI PISA

    Abbiamo partecipato alla tre giorni di Pisa e conosciuto l'ex Colorificio Liberato

    http://www.inventati.org/rebeldia/movimenti/common-properties-programma.html

    abbiamo avuto occasione di conoscere, incontrare, rivedere persone e realtà, abbiamo visto coi nostri occhi uno spazio attraversato, condiviso, vissuto con cura, intensità e lavoro: la palestra, la radio, il mercato contadino, la biblioteca, la parete d'arrampicata, i laboratori di falegnameria, fabbro e riciclo, tra le altre cose, attivati in neanche un anno di (nuova) vita.

    Abbiamo sentito parlare dei nostri diritti, quelli di tutti, difesi dalla costituzione, che mettono in primo piano il bene comune rispetto alla proprietà privata, una cosa che nelle nostre vite, spesso precarie, sentiamo sempre più impellente: nel vuoto che ci circonda esperienze come quella dell'ex Colorificio Liberato, insieme alle realtà presenti nei giorni di Commons Properties, riempiono con utopie concrete e nuove relazioni gli spazi lasciati vuoti dall'economia che cade a pezzi e sempre più esposti alle speculazioni sulla pelle dei cittadini.

    La lotta per gli spazi in città è la stessa dei contadini che rivendicano il diritto a stare sulla terra, per produrre e scambiare secondo metodi contadini, una lotta che non è altro dall'esprimere il diritto di esistere, come contadini, cittadini, comunità locali rispetto alle logiche della proprietà e del neoliberismo che stanno rivelando sempre più il nulla di cui sono fatti, complice la frana dell'illusione individualista e consumista.

    Sosteniamo l'ex Colorificio Liberato 

     

    Genuino Clandestino, Comunità in lotta per l'autodeterminazione alimentare

    Campagna Terra Bene Comune

     

     

  • GENUINO CLANDESTINO MANIFESTO agg. luglio 2013

    Scarica il manifesto formato pdf

    GENUINO CLANDESTINO

     Comunita in lotta per lAutodeterminazione Alimentare

    (sottotitolo deciso all’assemblea GC in ValSusa, aprile 2013)

     Bozza di manifesto aggiornata al 19 giugno 2013, incontro GC a Firenze

     

    Genuino Clandestino nasce nel 2010 come una campagna di comunicazione per denunciare un insieme di norme ingiuste che, equiparando i cibi contadini trasformati a quelli delle grandi industrie alimentari, li ha resi fuorilegge. Per questo rivendica fin dalle sue origini la libera trasformazione dei cibi contadini, restituendo un diritto espropriato dal sistema neoliberista

    Ora questa campagna si è trasformata in una rete dalle maglie mobili di singoli e di comunità in divenire che, oltre alle sue iniziali rivendicazioni, propone alternative concrete al sistema capitalista vigente attraverso diverse azioni:

    §    Costruire comunità territoriali che praticano una democrazia assembleare e che definiscono le proprie regole attraverso scelte partecipate e condivise;

    §    sostenere e diffondere le agricolture contadine che tutelano la salute della terra, dell'ambiente e degli esseri viventi, a partire dall’esclusione di fertilizzanti, pesticidi di sintesi, diserbanti e organismi geneticamente modificati; che riducono al minimo l'emissione di gas serra, lo spreco d'acqua e la produzione di rifiuti, e che eliminano lo sfruttamento della manodopera;

    §    praticare, all’interno dei circuiti di economia locale, la trasparenza nella realizzazione e nella distribuzione del cibo attraverso l’autocontrollo partecipato, che svincoli i contadini dall’agribusiness e dai sistemi ufficiali di certificazione, e che renda localmente visibili le loro responsabilità ambientali e di costruzione del prezzo;

    §    sostenere, attraverso pratiche politiche (come i mercatini di vendita diretta ed i gruppi di acquisto) il principio di autodeterminazione alimentare ovvero il diritto ad un cibo genuino, economicamente accessibile e che provenga dalle terre che ci ospitano;

    §    salvaguardare il patrimonio agro alimentare arrestando il processo di estinzione della biodiversità e di appiattimento monoculturale;

    §    sostenere percorsi pratici di "accesso alla terra" che rivendichino la terra "bene comune" come diritto a coltivare e produrre cibo; sostenere esperienze di ritorno alla terra come scelta di vita e strumento di azione politica;

    §    sostenere e diffondere scelte e pratiche cittadine di resistenza al sistema dominante;

    §    costruire un'alleanza fra movimenti urbani, singoli cittadini e movimenti rurali, che sappia riconnettere città e campagna superando le categorie di produttore e consumatore. Un'alleanza finalizzata a riconvertire l'uso degli spazi urbani e rurali sulla base di pratiche quali l’autorganizzazione, la solidarietà, la cooperazione e la cura del territorio;

    §    sostenere le comunità locali in lotta contro la distruzione del loro ambiente di vita.

    Genuino Clandestino è un movimento con un’identità volutamente indefinita. Al suo interno convivono singoli e comunità in costruzione, è aperto a tutt*, diffida di gerarchie e portavoce e non richiede nessun permesso di soggiorno o diritto di cittadinanza; è fiero di essere Clandestino e porterà avanti le sue lotte e la sua esistenza con o senza il consenso della Legge.

    Chiunque si riconosca nei principi di questo manifesto potrà divulgare e usare lo stesso per rivendicare le proprie azioni.

    Genuino Clandestino è un movimento antirazzista, antifascista e antisessista

    Verbale

    Ciao a tutt*, come richiesto dai partecipanti dell'Assemblea di Scandicci di sabato scorso, giro in lista la bozza del Manifesto uscita dalla discussione dell'assemblea. Si invitano tutte le realtà locali a discuterla di nuovo internamente per arrivare alla prossima Assemblea Nazionale di Genuino Clandestino a ottobre a Firenze con commenti, integrazioni e proposte di miglioramento, così da poter arrivare ad una versione definitiva in quell'occasione.

    Partecipanti alla discussione: Bio (Coord. Regionale Umbria) – Filippo (Terraterra) – Michele, Mattia, Marzia, Carlo, Germana (Campi Aperti) – Giovanni, Emiliano, Davide, Mauro (Firenze) – Giulia (Re:Common – Roma) – Lucy (A Sud)

    Come richiestomi, riporto qui sotto un breve resoconto della discussione di Scandicci. Visto che quando noi stavamo ripartendo per Roma sono arrivati anche Michela dalla Puglia, Giovanni dalla Ragnatela e una ragazza del Teatro Valle di Roma (scusate non so il nome), e che la discussione è andata avanti, chiedo a chi era presente a questa seconda parte di integrare con le cose che mancano.

    MANIFESTO GENUINO CLANDESTINO: Gran parte del pomeriggo è stato dedicato alla discussione del Manifesto Genuino Clandestino quindi la bozza che trovate in allegato è il risultato di quella discussione.

    TERRA BENE COMUNE: Abbiamo colto l'occasione dell'Assemblea di Scandicci per ascoltare che cosa si sta muovendo localmente sul tema Terra Bene Comune, in particolare in Toscana ed Umbria. Emiliano ci ha raccontato l'esperienza di terra Bene Comune Firenze e lo sforzo di sostenere esperienze di ritorno alla terra come scelta di vita e strumento di resistenza e alternativa alla svendita e speculazione sulle terre pubbliche, e Bio ci ha raccontato come in Umbria il processo di difesa della terra dalle speculazioni in atto si leghi alle tante vertenze aperte contro inceneritori, biogas, biomasse, ed ai movimenti che si oppongono a quelle. Nell'ambito di questa discussione abbiamo dedicato un po' di tempo alla questione della proposta del Governo di affidare la "valorizzazione" e vendita delle terre demaniali alla Cassa Depositi e Prestiti. L'assemblea ha concordato che si tratti di un'emergenza che occorrerebbe fronteggiare e che potrebbe essere utile comprendere meglio i meccanismi e le implicaizoni di questo per poter mettere in atto una mobilitazione. Giulia si è resa disponibile ad proporre un incontro a margine di altre occasioni collettive (es. Campeggio sull'Amiata o Genuino Clandestino a ottobre), invitando Antonio Tricarico e altri che nell'ambito del Forum Nuova Finanza Pubblica e Sociale stanno organizzando una campagna per la ripubblicizzazione della Cassa Depositi e Prestiti e per restituirla alla sua funzione originaria che è quella di prestare risorse agli enti locali a tassi di interesse agevolato per finanziare iniziative di utilità pubblica, e non quello di speculare sui beni comuni come la terra. Capire meglio i meccanismi e le implicazioni di questa proposta potrebbe essere utile per mettere in piedi una mobilitazione contro l'acquisizione da parte della Cassa dei terreni demaniali. Non è stato possibile discutere nel dettaglio il Manifesto Terra Bene Comune, ma l'Assemblea ha concordato che sarebbe importante arrivare ad un documento condiviso sulla Terra Bene Comune che, insieme al Manifesto di Genuino Clandestino possa servire a presentarsi ad un pubblico più ampio e ad altre reti e movimenti che si battono per la difesa dei territori. Si è confermato che il gruppo uscito da Genuino in Val Susa che si è reso disponibile a lavorarci può arrivare ad una bozza condivisa e poi girarla alla lista Genuino Clandestino per commenti. Sarebbe ottimo se questo gruppo riuscisse a vedersi di persona per esempio a margine del Campeggio sull'Amiata a luglio per avanzare nella discussione su questo ed arrivare ad una bozza condivisa.

    CAMPEGGIO MONTE AMIATA: Giulia e Lucy hanno raccontato lo stato di avanzamento dell'organizzazione di questo campeggio sul Monte Amiata, promosso per adesso da SOS Geotermia dell'Amiata/Forum Acqua/Stop ENEL e forse i No Tav. Il Campeggio è previsto dal 10 al 14 luglio come occasione di scambio/conoscenza/condivisione tra diverse reti e movimenti che si battono per la difesa del territorio e dei beni comuni dagli attacchi speculativi in atto a diversi livelli. Nella discussione a Scandicci, così come in Val Susa ad Aprile, si concordava in molti sull'importanza di estendere la nostra discussione sulla difesa della terra dagli attacchi in atto ad altre realtà in lotta sullo stesso tema da diversi punti di osservazione. Il Campeggio sul Monte Amiata può essere un'occasione ed un passo in questo senso e, compatibilmente con le possibilità ed il tempo disponibile, alcuni cercheranno di esserci e partecipare. In particolare dall'Umbria e dalla Toscana alcuni hanno già confermato che ci saranno. Giulia farà in modo di mettere intanto in contatto gli amici di SOS Geotermia sull'Amiata con Giovanni di Firenze, e aggiornerà man mano la lista degli sviluppi del programma della quattro giorni. In particolare si è detto a Scandicci che chi parteciperà cercherà di concentrare la sua presenza in uno o due giorni (tra il mercoledì ed il venerdì) evitando i giorni di sabato e domenica che per molti sono di mercato.

     

    COSTITUENTE BENI COMUNI: come mi era stato richiesto, io mi sono resa disponibile ad andare come uditrice ad ascoltare la III sessione della Costituente sui Beni Comuni che si è svolta a Roma al Cinema Palazzo il 13 Aprile, per poter riportare all'Assemblea a Scandicci, e poi in lista Genuino Clandestino. E così ho fatto. La Costituente dei Beni Comuni è un percorso in cui alcuni giuristi tra quelli che hanno contirbuito ad elaborare i quesiti referendari dell'acqua (Rodotà, Mattei, Lucarelli ed altri) si confrontano con i movimenti in difesa dei beni comuni (es. sull'acqua, la cultura, gli spazi pubblici, etc..). In teoria i diversi movimenti dovrebbero porre delle domande ai giuristi per comprendere come difendere i beni comuni sotto attacco a livello legale. Come riportato in Assemblea, la mia percezione è stata che la sessione a cui ho partecipato io era sicuramente interessante a livello teorico ma, appunto, spesso teorica e a tratti anche complessa e conflittuale. In generale credo che sia sempre utile che nei percorsi che riguardano la difesa dei beni comuni non si lasci fuori la voce dei contadini sul discorso della terra, quindi se qualcuno è interessato a seguire la cosa, visto che girerà per l'Italia, penso possa essere sempre utile farlo. Penso anche però che la priorità sia sempre quella delle pratiche e della necessità di costruire una mobilitazione dal basso per difendere la terra dagli attacchi speculativi in corso (vedi questione Cassa Depositi e Prestiti, o la finta Green Economy che sta permettendo di tappezzare terreni agricoli con parchi solari ed eolici, colture dedicate alle biomasse etc..). Comunque, visto che all'Assemblea a Scandicci è poi arrivata anche una ragazza del teatro Valle che è tra i promotori di questa Costituente, se la discussione è andata avanti dopo che sono andata via, per favore chi c'era può integrare?

  • aggiornamenti da Rosarno

     

    INTERVENTO IN CORSO D'OPERA A ROSARNO

     

    Come rete nazionale “Campagne in Lotta” dopo l'intervento della scorsa estate al Grand Ghetto di Foggia all'interno della campo di lavoro “Io Ci Sto”, siamo ora a Rosarno (Piana di Gioia Tauro), in Calabria. Con l'obiettivo di supportare le associazioni locali anch'esse parte della rete, Equosud ed Africalabria, che da tempo lavorano sul territorio cercando di tenere insieme le istanze dei lavoratori stagionali italiani e stranieri– rispetto alle condizioni di vita e di lavoro – e quelle dei piccoli produttori che hanno scelto percorsi alternativi alla grande distribuzione organizzata.

    In particolare è interessante osservare come queste due organizzazioni, oltre a rappresentare concretamente un modello virtuoso di lavoro agricolo (sia per la qualità dei prodotti , che per le condizioni di lavoro dei braccianti e dei produttori), offrono anche un buon esempio nel dialogo tra lavoratori autoctoni e non. Inoltre questa compresenza si è dimostrata di grande importanza ed utilità anche nella costruzione dell'intervento sul territorio, ovvero all'interno della tendopoli.

     

    Infatti, le attività che caratterizzano l'intervento in corso, a Rosarno e nella Piana, sono il risultato di un percorso decisionale collettivo, nato dal prezioso confronto con i membri di Africalabria, che in quanto braccianti (italiani e non) e spesso abitanti stanziali del territorio in questione (senza dimenticare che alcuni di loro vivono nella tendopoli), sono quotidiani conoscitori di diversi aspetti, dalle condizioni di lavoro al rapporto con la popolazione locale in generale.

    Una parte dell'intervento si svolge all'interno della tendopoli, tra i comuni di Rosarno e San Ferdinando. Dove il contatto con circa un migliaio di lavoratori provenienti dall'Africa sub-sahariana è quotidiano e si articola in diversi modi.

    Dal corso di italiano (diviso in due livelli, uno base ed uno avanzato), che sicuramente rappresenta uno dei momenti cruciali, sia per alimentare una conoscenza reciproca, ma soprattutto per trovare un luogo ed un momento in cui parlare liberamente di condizioni di vita e di lavoro, con il pretesto della lezione di italiano. A momenti più legati all'intrattenimento, come la proiezione di film e di partite di calcio (come un documentario su Thomas Sankara, o le partite della Coppa d'Africa ora in corso), o la radio, microfono aperto – nel vero senso della parola – a racconti, notizie su i diversi paesi africani, canzoni e musica. Inoltre, per le prossime settimane si stanno costruendo incontri di carattere più informativo e formativo, rispetto alle questioni legali (permesso di soggiorno, conversione, ecc.), lavorative (conteggio giornate, lettura busta paga, assegno di disoccupazione, ecc.) e relative alla sicurezza in bicicletta (giornate di formazione organizzate dalle ciclofficine popolari). Il tutto supportato da volantini multilingue nei quali sono indicati tutti i servizi sanitari, legali e scolastici presenti nella Piana di Gioia Tauro.

    Un'altra parte dell'intervento invece avviene fuori dalla tendopoli, in una prospettiva più che altro conoscitiva ed esplorativa rispetto agli altri luoghi, spesso ancora più fatiscenti, dove vivono i lavoratori stranieri, considerando quindi anche coloro che provengono dall'Europa centro-orientale (Bulgaria, Moldavia, Romania, Ucraina, ecc.). Questi spostamenti permettono non solo di conoscere meglio il territorio della Piana in termini di presenze e distribuzione della forza lavoro, ma anche, e soprattutto, di entrare in contatto con altri lavoratori, con i quali si possono condividere non solo le storie di vita, ma anche le possibili e future pratiche di lotta.

     

    Ad oggi dunque l'intervento nel difficile territorio calabrese è cominciato, e nonostante le enormi difficoltà endemiche e diffuse che descrivono la Piana di Gioia Tauro (il sistema economico-produttivo, l'inserimento occupazionale, i servizi scolastici e sanitari, ecc.), allo stesso tempo risultano subito evidenti le grandi potenzialità politiche, sociali ed umane che possono nascere ed organizzarsi attraverso una presenza ed un confronto quotidiano e diretto con i lavoratori – nella fattispecie immigrati braccianti stagionali – che rappresentano l'ultimo grandino di una lunga e consolidata catena di sfruttamento e di ricatto, in Calabria come altrove.