CampiAperti

Agricoltura biologica e mercati contadini per l'autogestione alimentare

Categoria: Comunità in lotta per l’autodeterminazione alimentare

  • 5-6-7 OTTOBRE genuino clandestino a Milano

     

    Il programma della tre giorni che richiama contadini e coproduttori da tutta Italia:

     

    MILANO
    5/6/7 OTTOBRE 2012
    INCONTRO NAZIONALE DELLA CAMPAGNA GENUINO CLANDESTINO

    TERREINMOTO, la rete dei mercati agricoli e delle autoproduzioni, impegnata nella costruzione di mercati contadini all’interno della metropoli, vi invita a partecipare all’incontro nazionale di Genuino Clandestino.
    Gli obiettivi di questa iniziativa sono molteplici: dare la possibilità a realtà provenienti da tutta Italia che si occupano principalmente di autoproduzione di conoscersi e di fare rete, offrire ai cittadini di Milano la possibilità di formarsi riguardo a tematiche specifiche inerenti la tutela della terra, la biodiversità, i limiti e le possibilità dell’agricoltura biologica oggi, l’importanza del libero scambio dei semi, creare momenti di convivialità in cui sperimentare nuove forme di socialità attraverso la musica ed il cibo.
    Come rete TERREINMOTO esprimiamo l’esigenza di una diversa economia basata non più esclusivamente su supermercati, consumismo, merci di dubbia qualità ed ignara provenienza ma capace invece di creare forme alternative di scambio e di consumo, vicine ai bisogni della persona, rispettose dell’ambiente e dei produttori stessi.
    L’incontro nazionale diventa quindi un momento centrale, perché offre la possibilità a noi e a tutti i cittadini di avvicinarsi a questo percorso prendendone parte in prima persona.

    PROGRAMMA:

    VENERDI' 5 OTTOBRE – EX-CHIESETTA DEL PARCO TROTTER
    (Via Giacosa 46 o via Padova 69)

    h 19.00: Aperitivo a cura di  TERREINMOTO
    h 21.00: incontro e dibattito su “Modelli agricoli e occupazione”
    Intervengono: Fabrizio Garbarino (ARI), Mimmo Perrotta, Coop. Agr.Valli Unite (Piemonte), Gas Del Sole (Milano), TERREINMOTO (Milano)

    SABATO 6 OTTOBRE – CASCINA AUTOGESTITA TORCHIERA SENZACQUA
    (P.le Cimitero Maggiore 18)

    h 10.00-13.00: Tavole rotonde di approfondimento e confronto tra cittadini e contadini sulle seguenti tematiche:
    – Autocertificazione partecipata
    – Accesso alla terra
    – Libero scambio delle sementi
    – Resistenze cittadine e percorsi di rete; scambio di esperienze e nuove prospettive
    h 13.30: Pranzo a cura di Mercatork
    h 15.00-17.00: Continuano le tavole rotonde di approfondimento e confronto tra cittadini e contadini sulle stesse tematiche
    h 14.00: Incontro nazionale Campagna Popolare per l'Agricoltura Contadina
    h 18.00: Assemblea plenaria
    h 20.00: Cena a cura di Facecook
    h 22.00: Concerto + Dj set in Cascina Torchiera Senzacqua

    DOMENICA 7 OTTOBRE – PIAZZA GASPARRI

    Mercato contadino e delle autoproduzioni con artigiani e produttori da tutta Italia, incontri, spettacoli per grandi e piccini, scambi e proiezione del documentario su Genuino Clandestino.

    h 09.30: Apertura mercato
    h 12.00: La rete TERREINMOTO e la Campagna Genuino Clandestino incontrano
    Martín Tellechea della Organización Wirajkocha, con il progetto di Universidad Rural (Argentina)
    h 15.00: Spettacolo per bambini: Freaklown
    h 16.00: Presentazione TERREINMOTO e Genuino Clandestino
    A seguire proiezione del documentario "Genuino Clandestino"
    di Nicola Angrisano, 70 min, Italia, 2011
    h 17.30: Spettacolo “Seminiamoli” del Teatro Contadino (Firenze)
    h 18.30: Chiusura del mercato e della tre giorni

    COME RAGGIUNGERCI
    VENERDÌ – PARCO TROTTER: Ingresso principale di via Giacosa 46: MM linea 1, fermata Rovereto; Ingresso di via Padova 69: bus 56 da piazzale Loreto, angolo via Doria

    SABATO – CASCINA AUTOGESTITA TORCHIERA SENZACQUA: Piazzale Cimitero Maggiore 18.
    Tram 14 o Bus 40; uscita tangenziale Certosa
    http://torchiera.noblogs.org/contacts/

    DOMENICA- PIAZZA GASPARRI: Metro linea M3 fermata Affori FNM, Bus 40-41-52

    DOVE DORMIRE
    CSA BARAONDA: possibilità di dormire al chiuso con sacco a pelo e materassino propri, posto per camper e furgoni, posti tenda
    Via Pacinotti 13, Segrate (MI)
    Passante ferroviario: Linee Suburbane S5 o S6, fermata Segrate
    http://csa-baraonda.noblogs.org/about/

     

     

     

  • 3 maggio – 2° incontro cucinieri di strada

    Giovedì 3 maggio c/o xm24, in via Fioravanti 24 alle 21.30


    si terrà il secondo incontro del laboratorio cucinieri di strada.


    Questo il resoconto del primo incontro:


    L'associazione CampiAperti lo scorso Ottobre – in occasione dell'incontro nazionale di genuino clandestino tenutosi ad Ozzano – ha iniziato una riflessione sulla possibilità di allargare l'esperimento di altra economia portata avanti nel mercati di vendita diretta, ad altre realtà produttive.

    Negli ultimi dieci anni l'assemblea di contadini e cittadini di CampiAperti ha organizzato e gestito tre mercati di vendita diretta di prodotti biologici, sperimentando un modo alternativo di fare economia. Modo che permette ai contadini di avere un reddito dignitoso – cosa che il mercato generale agricolo non permetterebbe – e ai cittadini di poter accedere a dei prodotti sani. Tutto questo nell'ottica di riappropriazione dei metodi di produzione che il sistema del capitale ha invece allontanato dalle persone, rendendole sempre più ignoranti. E nell'ottica di ri-organizzare i cicli economici in maniera democratica e quindi partecipata.

    A Ottobre l'incontro pubblico convocato nella Sala del Silenzio di Vicolo Bolognetti «autorganizziamo un'altra economia» voleva proprio dare il là all'ipotesi di contaminazione dell'esperienza di CampiAperti ad altri sistemi produttivi.

    Ed eccoci qui, la cucina è sicuramente un settore produttivo e artigianale che potrebbe essere interessato a questo discorso.

    L'idea di CampiAperti è quindi quella di favorire la nascita di una realtà – collettivo o associazione che sia – che voglia autogestire un'esperienza di cuochi di strada.

    CampiAperti può dare la disponibilità ai mercati di uno spazio dove il collettivo potrebbe creare un angolo di convivialità – con tavolini e sedie – dove le persone possano mangiare cose preparate al momento sul luogo, con prodotti biologici e locali.

    CampiAperti non può gestire questa esperienza, non può gestire i nuovi ingressi del collettivo aperto di cuochi di strada. Si occupa infatti di agricoltura.

    Sicuramente il collettivo dovrebbe approvare un manifesto di intenti politico, in base al quale valutare e controllare i nuovi ingressi.

    CampiAperti negli anni ha ad esempio elaborato un metodo di controllo partecipato sui nuovi ingressi. Quando un contadino fa richiesta di partecipare al mercato un gruppo di produttori e co-produttori vanno a fare una visita in azienda per conoscerlo e capire come lavora. In base a come va la visita poi il contadino fa richiesta di ingresso all'assemblea di mercato.

    Quello che CampiAperti chiede al collettivo è di non proporre trasformati che i banchi dei contadini già propongono, chiede in sostanza il rispetto dei produttori, anche nei prezzi. Non sarebbe giusto da parte dei cuochi di strada fare concorrenza sleale ai produttori, abbassando molto i prezzi.

    Lo spazio che il collettivo potrebbe avere ai mercati deve essere ben identificato e distinguersi dagli altri banchi come un'esperienza diversa, di cuochi di strada appunto. CampiAperti non può «formalmente» autorizzare la presenza del collettivo poiché è autorizzata dal Comune a tenere i mercati e questi mercati sono appunto mercati di contadini.

    Naturalmente il collettivo deve affrontare il problema legalità asl e fiscale.

    CampiAperti, ad esempio, sta affrontando il problema asl con la campagna genuino clandestino. Ha deciso quindi di fronte ad una normativa ingiusta – perché pensata solo per l'industria alimentare – di fare disobbedienza civile, vendendo i prodotti trasformati illegali (perché trasformati in locali non a norma) con il marchio genuino clandestino.

    Conoscere le problematiche che la cucina di strada ha e decidere come affrontarle è sicuramente un punto centrale per portare avanti l'esperienza di cucina di strada prima di presentarla in assemblea di CampiAperti.

    IL PROSSIMO INCONTRO È GIOVEDÌ 3 MAGGIO A XM24 IN VIA FIORAVANTI 24 ALLE 21.30.

    ordine del giorno:

    manifesto politico del collettivo

     

    normative fiscali e igieniche

     

     

     

     

  • ARANCE SOS ROSARNO 16 FEBBRAIO c/o crash, via del Sostegnazzo

    PER CHI VUOLE è ANCORA POSSIBILE ORDINARE DELLE ARANCE E MANDARINI COMPILANDO IL MODULO CHE TROVATE QUI'

    https://docs.google.com/spreadsheet/viewform?formkey=dGV3UWN4MmU2ZXN0SGNpdFBSSTlmc3c6MQ#gid=0

    La consegna sara' GIOVEDI' 16 FEBBRAIO DALLE 19 ALLE 21 al Lab. CRASH! in via del Sostegnazzo, 1

    MAPPA http://g.co/maps/r9e8j




    Come sapete per la quantita' di ordini che facciamo Equosud applica uno sconto sul prezzo del 10%, noi non applichiamo lo sconto per singola cassetta (circa 1 euro su ogni cassa) e lo giriamo all' OsservatorioAfricalabria come fondo di solidarieta' che un giorno magari finanziera' le giornate di sciopero dei braccianti africani….. il fondo della consegna di gennaio ha finanziato il pullman che da Rosarno ha portato i braccianti a Roma a manifestare il 13 gennaio scorso. Oggi a Rosarno sono arrivati altri 280 posti in container che si aggiungono ai precedenti 120 posti per un totale di 400 braccianti sistemati piu' degnamente…..gli africani presenti sul territorio sono circa 1.500.


    Infine, il TIR che scarichera' a Bologna le  nostre arance proseguira' poi per la Val di Susa….distribuiranno 2 tonnellate di arance ai NO TAV e il ricavato andra' interamente a sostenere le spese legali che dovranno sostenere per gli arresti dei giorni scorsi….


    http://www.equosud.org/

    Equosud

    ARANCE NO TAV

    Qual è il regalo per antonomasia da far recapitare a chi viene arrestato? Certamente le arance! E allora mandiamo un po’ di arance ai No TAV arrestati!

    Non è uno scherzo e non sarebbe certo questo il momento opportuno per farlo, ma è una campagna di solidarietà che abbiamo messo in piedi per supportare il movimento No TAV. Sono tante le similitudini e tante le iniziative condivise che legano la battaglia dei valsusini alla nostra lotta contro il Ponte sullo Stretto, ma non è solo questo a spingerci a questa iniziativa: quello che il movimento No TAV ha saputo costruire in quella Valle in termini di partecipazione, di condivisione, di democrazia reale è un patrimonio da difendere con i denti per tutti coloro che hanno a cuore la difesa dei territori e la costruzione di un futuro migliore.

    Perciò noi manderemo 2 tonnellate di arance in Val di Susa, per una distribuzione solidale i cui proventi andranno interamente al supporto legale. Quelle che manderemo non sono arance qualsiasi: sono arance biologiche della Piana di Gioia Tauro, messe a disposizione a titolo completamente gratuito da quei contadini che partecipano alla campagna SOS Rosarno, quindi raccolte da braccianti africani regolarmente assunti e coinvolti nel percorso di “Africalabria, donne e uomini senza frontiere, per la fraternità”.

    Arance sostenibili dalla raccolta alla consegna, dunque, che dovranno attraversare tutta l’Italia nel segno della solidarietà tra le lotte. Un’impresa che tutti i fautori della “crescita” e dello “sviluppo”, che tanto animano le discussioni nei talk-show televisivi, troverebbero quasi impossibile, visto che ancora non sono stati realizzati né il Ponte e né la TAV… Noi invece sappiamo bene che non è così, che spedire queste arance dalla Calabria al Piemonte è possibile senza coinvolgere mafie e lobbies del cemento. Certo è un’iniziativa che ha dei costi, e per questo abbiamo organizzato delle iniziative benefit che, anche in questo periodo di crisi, possano permetterci di supportare questa spedizione.

    Dalle campagne della Piana, dallo Stretto, fino in Val di Susa: Liberi tutti! La Valle non si arresta!

    AfriCalabria – Donne e uomini senza frontiere, per la fraternità, c.s.o.a. Angelina Cartella – Reggio Calabria, Collettivo UniRC- Reggio Calabria, Comitato Acqua Pubblica di Villa San Giovanni (RC),EquoSud, Kollettivo Onda Rossa – Cinquefrondi (RC)

  • La vendita delle terre di proprietà pubblica deve essere fermata!

    Si sono venduti l’energia, i trasporti, gli acquedotti, gli immobili, le strade e adesso si vendono pure la Madre.

    Si concepisce la Terra solo in termini di possesso, come bene escludente, oggetto di diritti di proprietà.
    In nome della proprietà la terra continua a essere violentata: dal folle processo di urbanizzazione senza regole se non quelle della rendita e del profitto.

    Un paese che vende le terre agricole pubbliche rinuncia definitivamente alla propria Sovranità Alimentare

    Forse non tutti sanno che l’art.7 della legge del 12 novembre 2011 programma in tempi rapidi l’alienazione(vendita) dei terreni agricoli demaniali. La fine arguzia degli emendamenti apportati dal più recente Dercreto Monti è addirittura peggiorativa estendendo il provvedimento ai terreni “a vocazione agricola”.

    Eccoci dunque arrivati a quella che potrebbe essere l’ultima tappa di un oscuro cammino iniziato 2 decenni fa circa, un processo di svendita dei beni pubblici a privati in nome di una più efficiente gestione, come se la logica del profitto privato avesse mai reso dei servigi alla collettività. Si sono venduti l’energia, i trasporti, gli acquedotti, gli immobili, le strade e adesso si vendono pure la Madre: si vogliono vendere la terra in un contesto internazionale dove sta crescendo a ritmo costante il fenomeno denominato land grabbing, l’accaparramento di terreni agricoli da parte di soggetti economicamente forti (paesi in forte crescita e multinazionali) e da parte di speculatori finanziari senza scrupoli, interessati unicamente ad individuare nuove fonti di profitto per i propri capitali da investire.

    Ecco quindi chi sono i veri destinatari di questa manovra, non certo i giovani imprenditori agricoli di cui parla il comma 2: “…al fine di favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità agricola giovanile è riconosciuto il diritto di prelazione ai giovani imprenditori agricoli“. Garantire l’accesso alla terra ai giovani o a chiunque voglia lavorarla non vuol dire garantirne la proprietà e la compravendita – meccanismo questo che per un giovane agricoltore comporta l’indebitamento con le banche – bensì elaborare una serie di normative che favoriscano e sostengano chi vuole iniziare un’attività agricola mettendogli a disposizione l’uso agricolo della terra garantito contro ogni possibile speculazione. Proseguendo invece nella lettura del comma 2, che con tanto nobili propositi era cominciato, si legge: “Nell’eventualità di incremento di valore dei terreni alienati derivante da cambi di destinazione urbanistica intervenuti nel corso del quinquennio successivo alla vendita, è riconosciuta allo Stato una quota pari al 75% del maggior valore acquisito dal terreno rispetto al prezzo di vendita“. Quindi lo stato si limita a disincentivare il cambiamento d’uso dei terreni per soli 5 anni senza altra garanzia di salvaguardia ambientale; anzi considera possibile un loro cambio di destinazione già nel primo quinquennio successivo alla vendita.

    Concludendo questa lettura troviamo lapidario il comma 5: “Le risorse nette derivanti dalle operazioni di dismissioni di cui ai commi precedenti sono destinate alla riduzione del debito pubblico“. Le risorse nette derivanti equivarrebbero a circa 6 miliardi di euro, una goccia nel mare del debito (circa 1800 miliardi) quando il costo stimato delle opere per la TAV in Val di Susa è di 20 miliardi! Con il risultato di essersi sbarazzati del patrimonio senza tappare alcun buco di bilancio, senza poter tornare indietro visto l’articolo che tutela la proprietà privata.

    Le terre che saranno vendute non potranno mai più tornare pubbliche!


    A questo punto sentiamo l’urgenza di dire che un paese che vende le terre agricole pubbliche è un paese che rinuncia definitivamente alla propria Sovranità Alimentare, è un paese che mette con prepotenza l’interesse privato al di sopra del bene comune, è un paese che non saprà come raccontare ai propri figli che si è venduto la terra in nome del bilancio finanziario.
    La vendita delle terre dello stato deve essere fermata!
    Ridiscutiamo, invece, le modalità di gestione delle terre agricole di proprietà degli enti pubblici.


    PROPOSTE

    Noi rete delle associazioni contadine proponiamo che le terre di proprietà pubblica individuate in base all’art. 7 della legge di stabilità siano oggetto non di vendita ma di nuovi piani di allocazione:
    -che ci si indirizzi verso affitti di lunga durata a prezzi equi a favore di agricoltori o aspiranti tali, sulla base di progetti che escludano attività speculative.
    -si favorisca l’agricoltura contadina di piccola scala,che è l’unica che può sfamare il mondo senza causarne il dissesto, ma anzi arricchendolo e preservandone la biodiversità seguendo le richieste della Campagna per l’Agricoltura Contadina
    -si prediligano progetti di cohousing, cioè di condivisione solidale dei beni e delle risorse, perchè la buona agricoltura è quella fatta con tante braccia pensanti e con poche macchine.
    -Si individuino percorsi partecipati che sappiano coinvolgere nella progettazione la comunità locale e le realtà contadine di nuovo insediamento.
    -si renda possibile la costruzione con materiali naturali di abitazioni rurali a bassissimo impatto ambientale come legno e paglia, ma totalmente vincolate all’attività agricola. Questo perchè chi lavora la terra deve anche poterla abitare.

    Movimento per l’accesso alla terra

    accessoallaterra (at) inventati.org

    sulaterra.noblogs.org

  • Verso un progetto di azionariato popolare

    Verso un progetto di azionariato popolare

    con Mag 6 – cooperativa di finanza etica (RE)

    mercoledì 14 dicembre alle 20.30

    c/o Vag 61, via Paolo Fabbri 110

     

    Nell'ambito dell'associazione Campiaperti per la Sovranità Alimentare si è creato un gruppo di lavoro sull'accesso alla terra, che sta elaborando un progetto di azionariato popolare in grado di facilitare l'accesso alla terra da parte degli aspiranti contadini.

    In un momento in cui l'agricoltura biologica e contadina rappresenta un'opportunità economica praticabile, oltre che uno stile di vita desiderato da un numero crescente di persone, è ancora così difficile trovare terra da coltivare. Mentre crescono i co-produttori sensibili e la domanda di prodotti sani che rispettano l'ambiente, mentre molti giovani tentano di tornare alla terra, la terra rimane un bene rifugio per gli investimenti, oggetto di speculazione, abbandono, accaparramento di risorse.

    Immaginiamo un'alleanza tra cittadini ,co-produttori e contadini, per superare lo scoglio economico dell'acquisto, che offra la possibilità ai risparmiatori di sostenere l'agricoltura biologica e che liberi la terra da processi speculativi e la restituisca alla collettività.

    Con questo incontro vogliamo condividere il percorso di elaborazione del progetto e cominciare a incontrare quanti sono interessati.

     

    Per info

    349 2362131

    cima.bo (at) gmail.com

  • in italia c’è lo schiavismo – tu da che parte stai?

    ROSARNO CHIAMA BOLOGNA RISPONDE



    Le condizioni di vita e lavoro dei braccianti immigrati nelle campagne del Sud Italia (denunciate più volte da inchieste giornalistiche, da relazioni delle associazioni di medici e dagli stessi immigrati lavoratori) sono sotto gli occhi di tutti.

    Paghe da fame, caporalato, condizioni igienico sanitarie del tutto inaccettabili, nessuna politica dell'accoglienza: scenari che richiamano altre epoche storiche e che invece fanno parte del nostro presente.     

    Molti dei prodotti che, attraverso la grande distribuzione alimentare, arrivano sulle tavole degli italiani sono “condite” dallo sfruttamento di chi nei campi del Sud viene quotidianamente “usato” senza alcun riconoscimento in termini di salario e di diritti. Anzi, molti dei braccianti agricoli immigrati sono, per la legge italiana, “pericolosi clandestini”.

    Fare qualcosa per opporsi a tutto ciò è possibile, anzi è necessario.  A partire dalla cosa più semplice: acquistare solo quei prodotti per i quali  si sia certi che la mano d'opera non viene sfruttata, e, in genere,  assumere pubblicamente e nei comportamenti quotidiani la consapevolezza che "l'acquistare" non è un gesto neutro ma connotato politicamente specie se è complice di ingiustizia e sfruttamento e non si cura del peso delle coltivazioni inquinanti.

    A Bologna si stanno aggregando diverse realtà sociali cittadine e contadine che in vario modo si occupano di agricoltura, alimentazione, consumo, immigrazione, per dare forma e contenuto a un comitato d'appoggio a tutte le battaglie contro lo sfruttamento della manodopera immigrata in agricoltura. L'intento è quello di creare una rete di sostegno ai braccianti sfruttati del sud e alle associazioni che su quei territori quotidianamente lavorano al fianco dei migranti e allo stesso tempo rafforzare l'alleanza tra lavoratori sfruttati, consumatori critici e le piccole realtà contadine che hanno scelto di rispettare ambiente e dignità del lavoro.

    Come dimostrano le proteste dei braccianti di Nardo' dell'estate scorsa, lo sciopero è uno strumento molto efficace. Uno degli obiettivi del comitato è quello di attivare un fondo di solidarietà che permetta ai braccianti di sostenere le giornate di sciopero senza rinunciare al reddito, riappropriandosi così del loro potere contrattuale.

    Altra attività del nascente comitato è quella dell'acquisto collettivo e continuato da quelle realtà locali che, oltre a praticare una agricoltura contadina che rispetta l'ambiente, rispettino la dignità dei lavoratori garantendo loro un reddito giusto.

    Già nel mese di Novembre sono state acquistate ben 400 casse di arance e clementine provenienti dal consorzio Equosud attivo a Rosarno. Equosud è una rete di produttori autonomi, piccoli, che liberamente si tengono al di fuori della vischiosa rete della grande distribuzione e che hanno deciso di mettere in discussione i meccanismi dello sfruttamento attraverso l'autorganizzazione di circuiti alternativi di vendita dei prodotti .  I prezzi delle arance vengono resi “trasparenti” in modo da chiarire quanto del prezzo va al produttore, quanto al lavoro, quanto al trasporto. E una parte del prezzo pagato finanzia l'Osservatorio Africalabria impegnato in attività di sostegno ai diritti dei migranti. I lavoratori ricevono il giusto riconoscimento del loro lavoro e grazie agli ordini del mese di Novembre 4 nuovi braccianti sono stati impiegati.

    L'obiettivo per la prossima consegna di arance che avverrà il prossimo 17 Dicembre è di 800 casse per  Bologna. (Tutti possono comprare direttamente le arance scrivendo alla mail luisa.dejanuariis@gmail.com  entro il tre dicembre indicando il numero di casse di arance e clementine richieste)

    Infine il comitato intende mettere in campo azioni comuni che non solo siano di aiuto dove c'è l'emergenza ma facciano emergere pubblicamente le contraddizioni della grande distribuzione (di qualunque “colore” essa sia) che impone prezzi bassissimi ai produttori e si fa complice e causa dello sfruttamento.

     

  • La terra bene comune SABATO 26 NOVEMBRE

    26 novembre 2011
    "Il Pagliaio" mercato contadino presenta

    LA TERRA BENE COMUNE
    c/o "CANTIERE DELLE ALTERNATIVE" DI MANITESE

    via della Pieve43/B, Pieve a Settimo -Scandicci (Fi)
     
     
    Programma
     
     
    Mercato contadino (dalla mattina, tutto il giorno)

     

    h. 17.30 – Proiezione del documentario di InsuTv "Genuino Clandestino"


    h. 21.00 – Assemblea pubblica sull'accesso alla terra

     

    In un'epoca in cui viviamo in modo tangibile il dramma di un territorio agricolo sempre più abbandonato e assediato dal cemento, con le conseguenze evidenti sugli equilibri idrogeologici del territorio italiano, ma anche per quelli sociali ed economici, l'accesso alla terra risulta di fatto negato a coloro che vorrebbero lavorarla, magari per tentare di costruirsi onestamente un reddito, oppure soltanto come gesto forte di autodeterminazione alimentare.
    E lo si nega attraverso i costi troppo alti di case e terreni, generati da logiche speculative che hanno monetizzato proprio quel paesaggio rurale la cui bellezza è frutto del lavoro di generazioni e generazioni di contadini.
    Si parla fin troppo di filiera corta e di Km 0 quando nulla di concreto è stato fatto per "riseminare" sul territorio la piccola agricoltura contadina.

     

    Con questo incontro vogliamo chiederci e discutere insieme se

    – è possibile accedere alla terra senza indebitarsi con le banche?
    – gli enti pubblici che sono in possesso di terreni agricoli che uso dovrebbero farne?
    – quanto terreno è necessario per l'autosussistenza di una persona?
    – è accettabile che una persona ne possegga molto di più?
    – quali le forme di azione collettiva per restituire allo strato fertile della terra la sua natura di bene comune?
     
    SABATO 26 NOVEMBRE AL "CANTIERE DELLE ALTERNATIVE" DI MANITESE, via della Pieve43/B, Pieve a Settimo -Scandicci (Fi)
     
    Cena autogestita coi prodotti del mercato e l'infallibile metodo "ognuno porta qualcosa" (N.B.: portarsi le stoviglie)


    Si prega di comunicare l'adesione a
    emilianoterreni(at)yahoo.it
    (possibilità di ospitalità per il pernottamento)

  • Memory on Air

    Il 26 ottobre Campiaperti è stata ospite a Memory on Air su Radio Città Fujiko, programma a cura della Scuola di Pace di Monte Sole.

    Una puntata per parlare di crescita, cibo e quotidiano.

    "Tutti parlano di crisi e di debiti insolvibili e di bisogno di rilanciare la crescita. Perchè dovrebbe parlarne anche MemoryOnAir? Perchè probabilmente uno sguardo un po' più laterale, non bloccato nel paradigma dominante ma che indaghi i meccanismi di lungo corso, ci può aiutare a trovare delle idee di resistenza e di manutenzione del quotidiano".

    Qui puoi riascoltare la puntata.

  • Autorganizziamo un’altra economia

    La prima metà della Settimana Genuino Clandestino è andata piuttosto bene, tanta gente ha partecipato ai due mercati (Vag61 ed XM24) ed anche l'incontro di Mercoledi "Crisi e lotte nell'agricoltura meridionale" è stato piuttosto partecipato.

    Oggi, Venerdì 30 Settembre, vi ricordiamo l'incontro "Autorganizziamo un'altra economia" ed anche il mercato del Savena presso la Scuola di Pace in via Udine dalle 17:30.

     

      A più tardi!!