Categoria: Mercati, alimentazione e salute

  • Nuovo mercato di CampiAperti a 20 Pietre!

    Nuovo mercato di CampiAperti a 20 Pietre!

    in via Marzabotto 2 ogni lunedì dalle 17 :30 alle 21

  • Funghi Shiitake in vendita nei nostri mercati

    Funghi Shiitake in vendita nei nostri mercati

    Lo  Shiitake è un fungo di origine asiatica molto consumato in Cina è Giappone, dove viene considerato alimento medicinale. Sembra infatti che abbia importanti proprietà immunostimolanti, diuretiche e di inibizione dell’accumulo di colesterolo.

    Uno storico agricoltore di CampiAperti, Mauro Benati, ha iniziato a coltivare lo Shiitake (ed altre specie di funghi commestibili) con metodo biologico. Attualmente potete trovarlo  il lunedì in piazza Scaravilli e il giovedì a XM24.

    IMG_1250

  • Mercato del Lunedì con Radio Città Fujiko

    Mercato del Lunedì con Radio Città Fujiko

    In piazza Scaravilli anche questo lunedì interviste ai produttori di CampiAperti e musica a cura di Radio Città Fujiko

  • Perché in questo banco del mercato trovate zucchine così diverse l’una dall’altra?

    Perché in questo banco del mercato trovate zucchine così diverse l’una dall’altra?

    Forse già sapete che negli ultimi decenni stiamo assistendo ad una rapida diminuzione dell’agrobiodiversità, cioè del numero e della varietà delle piante coltivate, e forse sapete anche che parallelamente a questo il mercato mondiale dei semi continua progressivamente a concentrarsi nelle mani di poche aziende multinazionali che promuovono la diffusione di sementi sempre più uniformi. La diminuzione della agrobiodiversità nei campi causa anche una minore diversità del nostro cibo.

    Reagire a questo catastrofico impoverimento è possibile! La risposta si chiama selezione genetica partecipativa ed evolutiva. Se riportiamo il miglioramento genetico e la produzione delle sementi nelle mani dei contadini possiamo ricominciare a diffondere varietà geneticamente diversificate che si possono adattare ai diversi ambienti e ai cambiamenti climatici; possiamo ricominciare a scegliere cosa coltivare; possiamo contribuire a diffondere biodiversità invece che uniformità. Questo aiuta anche a migliorare la nostra salute, visto che l’aumento di molte malattie tra cui i tumori, è stata messa in relazione con l’uniformità del cibo, conseguenza della diminuzione della agrobiodiversità.

    Queste zucchine sono il primo piccolo passo: abbiamo ricevuto questi semi da un Istituto di Ricerca del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, e con la consulenza del genetista Salvatore Ceccarelli, che da anni promuove il miglioramento genetico partecipativo ed evolutivo, proveremo a selezionarle e ad adattarle alle diverse condizioni delle nostre aziende.

    Se in questo percorso ci aiutate accettando di provare, con un po’ di curiosità e apertura, zucchine diverse dal solito, anche voi darete un contributo a questo percorso.

    Coltiviamo insieme la biodiversità ……. e poi mangiamola!!

  • Mercati a 0 …emissioni

    Mercati a 0 …emissioni

    Che gli accordi di Parigi (COP21) di dicembre scorso abbiano bisogno di una applicazione che scavalchi e anticipi le politiche governative – troppo ondivaghe e prudenti nei confronti del mondo degli interessi finanziari – per provare a mettere una pezza finchè c’é tempo al disastro climatico incombente, è cosa nota.

    Che l’agricoltura industriale sia responsabile di gran parte delle emissioni di gas di serra sul pianeta è pure risaputo.

    Che i mercati di Campi Aperti, così alternativi a quel modello, rappresentino un modo per raffreddare il pianeta, oltre che per salvaguardare la nostra sovranità alimentare, quindi, è cosa altrettanto nota.

    Ma sappiamo che non basta. Bisogna fare di più.

    Molto di più.

    Così, dalla prossima estate (giusto il tempo tecnico per la voltura dei contratti di fornitura), probabilmente già dai primi di agosto, in due dei nostri mercati (p.zza Scaravilli e VAG), la fornitura di energia elettrica sarà garantita ad emissioni zero!

    Questa importante caratterizzazione – che speriamo di poter presto estendere anche agli altri mercati gestiti dall’associazione – è possibile grazie alla sottoscrizione di un contratto di fornitura con E’Nostra, una cooperativa che garantisce ai soci la vendita di energia prodotta da impianti di produzione da fonti totalmente rinnovabili e socialmente sostenibili. Infatti, E’Nostra compra energia prodotta non solo rispettando l’ambiente, ma anche le comunità locali che ospitano gli impianti di produzione. Niente eolico su crinali che offendono il paesaggio o disturbano la quiete dei territori, o fotovoltaico a terra che sottrae suolo alla produzione agricola, tanto per fare un paio di esempi.

    Ovviamente, l’energia consumata dai mercati per poche ore alla settimana è poca cosa. Dobbiamo diffondere questa forma di consumo il più possibile. Stiamo quindi lavorando con E’Nostra alla stesura di una convenzione che garantisca ai soci di Campi Aperti uno sconto in caso di passaggio alla fornitura da parte della cooperativa. Di questa convenzione, ulteriore passaggio per favorire una economia responsabile e rispettosa dell’ambiente e della dignità delle persone, daremo comunicazione appena sottoscritta, così da permettere ai soci (e a chi vorrà diventarlo) di aderire all’offerta di energia verde a condizioni vantaggiose, anche per il portafoglio, oltre che per l’ambiente.

    Degli sviluppi di questa iniziativa – e di altre simili che stiamo elaborando –  daremo informazioni su queste pagine. Continuate dunque a seguirci, se volete restare aggiornati e cogliere l’occasione per fare qualcosa, in più di quanto non fate già ora, in favore del nostro povero, bistrattato, pianeta.

  • ISDE (Medici per l’Ambiente) su posizione WHO_FAO Glifosate

    Summary Report WHO-FAO: un favore all’agribusiness

    Comunicato ISDE Italia a cura di Carlo Modonesi e Celestino Panizza, coordinatori gruppo di lavoro sui pesticidi

    Il 16 maggio 2016 è stata data diffusione al Summary Report del meeting congiunto di esperti WHO-FAO, convocato per esprimersi sul rischio associato ai residui alimentari degli insetticidi diazinon e malathion, e dell’erbicida glyphosate. Il 20 marzo 2015 questi composti erano stati formalmente inseriti da IARC nel gruppo 2A, in quanto “probabili cancerogeni per l’uomo”.

    Il panel WHO-FAO ha concluso che è improbabile che il diazinon costituisca un rischio cancerogeno per l’uomo.

    Analogamente, per quanto riguarda il malathion e i suoi metaboliti, il gruppo di esperti, pur riconoscendo alcune evidenze di cancerogenicità (linfomi non Hodgkin e cancro della prostata) emerse da studi epidemiologici e sperimentali, ha concluso che l’insetticida assunto con gli alimenti non comporta un rischio di cancerogenicità per l’uomo.

    Nel Report si legge che nemmeno il glyphosate assunto per via alimentare costituisce un rischio cancerogeno per l’uomo, e si stabilisce che la dose quotidiana accettabile di assunzione (ADI: Acceptable Daily Intake) è 0-1 mg/kg di peso corporeo.

    Il glyphosate è l’erbicida più utilizzato su scala globale, per cui la valutazione di cancerogenicità espressa da IARC nel 2015 ha suscitato forti preoccupazioni nel mondo sociale e la richiesta di mettere al bando l’erbicida da parte di molte associazioni europee.

    Di contro, le imprese produttrici dei pesticidi in questione hanno replicato con campagne mirate a screditare il parere tecnico-scientifico espresso da IARC nel 2015, nel chiaro tentativo di evitare che la procedura europea per il rinnovo dell’autorizzazione commerciale dell’erbicida fosse bloccata.

    Dopo la pubblicazione della monografia di IARC elaborata con metodologia rigorosa, utile a tutelare la safety alimentare (e non solo alimentare), le agenzie regolatorie si sono affrettate a sconfessare la valutazione del glyphosate effettuata da IARC e a raccogliere le istanze di parte avanzate dall’agro-industria: a tale proposito, si veda EFSA Journal, 2015;13(11):4302.

    Anche in questo caso, si deve rilevare che la commissione congiunta di esperti WHO-FAO si è espressa con perfetto tempismo sul rischio cancerogeno del glyphosate (oltre che del diazinon e del malathion) in pieno contrasto con le conclusioni di IARC, peraltro stabilendo un’ADI addirittura di oltre un ordine di grandezza superiore rispetto a quanto indicato dal Report di EFSA richiamato sopra. www.isde.it

    Va peraltro segnalato che la stampa internazionale (http://www.theguardian.com, UN/WHO panel in conflict of interest row over glyphosate cancer risk) ha prontamente denunciato il conflitto di interessi che coinvolge direttamente i coordinatori del panel WHO-FAO che ha pubblicato il Summary Report.

    ISDE Italia, che già aveva stigmatizzato il Report di EFSA (con una lettera al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martina datata 4 dicembre 2015), in quanto viziato da numerose forzature di metodo e di contenuto e basato su argomentazioni non sostenute dalla letteratura scientifica, giudica in modo altrettanto critico l’iniziativa congiunta WHO-FAO.

    Di fatto, il Summary Report WHO-FAO fa proprie le conclusioni di EFSA, con alcune aggravanti. Anzitutto i composti oggetto di valutazione vengono considerati unicamente in relazione all’effetto cancerogeno, senza tenere conto delle evidenze scientifiche circa la tossicità per altri end-point sanitari. Nel documento, infatti, si allude accidentalmente alle scarse conoscenze odierne sugli outcomes diversi dal cancro (effetti teratogeni, neurotossici, metabolici, riproduttivi, ecc.) indotti dal glyphosate, liquidando con affermazioni sommarie un punto sostanziale delle possibili criticità (in termini di salute pubblica) dovute al composto.

    Inoltre, il gruppo di esperti WHO-FAO limita le proprie valutazioni agli effetti genotossici dell’erbicida, ritenendo evidentemente che la genotossicità sia l’unico indizio precoce della cancerogenesi. È invece ormai ampiamente riconosciuto che il processo di cancerogenesi può evolvere attraverso altre vie, per esempio quella ormonale, come dimostrato dagli esiti neoplastici dell’esposizione a molti composti non genotossici. Non a caso, il glyphosate viene descritto da una ricca letteratura scientifica come “interferente endocrino”.

    Nulla viene detto del fondato sospetto, documentato dalle indagini di tossicologia sperimentale, che il glyphosate sia dannoso per l’attività enzimatica e ormonale di molti tipi cellulari nei mammiferi, e anche i dati sull’epatotossicità e sulla nefrotossicità emersi da studi condotti a livelli di contaminazione alimentare analoghi a quelli stabiliti dalle odierne norme europee sul rischio accettabile vengono accuratamente elusi.

    Infine, si rileva il più totale disinteresse per la mole di prove scientifiche che testimoniano gli effetti deleteri del glyphosate sulla biodiversità, e in particolare sulle faune vertebrate e invertebrate e sulle flore microbiche di molti ecosistemi acquatici e terricoli che oggi vengono ritenuti fondamentali per la buona salute della biosfera, della popolazione umana e della stessa agricoltura.

    Si configura, anche nelle conclusioni del documento WHO-FAO, un grave limite nel valutare con la dovuta obiettività le conoscenze scientifiche oggi disponibili sugli effetti del glyphosate. Va comunque rilevato che laddove fossero presenti incertezze per la carenza di dati o per la presenza di dati borderline, i governi, le agenzie regolatorie e l’industria dovrebbero farsi carico di promuovere ricerche indipendenti che consentano un definitivo e solido risk-assessment; nel caso in cui la cancerogenicità e/o altri effetti patologici fossero confermati, sarà obbligatorio un bando globale di questo erbicida, unica garanzia di prevenzione efficace.

    ISDE Italia ribadisce che un approccio scientifico corretto deve basarsi sul sostegno fornito da dati di letteratura facilmente accessibili e verificabili, nonché su una loro rigorosa interpretazione, così come è necessario continuare a studiare gli effetti del glyphosate in particolare su embrioni, feti e bambini.

    Istituzioni di profilo sovrannazionale come WHO e FAO dovrebbero adottare un percorso di valutazione contraddistinto dalla trasparenza oltre che dall’indipendenza.

    La valutazione IARC del 2015 resta l’unico documento trasparente e attendibile in materia di valutazione delle implicazioni di interesse sanitario-oncologico generate dal glyphosate.

    La Commissione europea e tutti i Governi nazionali dell’Unione europea dovrebbero tenerne conto nei processi decisionali che attengono a tale materia.

    Arezzo, 30 Maggio 2016

  • Sulle orme di Django

    Sulle orme di Django

    jazz manouche duo ::: lunedì 30 maggio ore 19 piazza Scaravilli ::: al mercato di CampiApert

  • Coltiviamo la biodiversità – Appuntamento con Salvatore Ceccarelli

    Coltiviamo la biodiversità – Appuntamento con Salvatore Ceccarelli

    Alla fine di maggio il prof. Ceccarelli verrà a Bologna per delle lezioni con gli studenti di agraria. In quell’occasione potrà trascorrere il pomeriggio di martedì 31 maggio con gli agricoltori e i coproduttori di CampiAperti. Ci ha chiesto di visitare i pomodori del nuovo miscuglio già trapiantati nella serra di Michele (az. La Sega), quindi diamo appuntamento  da Michele, così potremo tutti vedere i pomodori che ci daranno i semi per il prossimo anno e poi fermarci lì a parlare con Ceccarelli che potrà rispondere alle nostre domande.
    In sintesi questo è l’appuntamento:
    martedì 31 maggio ore 16
    az agr La Sega loc. Tintoria vicino Savigno tel 051 6708886 – 3898809812
  • Pulcinella e il Cane

    Pulcinella e il Cane

    Lunedì 23  Maggio, dalle ore 17  in Piazza Scaravilli
    durante il mercatino biologico di CampiAperti

    IL TEATRINO A DUE POLLICI
    PRESENTA

    Pulcinella e il cane

    I Burattini di Valentina Paolini al mercatino biologico di piazza Scaravilli

    (canovaccio tradizionale delle guarattelle napoletane)

    Costruzione e animazione burattini: Valentina Paolini
    Musica dal vivo: Roberto Vacca

    Lo spettacolo delle guarattelle (piccoli burattini a guanto tipici della tradizione popolare napoletana) risale al XVI secolo. Se esso ci parla ancora oggi è in gran parte grazie all’ambigua maschera di Pulcinella e alle sue imprese. Carattere pavido e indolente, e tuttavia a suo modo nobile ed eroico, Pulcinella è continuamente chiamato, suo malgrado, a lottare contro forze a lui ostili: egli affronta l’aggressività del cane Cacciuttiello, contrasta la prepotenza del guappo, Don Pasquale Finizio, addirittura riesce a farsi beffe della Morte. Gli avversari di Pulcinella sono però a ben guardare lo specchio in cui si riflettono le paure inconfessate e gli istinti primordiali di noi tutti. Lo spettacolo assume così il carattere di un rituale, in cui l’uomo-burattino ripercorre le tappe della nascita, della morte e della rinascita.
    Un ritmo incalzante scandisce l’azione, ogni gesto è sottolineato dal suono, mentre il timbro inconfondibile della voce di Pulcinella viene ottenuto con la pivetta, una lamella d’argento che si posiziona sotto l’ultima arcata del palato (e si ripone a lato della bocca per dare voce agli altri personaggi). L’acquisizione di questa tecnica costituisce la parte più difficile nell’apprendistato dell’arte delle guarattelle, e in passato era un vero e proprio segreto di mestiere.
    Pulcinella e il cane è uno spettacolo per tutte le età che continua a far riflettere e a divertire, mettendo a nudo con ironia i limiti e le contraddizioni della natura umana.
    PER CONTATTI: Valentina Paolini – Tel.: +393280379986 – E-mail: teatrinoaduepollici@alice.it

    A seguire

    merenda offerta dalle contadine e dai contadini del mercato

    Vi aspettiamo numerosi con i vostri bambini

     

  • “I grani antichi nell’alimentazione moderna”

    “I grani antichi nell’alimentazione moderna”

    giovedì 19 maggio 2016, ore 20-22

    sala polivalente Quartiere Savena, via Faenza 4

    Interviene Enzo Spisni,

    docente di Fisiologia della Nutrizione all’ Università di Bologna

     

    La biodiversità entra nel piatto, e con essa il grande interesse attuale per i grani antichi, varietà preesistenti all’introduzione dei grani omologati dei giorni nostri. Si tratta solo di un improvviso impulso all’acquisto etico e responsabile o c’è dell’altro?

    Nella coscienza di molti consumatori si è insediato il sospetto che le farine moderne con cui si producono il pane, i biscotti, la pasta e tutti i suoi derivati possano essere poco salutari.

    L’argomento è spinoso, come le spighe del grano attorno a cui si giocano forti interessi delle industrie multinazionali sementiere, dei pastifici, dei panificatori industriali e di qualche noto marchio dell’agroalimentare italiano.

    La ricerca scientifica più recente ha però chiarito quali siano le differenze tra i grani antichi e i grani moderni e, soprattutto, che i grani moderni potrebbero essere collegati all’insorgenza di tutta una serie di patologie infiammatorie legate al consumo, sicuramente eccessivo nei paesi ricchi, di alcune proteine poco digeribili contenute nei grani convenzionali di oggi.

    L’evento è stato organizzato dall’associazione CampiAperti in collaborazione con la scuola dell’infanzia Scarlatti.

    Nel quartiere SAVENA ci trovate con il mercato presso la Scuola di Pace di Via Udine
    tutti i venerdì dalle 16,30 fino a fine maggio, poi dalle 17,00, fino al ritorno dell’ora solare (in ottobre)

     

    OGNI VENERDì DEL MESE DI MAGGIO, alle 16,00, spettacolo dedicato ai bambini della scuola materna (rimandato in caso di pioggia!)

    e, a seguire, UN APERITIVO A OFFERTA LIBERA (17,30 circa)