Categoria: Mercati, alimentazione e salute

  • I “dati” digitali di CampiAperti dove sono?

    I “dati” digitali di CampiAperti dove sono?

    Quando mi si chiede..

    ma invece che Google docs e cose simili..
    dove posso mettere i nostri file, immagni, conti, .. che sia un posto libero e gratuito?

    Ecco.. il problema che libero e gratuito non è un concetto possibile.
    Esiste solo nei casi del Dono e del Furto.

    .. non l’ho detto io.. mi sa l’ha detto Gandhi un sacco di tempo fa e riferendosi ad altro 😛

    però il concetto torna.. o ce lo donano o lo rubiamo o ci stanno rubando qualchè.
    o lo facciam noi, ma quello lo stiam già facendo in agricoltura e tutto insieme non si riesce a fare..pianpiano..

    Il cloud di campiaperti: https://campiaperti.tetaneutral.net

    fa parte di uno accordo, basato sul dono. (ci abbiam messo 3 anni ma è il meglio che abbiam trovato)
    Ovvero una associazione che ci dice, voi fate il grosso dello sbattimento (gruppo comunicazione tecnica di campiaperti), ovvero aggiornare il software e fare manutenzione.
    In cambio noi di Tetaneutral vi diamo spazio (25GB) a patto che:

    • usiate software libero
    • rimaniamo in contatto-> (siamo loro socie)
    • e ci fate una donazione annuale

    Splendido!!!
    In caso non si riuscissero a fare accordi così politicamente belli, ci si può accordare per uno scambio di denaro stabile.

    Esiste: https://www.chatons.org/
    che sono una federazione di umani che danno servizi in internet per l’economia solidale e rifiutano google come entità centralizzante. fanno parte del piano decennale di https://degooglisons-internet.org/it/

    Per esempio, in tema Nextcloud/ cloud / file sharing esistono:
    https://www.chatons.org/search/by-service?service_type_target_id=146&field_alternatives_aux_services_target_id=All&field_software_target_id=All&field_is_shared_value=All&title=

    mi pare di vedere che le cifre sono circa 50euro l’anno per una manciata di giga.

    Se ci sono progetti all’interno di Campi Aperti, che necessitano il cloud, si può concordare la necessità e la sua soddisfazione, tramite una mail al gruppo comunicazione e in assemblea generale:
    in fondo a questa pagina ci sono le liste:

    https://www.campiaperti.org/contatti/

    info tecniche del nostro server:https://wtf.roflcopter.fr/pics/gallery#RPpnZWpI/mxYFqHgp.png&gid=1&pid=1
    la documentazione:https://www.campiaperti.org/documentazione/

    I ritrovi per fare manutenzione sono stagionali, ogni 3 mesi e sono annunciati in lista generale. Se avete la curiosità, non le competenze, venite a dare una mano…

  • I sollevamenti della terra. Una marcia per dire no a opere dannose e imposte!

    I sollevamenti della terra. Una marcia per dire no a opere dannose e imposte!

    DALLA RISAIA DI PONTICELLI AL CORNO ALLE SCALE. 

    I sollevamenti della terra.

    Una marcia per dire no a opere dannose e imposte. 

    Perché la marcia?

    La Regione Emilia Romagna ha stanziato 5,8 milioni di euro per il progetto di un nuovo impianto di risalita al Corno alle Scale. Il progetto prevede lo smantellamento della seggiovia esistente e il suo prolungamento di circa 200 metri su un tratto di montagna ripido e battuto da forti venti. Siamo contrari a questa nuova opera, e tali restiamo anche di fronte alle immaginarie “varianti” che talvolta vengono proposte.

    Ci sono evidenti motivi di tutela della montagna a giustificare la nostra contrarietà, ma anche considerazioni ambientali di ordine più generale. A causa dei cambiamenti climatici la neve naturale non è sufficiente a garantire piste innevate sotto i 2000 metri, e quindi deve essere “sparata” una quantità esorbitante di neve artificiale, che ha costi energetici elevatissimi e comporta il prelievo e la contaminazione delle acque. Il principale promotore dal lato imprenditoriale della nuova opera, Marco Palmieri (Piquadro), secondo “Un’idea di Appennino” (Maggio 2022) si dice soddisfatto dalla stagione sciistica al Corno, ma, scrive il mensile, “la siccità […] ha obbligato ad un massiccio impiego di neve artificiale” e dunque “c’è bisogno delle conferme dei denari pubblici nonché di ulteriori misure, magari per quanto riguarda le bollette dei consumi energetici, cresciute oltremodo negli ultimi mesi.” Nel pieno della crisi climatica, e con costi dell’energia sempre in crescita, mettere soldi pubblici (cioè nostri) su operazioni di questo tipo ci sembra sconsiderato.

    Sulle modalità con cui vengono stanziate le risorse pubbliche torneremo più avanti.

    Perché la risaia (e perché il Passante)?

    La marcia è la modalità di lotta che abbiamo deciso di intraprendere contro quanto descritto. Una marcia lenta, sentendo la terra sotto i piedi, attraverserà la provincia bolognese da Ponticelli di Malalbergo fino al Corno alle Scale. Il punto di partenza non è casuale, ma si ricollega a una battaglia vinta da attivisti/e e militanti della pianura raccolti nella Rete NO HUB, che ha impedito la cementificazione di un’antica risaia che stava per essere sacrificata sull’altare della logistica. Altro progetto “simbolico” che incontreremo lungo il cammino è quello del Passante di Bologna, ovvero l’allargamento del sistema Autostrade/Tangenziale fino a 16/18 corsie. Il progetto è voluto da governo nazionale, Regione, Città Metropolitana e Comune capoluogo ed è ampiamente riverniciato di “green” e “partecipazione”. Tuttavia, le istituzioni che lo propongono non hanno neppure risposto alla richiesta di sottoporlo a una Valutazione di Impatto Sanitario. Al servizio degli attesi 65 milioni di veicoli/anno saranno costruiti 8 nuovi distributori di benzina, gran parte dei quali su terreno agricolo.

    Logistica e cemento contro l’agricoltura

    Colto o incolto che sia, un terreno cementificato è perso per sempre. La terra ci nutre, trattiene l’acqua, immagazzina il carbonio. Un quarto della biodiversità del pianeta si trova nel suolo. Non possiamo restare insensibili! Fra il 2019 e il 2020 il suolo consumato in Italia è aumentato di 56,7 chilometri quadrati, ovvero un equivalente di circa oltre venti campi di calcio al giorno (fonte Sole 24Ore, 2/12/2021). A ondate successive, le costruzioni industriali, residenziali e ultimamente per la logistica hanno proseguito l’opera di distruzione (e la logistica, come le

    vicende dell’ Interporto dimostrano, ha spinto in avanti anche le dinamiche di sfruttamento della manodopera). Nulla di concreto viene fatto per recuperare le aree dismesse, e si preferisce, per avidità, cementificare aree verdi. Avremmo invece bisogno di agricoltura di prossimità per poter mangiare cibo sano e locale, non dipendente da catene di fornitura lunghe, inquinanti, costose e fragili. La cementificazione conviene solo agli

    speculatori immobiliari, alle multinazionali dell’agroalimentare, alle catene dei supermercati e alle potentissime aziende della logistica.

    Terra sprecata, soldi buttati

    Le promesse degli amministratori quando promuovono opere inutili e nuovi scatoloni per la logistica sono sempre due: crescita economica del territorio e lavoro. Sono promesse false. Molti di più sarebbero i posti di lavoro e il benessere sociale promuovendo e finanziando sanità pubblica, cultura e lavori sostenibili e utili. Dopo decenni in cui ci hanno detto che “i soldi non ci sono”, ora è evidente che mentivano. Il nuovo modo per nasconderli è vincolarli a una destinazione. Così succede per il Passante, così per il PNRR, e così per i 5,8 milioni destinati al nuovo impianto di risalita. Che dovrebbero trovare destinazioni assai migliori. Sta all’intelligenza sociale individuarle e imporle.

    Non ci aspettiamo più nulla dai governanti che hanno accelerato il disastro. Nessuno può ignorare la catastrofe che ne consegue.

    Si tratta ancora una volta di riprendere in mano il nostro destino e di organizzarsi per passare all’azione.

    L’assemblea promotrice, 5 giugno 2022.

     La marcia partirà da Ponticelli presso la Casa del Popolo il 2 settembre e l’arrivo previsto al Corno alle Scale è l’11 settembre. Tappe e altre informazioni verranno divulgate a breve.

     Per info: sollevamenti@riseup.net

  • Tenetevi libere/i il 22 ottobre: convergere per insorgere, a Bologna

    Tenetevi libere/i il 22 ottobre: convergere per insorgere, a Bologna

    INVITO

     

    TENETEVI LIBERE/I IL 22 OTTOBRE:

    CONVERGERE PER INSORGERE, A BOLOGNA

     

    “E’ l’ora della convergenza, di sovrastare con le nostre voci unite ogni “Bla Bla nocivo”, per uscire dalla testimonianza e insorgere”.

    A partire da queste parole, lo scorso 26 marzo ci siamo trovate/i in decine di migliaia a Firenze per un grande corteo che ha attraversato la città.

    La siccità, lo scioglimento di ghiacciai secolari, le ondate di calore sempre più intense, sono la drammatica conferma del cambiamento prodotto dal riscaldamento globale. Siamo nella costante lotta per arrivare a fine mese, contro il precariato, gli appalti, contro il carovita per un salario degno. Ma la lotta per arrivare a fine mese non ha nessun senso se non si vince quella contro la ‘fine del mondo’. Ed è impossibile coinvolgere fette crescenti della popolazione nella lotta contro la fine del mondo, se non le si carica della lotta di chi non riesce ad arrivare alla fine del mese.

    Vivere una vita non vuol dire solo avere un’occupazione e un salario, ma ha a che fare con la qualità del nostro tempo libero e dei luoghi che viviamo, con il riconoscimento delle nostre identità, con la dimensione ecologica del nostro contesto quotidiano, con i tanti diritti inalienabili che rivendichiamo nelle nostre città, a partire da casa, spazi sociali, mobilità collettiva e sostenibile, sanità e cultura.

    Un tempo avremmo detto: vogliamo il pane e vogliamo anche le rose. Oggi aggiungiamo, vogliamo il pane e che le rose non muoiano nel caldo torrido, o affogate dalle conseguenti alluvioni.

    Dopo più di due anni di pandemia, il lavoro emerge sempre più come netto sfruttamento, mentre nel nome dell’economia di una guerra che ripudiamo si aumentano le spese militari a scapito di quelle sociali, e l’inflazione causa l’aumento del costo dei beni di prima necessità; nel pieno della crisi climatica, la più grande sfida che l’umanità si sia trovata ad affrontare nella sua storia millenaria, governi e lobby economiche continuano a parlarci di armi, crescita del PIL, grandi opere, combustibili fossili, perpetuando un modello patriarcale che ci ha portato sull’orlo del baratro. Il lavoro che ci propongono è tanto precario da rendere precaria la nostra stessa vita, appesa alle bollette da pagare o ad un rinnovo di contratto. Il boccone che ci chiedono in cambio è salato: inquinamento, crisi economica, restrizione della democrazia.

    Vogliamo perseverare nel ‘convergere per insorgere’ perché, come abbiamo affermato a Firenze, “​​è l’attuale modo di produzione e consumo ad essere inquinante, ed è dal suo cambiamento radicale che bisogna ripartire”.

    Da questo punto di vista, Bologna e l’Emilia-Romagna rappresentano un laboratorio, dove i partiti di maggioranza dei governi locali e regionali sperimentano convergenze tossiche che garantiscono il ‘business as usual’, rendendo grandi opere d’asfalto e cemento il “simbolo della transizione energetica nazionale” e facendo dei rigassificatori e delle trivellazioni lo strumento per la transizione verso le fonti rinnovabili; definendo questo territorio la ‘Motor Valley’, ovvero un luogo che rifiuta di rinunciare alla nicchia di mercato delle ‘super-car’ per garantire un futuro vivibile alle proprie figlie e ai propri figli; sostenendo, attraverso le sovvenzioni PAC, il sistema dei grandi consorzi agroalimentari rivolti al mercato globale, dell’allevamento industriale e della grande distribuzione organizzata. Un sistema che genera sofferenza animale, perdita progressiva di biodiversità, concentrazione della terra in poche mani, inquinamento del suolo, dell’aria, delle acque e del cibo; favorendo la monocultura del turismo nelle città e delegando alla rapacità delle piattaforme digitali che massimizzano i propri profitti inquinando i territori e precarizzando e impoverendo ulteriormente il lavoro, mentre gli spazi pubblici e comuni vengono privatizzati e sottratti agli usi collettivi. Un modello che continua a mettere il PIL e la corsa delle merci e dei profitti prima della trasformazione radicale da cui bisogna invece partire, e che per nascondere le proprie responsabilità dichiara, a sole parole, l’emergenza climatica.

    Ma Bologna e l’Emilia Romagna sono anche la terra dove contadine e contadini, insieme alle comunità nei territori, salvaguardano e ricostruiscono una rete alimentare agro-ecologica e locale, basata su sistemi di produzione, distribuzione e consumo che mettono al centro un rapporto non predatorio con la terra, l’autogestione, la creazione di relazioni non gerarchiche, l’accesso a cibo genuino e una sana alimentazione per tutte/i; la terra di lotte sociali diffuse; lo spazio di conflitti sindacali determinanti nel far crescere i diritti di tutte/i; il luogo in cui si sperimenta una crescente opposizione alle grandi opere che, passando dai centri per la logistica agli impianti di risalita sugli Appennini, ha nell’allargamento delle autostrade che convergono su Bologna e del cosiddetto ‘Passante di Mezzo’ il suo elemento simbolico più forte: in quelle strisce d’asfalto, infatti, c’è tutta l’arroganza di un sistema che vuol continuare a garantire profitti invece che diritti, cementificazione invece che transizione, imposizione invece che condivisione.

    Bologna può insorgere come Firenze ha fatto il 26 marzo. Può arricchire con i propri prevalenti, le proprie lotte, un processo di insorgenza che è “per questo, per altro e per tutto”. Il processo di convergenza può a sua volta arricchire Bologna di nuovi rapporti di forza.

    Dal 7 all’11 settembre torna a Venezia il Climate Camp e il 23 settembre in tutto il mondo le/i giovani saranno in piazza per rivendicare giustizia climatica, e noi saremo tra loro. Crediamo che anche questo climate strike debba essere seguito da una data di convergenza e proponiamo che essa sia il 22 ottobre.

    Il 23 settembre e il 22 ottobre sono un’unica data. Distanti nel calendario, vicine nei temi e nel processo. Il tema non è Governo vecchio o Governo nuovo, ma mondo vecchio o mondo nuovo. Qualsiasi nuovo governo ci troveremo di fronte, la nostra agenda di mobilitazione deriva dalla nostra urgenza di cambiamento. Non viene dettata da quella che sarà la combinazione parlamentare che potrà uscire dalle urne. È dettata dalla enorme crisi idrica, dal riscaldamento climatico, dall’inflazione, dall’escalation bellica mondiale.

    E allora, tenetevi libere e liberi: esattamente il 22 ottobre a Bologna, con una piazza che, al di fuori delle ritualità e con la capacità di collocarsi all’altezza del momento eccezionale che stiamo vivendo, sia in grado di far esprimere i percorsi sociali, sindacali, i movimenti e le lotte in un passaggio di potenziamento collettivo e di insorgenza per iniziare a costruire un movimento popolare ampio, che diventi capace di rovesciare i rapporti di forza in questo paese.

    Per i diritti, l’ambiente, la salute, gli spazi pubblici e comuni, una vita bella e per la pace, è ancora tempo di convergere: per questo, per altro, per tutto, tenetevi libere/i il 22 ottobre 2022: ci vediamo in piazza a Bologna!

    Vogliamo costruire un percorso includente, plurale, convergente. Questo testo rappresenta un invito al quale le tante lotte che condividono queste righe possono contribuire con documenti e approfondimenti: a settembre vi invitiamo a momenti di confronto e incontro che culmineranno in un’assemblea regionale nel primo weekend di ottobre a Bologna.

     

    Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

    Fridays For Future Italia

    Assemblea No Passante Bologna

    Rete Sovranità Alimentare Emilia-Romagna

     

    #insorgiamo

  • Solidalia!

    Solidalia!

    ‼️ Una festa, un mercato, mille incontri. ‼️
    ℹ️ Solidalia aprirà i battenti alle 9:30 di sabato 11 giugno e andrà avanti ad oltranza per tutta la giornata con un fitto calendario di eventi.
    Vi aspettiamo alla Fattoria di Vigheffio, a pochi km dal centro di Parma, in un angolo di verde, per fare festa tutti assieme.
    👉🏼 L’ingresso è libero come la partecipazione a tutti gli appuntamenti previsti.
    Maggiori info: Progamma di Solidalia
  • Si è trasferito il mercato del Tolmino in Via Piave, di fronte al parco del Velodromo

    Si è trasferito il mercato del Tolmino in Via Piave, di fronte al parco del Velodromo

    Il Mercato del lunedì di Via Tolmino si è trasferito in Via Piave, angolo via Asiago, di fianco al parco del Velodromo.

    Vi aspettiamo!!!

  • Con la peste suina, i piccoli allevamenti biologici vengono chiusi a forza

    Con la peste suina, i piccoli allevamenti biologici vengono chiusi a forza

    Noi contadini, piccole e medie aziende agricole biologiche, ci arrabattiamo e facciamo i salti mortali per riuscire a sopravvivere pur di offrire alla collettività i nostri prodotti, sani e di qualità, che portiamo nei mercati cittadini. Siamo tante piccole realtà dislocate nel territorio, dalla pianura alla montagna. Per la maggior parte dei casi, mossi da una scelta di vita, nata dalla passione e dedizione per il nostro lavoro.

    Ma è arrivata la Peste Suina?

    Fin qui sembra quasi una favola commovente, poi però arriva la Peste Suina Africana, uno dei tanti orchi dei nostri giorni. E questo orco, porta con se tanti gendarmi pieni di pergamene che impartiscono ordini, e questi ordini vanno rispettati, pena multe salate!

    Per farla breve e senza troppa poesia: è arrivata la peste suina africana in Italia, per ora confinata in Liguria. La peste suina africana è una malattia virale dei suini e dei cinghiali selvatici, solitamente letale. Non esistono vaccini né cure. Fortunatamente, noi esseri umani non siamo sensibili alla malattia. Uniche vittime i suini.

    Una lunga serie di regolamenti nazionali e regionali stabiliscono le misure che gli allevatori debbono adottare per limitare il diffondersi della malattia tra gli animali selvatici (cinghiali), e per evitare che questi, entrando in contatto con suini allevati, possano contagiarli e di conseguenza creare un enorme danno socio-economico.

    Vediamo cosa succede in casa nostra

    la peste suina in Emilia Romagna non c’è.

    Per fortuna! Diciamo noi, visto l’alto numero di allevamenti industriali che ospita la nostra regione!

    In Emilia Romagna ci sono anche tanti piccoli allevamenti biologici, familiari e/o commerciali.

    Ovviamente questi allevamenti devono essere dotati di recinzioni che rispettano norme di biosicurezza, (Regolamento n° 1248 in vigore dal 2018)

    E cosa succede a questi piccoli allevamenti, in questo frangente?

    La regione ordina:

    1. Nonostante l’assenza della malattia in regione, nonostante sia presente la recinzione che rispetta le norme di biosicurezza, i maiali devono essere rinchiusi e non lasciati pascolare.

    2. Nel caso che l’azienda non abbia la possibilità di rinchiudere gli animali, entro pochi giorni dalla notifica regionale, questi devono essere macellati anche se indenni dalla malattia e sani.

    3. Dopo la macellazione e per un periodo di almeno sei mesi queste aziende non possono ricominciare l’allevamento.

    Macellare animali sani… chiudere i piccoli allevamenti biologici… creare un danno economico a queste aziende…

    Cosa vorranno mai dire queste imposizioni, nonostante l’assenza della malattia in regione? Che voglia dire che la regione ha maggiore interesse (economico e politico), a tutelare e garantire gli allevamenti industriali?

    Le industrie regionali, hanno firmato contratti di vendita di carni suine, per i quali “garantiscono l’indennità da peste suina” ai paesi acquirenti extra europei. E per questa “garanzia di indenne da peste suina” come si fa?

    Senza troppo preoccuparsi di chi non ha potere contrattuale, si taglia la testa al toro! Si eliminano alla radice i piccoli allevamenti biologici, quelli con spazi all’aperto in cui gli animali possono entrare in contatto con i selvatici!

    Le azioni che pensiamo si debbano fare

    Noi pensiamo che i piccoli allevamenti biologici siano il futuro per un umanità in cerca di rispetto per la natura e di equilibrio con la biosfera. Non possiamo pensare di continuare ad allevare togliendo agli animali il contatto con la terra, la luce, la vegetazione, gli elementi naturali. Il sistema industriale di allevamento genera un enorme sofferenza per tutti, umani ed animali, e si rivela sempre più insostenibile e non in grado di garantire una vera sicurezza alimentare. Per questo dobbiamo pensare di ridurre il consumo di carne nelle nostre diete, aumentando la qualità e la sostenibilità dei prodotti animali che consumiamo.

    Riteniamo sia una grande ingiustizia sacrificare i piccoli allevamenti biologici per salvaguardare il sistema industriale di produzione della carne. La Regione Emilia-Romagna deve attivare urgentemente politiche di salvaguardia delle piccole aziende zootecniche sostenibili da affiancare alle misure di contenimento della malattia. E iniziare a ragionare seriamente sulla transizione ecologica del comparto agroalimentare.

    Rete per la Sovranità Alimentare dell’Emilia-Romagna

    Qualche notizia in più: info dal sito EFSA

  • Chiusure ed aperture festive dei mercati

    Chiusure ed aperture festive dei mercati

    ‼ Aperture e chiusure festive dei mercati contadini ‼
    Carə, vi lasciamo le giornate di chiusura e di apertura dei mercati durante queste festività.
    👉🏼 Questa settimana ci troverete al Paolo Fabbri – Mercato CampiAperti ed a Gobetti.
    👉🏼 Dal 3 gennaio all’8 gennaio, invece, ci trovate in Piazza Verdi, al Paolo Fabbri (forma ridotta), al Portazza – mercato di CampiAperti ed al CampiAperti int al Pradel.
  • Mercati aperti regolarmente per la festa di San Petronio

    Mercati aperti regolarmente per la festa di San Petronio

    Avviso a tutti i nostri Co-produttori

    i mercati di Piazza Verdi e di Via Marzabotto, lunedì 4 ottobre rimarranno regolarmente aperti!!!

  • 15 luglio: Parliamo di Supporto Legale e di Indymedia,  a 20 anni dal G8

    15 luglio: Parliamo di Supporto Legale e di Indymedia, a 20 anni dal G8

    15 luglio Mercatino di Campiaperti in via Gobetti, lato parco xm24

    👉 In vista dell’edizione 2021 (o se preferite 0x18, la ventiquattresima) di Hackmeeting, che quest’anno si terrà il 3-4-5 settembre alla Nuova Casa del Popolo di Ponticelli “La Casona” a Malalbergo (BO), proponiamo degli eventi di avvicinamento per iniziare a masticare un po di tecnologia:

    📌 h19 – Chiacchierata informale: “Parliamo di Supporto Legale, il collettivo che si e’ occupato di seguire i processi relativi ai fatti del G8 nel 2001 a Genova, e di Indymedia, la rete di media indipendenti che raccolse il racconto corale di quei giorni e di quello che ne seguì.”

    🔺️ Cos’è Hackmeeting?

    L’hackmeeting è l’incontro annuale delle controculture digitali italiane, di quelle comunità che si pongono in maniera critica rispetto ai meccanismi di sviluppo delle tecnologie all’interno della nostra società. Ma non solo, molto di più.
    Esprimiamo una visione dell’hacking come attitudine, non esclusivamente informatica. Il nostro essere ‘hacker’ si mostra nella quotidianita’ anche quando non usiamo i computer, si mostra quando ci battiamo per far cambiare le cose che non ci piacciono, come l’informazione falsa ed imposta, come l’utilizzo di tecnologie non accessibili e costose, come il dover recepire informazioni senza alcuna interattivita’.

    Tre giorni di seminari, giochi, dibattiti, scambi di idee e apprendimento collettivo, per analizzare assieme le tecnologie che utilizziamo quotidianamente, come cambiano e che stravolgimenti inducono sulle nostre vite reali e virtuali, quale ruolo possiamo rivestire nell’indirizzare questo cambiamento per liberarlo dal controllo di chi vuole monopolizzarne lo sviluppo, sgretolando i tessuti sociali e relegandoci in spazi virtuali sempre più stretti.

    L’evento è totalmente autogestito: non ci sono persone che organizzano ed altre che fruiscono, puoi solo esserci e partecipare. No master/no client!

    Per ulteriori informazioni: https://hackmeeting.org/hackit21/

  • Serata di autofinanziamento per Centro Salute Internazionale NIENTE SU DI NOI SENZA DI NOI!

    Serata di autofinanziamento per Centro Salute Internazionale NIENTE SU DI NOI SENZA DI NOI!

    NIENTE SU DI NOI SENZA DI NOI!

    Con il desiderio di tornare ad abitare spazi di socialità collettiva e resistente, e il bisogno di chiamare le persone che condividono una visione ‘altra’ di salute a sostenere la nostra esperienza, come CSI organizziamo un evento di autofinanziamento il 18 giugno dalle 18:00 alle 21:00 presso il Fondo Comini, via Fioravanti 68 Bologna.

    In quell’occasione, vogliamo costruire un momento di confronto con le realtà che in città si occupano – direttamente o indirettamente – di salute ‘dal basso’, a partire dalle riflessioni ed esperienze che sono emerse con la pandemia di Covid-19, da ciò che ogni realtà ha vissuto e prodotto in questo ultimo anno, per imparare e contaminarci reciprocamente.

    Riscontriamo la difficoltà a riflettere collettivamente sul tema della salute in relazione alla pandemia e alla sua gestione politico-sanitaria, con il rischio di polarizzare il dibattito e chiudere lo spazio del confronto. Vorremmo invece alimentare occasioni in cui, partendo da un atteggiamento di ascolto e comprensione reciproca, si possano costruire un pensiero critico e una prospettiva comune sulla salute fondata su valori di solidarietà, giustizia sociale e ambientale, autogestione.

     

    Queste sono alcune delle domande da cui ci piacerebbe partire per confrontarci insieme:

    • In che modo la pandemia di Covid-19 ha influito sul nostro concetto di salute?

    • Cosa è successo internamente alle realtà? Se e come si è deciso di portare avanti e/o modificare le proprie attività?

    • Che riflessioni e pratiche sono state sviluppate? Se e quali contraddizioni sono emerse?

    • Cosa la pandemia ha messo particolarmente in luce rispetto alle nostre idee di autogestione, libertà, comunità, rischio, assistenza, educazione…?

    • Che sfide sono state superate e cosa abbiamo imparato da questa esperienza?

     

    A partire dalle risposte (o tentativi di risposta) che ciascuna realtà si è data, l’invito è di partecipare il 18 giugno al fine di confrontarsi e mettere in comune le proprie esperienze, riflessioni e pratiche.

    volantino 18 giugno

  • Erboristi in campo: le piante officinali in Agricoltura Organica e Rigenerativa

    Erboristi in campo: le piante officinali in Agricoltura Organica e Rigenerativa

    Un corso di Deafal e degli erboristi Strulgador, indirizzato a chiunque voglia approfondire la coltivazione agroecologica e gli svariati impieghi delle piante officinali.
    👉 CON CHI
    I formatori del corso saranno Paola Cassiano, Barbara Pisa e Lorenzo Cambiaghi (Strulgador). Paola Cassiano, formatrice di Deafal, spiegherà ai partecipanti i principi e le tecniche dell’Agricoltura Organica e Rigenerativa (AOR). Gli Strulgador, una coppia di erboristi che da oltre 15 anni lavora con le piante curative, ospiteranno i partecipanti nel loro podere per introdurli in questo mondo.
    👉 DOVE
    Nella cornice paesaggistica del Calanco Appenninico, dove boschi a querceto misto si alternano a ripidi pendii argillosi ed estesi campi da fienagione, si svolgerà il corso “Erboristi in campo: le piante officinali in Agricoltura Organica e Rigenerativa”.
    Il Podere Malprevisto si estende per 3 ettari sulle colline modenesi, a 600 m.s.l.m., circondato da boschi. Qui, Barbara e Lorenzo coltivano alberi e arbusti favorendone la loro spontaneità, cercando di creare un ambiente in armonia con il paesaggio circostante.
    👉 PERCHÉ
    Le piante officinali sono alleate della terra, poiché ne arricchiscono la biodiversità e la struttura. Sono alleate delle altre colture, poiché ne migliorano la salute e l’equilibrio dell’ecosistema. Sono nostre alleate, poiché ci fanno stare bene e possono diventare parte integrante della nostra produzione aziendale.
    👉 PROGRAMMA
    • Giorno 1:
    Durante la mattinata del primo giorno del corso, i partecipanti conosceranno con Paola Cassiano, formatrice di Deafal, i principi e le tecniche dell’Agricoltura Organica e Rigenerativa (AOR). Verranno spiegati e analizzati i fondamenti agronomici, economici ed ecologici che ruotano attorno all’AOR e le metodologie utilizzate per massimizzare le risorse presenti all’interno di un’azienda agricola e di un territorio, contenendo i costi di produzione e aumentando gradualmente la fertilità del suolo.
    Nel pomeriggio, gli Strulgador introdurranno la coltivazione delle piante erboristiche. Si parlerà della scelta delle specie officinali in funzione della loro utilità o produttività; si definiranno le linee guida per la realizzazione di un piccolo vivaio erboristico e si mostrerà come produrre alcuni preparati utili in agricoltura (macerati, pacciamature, ecc.) con le piante officinali.
    • Giorno 2:
    Al mattino verranno illustrati i metodi di coltivazione delle piante officinali. Si mostrerà come attuare le buone pratiche per semine e trapianti, le consociazioni, la scelta delle specie. Nel pomeriggio, si tratteranno i temi della raccolta, con i tempi balsamici, le potature delle perenni, gli accorgimenti per la conservazione, l’essicazione secondo le varie specie, il taglio in formato di tisana, stoccaggio e conservazione. Daremo uno sguardo anche alla raccolta delle sementi, indispensabile per preservare le specie e per mantenere viva la riproduzione.
    👉 VITTO
    Nel costo del corso sono inclusi quattro coffee break e due pranzi (al prezzo di 18€ al giorno). Il servizio verrà offerto da @Laroulotta e sarà il frutto della gustosa creatività dell’associazione Alta Cucina Appenninica, con materie prime autoprodotte o reperite da altri produttori bio della zona.
    👉 Info e iscrizioni: iscrizioni@agricolturaorganica.org
  • Ritorna la consegna a domicilio

    Ritorna la consegna a domicilio

    Ecco l’elenco delle aziende agricole di CAMPIAPERTI che riprendono (o continuano) a consegnare i propri prodotti a domicilio

    • FLORA FELIX  produzione e vendita di canapa e derivati – Via Vedegheto 1096/B Valsamoggia Bologna Tel 338 6458027
    • L’UPUPA  vino, confetture, passata pomodoro, succo uva, sciroppo sambuco cell. 328 1825180 mail. agricolalupupa@gmail.comOrdine entro martedì alle 18, consegna mercoledì dalle 15.30. Bologna e parte della  provincia.
    • FERMENTI SOCIALI birra biologica contadina a casa tua www.fermentisociali.it.
    • AZ AGR. ZANARINI ortaggi freschi pasta farine – per rimanere aggiornati e ricevere il modulo d’ordine, si dovrà mandare una mail chiedendo di essere inseriti in mailing list a  cibofrescobio@gmail.com
    • I VINACCIOLI è un progetto di enologia partecipativa. Consegna a domicilio per gli associati di vino rosso o bianco, fermo 13°a fermentazione spontanea e affinamento in rovere. Bottiglia 75cc: contributo associativo €5. Possibilità sfuso in dame da 5L: contributo associativo €25. alex.nanni@gmail.com 388 5894146 anche whatsapp
    • LA ZAPPA E IL MESTOLO Burger e sfizi confezionati sottovuoto realizzati con verdure locali di stagione coltivate nel rispetto della natura e ingredienti biologici www.lazappaeilmestolo.it
    • AGRITURISMO AL ROVERELLA (az agr Bortolotti) vini e piatti pronti da asporto info@roverella.it 338 8329620
  • Giornate e orari di chiusura  mercati

    Giornate e orari di chiusura mercati

    I mercati rimarranno chiusi i seguenti giorni:

    Vicolo Bolognetti: 5 – 12 – 19 Agosto

    Pratello: 15 Agosto

    Piazza Verdi: 17 Agosto

    Tutti gli altri mercati rimarranno aperti regolarmente!

  • La normalità era il problema

    La normalità era il problema

    ISDE Italia, insieme a FNOMCEO ( Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici) ha lanciato un appello che pare assolutamente ragionevole. Vi si legge, tra le altre cose: “Non si può pensare di uscire dalla crisi sanitaria, economica e sociale indotta dalla pandemia rimanendo ancorati o addirittura prigionieri dello stesso modello di sviluppo e di consumo che
    ha contribuito a crearla” .

    L’appello (che si può sottoscrivere) sottolinea l’intreccio strettissimo tra qualità dell’ambiente e salute e invita a tracciare una via di uscita dalla attuale pandemia (e per evitare le più che probabili prossime) che riveda alla radice il rapporto dell’uomo con le risorse disponibili.

    Agroecologia, stop al consumo di suolo, transizione energetica verso fonti realmente rinnovabili, tutela delle foreste e del verde urbano. Queste le direttrici fondamentali se vogliamo conservarci in salute nel prossimo futuro.

    Era già così prima del Covid-19. Lo è ancor più ora.

  • Riaperture ultima settimana di Aprile

    Riaperture ultima settimana di Aprile

    Ultima settimana di Aprile, riapriamo i mercati di via Tolmino lunedì 27, Vag in via Paolo Fabbri martedì 28 e Labas vicolo Bolognetti mercoledì 29. Ricordate di arrivare con guanti e mascherina. Dai che si riparte!
    Per chi non può venire al mercato continua lo shop on line su www.campiaperti.it

  • La spesa a casa tua

    La spesa a casa tua

    Mentre attendiamo l’apertura progressiva dei mercati di vendita diretta – iniziamo martedì 21 aprile al Vag – ricordiamo la possibilità di ordinare online la vostra spesa che sarà consegnata a domicilio su www.campiaperti.it (riservato ai soci – è possibile associarsi online) oppure di ordinare direttamente alle aziende agricole che consegnano a domicilio, qui l’elenco https://www.campiaperti.org/…/campiaperti-elenco-delle-pos…/

  • ATTENZIONE!

    ATTENZIONE!

    L’apertura del mercato di via Tolmino previsto per lunedì 20 aprile, causa maltempo è rinviata a lunedì 27 aprile. Ci scusiamo per il disagio e ricordiamo l’appuntamento al mercato VAG (via paolo fabbri) per martedì 21 aprile dalle ore 17.

  • Riapre la vendita al banco di Vag e Tolmino

    Riapre la vendita al banco di Vag e Tolmino

    Riapriamo i mercati di Tolmino e Vag per la vendita diretta al banco. I mercati saranno organizzati in modo da rispettare tutte le precauzioni sanitarie. Pertanto il numero di persone presenti nell’area mercato sarà contingentato ed è richiesto a tutt* di di indossare guanti, mascherine e di rispettare le distanze di sicurezza. Vi aspettiamo Lunedì 20 aprile in via Tolmino!

  • POSSIBILITÀ DI ACQUISTO DAI PRODUTTORI DI CAMPIAPERTI

    POSSIBILITÀ DI ACQUISTO DAI PRODUTTORI DI CAMPIAPERTI

    Care coproduttrici, cari coproduttori
    in questo periodo difficile siamo riusciti a costruire tre possibilità diverse di vendita dei nostri prodotti agricoli biologici:
    1 – prenotazione tramite mail e telefono ai produttori e ritiro martedì 14 presso il mercato del VAG. La prenotazione è obbligatoria e non sarà possibile, per una assurda disposizione della giunta comunale, l’acquisto al dettaglio in loco. La cosa sarà ripetuta le settimane successive per VAG il martedì e Tolmino il lunedì, gli unici mercati che ci sono stati concessi a questo scopo. La lista a cui prenotare è qui https://www.campiaperti.org/…/elenco-produttori-mercato-va…/
    2 – prenotazione tramite mail, telefono e altro e consegna dei prodotti a domicilio da parte delle singole aziende. La lista a cui prenotare è qui https://www.campiaperti.org/…/campiaperti-elenco-delle-pos…/
    3 – acquisto tramite piattaforma online e consegna a domicilio. Questa opzione per ora è riservata ai soci tesserati CampiAperti. E’ possibile associarsi online. Attraverso questo sistema è possibile fare la spesa da più produttori con un unica operazione. Questo è il link del mercato online https://campiaperti.campiinrete.org/