Categoria: Mercati, alimentazione e salute

  • SE MANGIARE È UN ATTO AGRICOLO SIAMO TUTTI CONTADINI!

    SE MANGIARE È UN ATTO AGRICOLO SIAMO TUTTI CONTADINI!

    Da domenica possiamo dare il nostro contributo per sostenere concretamente Campi Aperti…
    PARTE LA CAMPAGNA TESSERAMENTO 2020

    Campi Aperti si definisce da sempre una comunità di produttori e cooproduttori. Da quest’anno tutti noi, con la TESSERA DEL CONTADINO, possiamo sostenere l’organizzazione degli 8 mercati biologici contadini settimanali e tutte le altre iniziative dell’associazione.

    Se questo non ci basta c’è la TESSERA DEL CONTADINO PIU’, con cui si può sostenere il patto di mutuo aiuto tra Campi Aperti e Mag6 , cooperativa di finanza mutualistica e solidale di Reggio Emilia.

    Ci vediamo domenica 13 ottobre in piazza 8 Agosto al gazebo predisposto per il tesseramento

    Ovviamente troverete sorprese, ricchi premi e cotillons.
    Se domenica per motivi di salute o calamità naturali non riuscite ad esserci non temete, il tesseramento prosegue nei mercati di Campi Aperti.

    Il gruppo Tesseramento

  • ENTRA, PARTECIPA, COLTIVA.

    ENTRA, PARTECIPA, COLTIVA.

    PARTE DOMENICA LA CAMPAGNA DI TESSERAMENTO DI CAMPI APERTI

    Con la Festa di tutto quello che abbiamo in comune in Piazza VIII Agosto domenica 13 ottobre, inizia la Campagna di tesseramento di Campi Aperti.

    I mercati di Campi Aperti sono un luogo di incontro tra la campagna e la città, tra persone che credono in un nutrimento sano che non impoverisca la Madre Terra e in un lavoro che arricchisca tutti.

    Scegliere la tessera del contadino significa essere consapevoli di far parte di una comunità che parte dalla lavorazione della terra per una crescita sana, equa ed ecologica.

    La tessera non dà diritto a sconti e non serve per accumulare punti per poi ritirare premi. Non garantisce nemmeno condizioni di favore per le file ai banchi dei mercati. E’ l’occasione per sostenere la lotta per la sovranità alimentare della nostra comunità e di tutte le comunità. E’ una tessera che certifica il nostro impegno in questa lotta per un futuro di equità e di sostenibilità. E’ un modo per aiutare i nostri mercati a resistere nonostante la burocrazia e la concorrenza sleale dei grandi gruppi industriali e commerciali. E’ una dichiarazione di impegno.

    La tessera di Campi Aperti, in realtà, …sono due. Potrai scegliere quest’anno se far parte dell’associazione o, in aggiunta, sostenere il progetto di finanza solidale che stiamo sviluppando insieme a MAG6 (che sarà presente in piazza con noi). Il costo da sostenere è comunque contenuto (7 o 25 euro). Ma nel secondo caso, aiuterai le aziende che ne avranno bisogno ad accedere a finanziamenti a condizioni particolarmente favorevoli, quindi, a continuare il proprio lavoro e a migliorarne le performance. Il tutto a garanzia di avere prodotti freschi, sani e solidali nei nostri (cioè anche tuoi) mercati.

  • Riflessioni: Tutto quello che abbiamo

    Riflessioni: Tutto quello che abbiamo


    Terra, Cibo, Moneta, Comune

    Non si può partire che dalla TerraMadre su cui poggiamo i nostri corpi, terra materia viva, terra sfruttata, avvelenata, ma terra che riproduce vita; terra inaridita da cui fuggire, terra promessa a cui approdare; terra venduta e terra comprata, terra bene comune; pianeta Terra, non ne abbiamo un altro e non vogliamo trasferirci su Marte; terra e mare, mare cimitero per chi cercava una nuova terra senza scordare quella da cui veniva; terra dei fuochi, terra occupata, terra riconquistata, industria della terra e terra che produce Cibo.

    Cibo per tutti, di qualità, ad un prezzo equo per chi lo compra e per chi lo produce: CampiAperti rende possibile questo da sedici anni nei mercati cittadini, non solo luoghi dello scambio monetario, ma luoghi della socialità e della politica quotidiana; è possibile realizzare modelli di produzione del cibo su scala locale, valorizzando le piccole imprese dei territori, che funzionano come presidi ambientali. Camilla è un passo ulteriore nell’organizzazione della filiera del cibo, costruisce una forma di cooperazione tra i consumatori; ogni tipo di consumo è anche una forma di produzione, siamo tutti coproduttrici e coproduttori, tracciati, mappati, invitati a spendere sempre di più per qualcosa che molto spesso non ci serve: cooperare nella scelta di ciò che vogliamo acquistare è un passo nella riconquista di spazi sottratti alle logiche di mercato. Non abbiamo paura dell’economia e della Moneta.

    Moneta, scambio, valore, economia, concetti e pratiche con cui ci confrontiamo quotidianamente. Il denaro è lo specchio delle relazioni sociali, per questo non ne abbiamo paura: costruiamo relazioni sociali fondate sul bene essere comune e sulla cooperazione non su logiche di profitto e sfruttamento delle risorse naturali e delle altre forme di vita.
    ​Potremmo anche immaginare un mondo senza denaro, ma al momento preferiamo organizzarci per valorizzare i circuiti della cooperazione: la sperimentazione di una moneta altra come il Grano tende a questo.
    La nostra economia, la nostra moneta sono quelle del Comune.

    Comune è la ricchezza della TerraMadre, come Comune è la ricchezza sociale condivisa da noi tutte e tutti, fatta di linguaggi, conoscenze, idee, relazioni, macchine sociali e digitali, elementi materiali ed immateriali.
    Comune è oltre il pubblico e oltre il privato: pubblico e privato giocano ognuno il proprio ruolo, in apparente contrapposizione, in un’ economia che non ha nessun legame col benessere delle persone e del vivente. Il privato si mangia quotidianamente grandi fette di pubblico, il pubblico è ormai diventato sinonimo di spreco, inefficienza e corruzione. Facce della stessa medaglia che è quella che premia i tagli ai servizi e la messa a profitto di ogni ambito della vita.

    Tutto quello che abbiamo in Comune

    Campi Aperti è un’associazione che tramite i suoi mercati vuole dare sbocco economico concreto alle piccole aziende agricole biologiche, e quindi a soggetti privati, Camilla è una cooperativa di consumatori, ed è un soggetto privato. Nessuna delle due è pubblica, per come si intende il settore pubblico; ma nessuna delle due insegue solamente il proprio interesse privato.
    Comune è lo spazio politico ed economico della cooperazione sociale.
    Comune è lo spazio di questa piazza, oggi 13 ottobre 2019.

    Ancora una volta non è e non sarà facile, nessun potere ci regalerà nulla:
    c’è e ci sarà bisogno di azione politica collettiva, di lotte per conquistare ogni piccolo spazio di libertà per tutte e tutti.

    Una Camilla, coproduttore di Campi Aperti

  • Il mercato di XM24 è aperto tutti i giovedì nel parco della trilogia navile

    Il mercato di XM24 è aperto tutti i giovedì nel parco della trilogia navile

    Il mercato di Xm24 si terrà tutti i giovedì nel parco limitrofo. Come al solito l’orario sarà dalle 17.30 alle 21.

  • CANAPA LIGHT: PERSA UNA BATTAGLIA, LA LOTTA CONTINUA

    CANAPA LIGHT: PERSA UNA BATTAGLIA, LA LOTTA CONTINUA

    Gli organi di disinformazione di massa hanno colpito ancora.
    
    Ieri la corte di cassazione riunita a sezioni unite ha stabilito che la vendita di derivati di canapa in particolare oli, resine, infiorescenze, foglie non rientra nell’applicabilità della legge 242/16; in caso di vendita al pubblico (il che significa che la vendita B2B di qualsiasi derivato di cannabis è ancora soggetta alle salvaguardie della 242/16) va applicata la legge 309/90 e considerato reato salvo che i prodotti siano privi di efficacia drogante, quindi con un THC al di sotto dello 0,5%.
    
    Riassumendo: qualsiasi derivato di cannabis con un THC pari o inferiore allo 0,5% non è considerato sostanza drogante e quindi la sua cessione  e la sua detenzione non costituiscono reato. Non vi è alcuna legge dello stato che legifera e permette la vendita di derivati di cannabis al pubblico, salvo quelli elencati “dettagliatamente” nella legge 242/16  che legifera e permette la coltivazione di Cannabis Sativa L. per diversi usi tra i quali il florovivaismo, quindi vendita di piante ornamentali e (in contrasto con questa sentenza della cassazione) fiori recisi ornamentali, come peraltro stabilito dalla circolare del ministero dell’agricoltura del 23/05/2018 (https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/12649).
    
    La sentenza di ieri aumenta il clima di incertezza e la vulnerabilità dei coltivatori di Cannabis, ha peggiorato la situazione di vuoto normativo nella quale ci troviamo. Ribadisce concetti già presenti nella giurisprudenza (limite 0,5%), non chiarisce quando si applica la 242/16, dichiarandola una legge che indica dettagliatamente i prodotti che si possono ottenere dalla coltivazione della cannabis; quando è ovvio che se si è arrivati a richiedere questa sentenza è proprio per la mancanza di chiarezza della 242/16.
    
    I giudici hanno deciso di non decidere e i giornali hanno interpretato a modo loro la non decisione.
    
    Vendere cannabis e suoi derivati con un THC inferiore allo 0,5% non è mai stato reato, a prescindere dalla provenienza del prodotto.
    
    Nulla di nuovo, oggi sul mercato si trovano prodotti non conformi alla 242/16, perché non provenienti da varietà certificate e importati dall’estero, ma siccome rispettano il limite dello 0,5% di THC e quindi la vendita non costituisce reato non sono mai stati tolti dal commercio.
    
    Con questa sentenza si elimina la distinzione tra un prodotto venduto al pubblico coltivato seguendo la 242/16 e un prodotto qualsiasi con THC inferiore allo 0,5%.
    
    La conseguenza più grave è che la decisione presa ieri dalla cassazione potrebbe dar luogo all’interpretazione che i cotivatori che vendono direttamente il proprio prodotto non sono più tutelati dalla 242/16 che in qualunque caso di sforamento oltre lo 0,6% di THC non imputa alcuna colpa al coltivatore e ha come unica conseguenza la distruzione del raccolto.
    
    In questo modo viene attaccata la vendita diretta.
    
    I piccoli produttori di fronte al rischio di venir imputati per spaccio smetteranno di vendere direttamente, cosa che con i prezzi stracciati del mercato all’ingrosso permetteva la sopravvivenza di molti.
    
    Verrà lasciato spazio solo alle aziende di medie o grandi dimensioni che possono permettersi di mettere a costo migliaia di euro di spese legali, il prezzo finale dei prodotti di conseguenza aumenterà per via dei maggiori costi di produzione e della minor concorrenza.
    
    Ora le strade sono tre: o si intaseranno i tribunali con processi che arriveranno tutti all’assoluzione, o verrà legiferata la vendita di derivati di Cannabis sotto lo 0,5% di THC o si farà finta di niente e si continuerà a vendere profumatori per ambiente e oggetti da collezione “privi di efficacia drogante”.
    
    Giacomo “Canva”
    
  • PROPAGANDA SULLA FIBRA DI UNA PIANTA

    PROPAGANDA SULLA FIBRA DI UNA PIANTA

    Le affermazioni dei politici conservatori che vorrebbero vietare la vendita delle infiorescenze di cannabis (con thc inferiore allo 0,6%) lasciano il tempo che trovano. Le attività che producono e vendono derivati della canapa lo fanno seguendo normative specifiche che disciplinano il settore e sono soggette ai controlli che le leggi prescrivono. Per cambiare una legge c’è bisogno della votazione del parlamento, un governo può fare molto poco senza passare dal parlamento e le banali circolari (del 31/07 e del 9/05)  emanate in merito dal ministero dell’interno dimostrano la sua impotenza. Fa come al solito propaganda elettorale (e nel caso specifico non gli è andata neanche tanto bene, considerando che l’argomento è stato dibattuto sui media per 24 ore e poi è caduto nel dimenticatoio). Le leggi le fa il parlamento, i giudici le interpretano e i politici (nessuno escluso) blaterano. Una volta che la legge 242/16 è stata emanata e permette la produzione di canapa ad uso florovivaistico spetta solo ai giudici di cassazione interpretarla nel momento in cui viene messa in dubbio la legittimità della vendita di derivati della canapa da parte di qualche procuratore o questore arrivista. Fino ad oggi i processi per sequestri di derivati di canapa sotto lo 0,6% di THC che sono arrivati in cassazione hanno avuto esiti positivi e la merce è stata dissequestrata, in un paio di casi (su decine) è stata dichiarata la legittimità della vendita solo fino allo 0,2%. L’interpretazione della legge da parte della giurisprudenza è quindi ciò che realmente conta. Per ovviare alla discrezionalità dell’ interpretazione della 242/16 da parte di ogni sezione di cassazione i giudici si riuniranno il 31 maggio corrente a “sezioni riunite” per stabilire un indirizzo di interpretazione valido per tutte le sezioni di cassazione, riguardo la commercializzazione dei derivati di canapa con THC fino allo 0,6%. I lavoratori del settore sono generalmente ottimisti riguardo questa sentenza, perché (come si sono già espresse la maggior parte delle sezioni di cassazione) sarebbe illogico stabilire la vendita fino allo 0,2% quando la novità fondamentale apportata dalla legge 242/16 è stata proprio la creazione di una soglia di tolleranza fino allo 0,6%, per permettere ai coltivatori italiani di poter lavorare (nel sud europa il thc sale per via della maggior esposizione ai raggi ultravioletti), inoltre sarebbe illogico interpretare una normativa il cui fine è stimolare la produzione di canapa, considerando illecita la vendita del prodotto che la normativa intende promuovere. Il processo di legalizzazione di questa pianta è cominciato ed è inarrestabile, ciò che prima era parte di una “sottocultura” e connotato da valori ideologici oggi sta diventando conosciuto ed apprezzato anche dagli appartenenti alla “cultura dominante” che fino a ieri erano accecati dai pregiudizi dettati dall’ignoranza e dalla propaganda proibizionista. Come il caso statunitense insegna ciò che influenzerà maggiormente le scelte dei politici nell’attuazione della liberalizzazione della Cannabis sarà l’enorme profitto per le casse dello stato che la legalizzazione si porterà dietro. Per questo anche questo processo di legalizzazione può essere un freno alla vera liberazione di questa pianta. Vi è il rischio che da prigioniera del proibizionismo passi ad essere schiava del capitalismo. I mercati di Campi Aperti e l’autoproduzione fungono da freno a questa deriva.
    Giacomo “Canva”
  • I PERICOLI DELLA CANNABIS

    I PERICOLI DELLA CANNABIS

    di Lorenz Strulga

    La Cannabis in Italia è sempre stato un argomento caldo da trattare.
    La scelta di vita erboristica e di autosufficienza mi è scaturita grazie alla canapa, grazie alle feste di semina e raccolto del Leoncavallo, grazie a Giancarlo Arnao, e a tutti quelli che hanno promosso la canapa libera, autoprodotta, fuori dai meccanismi economici in cui oggi troppo spesso la vediamo ingabbiata.

    Troppi poteri forti si contendono questa pianta, soprattutto in Italia: la Mafia che da decenni ci guadagna, il bigottismo cattolico che non l’accetta, le multinazionali che vorrebbero monopolizzarne le sementi,
    l’ordine dei tabaccai che vorrebbero averla tutta per loro…in più ci sono i fascisti, come Salvini.
    La Legge Mussolini-Oviglio sul controllo delle droghe del 18 febbraio 1923 (fra un po’ sono 100 anni!), è il primo atto repressivo nei confronti della canapa indiana in Italia. Da allora finirono tutte le sperimentazioni mediche che da metà ottocento andavano dilagando in tutta la penisola, con successi prodigiosi nella terapia di numerose patologie.
    Solo i Radicali con Pannella provarono ad aprire qualche spiraglio di libertà, con un referendum che non venne assolutamente considerato dal potere governante.
    Ora timidamente ci stanno riprovando i cinque stelle…
    ma l’America ha già dato il via libera alla canapa. La Monsanto sta già mettendo mani sui brevetti delle sementi, l’OMS ha spostato la cannabis non light dalla lista degli stupefacenti alla lista dei medicinali, e l’Europa
    la segue a ruota.

    E L’Italia?
    Uno dei migliori territori in cui coltivare la canapa in Europa. Lo stato con più fumatori di marijuana: dovunque vai, Amsterdam, Spagna, Marocco, India, ci son sol degli italiani a fumare canne e ciloom!
    Ma un governo preistorico, incentrato su falsi valori bigotti e malavita, non accetta questa pianta. Io credo che saremo gli ultimi a riuscire a legalizzarla, obbligati dalla necessità di adeguarci ai canoni europei.

    La cannabis light: uno spiraglio di luce verso questa mitica legalizzazione (primo passo verso la liberalizzazione), che ne sento parlare da quando ho
    14 anni.
    Cannabis light che a fumarla non fa nulla, ma piace a tantissime persone, io non credevo avesse tutto questo successo.
    Eppure fa paura, perché è la pianta spartiacque di un cambiamento culturale e spirituale alle porte.
    Il Vecchio regime teme questo cambiamento e non ci vuole dare la soddisfazione per vederlo attuato.

    Ma la Natura è più forte, ed il cambiamento avverrà inevitabilmente. C’è bisogno della canapa: per tutte le malattie autoimmuni che ci stanno paralizzando, per tutti i tumori che ci stanno divorando, per l’Alzheimer che ci sta annebbiando, per l’insonnia che ci sta schizzando, per la
    cocaina che detta il ritmo a questa società attuale.

    Salvini non mi spaventa.
    Non mi spaventano questi ciarlatani, che cosa vuoi mai? Peggio di Jervolino-Vassalli non può succedere.
    Mi spaventa di più il grosso business che c’è dietro alla produzione e vendita di sementi, ai brevetti, alla Monsanto.
    Mi spaventa di più l’estrema tecnologia che si è sviluppata per produrre queste piante, che in Italia crescerebbero quasi spontanee (parlo di
    lampade, areatori, idroponica, concimi, terricci professionali…)
    Mi spaventa di più l’approccio a questa pianta, che da ribelle com’era quando l’ho conosciuta, è diventata qualcosa di estremamente bistrattato, volgare, costoso, e lontano dalla natura e dalla libertà.

    E noi cosa possiamo fare?
    Dobbiamo spargerne i semi dovunque in modo che diventi selvatica. Dobbiamo promuovere un approccio più naturale e rispettoso con questa pianta.
    Dobbiamo farla uscire dal business (come dicevano gli ustmamò).
    Questo è importante. La liberalizzazione di questa pianta sta arrivando da sola anche senza fare niente. E’ inevitabile.

    “La Marijuana non fa niente! Speriamo non si annoi!”(Vecchio slogan del movimento hippy italiano)

    Liberala!
    Lorenz strulga

  • L’erborista rurale parla

    L’erborista rurale parla

    In un’epoca in cui l’erborista tradizionale è relegato ad un negozio in cui vende scatolette preconfezionate, e spesso non è nemmeno in grado di riconoscere le piante dal vero, un’epoca in cui tantissima gente si professa terapeuta, naturopata ecc. senza mai immergersi nella conoscenza intima del mondo naturale tanti intrepidi personaggi stanno colonizzando le colline e le montagne di tutta Italia, cimentandosi nel riconoscimento, nella raccolta, e nella lavorazione di piante selvatiche e autoctone, provando a ristabilire un collegamento con la Natura Medicatrix, alla maniera dei tanti Avi che hanno calpestato queste stesse Terre in cerca di piante per curarsi e per curare.

    Tanti Genuini e Clandestini che, non temendo il confronto con la Natura, nonostante le direttive paranoiche dell’OMS, tornano a usare i piedi e le mani, gli occhi e il naso e la bocca, per ri-conoscere antiche Essenze dei boschi e dei campi; senza farsi sedurre da intriganti vegetali esotici che percorrono le passarelle alla moda dell’attuale cultura: Neem, Jojoba, TeaTree, Karitè, Argan…
    Che non si fermano a valutare le titolazioni di estratti artificiali e artificiosi di dubbia genuinità, ma ricercando metodi di lavorazione antichi e tradizionali, semplici, rustici, caserecci, non facendosi infinocchiare da moderne e scientifiche (e morte) tecniche di manipolazione della natura: sipfe, co2 supercritica, pressione ridotta, emulsioni microsferiche…

    Noi Erboristi Rurali cresciuti interiormente grazie alla rete di Genuino Clandestino che ci sostiene e ci dà forza; grazie a gente che ha avuto fiducia del nostro lavoro, grazie alla Natura che quotidianamente ci insegna nuovi
    equilibri di Salute, Grazie ai nostri Avi che hanno lasciato tracce di metodi, tecniche e conoscenze convalidate dai secoli. Noi Erboristi Rurali vorremmo essere semplicemente riconosciuti come tali, e lasciati liberi di lavorare, di dare energia allo Spirito Terapeutico della Natura, che possa portare beneficio a tanta gente confusa dall’attuale farmacocrazia ,che confonde e avvelena i nostri cari.

    L’invito è di partecipare a Genuino Clandestino in Terra d’Abruzzo per poter stendere una carta dei principi? Delle linee guida? Per delineare questa nuova figura che in Italia sta prendendo sempre più piede?

    Per dire la vostra, per dare un contributo nel costruire una nuova visione di Salute, terapia, Erboristeria ecchicchessia…
    Fate girare l’invito. Aho!
    Lorenz Strulga.

  • IL BOSCO DEI PRATI DI CAPRARA CAMMINA FINO AL PALAZZO COMUNALE

    IL BOSCO DEI PRATI DI CAPRARA CAMMINA FINO AL PALAZZO COMUNALE

    Sabato 16 marzo, insieme alla rete delle associazioni cittadine e ambientaliste che hanno aderito, partiamo dai due luoghi simbolo della protesta del comitato Rigenerazione NO Speculazione, il centro sportivo ex #Cierrebi e il #boscourbano dei #PratidiCaprara e portiamo sulle nostre gambe il bosco che cammina fino alla sede del potere, in Piazza Maggiore.
    Il bosco che cammina prende l’immagine della “foresta che si muove” che annuncia a Macbeth la fine del suo regno nella tragedia di Shakespeare, come da profezia delle tre streghe.

    “Non devi temere
    fintanto che non vedrai avanzare
    la foresta di Birnam verso Dursinane…”

    Nella tragedia la foresta che si muove è l’esercito che avanza mimetizzato con rami di alberi, oggi sono i cittadini di #Bologna che vogliono salvare il bosco e il centro sportivo dalla cementificazione.

    Portate il vostro ramo, costume, maschera o cappello, altrimenti ne troverete disponibili lungo il percorso.
    #Dresscode: #verde e #marrone. Il bosco cammina vestito con i suoi colori!

    La manifestazione sarà preparata da una serie di #laboratori di gruppo, che contribuiranno alla realizzazione del bosco che attraversa la città o supportata dalla creatività spontanea dei singoli partecipanti.

    Laboratori:
    ✾ Laboratorio: il Bosco che Cammina! ✾
    LàBimbi: merc 27 febbraio e 6 marzo a Làbas, ore 16,30

    Corso di Acrobatica per la Parata Il Bosco che Cammina
    del Gruppo acrobatico kustò a il b.u.c.o.
    tutti i mercoledì alle 16,30

    Mangiafoglia
    27 febbraio dalle 16,30 per Mercolello
    al Centro Sociale della Pace

    NOI BOSCO Laboratorio di costruzione di maschere-albero
    condotto da Stefania Erriquez
    Sabato 2 marzo 2019 dalle ore 14:30 alle 18:00
    a 20 Pietre in via Marzabotto 2

    #Laboratorio maschere vegetali
    martedì 5 marzo dalle 15,30 alle 18
    San Lazzaro in Transizione SLiT
    c/o il Biomercato di villa Serena di via Jussi 33

    NOI BOSCO 2 Laboratorio per il bosco che cammina
    maschere-albero, fischietti di terracotta, cartelli, striscioni
    prepariamo tutto quello che manca per il 16
    Sabato 9 marzo 2019 dalle ore 14:30 alle 18:00
    a 20 Pietre in via Marzabotto 2

    #Laboratorio di auto-costruzione di costumi vegetali
    a cura del Collettivo Sartoria Tess’Oro
    sabato 9 dalle 15 alle 19
    c/o XM24 via Fioravanti 24

    #Laboratorio di musica e danza
    per preparare una coreografia per Il bosco che cammina
    a cura del Collettivo Murga
    domenica 10 dalle 17 alle 20
    c/o XM24 via Fioravanti 24

    E ce ne sono altri che stiamo per annunciare.

    Per proporre nuove date per i laboratori: rigenerazionenospeculazione@gmail.com
    oppure venite tutti il lunedì ore 18-20 dove ci troviamo con i gruppi di lavoro al centro sociale Tolmino (via Podgora 41).

    Per adesioni all’iniziativa e info sui laboratori: rigenerazionenospeculazione@gmail.com
    oppure venite il lunedì ore 18-20 a conoscerci e aggregarvi ai gruppi di lavoro al centro sociale Tolmino (via Podgora).

    il #programma del 16 marzo:
    Dalle ore 14,30 appuntamento all’ex Cierrebi in via Marzabotto 24, partenza alle ore 15 puntuali. Il secondo ritrovo è all’incrocio tra via Marzabotto e via Emilia alle ore 15,30. La marcia prosegue per via Saffi, via San Felice e via Ugo Bassi. Arrivo previsto in Piazza Maggiore ore 16,45.

    le adesioni:
    Animal Liberation
    Amiss Mediatrici Interculturali
    AMO Bologna Onlus
    ANPI Lame
    ANPI Pratello
    ANPI Santa Viola Sezione Mario Ventura
    Arena Orfeonica Di Broccaindosso
    Arte Migrante
    Associazione Medici per l’Ambiente ISDE Italia
    Borgo Mondo
    Camilla :: emporio di comunità
    CampiAperti – Associazione per la Sovranità Alimentare
    Centro Sociale della Pace
    Centro UPM
    Comitato BECCO
    Comitato cittadini ex FIAT Belfiore-Marcello Firenze
    Comitato cittadino Vivere il Lazzaretto di Bologna
    Consulta della Bicicletta di Bologna
    Donne in nero – Bologna
    Fridays For Future – Bologna
    Giovani danzatori bolognesi 🙂
    Greenpeace Gruppo Locale di Bologna
    Gruppo acrobatico kustò
    Il Manifesto Bologna
    ITALIA NOSTRA BOLOGNA
    Làbas
    LàBimbi
    Laici Missionari Comboniani Bologna
    La Palestra del Cuore
    L’Altra Babele Promozione Sociale
    La Oltre
    LAV Bologna
    Legambiente Bologna
    Legambiente Emilia Romagna
    Link Bologna – Studenti Indipendenti
    Monte Sole Bike Group FIAB
    Movimento Organico
    @Movimento per la Decrescita Felice – Gruppo Bologna
    Parrocchia di Cristo Re
    Planimetrie Culturali
    Portico della Pace Bologna
    Radio Città Fujiko 103.1 fm
    Rete dei Comitati dei Genitori delle scuole di Bologna
    RitmoLento
    Rusko – Riparo Uso Scambio Comunitario
    Salvaiciclisti-bologna-bologna
    San Lazzaro in Transizione SLiT
    SGB Bologna Bologna
    Trame Libreria Bookshop
    Tpo
    Unione Inquilini Bologna
    USB Bologna
    20 Pietre
    WWF Bologna Metropolitana

    Elenco delle forze politiche che hanno comunicato il sostegno a Il bosco che cammina:
    Coalizione Civica Bologna
    Sinistra Italiana Bologna
    Potere al Popolo Bologna e provincia

    Durante la manifestazione il bosco che cammina chiediamo di non portare bandiere di partiti o formazioni politiche, solo bandiere del bosco.

  • Difesa dei mercati contadini – Udienza Conoscitiva in Comune

    Difesa dei mercati contadini – Udienza Conoscitiva in Comune

    A seguito dell’appello per la tutela dei mercati contadini di Bologna promosso da CampiAperti mercoledì 20 febbraio dalle ore 9 si terrà a Palazzo d’Accursio un’ udienza conoscitiva della Commissione Consiliare. Interverrà una portavoce di CampiAperti, rappresentanti delle associazioni di categoria agricole, dei commercianti e associazioni che si occupano di promozione delle filiere corte locali. Invitiamo tutti i coproduttori e i sostenitori di CampiAperti ad essere presenti.