Categoria: Mercati, alimentazione e salute

  • “I grani antichi nell’alimentazione moderna”

    “I grani antichi nell’alimentazione moderna”

    giovedì 19 maggio 2016, ore 20-22

    sala polivalente Quartiere Savena, via Faenza 4

    Interviene Enzo Spisni,

    docente di Fisiologia della Nutrizione all’ Università di Bologna

     

    La biodiversità entra nel piatto, e con essa il grande interesse attuale per i grani antichi, varietà preesistenti all’introduzione dei grani omologati dei giorni nostri. Si tratta solo di un improvviso impulso all’acquisto etico e responsabile o c’è dell’altro?

    Nella coscienza di molti consumatori si è insediato il sospetto che le farine moderne con cui si producono il pane, i biscotti, la pasta e tutti i suoi derivati possano essere poco salutari.

    L’argomento è spinoso, come le spighe del grano attorno a cui si giocano forti interessi delle industrie multinazionali sementiere, dei pastifici, dei panificatori industriali e di qualche noto marchio dell’agroalimentare italiano.

    La ricerca scientifica più recente ha però chiarito quali siano le differenze tra i grani antichi e i grani moderni e, soprattutto, che i grani moderni potrebbero essere collegati all’insorgenza di tutta una serie di patologie infiammatorie legate al consumo, sicuramente eccessivo nei paesi ricchi, di alcune proteine poco digeribili contenute nei grani convenzionali di oggi.

    L’evento è stato organizzato dall’associazione CampiAperti in collaborazione con la scuola dell’infanzia Scarlatti.

    Nel quartiere SAVENA ci trovate con il mercato presso la Scuola di Pace di Via Udine
    tutti i venerdì dalle 16,30 fino a fine maggio, poi dalle 17,00, fino al ritorno dell’ora solare (in ottobre)

     

    OGNI VENERDì DEL MESE DI MAGGIO, alle 16,00, spettacolo dedicato ai bambini della scuola materna (rimandato in caso di pioggia!)

    e, a seguire, UN APERITIVO A OFFERTA LIBERA (17,30 circa)

  • Venerdì 29 aprile – Piccolo corso di erboristeria

    Venerdì 29 aprile – Piccolo corso di erboristeria

    Venerdì 29 Aprile vi invitiamo a partecipare all’incontro sugli estratti erboristici
    tenuto da Sandrine Martins (Fattoria I Piani) e Sara Marino (Le Gemme del Bosco).

    Un mini corso relativo agli estratti utilizzati in fitoterapia, per rispondere alle domande e ai dubbi più comuni che spesso capita di porsi di fronte ai banchi di trasformati erboristici.

    Vi aspettiamo al mercato Savena, in via Udine, presso il cortile della Scuola di Pace alle ore 18.00!

  • Di fiori e di erbe – idee per spazi verdi commestibili

    Di fiori e di erbe – idee per spazi verdi commestibili

    Campi Aperti – Associazione per la Sovranità Alimentare
    vi invita giovedì 14 aprile alle ore 20.oo 
    presso la sala polivalente del Quartiere Savena, via Faenza 4

    all’incontro “Di fiori e di erbe – idee per spazi verdi commestibili“.

    Silvia Tagliasacchi e Callisto Valmori ci guideranno nel mondo delle coltivazioni di piante commestibili,
    con indicazioni pratiche per la progettazione e il mantenimento di piccoli impianti e utili suggerimenti all’utilizzo delle erbe.

  • SONO CAVOLI NOSTRI !

    SONO CAVOLI NOSTRI !

    Domenica 21 febbraio 2016
    Società di Mutuo Soccorso Venti Pietre
    ex ACI – via Marzabotto , angolo via Emilia Ponente, Bologna

    un pomeriggio per conoscere, acquistare e assaggiare un’economia diversa

    ore 1 5.00 > 1 9.00
    Mercato di CampiAperti

    prodotti biologici della piccola agricoltura contadina

    ore 1 5.00 > 1 7.00
    Gruppo di Acquisto Solidale – Alchemilla GAS

    consegna degli ordini acquisto al dettaglio degli agrumi di SOS Rosarno

    Diamo risposte a tutte le nostre domande con…
    VENTI PIETRE
    Come organizzare una società di mutuo soccorso del XXI secolo?
    CAMPIAPERTI
    Come fare un mercato contadino di quartiere a Venti Pietre?
    ALCHEMILLA GAS
    Come fare la spesa con un Gruppo di Acquisto Solidale?
    AMARANTO
    Come portare le diverse agri-culture nell’università di Bologna?
    SOS ROSARNO
    Come produrre agrumi senza sfruttare i lavoratori?
    TATAWELO
    Come leggere la dignità nel fondo di una tazzina di caffè?

    p a r t e c i p a n o

    : : Domenico Perrotta dell’Università di Bergamo
    : : Giuseppe Pugliese, associazione SOS Rosarno e Coop. Mani e terra
    : : Dulce Maria Chan Cab presidente Associazione Tatawelo

    al termine dell’incontro aperitivo solidale e messicano!

     

    I promotori

    Società di Mutuo Soccorso Venti Pietre
    … come e cosa può essere una Casa del Popolo nel Terzo millennio? MUTUO SOCCORSO, Casa Comune sul territorio,
    che offra protezione e servizi a singoli e a istanze collettive. Valore d’uso politico e materiale, lasciandosi usare come risorsa intellettuale e manuale. Luogo di inchiesta e pratica sociale e politica. Questo e molto altro che dobbiamo ancora scoprire.
    web > https://20pietre.wordpress.com/

    CampiAperti
    associazione per la sovranità alimentare è composta da agricoltori e consumatori che sostengono l’agricoltura biologica e contadina. A Bologna, organizza cinque mercati contadini: mercati settimanali di vendita diretta di prodotti alimentari biologici.
    Agricoltura contadina, coltivazione biologica, vendita diretta, sistema di garanzia partecipata sono le scelte strategiche
    di CampiAperti per la costruzione di una alternativa concreta al sistema economico e di consumo dominante.
    web > https://www.campiaperti.org/

    Alchemilla GAS
    è un gruppo d’acquisto solidale che organizza acquisti collettivi di prodotti alimentari e non solo per oltre 200 famiglie di Bologna e provincia, acquistando direttamente da piccoli produttori, biologici e locali e sostenendo progetti di solidarietà in Italia e nel mondo. Chi acquista con Alchemilla GAS valuta non solo qualità e prezzo, ma anche la storia sociale e ambientale dei prodotti e il comportamento delle aziende, stabilendo relazioni di fiducia, collaborazione e sostegno con i produttori.
    web > http://alchemillagas.noblogs.org/

    S.O.S. Rosarno
    è una rete di piccoli produttori biologici calabresi, della piana di Gioia Tauro, nata nel 201 1 per difendere il diritto a produzioni contadine e ad una giusta remunerazione del lavoro svolto. Si compone da italiani e africani; agricoltori, braccianti e attivisti che in un territorio-simbolo dello sfruttamento del lavoro agricolo, si impegnano ogni giorno per una modalità di produzione alternativa al sistema di sfruttamento imposto dal mercato. web > http://www.sosrosarno.org/

    Amaranto
    è un gruppo di studenti della Scuola di Agraria che crede non esista una sola agricoltura, ma una pluralità di agri-culture da conoscere e praticare per far crescere stili di vita sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Vorremmo arricchire la nostra formazione universitaria con la conoscenza di sistemi di produzione agricola alternativi.
    web > https://www.facebook.com/AmarantoAgraria/

  • Progetto sementi CampiAperti

    Progetto sementi CampiAperti

    non abbiamo ancora scritto nulla sull’incontro con Salvatore Ceccarelli che abbiamo avuto il 4 novembre perchè la progettualità che è scaturita da quell’incontro sta ancora crescendo ed evolvendo.
    La proposta centrale che Salvatore ci ha fatto in quell’occasione è di iniziare a lavorare con le popolazioni evolutive, che semplificando significa creare grandi miscugli di varietà da cui trarre la semente da utilizzare in campo.
    Questi miscugli possono essere utilizzati tal quali (!) oppure rappresentare la base per avviare percorsi di miglioramento genetico tramite selezione massale, ovvero raccogliere i semi dalle piante  migliori per ottenere popolazioni migliorate.
    Riflettendo attentamente sulle conseguenze pratiche di questa proposta emerge un enorme potenziale innovativo e sovversivo,
    non solo per il fatto che andrebbe a creare le condizioni per la riappropriazione delle semente da parte dei contadini.
    L’uso dei miscugli infatti consentirebbe il recupero (o meglio la riappropriazione) dei risultati del miglioramento genetico dell’ultimo mezzo secolo. Infatti se utilizziamo come materiale di partenza dei miscugli anche gli ibridi moderni abbiamo la possibilità di introdurre nella nuova “grande” popolazione pool genetici che sottintendono caratteri particolarmente interessanti di produttività e resistenza.
    Inoltre l’uso dei miscugli consentirebbe di avviare selezioni specifiche  per ciascun territorio, podere o appezzamento. Questo significa iniziare a fare miglioramento genetico anche per colture coltivate in  terreni non vocati, dove non si hanno sempre le condizioni ideali per la coltivazione, sitazione assai frequente nell’agricoltura contadina. Mentre, al contrario,  l’industria sementiera è sempre stata concentrata a diffondere varietà, perlopiù ibride, capaci di dare grandi performance dietro grandi imput di acqua, fertilizzanti e antiparassitari.
    Inoltre la diffusione della coltivazione dei miscugli consentirebbe la creazione nei nostri campi di banche del germoplasma in situ, vive e non quiescenti. Dicono che se hai un campo dove hai seminato la Specie, quando lo vai a trovare allora ti rilassi veramente. La diffusione dell’uso di grandi popolazioni non solo sottrae la biodiversità dalle mani dei potentati della Terra, ma sembra faccia molto bene all’umore (in effetti a cà Battistini abbiamo piantato un miscuglio di orzi da birra e il pensiero di questi orzi ci fa sentire particolarmente in forma).
    Infine il consumo di colture derivate da miscugli fa bene alla salute perchè sottrae l’organismo dall’iper-esposizione ai complessi biochimici delle varietà dominanti sul mercato, praticamente onnipresenti e ubiquitarie.
    Devo dire che pensare di andare al mercato con verdure di fogge e colori disomogenei ha creato in molti,  me compreso, grosse perplessità. Pensare che le azdore bolgonesi possano acquistare qualcosa di diverso da uno zucchino chiaro e un po cicciotto è quasi un’utopia.
    Poi ripensandoci ci siamo detti, perchè no? Possiamo provare a spiegare, anzi, possiamo provare a coinvolgere tutti i coproduttori nel progetto. Anzi, l’eterogenità e il meticciamento potrebbe diventare un carettere costante dei nostri banchi, oltre che una filosofia di vita e una pratica politica.
    Come un maestro di ju jitsu Salvatore Ceccarelli ci vuole insegnare le poche mosse utili a ribaltare il gigante che abbiamo di fronte.
    Mi sembra che siamo pronti per iniziare a imparare.
    A presto aggiornamenti.
    altre info su www.miscugli.it

     

  • Cosa ti Bolle in Pentola?

    Cosa ti Bolle in Pentola?

    Terza conferenza organizzata dal collettivo Amaranto; si terrà domani (10 dicembre 2015) in aula 7 alla facoltà di agraria:
    Il concetto di Sovranità Alimentare comprende il diritto di un popolo a definire le sue politiche agrarie in materia di alimentazione, proteggere e regolamentare la produzione agraria nazionale e il mercato locale al fine di ottenere risultati di sviluppo sostenibile, decidere in che misura vuole essere autosufficiente e limitare il dumping di prodotti nei loro mercati.
    (Via Campesina, 2003)
    All’interno di quale contesto socio-economico contesto prende forma la Sovranità Alimentare?
    Perché viene rivendicata in quanto diritto?
    Qual è il ruolo dell’agricoltura contadina?
    Attraverso quali politiche e pratiche si può concretizzare?
    Partendo da un esempio locale cercheremo di rispondere a queste domande e di capire attraverso quali pratiche quotidiane si possa agire per promuovere modelli di sviluppo sostenibili.
    Relatrice: Germana, agronoma e produttrice di Campi Aperti
    Vi aspettiamo,
  • Certificazione biologica e garanzia partecipata

    Quanto ne sapete di certificazioni?

    Metteremo a confronto il tradizionale sistema

    verticale di certificazione con quello orizzontale

    basato sulla collaborazione tra produttori.

    Ne parleremo con:

    • Slaven, studente di Agraria e certificatore

    • Marco, studente di Agraria e produttore

    certificato

    • Giovanna, ricercatrice che si occupa di garanzia

    partecipata

    • Laura, rappresentante Campi Aperti che ci

    parlerà della loro esperienza di garanzia

    partecipata

    Giovedì 12 novembre

    Ore 16:00

    Aula XXX

    Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria

    amaranto.agraria@gmail.com

    fb.com/AmarantoAgraria

  • Miglioramento genetico partecipativo

    Miglioramento genetico partecipativo

    il primo incontro tra le e gli interessate/i al progetto di autoproduzione sementi e miglioramento genetico partecipativo si terrà:
    Mercoledì 4 novembre
    presso la sala riunioni del condominio Bel LE Trame
    via sabatucci 2 bologna
    dalle ore 16,30 fino alle ore 22,30
    le cena è autorganizzata, ognuno porta qualcosa!
    saranno presenti il prof. Ceccarelli, tra i maggiori esperti di miglioramento genetico partecipativo e Claudio Pozzi della rete Semi Rurali
    Si parlerà sia di cereali che di orticole, e cercheremo di mettere a punto il nostro progetto nei dettagli, in modo da essere pronti a partire con la prossima stagione.
     
    Vi aspettiamo!
  • Nasce Punto Uva – Associazione di Potatori Autonomi

    Con grande piacere annunciamo la nascita dell’associazione di amici potatori, associazione che può diventare un punto di riferimento per chi ha vigneti di una certa consistenza.

    Info e contatti su www.puntouva.org

  • Giovedì 30 Luglio Il mercato di CampiAperti dell’XM24 si sposterà all’ex Telecom occupata

    in via Fioravanti 27, di fronte alla nuova sede comunale.

    dalle ore 17,30 alle 21

     

    di nuovo vicino agli occupanti

     vicino a quelli che resistono

    vicino a quelli che sono stati sgomberati sabato 18 luglio dall’ex sede Inps-Inpdap di via dei Mille

  • lunedì mercato in piazza Scaravilli

    lunedì mercato in piazza Scaravilli

    lunedì pomeriggio, dalle 17 alle 21, si terrà in piazza Scaravilli (via zamboni 33) il nuovo mercato di CampiAperti .

  • Con Eat the Rich per la Sovranità Alimentare!

    Con Eat the Rich per la Sovranità Alimentare!

    11209712_1640916352793607_5693782060010572715_nCampi Aperti manifesta la piena solidarietà a tutt* coloro che hanno subito lo sgombero il 7 maggio 2015 in via Fioravanti. Crediamo che l’autodeterminazione politica e alimentare sia da difendere sempre, nelle campagne in cui lavoriamo, così come nelle città dove tessiamo i nostri rapporti comunitari con tutti coloro condividono la necessità di una svolta ecologica e l’esigenza dell’autodeterminazione non solo alimentare.

    Da anni Campi Aperti appoggia attivamente realtà auto organizzate, autogestite e collabora con esse, non possiamo e non vogliamo rimanere impassibili di fronte alla cieca reazione dell’amministrazione di turno nei confronti di una rivendicazione così limpida per uno spazio dove la sovranità alimentare possa finalmente mettere radici a Bologna.

    Crediamo sia necessario rispondere al reale bisogno di accedere alla terra (spesso abbandonata) e sentiamo necessario e urgente il bisogno di riappropriazione di spazi urbani spesso lasciati alla speculazione o al complice decadimento.

    11150936_1641134786105097_8647308847338932009_nCondividiamo la scelta di Eat the Rich di restituire al bene comune spazi urbani abbandonati,  con l’obiettivo dell’autodeterminazione alimentare e nel contesto della rete Genuino Clandestino.

    Per questo siamo contrari agli sgomberi, alla repressione “manu militari” delle passioni, dei valori e dell’idea di restituire alla comunità cittadina il bene comune, spazi altrimenti lasciati all’abbandono. Crediamo che la riappropriazioni di terre incolte e/o di spazi urbani lasciati al nulla della burocrazia, alla speculazione dei pochi siano, non solo legittime, ma un’occasione per tutti e per questo esprimiamo la nostra solidarietà e la nostra complicità a tutt* coloro che non intendono dimenticarsene.

    Associazione Campi Aperti, per la sovranità alimentare.

  • Piazza Scaravilli – Rinviata al 18 l’apertura del mercato

    Piazza Scaravilli – Rinviata al 18 l’apertura del mercato

    Attenzione! Attenzione!

    Il mercato di P.zza Scaravilli aprirà i battenti il 18 maggio p.v.

    La sofferta decisione di rinviare di una settimana è stata assunta a causa della concomitanza con una iniziativa di una associazione studentesca che allestirà i propri stand proprio in quei giorni.

    Ci scusiamo, ma vi assicuriamo che faremo di tutto per offrirvi il miglior mercato possibile.

    Vi aspettiamo. Portate amici.

  • Birra dal basso

    Birra dal basso

    Invitiamo chiunque sia interessato ad apprendere il procedimento di produzione della birra a partecipare a 5 incontri di formazione tenuti dai produttori del Birrificio “Fermenti Sociali” di Valsamoggia (Bo) facenti parte dell’associazione Campi Aperti.

    Chi seguirà questo piccolo corso avrà la possibilità di far parte del nostro progetto “Birra dal Basso”, che ha lo scopo di aprire un laboratorio di produzione di birra artigianale e biologica all’interno di Làbas, l’ex Caserma Masini occupata.

    Il primo incontro si terrà venerdì 27 marzo alle ore 20.00 presso Làbas, mentre le altre date sono ancora da fissare (in ogni caso tutte dalle ore 20.00).

    Al termine di ogni incontro organizzeremo degustazioni tematiche con diversi tipi di birre. Agli incontri di preparazione seguiranno una o più giornate di stage presso il birrificio Fermenti Sociali.

    1° incontro:
    analisi dei procedimenti di produzione della birra e delle attrezzature necessarie

    2° incontro:
    fasi tecnologiche e biochimica della produzione della birra

    3° incontro:
    materie prime; malti, luppoli e altri ingredienti

    4° incontro:
    stili di produzione internazionale e ricette

    5° incontro:
    tipologie e gestione dei lieviti in fermentazione e rifermentazione

    Di seguito, il comunicato di presentazione del progetto:

    BIRRA DAL BASSO
    “…sai che storia riuscire a produrre birra qui dentro..?”

    Per noi produrre birra non è solo un procedimento meccanico, ma un processo di valorizzazione e crescita. Così come nella BioPizzeria, dove in quella filiera di trasformazione vengono mescolati ingredienti come la qualità dei prodotti, la condivisione dei saperi, la formazione indipendente, l’autoreddito e l’emancipazione dai circuiti della Grande Distribuzione Organizzata, così vogliamo intendere il futuro laboratorio di produzione di birra a Làbas.

    Vogliamo costruire e praticare uno spazio che aggiunga un tassello alla costruzione della nostra sovranità alimentare, che riporti la produzione nei territori e riduca al minimo la distanza tra consumatore e produttore; quella stessa distanza che porta a non chiedersi cosa portiamo quotidianamente sulle nostre tavole e qual è la storia dei prodotti che acquistiamo, siano essi OGM, frutto di lavoro sottopagato e sfruttato o semplicemente trasportati dalla Germania in Italia passando per l’America, con buona pace della sostenibilità ambientale.

    Uno spazio che rompa le logiche del lavoro classico, caratterizzate da sfruttamento, subordinazione, precarietà, per aprire invece luoghi di orizzontalità autogestita, che alla parola “sviluppo” sostituisca quella di “crescita”, che ad un’economia di profitto anteponga un’economia di giustizia, introducendo quindi modelli alternativi di reddito, formazione e cooperazione.

    Perché riteniamo che la cooperazione sociale non sia solamente una parola, peraltro ormai decisamente compromessa con le moderne forme di sfruttamento che pretenderebbero appropriarsene, ma piuttosto una buona pratica che si esprime, per esempio, attraverso corsi di autoformazione pubblici fatti da chi produce birra da anni, lavori collettivi di costruzione del laboratorio che sappiano intersecarsi con chiunque interessato al progetto; pensiamo quindi a giornate aperte di lavorazione e produzione che sappiano trasmettere il come produrre birra da sé, perché è facile, vantaggioso e divertente.

    Costruiamo uno spazio che condivida saperi critici, quegli stessi saperi che rifiutano la spettacolarizzazione del cibo e la speculazione sulla filiera, la devastazione del territorio e la predazione delle sue risorse: esattamente quei processi che vediamo dispiegarsi all’interno del maxi evento Expo2015 e che si verranno a materializzare nella futura grande opera bolognese: F.I.Co.

    Insomma, un luogo di sperimentazione sociale, che invitiamo tutti a conoscere e supportare.
    Perché all’idea del sogno che si realizza preferiamo quella della conquista sociale collettiva.

    Làbas Occupato
    Associazione Campi Aperti

  • Nuovo Mercato in piazza Scaravilli

    Nuovo Mercato in piazza Scaravilli

    Come sapete (forse) ieri abbiamo presentato alla stampa in una apposita conferenza, organizzata dal comune di Bologna, il Patto di Collaborazione che ci lega a quella istituzione per i prossimi 5 anni.

    Il patto di collaborazione è previsto da un regolamento comunale specifico e dovrebbe avere la funzione di trovare accordi tra soggetti privati e amministrazione per una gestione dei beni comuni (intesi sia come patrimonio immobiliare che immateriale, come le relazioni sociali) che distribuisca oneri ed onori in capo ai diversi soggetti interessati.

    Quando abbiamo chiesto al Comune di rivedere la forma convenzionale che ci legava per i mercati di XM e Savena e, in prospettiva, per quello di VAG, il Comune, tramite l’assessore Lepore (che nel frattempo aveva sostituito la Monti nelle competenze sulle attività produttive), ci ha invitato a scrivere un progetto nelle forme previste dal regolamento sulla gestione dei beni comuni.

    Abbiamo quindi inserito in quel progetto le nostre pratiche (GP, riduzione rifiuti, gestione partecipata dei mercati) e trattato sulla riduzione dei tributi applicati ai nostri mercati. In particolare uso del suolo pubblico e rifiuti.

    L’assessorato ha apprezzato in particolare le pratiche di Garanzia Partecipata (e qui si impone un ringraziamento all’enorme lavoro svolto da Laura e dal gruppo da lei coordinato!) in quanto, per loro stessa ammissione, faticano a verificare il rispetto delle norme nei farmer’s market attivi in città.

    Un po’ meno si sono scaldati (ma questa è una mia impressione, confesso) sulle questioni riguardanti la riduzione dei rifiuti, ma nell’impero di HERA, dove le politiche di riduzione dei rifiuti sono “poco sostenute”, c’era da aspettarselo…

    Tra le nostre richieste iniziali, c’era la realizzazione di un mercato in piazza Verdi. Ma da subito Lepore ci ha chiesto di spostare la nostra attenzione su p.zza Puntoni che, a suo dire, era comunque un sito adatto e rispondeva alla loro idea di distribuire il carico di iniziative sull’intera via Zamboni.

    P.zza Puntoni si è poi rivelata gravata da eccessivi vincoli (come noto) e, di fatto, inutilizzabile per un mercato alimentare che avesse un minimo di senso. Da qui, l’idea di spostarsi in p.zza Scaravilli (che, per chi non fosse pratico della zona è a circa 80 metri da p.zza Verdi, dirigendosi verso la porta) che nei primi momenti di confronto con l’amministrazione era stata considerata come possibile area di espansione in occasione di iniziative “una-tantum”. Idea sostenuta anche dall’amore scaturito nella prima visita in quell’area compiuta dai produttori interessati al nuovo mercato.
    Giungiamo quindi a ieri, quando la giunta ha approvato lo schema di patto di collaborazione.
    A me sembra chiaro che per CA si tratta di un riconoscimento della validità di pratiche gestionali virtuose. La speranza è che, a partire dal nostro modello, si sviluppi un percorso di contaminazione delle altre realtà presenti in città. E mi sembra che anche il Comune, in fondo, ci speri un po’.
    Certo è che, a fronte di questo riconoscimento delle nostre pratiche e della nostra proposta politica, il Comune di Bologna continua, con una certa schizofrenia politica tipica di questi tempi confusi, a sostenere il FICO e i centri commerciali e questo non può che ingenerare confusione. Ma, di sicuro, le nostre proposte sono e rimangono alternative, radicalmente, a quel modello.
    Si tratta di proseguire nella formulazione di proposte chiare e inequivocabili e a praticare una alternativa non di facciata. E di continuare a costruire economia. Che è la forza della proposta di CA che, a mio modesto parere, ha dimostrato di reggere proprio perchè alla proposta politica ha saputo affiancare una pratica che dimostra che quella proposta è veramente sostenibile.
    Grazie a tutti i soci e i co-produttori.
    Il vostro (orgoglioso) presidente pro-tempore
    Pierpaolo
  • Genuino Clandestino, il libro

    incredibile ma vero, ci siamo! 

    vi aspettiamo venerdì, con noi ci saranno anche alcun* compagn* dalle dieci realtà visitate nel nostro viaggio per l’Italia e, presumibilmente, le farfalle nello stomaco ^__^ 

    vi aspettiamo!

    genuino> Dalle 19,30 cena sociale a cura di Eat the Rich

    > Dalle 21,30 prima presentazione bolognese del libro: 

    “Genuino Clandestino – Viaggio tra le agri-culture resistenti ai tempi delle grandi opere” 

    – A seguire djset

    * * * * * * * * * * *

    Genuino clandestino
    Viaggio tra le agri-culture resistenti ai tempi delle grandi opere

    Il libro. Un po’ diario di viaggio e un po’ reportage, il libro racconta l’Italia di Genuino Clandestino, una rete di piccoli agricoltori e artigiani che hanno creato negli anni un mercato alternativo per affermare con il loro lavoro l’autodeterminazione alimentare e il valore della produzione locale di qualità. Partiti da Monteombraro, nel modenese, gli autori hanno percorso l’Italia in lungo e in largo fino a Ramacca, in provincia di Catania delineando un quadro autentico fatto di volti, gesti e scelte coraggiose di chi oggi lotta per ricordare a noi tutti la necessità di rapporto più diretto e consapevole con la terra e il cibo.

    http://vag61.noblogs.org/post/2015/02/27/prima-bolognese-del-libro-genuino-clandestino/

    c/o VAG61 (via Paolo Fabbri 110) – BOLOGNA

  • PRANZO SOCIALE (BIO) A LÀBAS

    PRANZO SOCIALE (BIO) A LÀBAS

    volantino Pranzo SOciale 22 febDomenica 22 Febbraio, nell’ex caserma militare di via Orfeo 46, sottratta all’abbandono e alla speculazione edilizia, ci sarà il pranzo sociale di LABAS con i prodotti biologici dei produttori di CampiAperti. Tra zuppe fumanti, insalate dai mille colori e crostate artigianali “in tavola” ci saranno i nostri valori e i nostri progetti.

    • Una socialità genuina, antirazzista, antifascista ed antissessita, svincolata dalla mercificazione delle relazioni;
    • l’autofinanziamento, perché il ricavato sarà destinato al progetto di un ” MERCATO A RIFIUTI ZERO”, per non restare inquieti di fronte alle crisi ambientali, ma praticare modelli alternativi di azione;
    • la cooperazione tra tant* e divers*, perché lo stesso pranzo sarà organizzato insieme ai/lle tant* contadin* dell’associazione Campi Aperti che il mercoledì pomeriggio danno profumo al piazzale “Irma Bandiera” con i loro prodotti biologici, genuini e clandestini;
    • il rifiuto della logica delle grandi opere e dei grandi eventi come F.i.co. o l’Expo, fatti solo per cementificare, affamare il pianeta, sfruttare chi ci lavora precariamente e gratuitamente, arricchire i soliti noti.

    Prenotate il vostro posto a tavola, per un pranzo all’insegna dei mille volti di una realtà ribelle.

    Per prenotazioni (non basta “partecipare” all’evento fb): cell 340.6677186 (Alessandro), mail: labas.bo@gmail.com

    Nel pomeriggio proiezioni, attività per bambin*, musica e balli. Il programma è in costruzione e sarà aggiornato nei prossimi giorni.

  • Mercato sotto la neve

    mercato d'inverno

    foto di Michele Lapini http://www.michelelapini.net/

  • CampiAperti vintage: un volantino di dieci anni fa  (sempre attuale)

    CampiAperti vintage: un volantino di dieci anni fa (sempre attuale)

    Che cavolo mangerai questo Natale?

    I nostri cavoli hanno una storia da raccontarti…

    Sono prodotti da piccole aziende locali che utilizzano solo la propria forza lavoro e il proprio ingegno senza sfruttare lavoratori “invisibili”. Gli stessi produttori provvedono poi a venderteli direttamente nel tuo quartiere saltando costosi intermediari al fine di garantire un prezzo equo per te e dignitoso per loro.

    Sono coltivati seguendo i dettami dell’agricoltura biologica (escludendo l’utilizzo di sostanze di sintesi chimica come concimi, diserbanti, insetticidi e specie geneticamente modificate) al fine di preservare la tua salute, quella dei contadini e della terra che ci ospita.

    Crescono vicino a casa tua, in provincia di Bologna, evitando viaggi costosi e inquinanti.

    Sono colti solo quando raggiungono la maturazione per garantirne il gusto e la conservazione senza l’ausilio di sostanze chimiche o catene del freddo.

    Non hanno bisogno di pubblicità e di finzioni perché la loro è una storia vera!

    Puoi dire lo stesso della merce che comprerai per deliziare le tue feste?

    La grande distribuzione non ti racconta la storia di ciò che mangi, non parla delle mani e dei corpi che lo hanno prodotto, non ti dice chi e come decide il prezzo di una merce, quanto incida sull’ambiente coltivare in maniera intensiva, senza rispettare i ritmi naturali. Iniziamo a svelare l’inganno: chiediamo tra l’altro il prezzo sorgente che certifichi il costo dei prodotti pagati all’origine.

    I nostri cavoli e non solo (frutta e verdura di stagione, formaggi, miele e confetture, farina, vino, prodotti del commercio equo e solidale e altre meraviglie) sono in vendita ogni giovedì dalle 18 alle 21 nel tuo quartiere presso l’ex mercato in via Fioravanti n.24 all’interno dello spazio sociale XM 24 (ultimo mercato del 2004 giovedì 23, si riapre il 13 gennaio). Ti aspettiamo per immaginare e costruire con te un mondo diverso partendo dal gesto apparentemente più banale: la spesa.

    Buon Natale,

    Coordinamento per la sovranità alimentare/terra e libertà. Bologna

  • Fabrizio e Ambra, un pensiero

    CampiAperti ha la sua Azdora con la A maiuscola, che fa tortellini, tortelloni, tagliatelle, grissoni, gnocco fritto, e qualsiasi delizia che il suo vulcanico estro romagnolo riesce a pensare; ci ha pure insegnato a fare la pasta!
    A suo fianco, defilato ma sempre presente, c’era un compagno di vita e di lavoro.
    Ora questo caro amico è volato via.
    La Comunità di CampiAperti si stringe attorno a questa bella famiglia.
    Aspettiamo tutti che Ambra torni (quando vuole) nei nostri mercati.
    Ciao Fabrizio!