CampiAperti

Agricoltura biologica e mercati contadini per l'autogestione alimentare

Categoria: Primo Piano

  • Con MAG6 sosteniamo il cambiamento sociale

    Con MAG6 sosteniamo il cambiamento sociale

    mercoledì 1 luglio 2020 alle 18.30 online in diretta sul canale YouTube di Camilla a questo link > https://youtu.be/xje1kywNF-A

    MAG6 è in rete da tempo con tanti percorsi di cambiamento sociale e autogestione, tra cui Camilla e Campi Aperti, e tanto resta ancora da fare sul campo!
    In questo periodo di difficoltà per molte piccole realtà il bisogno è raccogliere nuovo capitale sufficiente a rispondere alle richieste di aiuto pervenute, misurandosi con l’approccio della sostenibilità condivisa creata dalle entrate di tante piccole liberalità continuative da parte dei soci, così da non vincolare l’accesso ai nostri strumenti per l’autogestione (finanza, consulenza e formazione, strumenti di mutualità) unicamente a coloro che possono pagare la copertura del relativo costo.

    Si supera il modello della “bancabilità” per passare a quello della fiducia e della garanzia condivisa. Per farlo è necessario il sostegno di nuovi soci e di incrementare il capitale in MAG6.

    Conosciamo MAG6 e le sue attività con alcune domande e risposte dirette e concrete. Camilla e Campi Aperti vi invitano ad ascoltare le risposte di Luca ed Enrico di MAG6.

    Seguici sul canale Youtube
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    Sotto la lettera di richiesta supporto che abbiamo ricevuto da Luca ed Enrico di mag6:

    Ciao a tutte/i,

    da tanti anni siamo compagni di viaggio di reti ed esperienze di cambiamento sociale: Creser, Campi Aperti, Camilla, Wwoof, solo per citare i primi nomi che ci vengono in mente di un elenco molto lungo. A qualunque forma di autogestione dei diversi ambiti della vita che abbiamo incontrato in questi 30 anni, abbiamo  cercato di offrire strumenti per realizzare i propri progetti, condividendo soddisfazioni, fatiche, sogni.

    Come Mag6 da tempo abbiamo intrapreso un cammino di cambiamento rispetto al modello di sostenibilità economica della nostra cooperativa, per staccarci dall’idea che per sostenersi occorra basarsi inesorabilmente sui ricavi prodotti dalle “vendite” delle nostre attività. Stiamo  cercando  di andare nella direzione di una “sostenibilità  condivisa”, creata dalle entrate di tante piccole liberalità continuative da parte dei soci, così da non vincolare l’accesso ai nostri strumenti per l’autogestione (finanza, consulenza e formazione, strumenti di mutualità) unicamente a coloro che possono pagare la copertura del relativo costo.

    Questo nostro percorso deve ora misurarsi con la situazione che si è creata a seguito della pandemia: diverse realtà finanziate da Mag6 ci hanno richiesto di poter sospendere momentaneamente i rientri dei  prestiti loro concessi, contemporaneamente  diverse realtà ci stanno chiedendo l’erogazione di nuovi prestiti per far partire/ripartire le loro attività. Come Mag 6 vogliamo accogliere positivamente i bisogni sia dei primi che dei secondi, ma per poterlo fare abbiamo bisogno di raccogliere capitale sufficiente per rispondere alle richieste di aiuto pervenute.

    Non vogliamo lasciar sole queste realtà di cambiamento sociale proprio in un momento così delicato!

     Davanti a questa situazione sentiamo di poter chiedere aiuto a chi riteniamo sia nostro compagn@ di viaggio,  sia come organizzazioni che come singole persone:

    ** se sei interessato a diventare soci@ di Mag6 questo è il momento per farlo! 
    ** se sei già soci@ ed hai la possibilità di incrementare il tuo capitale in Mag6,

    ora è il momento in cui ne abbiamo più bisogno!

     Pensiamo che le situazioni di bisogno, una volta conosciute, si possano superare, come già successo tante volte, grazie al coinvolgimento concreto di ognun@, e che l’esito di ciò che produrremo sarà la somma delle decisioni che le realtà collettive o le singole persone, decideranno di compiere.

  • Una storia d’infinita miseria

    Una storia d’infinita miseria

    E dopo il covid19 venne il recinto.

    Ovvero: come continuare una storia d’infinita miseria.

    Alla fine l’hanno fatto: transennare, chiudere un parco all’interno del progetto della cosiddetta “trilogia navile”.

    L’angolo è quello tra via Gobetti e Fioravanti, a ridosso dello stabile che fu XM24 ed al cui interno sono nati i mercati biologici di Campiaperti. La storia è fin troppo nota: dopo 17 anni di gestione dello spazio il comune di Bologna non rinnova la convenzione, poi ad agosto scorso lo sgombero con la promessa di una diversa risoluzione entro il 16 novembre.

    Promessa non mantenuta: Xm24 sta ancora aspettando.

    A dicembre nuova occupazione dell’ex caserma Sani, rapidamente sgomberata.

    Punto e a capo.

    Poi il covid ha invaso le nostre vite rendendo silenziose le strade, i mercati biologici e più in generale di prossimità, resi impossibili da decisioni politiche gravi e opinabili che hanno colpito il lavoro di centinaia di piccole aziende agricole. Ma il virus non ha cancellato il desiderio d’incontrarsi, di capire e di reagire a quello che si profila come una vera e propria pandemia economica e dove i deboli saranno i più esposti e vessati. Non siamo tutti nella stessa barca.

    E dalla prima riapertura quel rettangolo di verde è tornato ad essere XM24, un punto d’incontro e d’ascolto di una città altra che vive nel territorio e che chiede rispetto per la propria esperienza.

    Un prato, al di là della formale appartenenza, è un bene comune che appartiene alla comunità e dall’intera comunità va goduto, transennarlo vuol dire privatizzarlo di fatto con un atto d’inaudita violenza e arroganza degna di nessuna causa. La terra dovrebbe essere di tutti, come i contadini sanno bene…

    Un recinto, una normalità che chiude alle diversità. Tutto questo non ci appartiene.

  • Strade e piazze davvero libere per tutt*!

    mi sa che mi ero già espressa su change.org qui, però hoi.. di nuovo.

    capisco eh che siamo alla disperazione per far sentire la nostra voce, senza scendere in piazza ed ammassarci sotto palazzo d’accursio, ma quelli di change.org sono una azienda americana che fa soldi sui vostri dati/gusti/interessi, etc.. ed è sensato NON dargli “autorevolezza”, secondo voi come li pagano 300 dipendenti?

    pagina in italiano https://en.wikipedia.org/wiki/Change.org

    ed in inglese: https://en.wikipedia.org/wiki/Change.org#Criticism

    Poi ho visto oggi che è possibile mandare proposte/lamentele al nuovo piano regolatore: di cui ho solo letto i titoli e partemalissimo.. nelle righe io ci leggo “città da svendere alle aziende”. Qua pare possibile fare controproposte: http://partecipa.comune.bologna.it/proposte-miglioramento-pug  Se qualcuno ci crede che saranno rispettate le può fare lì. Magari su tutta sta campagna di varia gente, è più sensato indirizzarli lì? Ma vedo tra i firmatari c’è gente che è già in comune.. bho.. o non lo sanno o si propongono come intermediari degli intermediari??! non capisco.. mi sembra una mossa per usare la gente e l’emergenza.

    A proposito.

    Poi altra cosa, visto che ho letto quel documento. Proporre misure emergenziali per farle passare a Permanenti è una strategia pessima. Nel senso che avvalla un modus operandi malvagio.

    Ci sono le misure di emergenza e ci sono le proposte per il benessere della vita quotidiana.

    Le misure di emergenza devono SEMPRE essere abolite dopo l’emergenza proprio perchè straordinarie in situazione straordinaria, NON normale.

    Proporre la pedonalizzazione e spazi di socialità è semplicemente una scelta politica, contraria alle scelte politiche precedenti, che hanno sbagliato. E va rivendicata come tale.

    A voi cosa dice questo manifesto dello sgombero di XM24 e della sani?!** e di tutte le aggregazioni informali che vengono soffocate quotidianamente e della polizia che “vigila contro il bivacco” che significa anche semplicemente sedersi in terra? quando dalle firme che leggo mi sembrano molti che di spazi ne hanno già assegnati e sono preoccupati di averne di più per l’estate… per poi magari privatizzarseli, vedi il guasto, che ci stai solo con un cocktail in mano da 7 euro.

    Questa la mia opinione. Poi mi va bene bene che la firmiamo pure noi. Però come Campi Aperti dovremmo trovare un modo per salvaguardare la socialità informale.

    Insomma, tutti sono in crisi in questo periodo in cui molti hanno perso il lavoro o si sono trovati bloccati, come noi.

    Però va trovata una via che sia per tutti, non solo per pochi.

    Quindi Sì a piazze libere e strade aperte, senza tutori o associazioni garanti.

    ciao Cristina

    ** e di un’altra decina di spazi autogestiti dal basso con il metodo del consenso?!

  • Strade Aperte

    Campi Aperti sottoscrive il documento:

    La pandemia ha cambiato radicalmente il modo di concepire lo spazio pubblico. Il distanziamento sociale, culminato nella quarantena che abbiamo affrontato per due mesi, ci ha costretto a diradare le relazioni, rinunciando a quei rituali quotidiani che rappresentano la parte migliore delle nostre giornate.

    Allo stesso tempo l’emergenza climatica, dichiarata pochi mesi fa anche dal Consiglio Comunale di Bologna, è già parte del nostro presente, e rischia di rappresentare una grave ipoteca sul futuro del nostro Pianeta.

    Abbiamo bisogno di nuovi spazi di vita: le settimane di lockdown ci hanno fatto vivere una città libera dalle auto e dai loro odori, permettendoci, se lo volevamo, di camminare in mezzo alla strada. Godere ogni centimetro della città è migliorare la qualità delle nostre vite, oggi schiacciata tra il necessario distanziamento fisico e la crescita del traffico che ci toglie spazio.

    Siamo convinti che le nuove sfide poste dalla pandemia possano trasformarsi in occasioni per affrontare i nodi che già conoscevamo. Pensiamo, per esempio, che il distanziamento fisico possa diventare riappropriazione dello spazio pubblico; che la necessità di contingentare l’uso del trasporto collettivo possa aiutarci a scegliere mezzi ecologici e salutari, dai piedi alla bici.

    Oggi, in un’epoca emergenziale, abbiamo bisogno di scelte straordinarie. Dobbiamo sperimentare, con la consapevolezza che soltanto attraverso la pratica quotidiana di ciò che prima sembrava impensabile possiamo trovare le soluzioni per vivere nella pandemia e gettare le premesse per un futuro sostenibile.

    Per queste ragioni, crediamo necessario promuovere una serie di misure emergenziali da testare durante l’estate, con l’obiettivo di creare nuovi spazi in prospettiva permanenti di socialità, relazione, gioco e cultura, ma anche nuove occasioni per il tessuto commerciale di vicinato della città.

    “Strade Aperte a Bologna” è una richiesta che viene dal basso, per riportare lo spazio pubblico al centro dei quartieri e della vita degli abitanti della Bologna fuori porta. E’ un approccio deliberato e graduale per infondere il cambiamento urbano, ambientale e sociale. E’ l’idea che strade e piazze della città, da aree di passaggio, di consumo o di parcheggio, tornino a essere luoghi da vivere e in cui vivere, dove la cittadinanza collabora attivamente sia nella ideazione, sia nella realizzazione concreta.

    “Strade aperte” propone e chiede concretamente all’Amministrazione comunale di progettare e realizzare, attraverso percorsi partecipativi che coinvolgano le associazioni e i cittadini dei territori nella loro definizione:

    1. Sperimentazioni d’uso dello spazio pubblico: attuiamo durante l’estate interventi diffusi di “urbanismo tattico”, con allestimenti anche temporanei con bassi costi e bassi rischi, per avere nuovi luoghi di incontro e di economia di prossimità;

    2. Il centro fuoriporta: creiamo nuove piazze pedonali in ogni quartiere, per offrire alla comunità locale spazi sicuri per la socializzazione ed eventi culturali;

    3. Strade residenziali condivise: diamo priorità alle persone rispetto ai veicoli a partire dalla evoluzione delle zone 30 esistenti in “zone residenziali”, dove i bambini possano giocare come una volta e i pedoni possano camminare sicuri;

    4. T-weeks: sperimentiamo l’estensione dei T-days tutti i giorni della settimana per l’estate e l’abbassamento della velocità a 20 km/h nelle vie secondarie del centro storico, con precedenza a pedoni, ciclisti e micro-mobilità elettrica.

    Inoltre, guardiamo alla cultura come a uno strumento fondamentale per promuovere nuovi stili di vita e aiutarci nella transizione verso una città sostenibile. Per questo proponiamo che l’estate culturale bolognese, co-promossa dall’amministrazione comunale e quest’anno programmata attraverso una pluralità di eventi sia in centro sia nei quartieri, diventi occasione per la promozione di nuovi spazi pubblici di socialità, con la pedonalizzazione per la durata dell’intera rassegna culturale dei luoghi che ospiteranno queste iniziative. Solo così questi angoli di città si trasformeranno da palcoscenici a spazi di relazioni nei quali bambini, donne e uomini e anziani possano giocare, chiacchierare, vivere l’estate.

    Abbiamo un’occasione importante: proiettare Bologna nel futuro. Ma il tempo del domani è oggi, e questa è una sfida da accettare ora.

  • Riapertura mercati e distanze di sicurezza

    Riapertura mercati e distanze di sicurezza

    Dall’inizio dell’epidemia abbiamo accettato norme stringenti, anche più stringenti rispetto a settori equivalenti e le abbiamo rispettate. Nello svolgimento del mercato del giovedì sera in via Gobetti, Campi Aperti si è impegnato a seguire rigorosamente tutte le misure di sicurezza anti-contagio concordate con il comune, per responsabilità civile davanti alla nostra comunità di co-produttori in questo periodo critico. Abbiamo rispettato, anche in passato, norme ingiustificatamente più stringenti di settori equivalenti e senza neanche protestare. Ci siamo perfino attivati per la costruzione di un servizio di consegna a domicilio per i nostri soci coproduttori su www.campiaperti.it.

    Il parco pubblico dietro il mercato, pur essendo in prossimità non è di nostra competenza, più volte anche dalla radio di mercato i partecipanti sono stati invitati a rispettare le indicazioni di sicurezza.

  • Il Mercato è OnLine!

    Il Mercato è OnLine!

    Il Mercato OnLine, che trovate su www.campiaperti.it, è già aperto per ricevere gli ordini dei prodotti preferiti delle nostre campagne…

    Pubblicato da CampiAperti – Associazione per la Sovranità Alimentare su Venerdì 1 maggio 2020