CampiAperti

Agricoltura biologica e mercati contadini per l'autogestione alimentare

Categoria: Primo Piano

  • Verbale Mercato 20 Pietre Aprile 2017

    Verbale assemblea di mercato 20pietre, aprile 2017

    Cambio orario:

    viste le diverse esigenze di alcuni produttori, si decide di continuare ad iniziare il mercato alle 17.00 fino a fine maggio, poi dal primo lunedì di giugno si inizia alle 17.30, fino alle 20.30.

    orari del mercato:

    come già deciso, si ribadisce che tutti i produttori sono invitati a rimanere al mercato fino alla fine dell’orario. Se per necessità occasionale si deve andare via prima, l’auto deve rimanere fuori dal cortile per il carico.

    Presenze al mercato:

    parlando di orari e spazi occupati dai banchi dei produttori esce il tema delle presenze e scopriamo che a luglio il mercato perderà nuovamente i formaggiai per almeno due mesi.

    E’ stato proposto di accedere alla lista di attesa per farne entrare dei nuovi, ma sono stati espressi pareri discordanti.

    Ne riparliamo ancora alla prossima assemblea di mercato.

    Pit Stpo Bebè:

    si valuta la possibilità di uno spazio fisso dedicato al pit stop bebè, che sia all’ombra, che non intralci l’ingresso delle auto per carico e scarico dei banchi, che non tolga spazio ai produttori che a breve dovrebbero rientrare al mercato.

    Si ipotizza una posizione centrale nel cortile, ma questa potrebbe creare difficoltà di movimento per le auto. Claudio è disponibile a valutare insieme la possibilità di allestirlo in un altro punto, pensando di risolvere il problema ombra, se necessario.

    Griglia ingresso piccolo:

    al prossimo incontro, chiediamo a 20pietre se è possibile valutare l’ipotesi di aggiustare la griglia per riaprire anche quel cancello, partecipando anche noi produttori alla spesa o ai lavori necessari.

    Richieste esterne:

    Linda del gruppo musicale “Fragole e Tempesta”, chiede se è possibile partecipare al mercato con un banchetto che offre tè marocchino.

    Le viene spiegato che, non essendo un produttore, è necessario almeno che l’idea sia inserita in un progetto sociale, che attualmente non c’è.

    Prossimi eventi:

    assemblea con il pubblico/co-produttori.

    L’idea, proposta da 20p e “fuori mercato” di collaborare insieme per creare un evento sui temi dell’agricoltura e dell’andamento del mercato stesso.

    Alcune idee: creare l’evento con un “aperi-cena-assemblea”; informare anticipatamente con un invito da distribuire a tutti che fanno la spesa; proporre un questionario da compilare?; l’evento potrebbe essere impostato sui temi raccolti dai questionari, oppure sulla presentazione dei produttori e delle realtà con progetti sociali che partecipano, o altro proposto da noi…

    si è ipotizzato di farlo entro inizio giugno.

    Sarà all’ordine del giorno della prossima assemblea.

  • Campi Aperti organizza 5 incontri di formazione e autoproduzione tutti i giovedì dal 27 Aprile

    Campi Aperti organizza 5 incontri di formazione e autoproduzione tutti i giovedì dal 27 Aprile

    ASSOCIAZIONE CAMPI APERTI PRESENTA:

    “L’arte del coltivare e mangiare sano” appuntamenti inFORMATIVI
    rivolti a tutti i cittadini sulla cura di sé, la sana alimentazione e
    il giardinaggio naturale.
    Parleremo di: riconoscimento e uso di piante spontanee per uso
    fitoterapico e alimentare,produzione e trasformazione degli alimenti
    di uso quotidiano realizzazione di piccoli orti per l’autoconsumo,
    gestione di terrazzi e balconi come piccole oasi verdi.

     

    DATE INCONTRI:

    1. orto in piccoli spazi: 27 aprile  ore 18.00
    2. saponificazione faida te. : 4 maggio ore 18.00
    3. erboristeria in pratica: 11 maggio  ore 18.00
    4. impastiAMO:laboratorio di pasta fresca: 18 maggio ore 18.00
    5.piante  psichedeliche: istruzioni per l’uso: 25 maggio ore 18.00

    GLI INCONTRI SI TERRANNO PRESSO XM: SPAZIO PUBBLICO AUTOGESTITO VIA
    FIORAVANTI 24 BOLOGNA.

    per info
    393/1212468 Silvia
    mail : info@campiaperti.org

  • Genuino Clandestino a Bologna: 21, 22 e 23 aprile

    Genuino Clandestino a Bologna: 21, 22 e 23 aprile

    Da tutta l’Italia per l’autodeterminazione alimentare.

    Cibo sano, ambiente pulito, economia giusta.

    nazionaleBO_cal01_fb

    VENERDI 21 APRILE
    ore 15.00 LABÀS: accoglienza presso Labas occupato
    via Orfeo 46, Bologna

    ore 17.30 ASSEMBLEA definizione degli incontri del sabato

    ore 21.30 PROIEZIONE del documentario Genuino Clandestino


    SABATO 22 APRILE
    ore 9.30 LABÀS: tavoli di lavoro
    ore 15.30: Tavoli tecnici sull’agricoltura contadina

    ASSEMBLEA PLENARIA

    Programma dei tavoli e informazioni tecniche: parcheggio, per dormire, info point, etc..

    Scarica il PDF con tutte le info


    DOMENICA 23 APRILE dalle 9.00 al tramonto XM24, via fioravanti 24 in Bolognina

    MERCATO CONTADINO E DELLE AUTOPRODUZIONI
    cibo di strada, laboratori, musica

    • Zuppa Cucinata collettiva per il pranzo coi prodotti della rete di Genuino Clandestino
    • Per fare un cesto .. Ci vuole un albero? Dimostrazione pratica di intreccio con piante coltivate e spontanee delle nostre zone, e piccolo laboratorio per chi vuole provare come si fa (bambini e adulti)
    • Preparazione di enoliti, i vini medicanti Dal metodo più antico di estrazione alcolica, le virtù delle piante da gustare. Nel laboratorio parleremo del valore storico e terapeutico degli enoliti; dimostreremo come si formulano con svariate piante ed un vino adeguato per ciascuna.
    • Laboratorio Artistico Realizzazione di un’opera con materiali naturali con il coinvolgimento degli studenti di Belle Arti

    informazioni:
    info@campiaperti.org
    genuinoclandestino.it
    campiaperti.org
    T. 333-3467642 – 3383922414 http://genuinoclandestino.it/

    http://www.ecn.org/xm24/wp-content/uploads/2017/04/volantino-mercato.jpg

    GC ::: Incontro nazionale a Bologna :::

  • Tavoli di confronto e dibattito di sabato 22 Aprile

    Tavoli di confronto e dibattito di sabato 22 Aprile

    Genuino Clandestino – Bologna 21 22 23 Aprile 2017 – presso Labàs occupato –

    Sabato 22 aprile – dalle ore 9,30 alle 12,30 – tavoli di confronto e dibattito su tematiche politiche riguardanti le comunità locali

    – Normative sanitarie su produzione e trasformazione agricola
    Negli ultimi decenni la guerra condotta contro i piccoli produttori si è manifestata in molte forme. Di queste una sicuramente di grande efficacia è stata la compressione della libertà di produrre reddito trasformando parte della produzione agricola aziendale. Autorizzazioni e libretti sanitari, HACCP, controlli, DIA, differite e non, ecc, altro non hanno rappresentato se non una perpetuazione nel tempo, sotto forme diverse, di impedimenti alla tradizionale occupazione del contadino: produrre cibo e alimenti destinati a nutrire se stesso e parte della comunità di appartenenza. Quanti di noi si sono infatti trovati di fronte a richieste talmente inaffrontabili di dotazioni strumentali e strutturali da dover abbandonare l’idea dell’avvio di una attività di trasformazione. A leggere i regolamenti europei del c.d. “pacchetto igiene”, però, pare che l’Europa sia molto meno intransigente e rigida di come ce la dipingono: deroghe; concetti di sufficienza, adeguatezza, necessità; limiti di inapplicabilità; dimensioni minime per l’applicazione di talune norme; ecc… tutti concetti che le nostre ASL e le nostre Regioni paiono aver perso lungo la strada della ratifica dei provvedimenti. E’ proprio vero? La via politica è quella maestra, ma, nel frattempo, cosa possiamo fare per applicare quanto a noi favorevole che non ci viene però concesso? E’ sempre necessario restare clandestini? Come siamo riusciti ad uscire da queste situazioni nelle nostre realtà? Fino al cambio di norma da noi auspicato, l’unica strada è la difesa e il mutuo soccorso contro le sanzioni o stiamo percorrendo altre vie? E il mutuo soccorso, come lo stiamo organizzando? Abbiamo intentato cause o ci siamo costituiti in giudizio contro sanzioni comminate alle aziende delle nostre reti? Insomma, come ci stiamo muovendo nelle nostre realtà per uscire dalla clandestinità? E ci interessa uscirne?

    – Monete sociali
    Da tempo alcuni nodi locali di Genuino Clandestino stanno ragionando sulla sperimentazione di monete sociali autogestite, mentre alcune ecoreti catalane stanno utilizzando varie tipologie di moneta sociale. All’attualità nelle Marche è stato avviato un progetto basato sul sistema delle “camere di compensazione”, mentre a Bologna è in fase avanzata il progetto di emissione del “Grano”, una moneta sociale cartacea locale.
    Nel tavolo cercheremo di fare il punto sugli esperimenti in essere e rispondere alle seguenti domande: cosa significa autogestione della moneta sociale? Può una moneta sociale consolidare in modo positivo le relazioni all’interno delle comunità locali? Può una moneta sociale diventare nucleo di attrazione verso le comunità autogestite? Quali sono le problematiche da affrontare e superare nella costruzione di una moneta sociale?

    – Empori e spacci popolari
    Nell’economia di mercato, il momento della distribuzione è la strettoia nella quale si incontrano i produttori da un lato e i consumatori dall’altro. Si tratta di una strettoia, perché oltre il 70% dei beni di consumo (alimentari e non) vengono venduti in supermercati e centri commerciali, ovvero nella rete della grande distribuzione organizzata. Poche catene di supermercati, concentrate in ancor meno centrali di acquisto, controllano le principali filiere alimentari globalizzate, determinano prezzi, tempi e modi di produzione e alimentano fenomeni di gravissimo sfruttamento dei lavoratori agricoli che sconfinano in forme di schiavismo. I lavoratori agricoli vedono compressi i loro redditi e i consumatori vedono ridotte le loro scelte alimentari. Nelle reti dell’economia solidale, si tende a sciogliere il nodo distributivo, attraverso la vendita diretta o con forme di distribuzione autorganizzata sul versante del consumo, generalmente su piccola scala e caratterizzate dalla gestione su base volontaria. Come creare luoghi stabili di distribuzione indipendente? Come allargare la rete distributiva autorganizzata? Empori cooperativi e spacci popolari possono essere la soluzione?

    – Formazione
    La formazione su questioni chiave relative alla sovranità alimentare ( dalla produzione di cibo nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente alla creazione di nuove reti di economia solidale) può essere un importante strumento di crescita per tutte quelle realtà che propongono pratiche di produzione e, in generale, stili di vita alternativi a quelli imposti dal capitalismo.
    Lo scambio di conoscenze infatti si propone come tema interessante da due punti di vista. Da un lato, può favorire la crescita di competenze tra i piccoli produttori attraverso la circolazione di saperi alternativi difficilmente reperibili all’interno dei canali di formazione/informazione propri dell’agricoltura tradizionale se non, a volte, inaccessibili a chi , provenendo da altri percorsi professionali, si vuole avvicinare al mondo dell’autoproduzione.
    Dall’altro la sensibilizzazione verso nuove pratiche di produzione e stili di vita può aumentare la consapevolezza tra i co-produttori e rinsaldare notevolmente la relazione tra città e campagna.
    Alla luce di queste considerazioni ci piacerebbe rispondere a queste domande:
    esistono realtà all’interno di GC che si occupano, tra le altre cose, di formazione ( intesa come autoformazione e formazione rivolta ai cittadini? Se si,come, con quali obiettivi e con quali risultati lo fanno? Può essere utile creare una rete capace di scambiare buone pratiche, progetti, competenze per moltiplicare/agevolare le occasioni di condivisione dei saperi? Se si, come si può strutturare? Attraverso quali metodi e con strumenti (anche informatici)?

    – Garanzia partecipata
    Da alcuni anni ci si confronta sulle varie prassi di garanzia partecipata delle nostre reti,con l’obbiettivo migliorare quello che facciamo e definire delle linee comuni.
    Questo il punto a cui siamo arrivati a Terni, forse utile per chi compie i primi passi in questa direzione e per non perdere la rotta.
    .Produttori che vogliono far parte della rete locale si presentano e compilano una scheda dettagliata della propria azienda (possibile confronto fra le schede utilizzate sul sito ?
    .La rete locale organizza una prima visita aperta a tutti ,ma con la presenza necessaria di produttori affini
    .Il gruppo che ha fatto la visita relaziona in assemblea ed è questa che accoglie i nuovi produttori
    .Mantenere un sistema di verifica nel tempo (da approfondire)
    .Per i prossimi incontri sarebbe utile un confronto fra le linee guida/regolamenti per settore (panificazione, allevamento, ortofrutta…) che le reti si sono date o che stanno cercando di costruire.

    – Lavoro
    Parliamo del nostro lavoro! Che posto ha il lavoro nel quotidiano? Chi investe nel lavoro come nuovo stile di vita da cosa è mosso? Il lavoro può essere una pratica politica di libertà? Il gruppo si confronterà sul tema del lavoro a partire dalle storie personali e da quelle raccolte per una ricerca sul campo condotta tra lavoratrici e lavoratori produttori delle Reti di economia solidale e dei Gas, dei mercati autogestiti di “Genuino clandestino”, dei Centri di sperimentazione autosviluppo.

    – Mutuo soccorso e autogestione delle emergenze
    Decine di terremoti ad alta magnitudo e migliaia di scosse minori squassano gli Appennini centrali fra l’Agosto 2016 e il Febbraio 2017. La prima scossa causa 300 vittime, le altre nessuna, ma i danni a edifici e infrastrutture sono continui e imponenti. A Ottobre gli sfollati dalle zone montane verso i campeggi sulla costa adriatica sono 25000 solo nelle Marche. Nei mesi successivi l’azione dello Stato è caracollante e inefficace. Incertezza su piani e risorse, disorganizzazione, incoerenze e ritardi sono i tratti distintivi della gestione del dopo-sisma. Questo abbandono dei territori viene percepito dalla popolazione alternativamente come una strategia deliberata o come una disfunzione della macchina statale. Comunque la si veda il risultato è lo spopolamento delle montagne. L’altra faccia della medaglia è lo spazio che si apre per iniziative dal basso, partecipate, condivise e autogestite. Nell’Autunno del 2016 la rete GC si attiva: i nodi locali di CampiAperti, Ecomercato, Genuino Amiatino, Mercato Brado, Terra Fuori Mercato, Mondeggi e SemInterrati si mobilitano. A Bolognola, un piccolo paese dei Monti Sibillini, allevatori e attivisti insieme costruiscono quattro stalle, senza aiuto né gestione dall’alto: questo è l’inizio di un percorso di autodeterminazione e dicooperazione fra la rete GC e chi vive e resiste nel territorio del cratere. Si apre un tavolo di discussione con gli abitanti del paese, molti dei quali allevatori e piccoli produttori. Si condividono idee e problemi, si discute di Garanzia Partecipata, si fanno piani e ipotesi per una Legge Contadina per la libera trasformazione dei prodotti da agricoltura contadina. I lavori sono in corso, ma i semi sono gettati: da questo accidente può nascere una liberazione. Discussione: emergenza e mutuo soccorso – come si è mossa la rete – breve report su terremoto e Bolognola; autogestione delle criticità – percorsi di autodeterminazione, come andiamo avanti?; oltre l’emergenza – come può intervenire la rete GC in supporto delle piccole economie contadine colpite da calamità naturali e sociali? Come può sostenere le lotte quotidiane di chi vuole vivere della terra?

    – Comunità a Supporto Agricoltura (CSA) e dintorni
    CSA (acronimo ci Community Supported Agricolture), cioè agricoltura supportata dalla comunità è qualsiasi forma di organizzazione dell’attività di produzione agricola e del consumo dei prodotti dell’agricoltura che si basa sull’alleanza fra contadini e consumatori. Quindi anche Campi Aperti e Genuino clandestino sono, di fatto, Csa.
    Come per Campi Aperti, per Arvaia Csa significa anche sovranità alimentare, dignità del lavoro contadino, un’agricoltura il più possibile in armonia con il territorio e che riduca la sua impronta ecologica. Rispetto ad altre forme di Csa, in Arvaia la produzione e distribuzione di ortaggi funziona con un meccanismo solidale di suddivisione fra i soci aderenti delle spese di produzione, che abbiamo mutuato dall’esperienza nordeuropea in particolare di Gartecoop, attiva nei dintorni di Friburgo in Germania.

    – Arti e mestieri
    Il nostro essere artigiani si vuole porre come azione complementare a quella dei contadini della rete di GENUINO CLANDESTINO. La riflessione inizia anche per noi dalla difficoltà di contestualizzarci nella realtà contemporanea. Non veniamo legalmente ne considerati ne tutelati
    In qualità di produttori che hanno fatto determinate scelte etiche.
    Possiamo creare una rete di comunità territoriali di artigiani volta a darci un’identità e delle pratiche collettive che ci salvaguardino nonostante la nostra posizione di relativa illegalità.
    L’equilibrio fra coerenza etica e sopravvivenza dell’attività artigianale è delicatissimo.
    Possiamo assumerci la responsabilità su tutta la filiera di ogni mestiere per tutelare la salute del pianeta e dei suoi esseri viventi, e i diritti e la dignità dei lavoratori.
    E proviamo a ragionare e scegliere: materie prime; -metodo produttivo; commissioni e creazioni; tipologia di mercato…
    Possiamo creare una definizione identitaria in cui riconoscerci pienamente, una sorta di disciplinare per poter mettere in pratica un’inclusività o meno ben giustificata e un metodo di controllo partecipato che renda la delicata faccenda chiara e condivisa…

    – Produzione artigianale/industriale-produzione agricola.
    Che cosa può mettere a disposizione dell’agricoltura contadina una fabbrica recuperata in autogestione e con vocazione ecologista? E così anche altre attività artigianali. Tra i gruppi di offerta è possibile contemplare piccole produzioni industriali e servizi al mondo contadino che escano dal mero scambio mercantile in un rinnovato rapporto città-campagna. Certo attrezzi agricoli prodotti su larga scala dall’industria globalizzata o ricambi di macchinari non sono alla portata, ma lavori artigianali per strumenti da recuperare (o da inventare, come ad esempio un micromaltificio) sì. Proviamo a discuterne.

    – La grande distribuzione del bio
    Da parecchio tempo è chiara agli occhi di tuttei la raffinata operazione di “green-washing” che attraversa il settore della produzione industriale di cibo ed i poteri che intorno ad esso si addensano. Non è casuale il continuo aumento di prodotti “a marchio bio” o “col bollino verde” sugli scaffali dei supermercati, né lo è lo strapotere di Oscar Farinetti ed il ruolo guida di Eataly nei processi di gentrificazione dei territori così come nelle operazioni di marketing politico che passano sempre più attraverso il cibo. Le sigle dell’associazionismo “ecologista” che nel 2015 hanno sostenuto l’Expo milanese seppur con qualche “è vero, ma..” sono parte integrante di questo problema: il modello di SlowFood proposto da Petrini non è meno pericoloso del modello dominante fatto di grandi catene industriali e mega supermercati, ci attacca ed interroga soltanto su un piano differente. Abbiamo la necessità di analizzare tutto questo e immaginare reazioni collettive e determinate a questo immaginario che mercifica il sapere contadino e monetizza la nostra vita nelle città.

    Sabato 22 aprile – dalle ore 15 alle 17 – tavoli tecnici sull’agricoltura contadina

    – Apicoltura
    E’ giusto cambiare regina tutti gli anni? E’ giusto spostare continuamente le arnie? E’ giusto fare nutrizione stimolante? E’ giusto livellare le famiglie? Quale cera usiamo? quali arnie?
    Linee guida per naturalizzare l’apicoltura razionale. Pensiamo a come ripagare il nostro debito nei confronti di api e natura dopo cento anni di allevamento sconsiderato

    – Erboristeria
    Principi che guidano gli erboristi gc: selvaticità, produzione artigianale e casalinga, ricette della tradizione…Reperibilità materie prime: cera d’api, oli, alcool, glicerina, ingredienti esotici.
    Utilizzo di ingredienti da laboratori industriali: come comportarsi? (lecitina, emulsionanti, tensioattivi, filtri solari, bicarbonato, acido citrico…). Prezzi minimi dei preparati. Tecniche di coltivazione, di raccolta selvatica, di trasformazione…Come comportarsi con la consulenza.

    – Allevamento
    Da millenni gli animali hanno accompagnato l’uomo e costituito parte insostituibile della vita rurale. Dalla produzione di cibo, alla difesa della casa, alla forza lavoro, gli uomini hanno sempre corrisposto per questi servizi preziosi, rifugio, alimentazione e cura. Una vera e propria forma di simbiosi. A seguito della industrializzazione della produzione di cibo, anche gli animali hanno perso la loro dignità e l’equilibrio del rapporto tra uomo e animali si è incrinato, così come quello tra allevamenti e territorio, fino ad arrivare allo stato attuale, dove concentrazioni sempre più elevate di animali in spazi relativamente angusti producono inquinamento, sofferenze, maltrattamenti e folle consumo di risorse. In tutto questo un ruolo centrale lo ha avuto il sistema commerciale che pretende materie prime a bassissimo costo per massimizzare i profitti della rete distributiva e delle fasi intermedie della filiera. E’ possibile ricostruire un sistema meno violento? Probabilmente si. Ma quali sono le condizioni? Filiere di alimentazione, gestione dell’allevamento, selezione delle razze, trasformazione, accesso al mercato, ecc… A partire dal confronto delle linee guida/regolamenti delle diverse reti, relative alla zootecnia ammessa ai mercati, vorremmo giungere ad un canovaccio condiviso, che fissi dei punti comuni sui quali convergere e farne il nucleo di una campagna di resistenza collettiva all’aggressione alla nostra salute e al pianeta che ci ospita. Invitiamo le reti a far circolare le linee guida/regolamenti/norme definite a livello locale, in modo da poter avviare il confronto prima dell’incontro di aprile e rendere quel momento il più produttivo possibile.

    – Viticoltura
    Lavorazioni del terreno o inerbimento e tipi di terreno sui quali le rispettive pratiche vengono praticate. Tipologie di concimazione (nessuna, sovescio, letame, fogliare ecc..)
    Difesa fitosanitaria: quali prodotti utilizziamo (zolfo, rame, bentonite ecc..) quali alternative sono state sperimentate ( propoli, micorize, ecc..), risultati ottenuti. Difesa da piralide, tignoletta, scafoideo (vettore della flavescenza dorata) e sostenibilità dei trattamenti di difesa (piretro ecc..). Se avanza del tempo: sistemi di potatura allevamento in correlazione alle tipologie, ai terreni e alle zone di produzione.

    – Panificatori
    Grani antichi: opportunità e problematiche.
    I grani antichi stanno ricomparendo dopo mezzo secolo di abbandono. Una probabile risposta ad una cerealicoltura tutta basata sull’uniformità, sulla produttività e sulla chimica che ha portato migliaia di persone a soffrire di intolleranza al grano e all’azzeramento della biodiversità in campo.
    Oggi diverse aziende stanno riprovando a seminare varietà dimenticate. Perché questa scelta? Quali vantaggi? Ma anche quali problemi? Dove reperire i semi? Monovarietà o miscugli evolutivi?

    – Orticoltura e sementi
    Chi coltiva ortaggi e cereali in agricoltura biologica deve scegliere quale semente utilizzare, le scelte sono molto diverse, come diverse sono le implicazioni tecniche che comportano, e sono scelte particolarmente delicate per chi fa agricoltura professionale. Si può scegliere tra l’acquisto di semente dai cataloghi o l’autoproduzione, tra l’uso di varietà tradizionali, o varietà migliorate, o i più moderni ibridi. Recentemente alcuni di noi stanno iniziando a sperimentare la costituzione di miscugli di semente di diversa provenienza, al fine di costituire le cosiddette “popolazioni evolutive”, secondo la proposta del genetista Salvatore Ceccarelli. Nel tavolo di lavoro vorremmo condividere le esperienze maturate negli anni dalle diverse realtà agricole.

    – Frutticoltura
    I nuovi parassiti e nuove minacce delle piante da frutto: drosophila suzukii matsumura; halyomorpha halys; popillia japonica. Biologia, abitudini, diffusione. Tecniche di lotta biologica e
    nuovi scenari.

    – Olivicoltura
    Questione della xilella. Nuove tipologie d’impianto che cominciano a diffondersi anche in Italia. Cambiamenti climatici e mosca delle olive. Ma i temi potrebbero essere anche tanti altri, ad esempio, perché molti fanno fatica a vendere il proprio olio quando in Italia si produce meno olio di quanto se ne esporta? Come calcolare il giusto prezzo dell’olio? Come si declina la produzione dell’olio rispetto alla garanzia partecipata? Quali pratiche sono ammesse, tollerate o fuori da confini della garanzia partecipata. Possiamo pensare ad un sistema di rete dell’olio GC che interagisca creando spazi per tutti coloro che si riconoscono negli obiettivi di un sistema di garanzia partecipata?

  • Sperimentare, costruire e diffondere l’autogestione in nuove forme di aggregazione sociale.

    Sperimentare, costruire e diffondere l’autogestione in nuove forme di aggregazione sociale.

    Verso Genuino Clandestino Bologna – Aprile 2017 –

    Il disastro ecologico –
    Il riscaldamento globale costituisce una minaccia al futuro dell’umanità intera. Eppure questo dato, nella sfera della politica istituzionale a livello sia locale che globale, è ignorato, negato o minimizzato. Il riscaldamento globale è solo la maggiore delle minacce di un sistema di produzione e dominio che sta trascinando il pianeta verso l’ecocidio.
    Ma nella società esiste una consapevolezza diffusa della gravità della situazione e della necessità di reagire, e che non è sufficiente ridurre questa reazione a scelte individuali di consumo responsabile o di produzione sostenibile.
    E’ necessario costruire urgentemente una dimensione politica che sviluppi pratiche e proposte che vadano in direzione fermamente contraria alle dinamiche di devastazione ambientale: difesa e sviluppo dell’agricoltura contadina, produzione biologica di prossimità, riduzione e azzeramento nella produzione dei rifiuti, redistribuzione del patrimonio genetico agricolo e difesa della biodiversità, opposizione al modello industriale di coltivazione e allevamento, riduzione di tutti i sistemi produttivi che causano massicce emissioni di gas serra e di inquinanti ambientali. La ricerca di un nuovo equilibrio con la Madre Terra: questa è la nostra priorità!

    Il disastro economico.
    La crisi economica dei paesi occidentali mostra di non avere prospettive di soluzione anche ai più ottimisti. I meccanismi del capitale nazionale e transnazionale producono ormai da decenni un impoverimento progressivo delle popolazioni e un aumento delle disuguaglianze. A queste dinamiche di collasso corrispondono segnali sempre più frequenti di imbarbarimento e intolleranza: le guerre tra poveri, le guerre contro i poveri sono all’ordine del giorno. La mistificazione delle cause reali della crisi e la mancanza di consapevolezza incrementano il livello di isolamento, frustrazione e isteria dei singoli.
    Il nostro percorso punta a sperimentare e diffondere nuove forme di organizzazione del lavoro e della produzione, basate sull’autogestione, sull’organizzazione antigerachica, sulla cooperazione sociale, che permettano alle comunità di attuare le proprie scelte nell’ambito della produzione, del consumo, dell’utilizzo delle risorse e dei beni comuni.

    Il disastro sociale e umano.
    Migliaia di persone che affogano nel mediterraneo mentre cercano una vita diversa. Una campagna d’odio nei confronti dei/delle migranti che si sta incancrenendo nelle pieghe profonde della società. Occorre ripartire dalla consapevolezza che gli stati nazione sono il principale strumento di questa violenza, che rischia di peggiorare ulteriormente trascinando l’umanità verso il disastro di conflitti sempre più estesi: abbattere le frontiere, estinguere gli eserciti, costruire un altro sistema dal basso, radicalmente democratico e inclusivo!

    La necessità di reagire.
    Ecocidio, patriarcato, omofobia, razzismo, sfruttamento, povertà, fame, disuguaglianze, guerre, sono aspetti interconnessi di un sistema. E per questo non possono essere affrontati singolarmente, senza una prospettiva di cambiamento sistemica.
    Occorre trovare alternative praticabili e coerenti: avviare la costruzione di una dimensione politica alla ricerca di modalità di esistenza in equilibrio con la natura, di nuove forme di economia e di aggregazione sociale basate sulla solidarietà e la partecipazione, di costruzione dal basso di comunità territoriali realmente democratiche e antigerarchiche.

  • Sabato 1 Aprile: assemblea pubblica di presentazione incontro nazionale Genuino Clandestino a Bologna

    Sabato 1 Aprile: assemblea pubblica di presentazione incontro nazionale Genuino Clandestino a Bologna

    SABATO 1 APRILE 2017 dalle ore 18 al
    CENTRO SOCIALE LA PACE
    via del Pratello, 53
    ASSEMBLEA PUBBLICA
     di presentazione di
    GENUINO CLANDESTINO
    per l’autodeterminazione alimentare
    che si terrà a Bologna il 21/22/23 Aprile

    seguirà degustazione dei prodotti contadini genuini clandestini di Campi Aperti

    NON MANGIAMOCI  LA TERRA!

    Una scelta di sviluppo arrogante sta dando prova della propria insostenibilità… il ciclope della modernità, il gigantismo industriale che nell’agricoltura, come nelle società di tutto il mondo, va fagocitando ambienti, culture, uomini costituisce una minaccia  sempre più concreta di un disastro ambientale da tempo annunciato.

    Un nuovo legame solidale tra consumatori e produttori del cibo, attraverso economie di piccola scala, salvaguardia della biodiversità, pratica di un’agricoltura pulita e socialmente sostenibile, possono rappresentare un concreto argine alla distruzione ambientale del pianeta!

    COS’È GENUINO CLANDESTINO?

    Genuino Clandestino è un movimento fatto di contadini, artigiani, studenti, lavoratori delle comunità rurali e delle città, cuochi, persone e famiglie che fanno la spesa nei mercati contadini e clandestini. Nasce nel 2010 come una campagna di comunicazione per denunciare un insieme di norme ingiuste che, equiparando i cibi contadini trasformati a quelli delle grandi industrie alimentari, li ha resi fuorilegge. Per questo rivendica fin dalle sue origini la libera trasformazione dei cibi contadini, secondo delle regole che le comunità territoriali si danno attraverso scelte partecipate e condivise. La campagna per la libera trasformazione dei prodotti genuini e clandestini si è trasformata in una rete di comunità territoriali che, oltre alle sue iniziali rivendicazioni, abbraccia il tema dell’accesso alla terra, della devastazione ambientale e della riappropriazione dei territori, denunciando come e perché le comunità locali vengono private dei loro mezzi di sostentamento e del diritto di gestire autonomamente le risorse da cui dipendono.

    Genuino Clandestino vuole costruire comunità territoriali in cui la campagna e la città si incontrano e si auto-organizzano; vuole sostenere le agricolture contadine che tutelano la salute della terra, dell’ambiente e degli esseri viventi; vuole realizzare circuiti di produzione e distribuzione del cibo fondati sulla relazione e sulle pratiche collettive, contro ogni sfruttamento delle persone e della terra; vuole costruire una continuità tra i movimenti contadini e cittadini per abitare gli spazi urbani e rurali con le pratiche dell’autogestione, la solidarietà, la cooperazione e la cura del territorio.

  • Verso Genuino Clandestino – smontare l’immaginario “green”

    Verso Genuino Clandestino – smontare l’immaginario “green”

    In un contesto nazionale in cui la crescita dei consumi di cibo biologico dura ininterrottamente da oltre un decennio (tanto che nel 2016 in Italia il consumo stimato di prodotti biologici ammonta a circa 2,5 miliardi di euro) sentiamo la necessita di porre alcune domande.
    Domande che hanno tante facce. Da un lato vogliono smontare un immaginario “green” di cibo buono, pulito e giusto, quando proprio la produzione e la distribuzione del cibo vengono usate come strumenti di accumulazione; dall’altro lato queste domande vogliono guardare alle nostre pratiche, quelle che quotidianamente mettiamo in campo, o sul piatto, per marcare l’opposizione a un sistema agroalimentare che si fonda sullo sfruttamento della terra e delle persone. 
    Parliamo di accessibilità: nel 2016 i giornali ci raccontano di un’impennata sotto le Due Torri dei costi di alberghi e ristoranti. In una città che da tre anni vive una sorta di paralisi dei prezzi, a causa della crisi, fanno eccezione il mondo del “Food” e le strutture ricettive, che rispetto all’anno scorso hanno registrato un rincaro nei listini del 6%. Allo stesso tempo, e nelle stesse strade,l’impoverimento diffuso, l’aumento del costo della vita e l’erosione del sostegno sociale fanno sì che migliaia di persone in città non abbiano le risorse materiali sufficienti per accedere a un cibo di qualità, mentre invece i sistemi di produzione e distribuzione su larga scala sono in grado di mantenere prezzi bassi e accessibili alla maggior parte della popolazione, abbattendo però il costo del lavoro e rinunciando alla qualità del prodotto. Parliamo quindi di un sistema agroalimentare che produce cibo di lusso per pochi e cibo spazzatura per tutte/i le/gli altre/i, studenti,lavoratrici/lavoratori, pensionate/i, precari(e), disoccupate/i, cioè le/gli escluse/i da un nuovo modello di cibo bio d’eccellenza. Non solo, ma esclusi anche dall’idea di città che questo modello vuole imporre.
    Capita infatti che il cibo, soprattutto nella “Bologna City of Food”,diventi un fattore decisivo nel disegno della città che verrà. Dentro a questo disegno troviamo il progetto F.I.Co., Fabbrica Italiana Contadina, un parco giochi del cibo e della sua catena di produzione, fratello minore di Expo 2015 e nuovo maxi progetto di Eataly, che verrà realizzato al Caab per mettere in vetrina una realtà agricola prodotta a misura di museo. Già sappiamo come grandi eventi e grandi opere trasformano, devastano e impoveriscono i territori e chi li abita: la costruzione di F.I.Co. prevede la cementificazione dell’aera adiacente per un’estensione di 85.000 metri quadri, la costruzione di servizi ed esercizi, l’aumento degli affitti e la conseguente trasformazione della composizione sociale della zona. 
    Si tratta di un progetto quindi che vuole fare un’esibizione di una dimensione contadina che nulla ha a che vedere con l’autodeterminazione alimentare, con l’agricoltura contadina biologica vera, con la dignità del lavoro e con la costruzione di comunità territoriali libere di decidere autonomamente che cosa è legittimo e cosa no.  
    Ecco così la nostra necessità di esprimere la totale estraneità ed avversione rispetto a un modello di città che non è più alla portata di chi la vive, ma di chi la consuma, la mangia e paga –salatamente- il conto.
    Ecco così il nostro bisogno di praticare forme di autogestione e di resistenza per costruire immaginari diversi, per affermare che “l’altra città esiste davvero!” Per questo abitiamo e difendiamo gli spazi sociali della città, perché abbiamo bisogno di vivere alternative praticabili e coerenti, basate sulla solidarietà e sulla partecipazione, e di costruire dal basso comunità territoriali realmente democratiche e antigerarchiche.
    Invitiamo tutte e tutti all’incontro nazionale di Genuino Clandestino!! 
    21, 22 e 23aprile @ Làbas occupato
  • L’altra città esiste – Autogestione/Resistenza – XM24 non si tocca

    4 marzo 2017@10:00–23:59 Bologna -Una giornata diffusa di iniziative, in ogni luogo e in ogni modo. Tutto in un solo giorno.

    A fronte di un progetto politico con cui l’amministrazione sta mettendo le mani sulla città e contro una ormai palese idea-modello di città e la desertificazione sociale che ne deriverebbe, vogliamo segnare la rotta verso un immaginario collettivo diverso: costruire insieme un’alternativa a questo deserto, partendo da quelle che sono le nostre pratiche di autogestione.

    La giornata è comune, il luogo è ovunque.

    Ovunque
    Consultorio autogestito
    Biciclettata attraverso i luoghi di occupazioni e sfratti
    Musica Samba
    [Ri]prendiamoci gli spazi!

    Via Fioravanti 24 (XM24)
    Laboratori teatrali itineranti
    15:00: Grande mercato di Campi Aperti

    Piazza Unità
    Sportello SocialLog, Mostra Fotografica sulle occupazioni, banchetto controinformativo e raccolta firme sul passante di mezzo
    10:00 Allenamento e gare, torneo di basket
    14:00 Speaker corner sul quartiere
    15:00 Giocoleria, bolle di sapone, truccabimbi
    15:00 Assemblea su sport popolare e spazi
    18:00 Merenda Meticcia con thè marocchino e dolci

    Via Paolo Fabbri 110 (Vag61)
    16:00 Dibattito sul decreto Minniti: L’autogestione e le politiche securitarie, due diverse risposte al governo dei territori.

    Resistenze in Cirenaica: : colonialismo e razzismo, ieri è oggi.
    Volantinaggio e controinformazione in quartiere.

    Parco della Zucca
    15:00: Autocostruzione strumenti musicali, Jam Session dal mondo, Hip hop
    19.00: proiezione film in lingua araba

    Ospedale S.Orsola (via Massarenti)
    10:00 “Obietta su sta fregna”: Banchetto controinformativo sull’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza

    Piazza di Porta Santo Stefano (Circolo Anarchico Berneri)
    Spaccio Popolare Autogestito
    14:00 Costruzione materiali in vista dell’8 Marzo

    Palazzo d’Accursio
    Karaoke

    Parco Trombetti (Via Donato Creti, via Serlio)
    11:00 Colazione
    15:00 Lab musicale

    Biblioteca Lame
    11:00 Assemblea contro privatizzazione biblioteca Lame

    Officine Minganti
    Pranzo e banchetto di controinformazione sul tema sfruttamento lavoro e grande distribuzione alimentare e il rapporto che le lega alla riqualificazione del quartiere

    Piazza Spadolini
    14.00 musica dal vivo e mostra foto spazi occupati e svuotati

    Quartiere Barca
    Contro la nuova riforma ERP, e in previsione dei prossimi sfratti, iniziativa all’aperto in piazza, segnalando i numerosi spazi vuoti e inutilizzati dell’ACER

    Via Centrotrecento 18 (Se7en)
    Autogestione del Sapere

    Via Marzabotto 2 (Associazione 20Pietre)
    10:00: concentramento a 20pietre per passeggiata/biciclettata

    XM24, Campi Aperti, Associazione 20pietre, Cittadin*, Asia-Usb, Lazzaretto, Labas, TPO, il Tribolo, Universo Lab, NoBorders, Arte Migrante, Hobo, Biblioteca Italiana delle Donne, Comitato Bolognese Scuola e Costituzione, Coro “R’esistente” dei bimbi di via del Pratello, Eat The Rich, ITR, Mujeres Libres, Precar*, S.I.M., Cantieri Meticci, Smaschieramenti, Marakatimba, Palestre e Sport Popolari, Lavoratrici e Lavoratori, SocialLog, Comitato No Passante di mezzo, Le Fucine Vulcaniche, Associazione RitmoLento, Concibo’, Ass. Sindacale Pugno Chiuso, Assemblea Lavoratori Biblioteca Lame, Noi Restiamo, Exarchia, Associazione Antigone, Circolo Anarchico Berneri, e molt* altr* ..