Categoria: Vita contadina

  • Scuola contadina 14 maggio – Fattoria Giardino

    Scuola contadina 14 maggio – Fattoria Giardino

    Laboratorio pratico di panificazione con pasta madre.

    Domenica 14 maggio

    Tenuto ed ospitato da Fattoria Giardino

    Fattoria Giardino nasce nel 1993 sulle colline modenesi a 450 mt s.l.m. Da allora coltivo con metodo biologico e rigenerativo, frutta e ortaggi per consumo familiare e per le trasformazioni destinate al mercato. In collaborazione con aziende vicine coltivo cereali di varietà locali e antiche per la produzione di farina e trasformati da forno.

    Collaborazioni: Contemporaneamente, abbiamo deciso di coltivare cereali su alcuni terreni pianeggianti e vicini ad un’altra azienda che ha l’attrezzatura necessaria. Iniziamo con la semina di 4 ha di grano tenero, varietà bolero. L’idea di collaborazione è anche di presentarci assieme come aziende e dunque avere la possibilità di partecipare al mercato con un unico banco, perché per entrambi rappresenta un possibile aiuto, collaborazione concreta e sostegno reciproco.

  • Campagna Tesseramento 2023

    Campagna Tesseramento 2023

    Campagna tesseramento di Campi Aperti
     
    È iniziata la campagna tesseramento di Campi Aperti!!
     
    Domani, 30 ottobre, durante il Compleanno di Campi Aperti, potrai trovare il banchetto tesseramento, dalle 10 alle 18, in Piazza Dalla (e successivamente online e… vediamo se ci troverete in altre occasioni).
     
    Potrai scoprire cosa viene fatto da Campi Aperti grazie al tuo sostegno, dai progetti del Mutuo Soccorso a quello del Tutoraggio senza prestito
     
    👉🏼 Non perdere questa occasione: 𝒆𝒏𝒕𝒓𝒂, 𝒑𝒂𝒓𝒕𝒆𝒄𝒊𝒑𝒂, 𝒄𝒐𝒍𝒕𝒊𝒗𝒂!
    👉🏼 Non perdere questa occasione: 𝒇𝒂𝒕𝒕𝒊 𝒖𝒏𝒂 𝒔𝒄𝒂𝒓𝒊𝒄𝒂 𝒅𝒊 𝒆𝒏𝒆𝒓𝒈𝒊𝒂 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒂𝒅𝒊𝒏𝒂!
  • Il Compleanno – Campi Aperti compie 20 anni

    Il Compleanno – Campi Aperti compie 20 anni

    Domenica 30 ottobre sarà per tutte e tutti noi un giorno importante, Campi Aperti festeggia i suoi 20 anni!

    Sarà una ricca giornata all’insegna della convivialità, musica, dibattiti ed ovviamente birra e vinello.

    Con la presenza del banco tesseramento e gadget

    Il programma

    Dalle 10 alle 18 Mercato contadino

    Dalle 10.30 – Crisi idrica e agricolture, modelli per un futuro possibile

    La crisi idrica della scorsa estate nella Pianura Padana e la

    devastante alluvione nelle Marche a metà settembre ci hanno mostrato

    l’impatto che i cambiamenti climatici hanno sui territori e

    sull’agricoltura. Cosa ci aspetta nel prossimo futuro? Come la

    produzione di cibo dovrà e potrà rispondere ai cambiamenti climatici?

    Quali modelli di agricoltura possono mitigare questi cambiamenti e

    adattarsi meglio a essi? Quali politiche pubbliche sono necessarie?

    Ne discutiamo con:

    Federico Grazzini, meteorologo, ARPAE Emilia-Romagna

    Giovanni Dinelli, docente di agronomia, Università di Bologna

    Bruno Sebastianelli, Cooperativa La terra e il cielo (Arcevia, Ancona)

    Maurizio Gritta, Cooperativa Iris (Calvatone, Cremona)

    Paola Faduma Visalli, Fridays For Future Bologna

    Modera: Pier Paolo Lanzarini, Campi Aperti

     

    Dalle 12 alle 14Pranzo di autofinanziamento (portate le vostre stoviglie)

    Dalle 12.30Costruire un’intelligenza politica collettiva territoriale nel processo di convergenza e insorgenza

    Dopo il grande successo della manifestazione del 22 ottobre occorre ragionare su come continuare a coltivare il processo di convergenza che abbiamo avviato a Bologna e in Emilia-Romagna.

    La prima domanda che ci facciamo allora è la seguente: come possiamo costruire un’intelligenza politica collettiva territoriale che sia orizzontale, partecipata e inclusiva nel processo di

    convergenza e insorgenza?

    Ne parliamo, durante il compleanno di Campi Aperti, con attiviste ed attivisti delle realtà che hanno promosso la manifestazione “insorgiamo” a Bologna

    Dalle 12Musica con Radio Spore and friends

    h13.30 Mars on Pluto

    h14.30 CleptoCantautorato

    h15.30 Orchestra Bohemien

    h16.30 Balotta continua

    Vi aspettiamo numerosi in Piazza Lucio Dalla per celebrare assieme questo evento per noi così importante

  • Una Borraccia per amica

    Una Borraccia per amica

    La borraccia

    Con l’intento di far conoscere maggiormente e rendere più coinvolgente la propria attività presso il mercatino in Via Pieve di Cadore, proponiamo l’iniziativa: Una borraccia per amica.

    Ogni venerdì dal 16 settembre al 7 ottobre in via Pieve di Cadore 3, chi porterà una/o amica/o a conoscere la realtà dell’associazione, potrà ricevere in omaggio un’utile borraccia!

    La borraccia sarà donata sia a chi accomapgna, sia a chi viene per la prima volta a conoscere il mercatino. Per riceverla basta recarsi presso il nostro informativo di Campi Aperti, sotto il portico.

    Questa iniziativa vuole promuovere le attività di Campi Aperti e aumentare lo occasioni per stare insieme e creare comunità.

    Mercato del Savena

    Per rimanere aggiornate ed aggiornati sul mercato del Savena, potete trovare i produttori qui: https://www.campiaperti.org/chi-siamo/lista-dei-produttori/ o navigare su Facebook, qui: https://www.facebook.com/mercatosavena/

  • I sollevamenti della terra. Una marcia per dire no a opere dannose e imposte!

    I sollevamenti della terra. Una marcia per dire no a opere dannose e imposte!

    DALLA RISAIA DI PONTICELLI AL CORNO ALLE SCALE. 

    I sollevamenti della terra.

    Una marcia per dire no a opere dannose e imposte. 

    Perché la marcia?

    La Regione Emilia Romagna ha stanziato 5,8 milioni di euro per il progetto di un nuovo impianto di risalita al Corno alle Scale. Il progetto prevede lo smantellamento della seggiovia esistente e il suo prolungamento di circa 200 metri su un tratto di montagna ripido e battuto da forti venti. Siamo contrari a questa nuova opera, e tali restiamo anche di fronte alle immaginarie “varianti” che talvolta vengono proposte.

    Ci sono evidenti motivi di tutela della montagna a giustificare la nostra contrarietà, ma anche considerazioni ambientali di ordine più generale. A causa dei cambiamenti climatici la neve naturale non è sufficiente a garantire piste innevate sotto i 2000 metri, e quindi deve essere “sparata” una quantità esorbitante di neve artificiale, che ha costi energetici elevatissimi e comporta il prelievo e la contaminazione delle acque. Il principale promotore dal lato imprenditoriale della nuova opera, Marco Palmieri (Piquadro), secondo “Un’idea di Appennino” (Maggio 2022) si dice soddisfatto dalla stagione sciistica al Corno, ma, scrive il mensile, “la siccità […] ha obbligato ad un massiccio impiego di neve artificiale” e dunque “c’è bisogno delle conferme dei denari pubblici nonché di ulteriori misure, magari per quanto riguarda le bollette dei consumi energetici, cresciute oltremodo negli ultimi mesi.” Nel pieno della crisi climatica, e con costi dell’energia sempre in crescita, mettere soldi pubblici (cioè nostri) su operazioni di questo tipo ci sembra sconsiderato.

    Sulle modalità con cui vengono stanziate le risorse pubbliche torneremo più avanti.

    Perché la risaia (e perché il Passante)?

    La marcia è la modalità di lotta che abbiamo deciso di intraprendere contro quanto descritto. Una marcia lenta, sentendo la terra sotto i piedi, attraverserà la provincia bolognese da Ponticelli di Malalbergo fino al Corno alle Scale. Il punto di partenza non è casuale, ma si ricollega a una battaglia vinta da attivisti/e e militanti della pianura raccolti nella Rete NO HUB, che ha impedito la cementificazione di un’antica risaia che stava per essere sacrificata sull’altare della logistica. Altro progetto “simbolico” che incontreremo lungo il cammino è quello del Passante di Bologna, ovvero l’allargamento del sistema Autostrade/Tangenziale fino a 16/18 corsie. Il progetto è voluto da governo nazionale, Regione, Città Metropolitana e Comune capoluogo ed è ampiamente riverniciato di “green” e “partecipazione”. Tuttavia, le istituzioni che lo propongono non hanno neppure risposto alla richiesta di sottoporlo a una Valutazione di Impatto Sanitario. Al servizio degli attesi 65 milioni di veicoli/anno saranno costruiti 8 nuovi distributori di benzina, gran parte dei quali su terreno agricolo.

    Logistica e cemento contro l’agricoltura

    Colto o incolto che sia, un terreno cementificato è perso per sempre. La terra ci nutre, trattiene l’acqua, immagazzina il carbonio. Un quarto della biodiversità del pianeta si trova nel suolo. Non possiamo restare insensibili! Fra il 2019 e il 2020 il suolo consumato in Italia è aumentato di 56,7 chilometri quadrati, ovvero un equivalente di circa oltre venti campi di calcio al giorno (fonte Sole 24Ore, 2/12/2021). A ondate successive, le costruzioni industriali, residenziali e ultimamente per la logistica hanno proseguito l’opera di distruzione (e la logistica, come le

    vicende dell’ Interporto dimostrano, ha spinto in avanti anche le dinamiche di sfruttamento della manodopera). Nulla di concreto viene fatto per recuperare le aree dismesse, e si preferisce, per avidità, cementificare aree verdi. Avremmo invece bisogno di agricoltura di prossimità per poter mangiare cibo sano e locale, non dipendente da catene di fornitura lunghe, inquinanti, costose e fragili. La cementificazione conviene solo agli

    speculatori immobiliari, alle multinazionali dell’agroalimentare, alle catene dei supermercati e alle potentissime aziende della logistica.

    Terra sprecata, soldi buttati

    Le promesse degli amministratori quando promuovono opere inutili e nuovi scatoloni per la logistica sono sempre due: crescita economica del territorio e lavoro. Sono promesse false. Molti di più sarebbero i posti di lavoro e il benessere sociale promuovendo e finanziando sanità pubblica, cultura e lavori sostenibili e utili. Dopo decenni in cui ci hanno detto che “i soldi non ci sono”, ora è evidente che mentivano. Il nuovo modo per nasconderli è vincolarli a una destinazione. Così succede per il Passante, così per il PNRR, e così per i 5,8 milioni destinati al nuovo impianto di risalita. Che dovrebbero trovare destinazioni assai migliori. Sta all’intelligenza sociale individuarle e imporle.

    Non ci aspettiamo più nulla dai governanti che hanno accelerato il disastro. Nessuno può ignorare la catastrofe che ne consegue.

    Si tratta ancora una volta di riprendere in mano il nostro destino e di organizzarsi per passare all’azione.

    L’assemblea promotrice, 5 giugno 2022.

     La marcia partirà da Ponticelli presso la Casa del Popolo il 2 settembre e l’arrivo previsto al Corno alle Scale è l’11 settembre. Tappe e altre informazioni verranno divulgate a breve.

     Per info: sollevamenti@riseup.net

  • Tenetevi libere/i il 22 ottobre: convergere per insorgere, a Bologna

    Tenetevi libere/i il 22 ottobre: convergere per insorgere, a Bologna

    INVITO

     

    TENETEVI LIBERE/I IL 22 OTTOBRE:

    CONVERGERE PER INSORGERE, A BOLOGNA

     

    “E’ l’ora della convergenza, di sovrastare con le nostre voci unite ogni “Bla Bla nocivo”, per uscire dalla testimonianza e insorgere”.

    A partire da queste parole, lo scorso 26 marzo ci siamo trovate/i in decine di migliaia a Firenze per un grande corteo che ha attraversato la città.

    La siccità, lo scioglimento di ghiacciai secolari, le ondate di calore sempre più intense, sono la drammatica conferma del cambiamento prodotto dal riscaldamento globale. Siamo nella costante lotta per arrivare a fine mese, contro il precariato, gli appalti, contro il carovita per un salario degno. Ma la lotta per arrivare a fine mese non ha nessun senso se non si vince quella contro la ‘fine del mondo’. Ed è impossibile coinvolgere fette crescenti della popolazione nella lotta contro la fine del mondo, se non le si carica della lotta di chi non riesce ad arrivare alla fine del mese.

    Vivere una vita non vuol dire solo avere un’occupazione e un salario, ma ha a che fare con la qualità del nostro tempo libero e dei luoghi che viviamo, con il riconoscimento delle nostre identità, con la dimensione ecologica del nostro contesto quotidiano, con i tanti diritti inalienabili che rivendichiamo nelle nostre città, a partire da casa, spazi sociali, mobilità collettiva e sostenibile, sanità e cultura.

    Un tempo avremmo detto: vogliamo il pane e vogliamo anche le rose. Oggi aggiungiamo, vogliamo il pane e che le rose non muoiano nel caldo torrido, o affogate dalle conseguenti alluvioni.

    Dopo più di due anni di pandemia, il lavoro emerge sempre più come netto sfruttamento, mentre nel nome dell’economia di una guerra che ripudiamo si aumentano le spese militari a scapito di quelle sociali, e l’inflazione causa l’aumento del costo dei beni di prima necessità; nel pieno della crisi climatica, la più grande sfida che l’umanità si sia trovata ad affrontare nella sua storia millenaria, governi e lobby economiche continuano a parlarci di armi, crescita del PIL, grandi opere, combustibili fossili, perpetuando un modello patriarcale che ci ha portato sull’orlo del baratro. Il lavoro che ci propongono è tanto precario da rendere precaria la nostra stessa vita, appesa alle bollette da pagare o ad un rinnovo di contratto. Il boccone che ci chiedono in cambio è salato: inquinamento, crisi economica, restrizione della democrazia.

    Vogliamo perseverare nel ‘convergere per insorgere’ perché, come abbiamo affermato a Firenze, “​​è l’attuale modo di produzione e consumo ad essere inquinante, ed è dal suo cambiamento radicale che bisogna ripartire”.

    Da questo punto di vista, Bologna e l’Emilia-Romagna rappresentano un laboratorio, dove i partiti di maggioranza dei governi locali e regionali sperimentano convergenze tossiche che garantiscono il ‘business as usual’, rendendo grandi opere d’asfalto e cemento il “simbolo della transizione energetica nazionale” e facendo dei rigassificatori e delle trivellazioni lo strumento per la transizione verso le fonti rinnovabili; definendo questo territorio la ‘Motor Valley’, ovvero un luogo che rifiuta di rinunciare alla nicchia di mercato delle ‘super-car’ per garantire un futuro vivibile alle proprie figlie e ai propri figli; sostenendo, attraverso le sovvenzioni PAC, il sistema dei grandi consorzi agroalimentari rivolti al mercato globale, dell’allevamento industriale e della grande distribuzione organizzata. Un sistema che genera sofferenza animale, perdita progressiva di biodiversità, concentrazione della terra in poche mani, inquinamento del suolo, dell’aria, delle acque e del cibo; favorendo la monocultura del turismo nelle città e delegando alla rapacità delle piattaforme digitali che massimizzano i propri profitti inquinando i territori e precarizzando e impoverendo ulteriormente il lavoro, mentre gli spazi pubblici e comuni vengono privatizzati e sottratti agli usi collettivi. Un modello che continua a mettere il PIL e la corsa delle merci e dei profitti prima della trasformazione radicale da cui bisogna invece partire, e che per nascondere le proprie responsabilità dichiara, a sole parole, l’emergenza climatica.

    Ma Bologna e l’Emilia Romagna sono anche la terra dove contadine e contadini, insieme alle comunità nei territori, salvaguardano e ricostruiscono una rete alimentare agro-ecologica e locale, basata su sistemi di produzione, distribuzione e consumo che mettono al centro un rapporto non predatorio con la terra, l’autogestione, la creazione di relazioni non gerarchiche, l’accesso a cibo genuino e una sana alimentazione per tutte/i; la terra di lotte sociali diffuse; lo spazio di conflitti sindacali determinanti nel far crescere i diritti di tutte/i; il luogo in cui si sperimenta una crescente opposizione alle grandi opere che, passando dai centri per la logistica agli impianti di risalita sugli Appennini, ha nell’allargamento delle autostrade che convergono su Bologna e del cosiddetto ‘Passante di Mezzo’ il suo elemento simbolico più forte: in quelle strisce d’asfalto, infatti, c’è tutta l’arroganza di un sistema che vuol continuare a garantire profitti invece che diritti, cementificazione invece che transizione, imposizione invece che condivisione.

    Bologna può insorgere come Firenze ha fatto il 26 marzo. Può arricchire con i propri prevalenti, le proprie lotte, un processo di insorgenza che è “per questo, per altro e per tutto”. Il processo di convergenza può a sua volta arricchire Bologna di nuovi rapporti di forza.

    Dal 7 all’11 settembre torna a Venezia il Climate Camp e il 23 settembre in tutto il mondo le/i giovani saranno in piazza per rivendicare giustizia climatica, e noi saremo tra loro. Crediamo che anche questo climate strike debba essere seguito da una data di convergenza e proponiamo che essa sia il 22 ottobre.

    Il 23 settembre e il 22 ottobre sono un’unica data. Distanti nel calendario, vicine nei temi e nel processo. Il tema non è Governo vecchio o Governo nuovo, ma mondo vecchio o mondo nuovo. Qualsiasi nuovo governo ci troveremo di fronte, la nostra agenda di mobilitazione deriva dalla nostra urgenza di cambiamento. Non viene dettata da quella che sarà la combinazione parlamentare che potrà uscire dalle urne. È dettata dalla enorme crisi idrica, dal riscaldamento climatico, dall’inflazione, dall’escalation bellica mondiale.

    E allora, tenetevi libere e liberi: esattamente il 22 ottobre a Bologna, con una piazza che, al di fuori delle ritualità e con la capacità di collocarsi all’altezza del momento eccezionale che stiamo vivendo, sia in grado di far esprimere i percorsi sociali, sindacali, i movimenti e le lotte in un passaggio di potenziamento collettivo e di insorgenza per iniziare a costruire un movimento popolare ampio, che diventi capace di rovesciare i rapporti di forza in questo paese.

    Per i diritti, l’ambiente, la salute, gli spazi pubblici e comuni, una vita bella e per la pace, è ancora tempo di convergere: per questo, per altro, per tutto, tenetevi libere/i il 22 ottobre 2022: ci vediamo in piazza a Bologna!

    Vogliamo costruire un percorso includente, plurale, convergente. Questo testo rappresenta un invito al quale le tante lotte che condividono queste righe possono contribuire con documenti e approfondimenti: a settembre vi invitiamo a momenti di confronto e incontro che culmineranno in un’assemblea regionale nel primo weekend di ottobre a Bologna.

     

    Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze

    Fridays For Future Italia

    Assemblea No Passante Bologna

    Rete Sovranità Alimentare Emilia-Romagna

     

    #insorgiamo

  • 5 per mille… contadini!!

    5 per mille… contadini!!

    Hai mai sentito parlare di economia di comunità? Bene, questa è la volta giusta! 

    Donando il tuo 5xmille alla nostra associazione potrai permettere di mettere a frutto tutte quelle iniziative attorno all’accesso al cibo sano, etico e sostenibile sia per te che per l’ambiente.

     

    Contribuisci a creare un circuito di economia solidale dove potrai sentirti parte di una comunità in lotta per un obiettivo comune.

  • Nuovo mercato a Casalecchio

    Nuovo mercato a Casalecchio

    ‼️ Nuovo mercato a Casalecchio ‼️
    C’è una grande novità, Campi Aperti apre un nuovo mercato a Casalecchio!!
    📅 Si parte venerdì 20 maggio alle 16.30 in Via dei Mille nel parcheggio del Municipio!
    L’inizio del mercato di Casalecchio è in grande stile, non solo alimenti, ma anche:
    📌 Si parte alle 17, con la nostra produttrice Valentina di Humus e il suo laboratorio con fiori secchi ed erbe, per bambin* e adulti
    📌 Per le 18, Alessia del banco info di Campi Aperti con un laboratorio per tutt* sulla carta riciclata (portate la vostra, mi raccomando)
    📌 Alle 19, Dj set autogestito di funky/soul/reggae
    Accorrete!!
  • La Pecora Nera

    La Pecora Nera

    Pecora Nera (The Black Sheep)

    Manuela, an anarchist and cooking lover, Works hard day by day beside his loving husband Edy to offer the best food to his clients in Bologna, Italia, which are prepared with organic vegetables that they grow in their garden.

    This documentary captures the daily life of Manuela & Edy, their inspiration for choosing this lifestyle and how the help of volunteers from around the world has helped them grow.

    Get to know their project:
    workaway.info/925716783861-en.html
    facebook.com/Famiglia-clandestina-senza-confine-630397050450567/?fref=ts