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  • Il km0 o l’impatto ambientale? Sulla distanza delle aziende dai mercati.

    Il km0 o l’impatto ambientale? Sulla distanza delle aziende dai mercati.

    KmZero

    Hoverfly_May_2008-8La locuzione “Km0” è la traduzione italiana di “food miles”. Questo termine, nella traduzione italiana non è privo di conseguenze. Il concetto di “Km0”, rispetto alla sua versione inglese, mette l’accento sui luoghi d’origine dei cibi, legandosi ad un movimento di rivalutazione delle tradizioni popolari e della storia patria che, nella sua versione più etnocentrica, è alla radice anche di un fenomeno come quello leghista. Il concetto ha avuto successo in ambienti e indirizzi politici piuttosto eterogenei. La crescita di sensibilità nei confronti dei problemi di natura ecologica, associata al richiamo alle tradizioni locali, ai prodotti tipici, ha reso molto popolare il “km0”, al punto che anche organizzazioni nazionali (vedi ad es. la coldiretti) lo hanno sposato. Questo movimento di opinione ha portato alla nascita di innumerevoli “farmer’s markets” con caratteristiche alquanto eterogenee (biologico/convenzionale, territoriali/inter-territoriali, ecc.).
    Nella pratica, l’idea di km0 ha prodotto delle pratiche che hanno messo al centro i “prodotti tipici”, non tanto perché in essi la quota di km percorsi dal cibo è inferiore rispetto a degli equivalente provenienti da zone più distanti, quanto perché essi esprimono il legame territoriale del produttore e del co-produttore con il suo territorio. Si tratta di un territorio vicino, della tradizione locale, dove la vicinanza è sinonimo di fiducia (mentre la distanza, l’impersonalità comunicano soprattutto sfiducia), questo ha veicolato l’idea che mangiare i prodotti del territorio è anche un comportamento in qualche modo più salutare.

    In effetti, in linea generale questo è maggiormente probabile, soprattutto quando il termine di paragone sono i “cibi industriali” con i suoi portati chimici di grassi animali e idrogenati, conservanti, coloranti e addittivi alimentari in genere, ma non è sempre così. Nelle singolarità degli scambi economici, questo si traduce come rapporto tra produttore e co-produttore/consumatore; rapporto che non necessariamente veicola prodotti più sani, meno inquinati (ad esempio, è noto che la pianura padana non sia tra i luoghi meno inquinati d’europa) o meno carichi di pesticidi (soprattutto se si tratta di piccole aziende in regime di agricoltura convenzionale), e non necessariamente meno inquinanti.

    Assumere l’aspetto territoriale come “differenza che fa la differenza” nella partecipazione delle aziende ad un mercato contadino (“mercati a km0”) ha degli indubbi vantaggi da un punto di vista sociale ed ambientale. Promette e in parte riesce, ad esempio, a supplire alla mancanza di redditività dell’agricoltura per l’industria, cosa che ha permesso una rinascita, seppur ancora molto limitata, di una agricoltura che produce anche o solo per la vendita diretta del proprio prodotto (preferibilmente nel proprio territorio di appartenenza). Questo, secondariamente, permette a molti agricoltori di continuare anche a produrre per l’industria a prezzi inferiori ai costi di produzione. Diversi contadini, infatti, si trovano nella situazione di coprire le perdite derivanti da produzione specializzate per l’industria, con i redditi derivanti dalla vendita diretta (rendendo, si potrebbe dire, la vendita diretta una stampella dell’autosfruttamento per la produzione agricola industriale).

    L’agricoltura per la vendita diretta è una soluzione economicamente più redditizia per l’agricoltura, ma da questo punto di vista non tutti i territori godono delle stesse possibilità di “co-produzione”. E’ evidente, ad esempio, che essere un agricoltore che si orienta alla vendita diretta ed avere i campi nei pressi di una città, vuol dire avere la possibilità di incontrare un maggior numero di co-produttori presso “mercati contadini” cittadini, e cioè avere una base di co-produttori in grado di dare redditività all’agricoltore che vi partecipa.
    Vendere un prodotto di cui c’è molta abbondanza nel territorio (perché vocato o perché storicamente l’agricoltura di quel territorio si è orientata verso un certo tipo di monocolture), al contrario, può essere difficile proprio per la mancanza di co-produttori interessati. Produrre ortaggi in montagna è generalmente meno conveniente che in zone pedoclimatiche più calde (quando gli ortaggi sono pronti per essere venduti il mercato è spesso già saturo e deprezzato) se poi la probabilità di incontrare co-produttori interessati (data la scarsa densità abitativa delle montagne) è piuttosto bassa, allora diventa evidente che le condizioni di partenza creano delle differenze sostanziali.

    In questo senso, se ne potrebbe osservare, che la posizione geografica è fonte di una disuguaglianza sociale stabilita, diciamo così, “per nascita”, piuttosto che sulla base del proprio agire ecologico. I campi non si spostano, alcuni km o differenze di decine di metri possono generare condizioni molto diverse per il singolo agricoltore. E’ questo il caso dei mercati che stabiliscono un limite chilometrico o socio-territoriale (solo gli agricoltori che sono a meno di 30 km o solo quelli della provincia di Bologna), è il caso del regolamento del comune di bologna sui mercati a km0, ma anche quello dei regolamenti dei “mercati della terra” targati Slow Food.

    La scelta di restringere la partecipazione ai mercati cittadini solo alle aziende di un certo territorio (scelta sicuramente motivata sulla base di criteri del minor impatto ambientale) può, in altre parole, produrre effetti non voluti perché non tiene conto delle singole specificità aziendali. Si tendono a trascurare aspetti relativi alle modalità “contestuali” della produzione e della vendita (ad esempio: quanto prodotto si vende per km percorso? Quanta energia non rinnovabile si è utilizzata per produrre quel cibo? Che tipo di rifiuti sono stati prodotti o verranno prodotti durante il ciclo di vita di quel cibo?).

    I regolamenti dei mercati a km0 escludono dalla partecipazione ai mercati le aziende agricole al di fuori di un certo range chilometrico, ma poiché la legge di regolamentazione della vendita diretta consente agli stessi agricoltori di vendere fino al 49% di prodotto non proprio, le conseguenze di questo principio diventano di fatto un privilegio per le aziende del territorio che acquisiscono quote di mercato cittadino solo per il fatto di appartenere al territorio. Diventa evidente che la sola distanza territoriale tra luogo di produzione e luogo di vendita è una discriminante che da sola è inadeguata e che può diventare semplicemente discriminatoria!

    L’impatto ambientale

    L’idea di “carbon footprint” lega la vita di un prodotto (dalla produzione al consumo) all’impatto che quel prodotto ha sull’ambiente, valutato come quantità di CO2 immessa nell’aria (e cioè come “impronta carbonica”), ed è una misura più raffinata perchè tiene conto di un numero di fattori maggiori rispetto alla più semplice idea di km0. Prendiamo, ad esempio, due aziende ad alcune decine di kilometri l’una dall’altra che praticano l’agricoltura in serra. Nella prima il riscaldamento della serra avviene attraverso l’uso di combustibili fossili, nella seconda (quella più lontana) le serre sono riscaldate attraverso la fermentazione del compost. A parità di condizioni l’azienda che usa il compost pur essendo più lontana avrebbe un’impronta ecologica più bassa.

    Sarebbe, quindi, più giusto calcolare l’impronta ecologica dei singoli prodotti per discriminare le aziende, ma anche questa misura non è sufficiente perché trascura una moltitudine di altri fattori.

    Bisognerebbe mettere a punto degli indicatori più complessi che siano in grado di considerare una pluralità di parametri: non solo il luogo di produzione, ma anche le condizioni di produzione (con quali mezzi è stato ottenuto, quali concimi, quali antiparassitari, erbicidi, sementi), le condizioni di magazzinaggio (trasporti, refrigerazione, trattamenti, ecc.), le modalità di confezionamento (conservanzione, packaging, trasformazione, ecc.) il trasporto (tipologia dei mezzi di trasporto impiegati, capacità di carico per grammi di CO2 emessa) e, infine, le stesse modalità di vendita (unità di prodotto venduto per chilometri percorsi).

    Bisognerebbe procedere ad analisi più complesse e prendere in considerazione i molteplici fattori che concorrono a generare l’impatto ambientale negativo o positivo di un prodotto. I risultati di queste analisi discriminerebbero con più precisione della semplice lontananza territoriale della produzione dal luogo di vendita, indicando comportamenti ed aziende agricole virtuose (tali da avere un impatto ambientale positivo) e stimolando al contempo gli agricoltori a fare di più e meglio.

  • Verbale assemblea Labas 4 giugno 2014

    Verbale assemblea Labas 4 giugno 2014

     

    Odg

    1) ingresso azienda Nuova Arbora

    Confermato, sarà presente dalla prossima volta

    2) Uva per vino di Fiorella

    Dopo il report del gruppo che ha visitato Fiorella e il suo vicino è stato deciso di dare la possibilità a Fiorella di comprare l’uva del vicino (che gestisce in modo bio la vecchia vigna di Fiorella). Fiorella continuerà quindi ha vinificare e portare il vino al mercato. Il tutto in attesa che il nuovo vigneto che hanno piantato entri in produzione.

    3) Tavoli per mercato

    Labas sta lavorando alla realizzazione dei tavoli utillizando materiale di recupero della vecchia caserma

    4) Nuovo mercato di campi aperti

    L’unico produttore disponibile a partecipare ad un eventuale nuovo mercato è Rota

    5) Cena sociale

    Probabilmente il 22 giugno si organizzerà una cena aperta a tutti. Ancora da definire le modalità di partecipazione dei produttori.

    6) Questione materie prime pizza

    Labas ha ribadito la volontà di utilizzare le materie prime per la pizza dai produttori di Campi Aperti (escluso per ora la mozzarella che nessun produttore è in grado di fornire).

    Labas si impegna quindi a contattare i produttori di farina che hanno dato la loro disponibilità (Fiorella, Davide Rota, Alessandro La Palombara, Angirelle) per orrganizzare e definire le modalità di consegna e il prezzo.

    Per la passata il gruppo dei pizzaioli sta valutando la fattibilità di acquistare dei pomodori (Rota, Paola Tontini e chi ne ha) per trasformarli direttamente in passata.

    7) iniziativa menù nepalese

    Accanto alla pizzeria al mercoledì ci sarà anche una cucina “nepalese” di cui una parte del ricavato verrà devoluto per un progetto di cooperazione.
    8) workshop Barbara

    Barbara organizzerà nei giorni di mercato degli incontri di approfondimento  e piccoli dibattiti  su temi legati alla salute, al cibo e alle erbe.

    9) iniziativa su farine/grani antichi/panificazione

    Per l’autunno si pensa di organizzare un momento informativo sul tema del grano e delle farine. Per ora solo un’idea. Ancora tutto da costruire.

     

  • Operette Immorali – La Lupa, lo Stato e il Grillo Talpa

    di Marzia e Mattia

    Lupa: Pronto?

    Grillo talpa: Pronto, ciao lupa sono il grillo talpa.

    Lupa: Ciao grillo talpa come va?

    Grillo talpa: Bene bene, è da una settimana che ti sto chiamando…

    Lupa: Lo sai che non amo essere rintracciata, poi di solito dove sto io non prende…

    Grillo talpa: Sai benissimo che l’unico modo per non essere rintracciata è di non averlo proprio il cellulare. E’ inutile che fai quella fuori dal sistema col cellulare!

    Lupa: Hai ragione grillo. Prima o poi lo porterò all’isola ecologica. Ma anche quel giorno sono certa che continuerò a vivere nelle contraddizioni. Ti ho mai parlato della mia teoria dell’eliminazione graduale dei compromessi?

    Grillo talpa: No, magari un’altra volta eh lupa…a proposito di compromessi…hai visto i risultati delle elezioni?

    Lupa: Quali elezioni?

    Grillo talpa: Come quali elezioni? Cazzo lupa! Vivi proprio fuori dal mondo!

    Lupa: Preferibilmente nella boscaglia.

    Grillo talpa: Le elezioni europee lupa, le elezioni europee, fatte per eleggere il parlamento europeo, il parlamento dell’Europa cribbio!

    Lupa: Sì ma non ti scaldare grillo. Tu grillo credi veramente che abbia un senso andare a votare? Per il parlamento europeo poi…

    Grillo talpa: No che non ci credo. Non ci ho mai creduto.

    Lupa: Quindi non ci sei andato.

    Grillo talpa: Certo che ci sono andato.

    Lupa: E per quale motivo se non ci credi?

    Grillo talpa: Perché le persone hanno bisogno di poter credere che abbia un senso e in più siamo ad andarci più tutti si convincono che abbia un senso.

    Lupa: Quindi lo fai per le persone…

    Grillo talpa: No lupa. Non capisci proprio un accidenti di politica. Lo faccio per le istituzioni, per lo Stato, per il sistema, perché tutto non crolli miseramente. Per senso di responsabilità, per spirito civico, per il bene comune insomma.

    Lupa: Ma di quale bene comune parli grillo?

    Grillo talpa: L’unico bene comune possibile: il bene comune delle banche, dell’alta finanza, delle grandi industrie, dei petrolieri, dei faccendieri, delle cooperative rapaci, dei devastatori di montagne, dei fabbricanti di armi, “dei fabbricanti di saponette”, dei potenti di ogni colore, di chi regge i fili insomma. Il bene dei potenti è il vero bene comune. Senza di loro il popolino sarebbe spacciato…quando hai tempo rileggiti la Leggenda del Grande Inquisitore…

    Lupa: Vabbé. Ma chi hai votato alla fine? I grillini?

    Grillo talpa: Macché i grillini! Come sei scontata lupa! Solo perché hanno quel nome… Poveroni, sono carini e simpatici e la maggior parte di loro è animata da meravigliose intenzioni, poi li sento un po’ tutti come figli miei. In effetti anche loro sono dalla mia parte, anche se forse non se ne accorgono. Anche loro, anzi, soprattutto loro, sono lì per contribuire a dare una parvenza di democraticità al tutto. Vedi lupa, molte persone sono arrabbiate e hanno bisogno di trovare qualcosa dentro cui incanalare la loro rabbia. Sarebbe molto pericoloso se questo qualcosa non fosse controllabile all’interno delle istituzioni. Per questo esiste il mio omonimo senza talpa.

    Lupa: Ma chi hai votato alla fine?

    Grillo talpa: Ma per Renzi diamine! Ha grinta quel boy scout! E’ riuscito a fare entusiasmare anche il Resto del Carlino, pensa un po’!

    Lupa: Comunque grillo a me di questa storia non me ne può fregare di meno…mi hai chiamato per questo?

    Grillo talpa: No. In realtà ti ho chiamato per dirti che sei una minchiona.

    Lupa: E perché?

    Grillo talpa: Perché ho visto sul giornale cos’hai combinato con quelle pecore…

    Lupa: Avevamo fame. Il branco doveva mangiare.

    Grillo talpa: Avevi fame…proprio le pecore dovevi far fuori? Così non ti fai una bella pubblicità…Quelle immagini così truci in prima pagina…il pubblico avrà pensato che sei davvero feroce.

    Lupa: Non c’era altra selvaggina, e non per colpa mia. E se il pubblico si è scandalizzato significa che è un ipocrita allora…con tutti quegli agnelli che ogni anno vengono ammazzati per essere mangiati dagli umani…

    Grillo talpa: Ma lascia stare i massacri di agnelli! Sei anacronistica lupa. Il tuo tempo era già finito. Sei stata risuscitata per fare piacere agli “amanti della natura”, ai fotografi naturalistici, agli enti parco e agli impresari del turismo. Anche tu sei funzionale al sistema cara la mia lupa rivoluzionaria. Solo per questo non vi hanno ancora sterminato di nuovo. Ricordatelo. E ricordati anche, cara la mia lupa, che l’unico predatore da queste parti è l’essere umano. Non c’è spazio per altri predatori. Non capisci che è un monopolio il loro? Vuoi per caso metterti contro i monopoli? Vuoi finire in un pilone di cemento? Non puoi permetterti di mangiare carne destinata alla produzione di cibo. Rompi un equilibrio.

    Lupa: Ma di quale equilibrio parli grillo, che non abbia già rotto l’essere umano con la sua “grande civiltà”?

    Grillo talpa: L’equilibrio della produzione scemotta! Da quella pecora sai quanto latte doveva essere prodotto? Sai quanti agnelli per il macello dovevano ancora essere partoriti?

    Lupa: Avevamo fame. Il branco doveva mangiare. Anche tu quando hai fame mangi il colletto tenero delle lattughe.

    Grillo talpa: Dai non fare paragoni assurdi! Stiamo parlando di danni molto più ingenti e poi una lattuga ammosciata non farebbe scalpore fotografata in prima pagina. Te l’immagini il titolo sul giornale: “Allarme grillo talpa, massacro di lattughe”?

    Lupa: E la grandine, allora, che ammacca la frutta, squarcia le foglie e quando vuole tutto devasta? Le cavallette che fanno strage di giovani piantine appena trapiantate? E la monilia che annienta raccolti di ciliegie e albicocche? E l’oidio e la peronospera che insidiano le viti e tante verdure? E l’istrice che si mangia le patate? E la pioggia incessante che nutre le malattie e inzuppa i campi al punto che non è più possibile seminare per mesi e mesi? E il gelo che brucia i finocchi? E il solleone che ustiona i pomodori e i peperoni? E la dorifora che sfoglia le patate? E la carpocapsa che rode mele e noci? E le cavolaie e i lepidotteri tutti? Per non parlare dei cinghiali e dei caprioli, il giochino preferito dei cacciatori…E la siccità poi?

    Grillo talpa: Per questo esiste lo Stato, cara la mia lupa. Per questo vado a votare. Lo Stato è il papà che ti dà le sculacciate (o le cinghiate quando serve), ti chiude nello sgabuzzino buio se fai il cattivo, ti porta al circo se fai il bravo, ti dà i contributi per pagare i debiti con le banche e ti paga i danni quando arriva la grandine o il lupo cattivo (per danni da grillo talpa non credo esistano risarcimenti).

    Lupa: Bé allora se c’è lo Stato che paga qual è il problema?

    Grillo talpa: Paga troppo poco.

    Lupa: Comunque sia, io sono lupa e continuerò a fare la lupa, non credo che per qualche pecora in meno gli umani moriranno di fame. Mi auguro che il papà Stato dia i giusti risarcimenti ai pastori, basta che non cerchi di rinchiudermi dentro i suoi recinti. Piuttosto mi spari! Quello lo sa fare bene no? E quando vedi i tuoi amici umani ricorda loro che la natura non è tutta al servizio della loro maledetta produzione, ricorda loro che ogni tanto devono accettare di pagare un tributo alla natura per tutto quello che hanno preso e continuano a prendere, ricorda loro che forse è meglio essere liberi con una garanzia in meno che schiavi pieni di garanzie.

    Grillo talpa: Sei sempre la solita, lupa! Solo a papà Stato sono disposti a pagare i tributi gli umani. E non sono pochi.

    Lupa: Te l’ho detto, lupa sono e lupa resterò.

    Grillo talpa: Vabbé dai, si è fatto tardi e sto pure finendo i minuti dell’offerta Vodafone, ‘notte lupa, ci risentiamo…

    Lupa: Buonanotte grillo! E se li vedi salutami i tuoi amici grillini! E raccomanda loro di riascoltare meglio Storia di un impiegato!

    Grillo talpa: Ehi lupa! Ci sei ancora?

    Lupa: Dimmi.

    Grillo talpa: Questa ti piacerà.

    Lupa: Quale?

    Grillo talpa: Homo naturae lupus!

  • Il Cantico delle Api #mercatianimati @Savena Venerdì 30 maggio, h:18:30

    IL CANTICO DELLE API
    DALL'AGROINDUSTRIA ALLA SCOMPARSA DELLE BIODIVERSITA'
     
    Viaggio di narrazione in musica

     

    con Andrea Pierdicca ed Enzo Monteverde
    orchestrato da Antonio Tancredi, illuminato da Federico Canibus

     

    • Venerdì 30 maggio ore 18.00
    • Mercato Savena (Cortile Ex Scuola di Pace ) – Via Udine, Bologna
     
    Il cantico delle api. Cos’è ?

    Una voce, una fisarmonica, 5 faretti, che ricreano le atmosfere della ribalta di un vecchio teatro, salgono a bordo dei treni regionali con una storia importante da raccontare. 
    Con questo stile antico, "il cantico delle api" si ritrova a ricalcare le orme dei quasi estinti cantastorie, attraversando piccoli spazi, piazze secondarie e ritrovi spontanei. 
    Un teatro "biologico" in cui le api, che "..trasportano parole d'amore da un fiore all'altro….", rappresentano i fili che legano insieme il passato con il presente, a indicarci con la loro esemplarità, la strada per l'avvenire.

    L’obiettivo di questo spettacolo è quello di sostenere gli apicoltori nella lotta contro i pesticidi: nemici moderni, intelligenti e letali. 
    La morìa delle api è un “problema” che riguarda tutti. 
    Il loro declino ci avvisa che la vita su questo pianeta è in pericolo. 
    Vita che dipende soprattutto da quel “proletariato invisibile” costituito da piante, insetti, vermi, funghi, muffe, microrganismi e api. 
    E’ ormai accertato che i neonicotinoidi, nuove molecole sistemiche usate in agricoltura, sono la causa principale della morte delle api. 
    L’uso di questi pesticidi ci segnala che il modo di coltivare è profondamente cambiato, soprattutto negli ultimi trent’anni.
    L’uso di questi pesticidi è strettamente legato alla nostra capacità di decidere cosa mangiare.
    Ecco perché la morte delle api ci riguarda. 
    Le nostre scelte hanno la capacità di determinare il futuro delle generazioni a venire e della vita di questo pianeta.

    Questo viaggio prosegue grazie al calore e al sostegno di coloro che lo accolgono nella sua semplicità..

     

    “Il Cantico delle Api” è stato in cascine, fienili, aie, cimiteri sconsacrati,sinagoghe,circoli, sale portuali ecc … 
    Ospitare la narrazione è semplice : 
    qualsiasi sia lo spazio, la condizione più importante per il volo è il silenzio ( poi una normale presa di corrente, e un buon tam tam in modo che si riuniscano almeno una cinquantina di persone) e via che si parte.

     

     

     

     

     

     

    per contatti  : canticodelleapi@gmail.com 
     
    per maggiori dettagli visita : http://www.mieliditalia.it
     

     

    Le tappe del viaggio :

     

     

     

     

     

     

     

    2013

    • 01 Giugno – Val Borbera (AL) – Festival Boscadrà – Cascina Barbàn 
    • 04 Giugno – Novi Ligure (AL) – Biblioteca civica 
    • 07 Giugno – Quargnento (AL) – Cascina Valdapozzo 
    • 08 Giugno – Torino – Cimitero sconsacrato di S.Pietro in Vincoli per Gelateria popolare
    • 09 Giugno – Savona – Sala della chiamata del porto
    • 11 Giugno – Moncrivello (VC) – Cascina Olivera
    • 12 Giugno – Vistorio (TO) – Sala comunale
    • 13 Giugno – Settimo Torinese (TO) – Parco S. Pertini 
    • 05 Luglio – Faenza (RA) – Azienda agricola La Castellina
    • 06 Luglio – Bologna – Ca' Shin – Parco Cavaioni 
    • 07 Luglio – Firenze – C.S.A. Next Emerson 
    • 10 Luglio – Pelago (FI) – Sant'Ellero – Colonica Camperie
    • 12 Luglio – Stia (AR) – Castello di Porciano
    • 13 Luglio – Cortona (AR) – CS376 – Località S.Martino a Bocena
    • 15 Luglio – Bagno di Gavorrano (GR) – Salone della Casa del Popolo
    • 18 Settembre – Pontassieve (FI) – Circolo Arci Monteloro
    • 27 Settembre – Val Ponci, Finale Ligure (SV) – Agriturismo Valleponci
    • 28 Settembre – Casale Monferrato (AL) – Sinagoga
    • 29 Settembre – Novi Ligure (AL) – Cascina degli Ulivi
    • 16 Ottobre – Casale Monferrato, Fraz. Roncaglia – Azienda Agricola Cascina Trapella
    • 17 Ottobre – Alessandria – Chiostro di Santa Maria di Castello
    • 19 Ottobre – Limana (BL) – Sala del comune
    2014
    • 11 Marzo – Macerata – B&B Girasole
    • 12 Marzo – Pollenza (MC) – Teatro Verdi
    • 14 Marzo – Monte S.Martino (MC) – Sala comunale
    • 15 Marzo – Fano (PU) – Campagna in località Ferretto
    • 16 Marzo – Pesaro – Ass. Culturale Il Grottino
    • 24 aprile – Torino – Circolo culturale Molo di Lilith 
    • 25 aprile – Prarostino (TO) – Osteria dall'orso
    • 26 aprile – Genova – Circolo Giardini Luzzati 
    • 27 aprile – Sestri Levante (GE) – Circolo Randall
  • La comunicazione è di tutt*

    Il sito web www.campiaperti.org nasce con il compito di comunicare ciò che facciamo ogni giorno, i nostri valori, gli obiettivi che perseguiamo, le battaglie culturali che ci coinvolgono e non solo.
    Perché campiaperti.org vuole essere anche il luogo dove collezionare i saperi degli agricoltori, degli allevatori, dei trasformatori e di tutti coloro che aderiscono all’associazione.

    Molti produttori e co-produttori hanno nella pratica di tutti i giorni acquisito competenze, conoscenze, ecc. e molte altre realtà sociali nelle reti di relazioni che percorriamo sperimentano pratiche alternative, sostenibili, ecologiche, ma noi abbiamo l’ambizione di fare in modo che campiaperti.org diventi un luogo dove collezionare questi saperi, dove dar loro visibilità, storicizzarli perché siano a disposizione di tutt* noi?

    E’ per questo motivo che vi chiediamo di mandare le vostre ricette, i modi di trasformare le materie prime che producete o che comprate nei mercati, ma anche i saperi del vostro orto, o il modo in cui riuscite a ridurre il carico di infestanti nei cereali, piuttosto che le pratiche biodinamiche, sinergiche, ecc. a cui vi affidate, tutto ciò che vi sembra interessante ed attinente. Scrivete degli articoli o fornite articoli di altri da pubblicare sul sito (pensate anche ad una foto da inserire) e mandateli a questo indirizzo: comunicazione@campiaperti.org

    Volete collaborare più stabilmente? Chiedete di essere registrati come autori/editori per pubblicare direttamente da wordpress.

    #sentiamoci
    La comunicazione è di tutti!

  • Mercati Animati @ appuntamenti della 3° settimana

    Tre sono gli appuntamenti della terza settimana di Maggio e si svolgeranno in tre dei quattro mercati di CampiAperti. L'evento dedicato ai bambini, questa settimana, riguarderà solo il mercato di Vag61, mentre presso XM24 e Savena si terranno due diversi laboaratori, rivolti ad un pubblico adulto, sul tema dell'alimentazione. Vediamo i dettagli…

    La Banda dei Piccoli Chef

    Martedì 20 maggio, presso il mercato VAG61 di via Paolo Fabbri, si svolgerà il laboratorio condotto da Caterina Cesaria. 

    Il laboratorio di animazione, in forma di gioco musicale, è rivolto ad un gruppo di bambini per dar vita ad un ensemble musicale per strumenti di cucina (pentole, coperchi, caffettiere, grattugie, posate, macinini, passaverdure, etc.). I partecipanti impareranno ad eseguire uno o due brani musicali suonando e cantando.

    Tecnica: laboratorio di animazione in musica
    Arrangiamenti: Caterina Cesaria


    Facciamo il Moco

    Giovedì 22 Maggio, presso il mercato XM24 di Fioravanti 22, si terrà un laboratorio curato da Manuela Cappelli. 

    Manuela ci racconta come fare delle ottime salse, utili per condire la pasta, per arricchire un panino o per qualsiasi altra idea, utilizzzando erbe di stagione come la boraggine, il prezzemolo, l'ortica; ci insegnerà inoltre  il segreto della maionese vegana.


    Benessere Psicofisico e alimentazione naturale con il "Metodo Kousmine"

    Venerdì 23 Maggio, presso il mercato Savena in Via Udine a Bologna, Alda Maccaferri ci parlerà del Metodo Kousmine.

      “Seguendo i principi base del "metodo kousmine" costruiremo una corretta alimentazione partendo dalla colazione con la crema budwig arrivando alla cena con cereali e legumi.. capiremo quali buone proteine e carboidrati scegliere, come abbinarli e analizzeremo l’importanza della varietà e della stagionalità di frutta e verdura che grazie a migliaia di micronutrienti sostengono la nostra salute."


     

    Ci si vede al mercato!!!

  • In una settimana il lupo ha ucciso 12 pecore

    In una settimana il lupo ha ucciso 12 pecore

    wolf-472956_640In una settimana il lupo ha ucciso 12 pecore, ferito gravamente altre 10, e spaventato piu di 200. tutto in pieno giorno, in mattina, in area
    visibile e recintata. Presi dalla disperazione siamo andati davanti alla regione responabile per i danni da predazione. Crediamo che   80 euro di rimborso meno lo smaltimento delle carcasse (circa 30euro) sia troppo poco ( una presa in giro). La vita di un animale vale molto di piu di 50 euro, per la famiglie che ci vivono, per la collettività ( manteniamo il territorio faccendo pastorizzia in zone svantaggiate, perchè simo rimasti pochissimi a fare una vita fuori dal tempo). La reintroduzione del lupo non deve essere fatta sulla pelle dei pastori.
    Sono ormai centinaia gli animali predati in tutta la regione. Solo le persone che conosciamo hanno perso più di 80 animali. La selva romanesca in due anni quaranta, Salvatore Cottu negli ultimi anni almeno una trentina …. i lupi attaccano persino i vitelli al pascolo.
    Il costo dei  rimborsi  che sostiene la  collettività è di  200.000 euro l’anno. Noi vogliamo gli allevamenti etici , rispettosi del benessere animale, biologici, con gli animali al pascolo, ma noi non siamo in grado di sostenere i costi per tutelare i nostri animali dal lupo.
    Potremo come collettività grazie alla tecnologia tracciare la presenza del lupo? Dei collari con il gps…. le recinzioni  non sono la
    soluzione e i cani da pastore non si possono tenere nelle aree abitate, ( le persone possono essere agredite dai cani, i cani difendono il territorio e le pecorte da tuttti gli intrusi anche i ciclisti) Il vedere ripetutamente gli animali attaccati,  uccisi, sbranati  e spaventati ti porta a chiudere per disperazione; oggi per poter alleviare almeno il senso di impotenza siamo andati a chiedere delle azioni più concrete, vorremmo attenzione dai giornali . Se potete difulgrare la notizia saremo molto felici.
    Grazie
    Marco Feltrin e Salvatore  Cottù

  • OGM: TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ E SOVRANITÀ ALIMENTARE

    Verso Genuino clandestino 16-17-18 maggio a Roma – introduzione al tavolo no ogm

     L’uso degli Ogm (Organismi geneticamente modificati) è l’ennesima soluzione che le multinazionali propongono a problemi che esse stesse hanno creato. Le multinazionali dell’agrochimica, infatti, per affermare il loro monopolio hanno brevettato il materiale genetico, accreditandosi come inventori e rendendo legale il sopruso sula natura e illegale la sua tutela, come lo scambio e la conservazione delle sementi antiche e autoctone

     Ciò che sta avvenendo in Friuli Venezia Giulia, è paradigmatico, diversi agricoltori hanno seminato e continuano a seminare OGM, illegalmente ma impuniti.

    L’attuale sistema agroindustriale ha un ruolo fondamentale nel dissesto ecologico in cui versa il nostro pianeta. Per produrre cibo si consumano più risorse energetiche, idriche e naturali di quante poi vengono reimmesse nel ciclo vitale della Terra, portando con sé inquinamento, riduzione della biodiversità e gravi problemi sociali, contribuendo in modo sostanziale al Riscaldamento Globale.

    La questione degli Ogm, è direttamente connessa alla necessità di un cambiamento delle relazioni sociali ed economiche nella loro globalità, guardando a produzioni alimentari proporzionate ai reali bisogni dei territori e a favore di un agire produttivo rispettoso della natura, oltre che dei diritti dei piccoli agricoltori.

    A partire da queste considerazioni sugli Ogm, l’invito è di individuare delle linee di un agire collettivo finalizzato a scardinare le logiche dell’agroindustria, il No OGM e’ un netto No a questa agricoltura, intensiva e monoculturale.

    • Quali azioni intraprendere per coinvolgere e sensibilizzare gli agricoltori verso altri modi di pensare e fare agricoltura?
    • Analisi e riflessioni sulla normativa vigente che regala la coltivazione di piante ottenute con manipolazione transgenica (ovvero tra organismi con DNA distanti tra loro), revisione delle norme attuali fino alla modifica/abolizione dei TRIP’s (Trade Related Intellectual Property Rights, cioè diritti di proprietà intellettuali collegati al commercio), per la tutela e il diritto alla “sovranità alimentare” di ciascun popolo.
    • Come sostenere i “contadini custodi di biodiversità”, che producono varietà tradizionali e locali, perfettamente adattate a un ecosistema, in grado di rispondere efficacemente ai bisogni specifici del territorio in cui vengono coltivate e allevate e non essere a uso esclusivo e servile delle logiche mercantilistiche di poche multinazionali?
    • Come sostenere una ricerca libera e accessibile e soprattutto realmente correlata alle concrete esigenze della produzione alimentare in relazione al Riscaldamento Globale?
    • Come costruire un movimento sociale ampio e incisivo, al di là delle differenze, organizzando o sostenendo tutte quelle pratiche e forme di lotta a tutela della biodiversità e contro la produzione, la trasformazione, la commercializzazione e il consumo di Ogm in Italia e all’estero? Quali azioni di sensibilizzazione e coinvolgimento attivo dei consumatori/co-produttori, attraverso nuove relazioni tra contadini e cittadini, anche a partire dalla prossima Expo 2015? 
    • Come condividere un’agenda comune per la tutela della biodiversità e contro gli Ogm?
  • La compatibilità del contadino oggi: vecchie e nuove resistenze

    Verso Genuino clandestino 16-17-18 maggio a Roma – riflessione di Giovanni (Toscana)

    La compatibilità del contadino oggi: vecchie e nuove resistenze

    Più volte nella storia di tutti i tempi e a tutte le latitudini la” legge del più forte ” ha privato gli uomini e le comunità locali del diritto di autodeterminarsi nel loro fabbisogno alimentare allo scopo di ottenere profitti e potere .

    Attraverso vari sistemi ,dai più violenti e brutali ai più sofisticati e ingannevoli la terra e il suo possesso sono stati sottratti a chi ne treva cibo a vantaggio di chi ne traeva proifitti.

    LA PAROLA D’ORDINE E’ DECONTADINIZZARE IL TERRITORIO .

    Molti sono stati i modi che hanno portato alla cancellazione della figura del contadino .

    E’ stata, ed è ancora a certe latitudini , usata la forza e la violenza , si è usata l’arma dell’inganno e

    del ricatto ed infine ,ultimo e più sofisticato, si è fatto in modo di creare una cultura per la quale lasciare la terra significava “progredire” , “emanciparsi” passare da una condizione simile a quella degli animali per andare verso il “progresso” e il “benessere”.

    E’ vantaggioso trasformare i contadini in braccianti o meglio ancora migranti che possono aspirare a diventare cittadini/consumatori, sempre più concentrati in grandi agglomerati urbani con l’ unica possibilità di sopravvivenza rappresentata dall’ottenimento di un compenso per la vendita della propria forza lavoro , ammesso che ci sia chi è disposto a comprarla .

    In un contesto come il nostro di oggi essere contadino, praticare un’agricoltura di sussistenza, volta all’ottenimento del cibo per noi stessi e per la propria comunità , vivere di una economia di piccola scala dove il principale reddito consiste nelle relazioni e nello scambio in un clima di solidarietà e di condivisione è un atto rivoluzionario , di “resistenza” .

    • Quali sono nella nostra realtà economica le forme più efficaci e fantasiose per creare sistemi autonomi dove mettere in pratica il vivere contadino in resistenza?

    • Come meglio creare alleanze e coinvolgere coloro che nelle nostre città cominciano a sentire la pesantezza di essere “consumatori” e quindi “polli di allevamento” nella consapevolezza di appartenere ad un sistema immorale e privo di rispetto per l’uomo,gli animali e la terra , con contraddizioni e ingiustizie sociali sempre più evidenti ?

    • Come difendersi da un sistema che nel tentativo di riciclare se stesso e la propria immagine ruba contenuti e risorse umane a chi lo contesta e tenta di cambiarlo ?

    • Come individuare chi veramente aspira ad un cambiamento sincero da chi pratica una più o meno organizzata “gestione del dissenso” allo scopo di neutralizzarlo e di svuotarlo di significato,possibilmente guadagnandoci sopra ?

  • Mercati Animati – Programma Aggiornato!!

    Pubblichiamo il programma aggiornato delle iniziative di maggio dopo che i primi due appuntamenti sono saltati a causa della pioggia.

    Il mese di maggio numerosi eventi sono in programma presso i nostri mercati: spettacoli, incontri con esperti sul tema del cibo e della salute, visite alle nuove aziende che chiedono di entrare a far parte di CampiAperti. Non mancate!!
    La brochure con il programma completo degli eventi di Vag61 e Savena (gli eventi che si terranno presso XM24 non sono sulla brochure)


    Farsette

    6 maggio @ mercato Vag61 (via Paolo Fabbri 112) – ore 18:00
    16 Maggio @ mercato Savena (via Udine) – ore 18:00

    Le Farsette sono un insieme di piccoli spettacoli sempre nuovi e divertenti dove si avvicendano sia i personaggi della tradizione, sia personaggi nuovi.
    Tecnica: Burattini a guanto
    Animazione e interprete: Maurizio Mantani
    Costruzione burattini: Monica Rami


    Sembra questo sembra quello

    8 Maggio @ mercato XM24 (via Fioravanti 22) – ore 18:00

    Spettacolo di burattini con Antonella Cuomo. Antonella, una volta parte della comunità degli elfi, si sta dedicando ora alla creazione di eventi in particolare per bambini; lo spettacolo sarà animato anche da un aprtecipazione diretta dei bambini.

    Seguirà un momento musicale con Serge degli Elfi di Granburrone, che suonerà brani di musica popolare ed altro.


    Pulcinella e il cane

    9 Maggio @ mercato Savena (via Udine) – ore 18:00

    "Pulcinella, carattere pavido e indolente è continuamente chiamato, suo malgrado, a lottare contro forze a lui ostili: egli affronta l'aggressività del cane Cacciuttiello, contrasta la prepotenza del guappo, Don Pasquale Finizio, addirittura riesce a farsi beffe della Morte."
    Tecnica: Burattini a guanto
    Costruzione burattini: Valentina Paolini
    Animazione: Valentina Paolini


    La banda dei piccoli chef

    13 e 20 Maggio @ mercato Vag61 (via Paolo Fabbri 112) – ore 18:00

    "Il laboratorio di animazione è un gioco musicale per un gruppo di bambini per creare un "ensemble" musicale per strumenti di cucina (pentole, coperchi caffettiere, grattugie, etc.). I partecipanti impareranno ad eseguire uno o due brani musicali suonando e cantando."
    Tecnica:Laboratorio di animazione in musica
    Arrangiamenti: Caterina Cesaria


    Enoliti e oleoliti – incontro sulle erbe officinali

    15 Maggio @ mercato XM24 ore 18:00

    Enoliti e oleoliti: Lorenzo e Barbara Strulgador proporranno un laboratorio per la preparazione di enoliti (macerazione di piante in vino medicale) ed oleoliti, arricchiti entrambi con piante officinali, spiegandoci le procedure con cui prepararli e l'utilizzoche se ne può fare da un punto di vista salutistico.


    Glutine, grani antichi e grani moderni

    16 Maggio @ Mercato Savena (via Udine)
    Intervento a cura di Enzo Spisni – ricercatore in biologia dell'Alma mater ed esperto in nutrizione

    "La celiachia e la sensibilità al glutine sono in aumento nella popolazione. La selezione cui il grano è stato sottoposto ha modificato il glutine dei grani moderni. Quale relazione c'è tra queste modificazioni e l'aumento delle patologie? "


    Facciamo il Moco

    22 Maggio @ mercato XM24 (via Fioravanti 22) – ore 18:00

    Facciamo il Moco: Manuela ci racconta come fare delle ottime salse, utili per condire la pasta, per arricchire un panino o per qualsiasi altra idea, utilizzzando erbe di stagione come la boraggine, il prezzemolo, l'ortica; ci insegnerà inoltre  il segreto della maionese vegana.


    Benessere e alimentazione con il metodo Kousmine

    23 Maggio @ Mercato Savena (via Udine)
    Intervento a cura di Alda Maccaferri, Naturalista

    "Con il Metodo Kousmine costruiremo una corretta alimentazione, dalla colazione alla cena. Capiremo quali proteine e carboidrati abbinare e l'importanza della varietà e della stagionalità di frutta e verdura, che sostengono la nostra salute."


    Il Cantico delle Api

    27 Maggio @ mercato Vag61 (via Paolo Fabbri 112) – ore 18:30
    30 Maggio @ mercato Savena (via Udine)

    "Una voce, una fisarmonica e 5 faretti, sulle orme dei cantastorie, attraversano il mercato per raccontare le api, che " .. trasportano parole d'amore da un fiore all'altro …. " e ci indicano la strada per l'avvenire: sostenere gli apicoltori nella lotta contro i pesticidi. I neonicotinoidi minacciano la sopravvivenza delle api e con esse la nostra, ma le nostre scelte possono determinare un futuro diverso. "
    Tecnica: Viaggio di narrazione in musica
    Arrangiamenti: Antonio Tancredi
    Cantastorie: A. Pierdicca ed E. Monteverde


    Coloriamo il mondo 

    29 Maggio @ mercato XM24 (via Fioravanti 22)

    Sotto la guida di Katia di Exaequo il tavolo si riempirà  di profumi e di spezie attraverso le quali I bambini potranno creare il loro mondo equo e solidale. Si tratta di  un gioco che stimola i sensi per scoprire da dove provengono molti prodotti che assaporiamo tutti i giorni.

    "Crea il tuo curry": nel frattempo con i "grandi" utilizzeremo le spezie disponibili per creare una miscela da utilizzare in cucina, elaborata con i prodotti del commercio equo.


    I tre Consigli

    3 Giugno @ Mercato Vag61 (via Paolo Fabbri 112) – ore 18:00

    "Un vendi-storie ambulante con in spalla un teatrino a bretelle si ferma nel mercato per raccontare fiabe della tradizione toscana, con il loro gusto per la beffa, gli sfondi rurali, i personaggi ironici, i finali a volte amari."

    Tecnica: Teatrino a bretelle
    Costruzione burattini: Valentina Paolini
    Animazione: Valentina Paolini