CampiAperti

Agricoltura biologica e mercati contadini per l'autogestione alimentare

Tag: genuino clandestino

  • 19 giugno, Genuino Clandestino, il libro love Piazza Verdi

    GIOVEDÌ 19 GIUGNO 2014 IN PIAZZA VERDI

    nell'abito della campagna “I love Piazza Verdi” organizzata dal CUA (Collettivo Universitario Autonomo)

    PRESENTAZIONE DEL PROGETTO di libro fotografico: Genuino Clandestino: Inchiesta itinerante sulle resistenze contadine e cena di autofinanziamento.

    Vi ricordiamo che è attiva la campagna di crowdfunding su Produzioni dal basso, dove col vostro contributo potete rendere possibile la realizzazione del libro e pre-acquistare una o più copie.

    gcthebook locandina piazza verdi

  • Mercoledì 11 presentazione libro Resistenze Contadine

    MERCOLEDì 11 GIUGNO 2014 a Làbas Occupato, via Orfeo 46 a Bologna.

    ORE 20.00: CENA DI AUTOFINANZIAMENTO

    ORE 21.30: PRESENTAZIONE DEL PROGETTO di libro fotografico: Genuino Clandestino: Inchiesta itinerante sulle resistenze contadine.

    E’ attiva la campagna di crowdfunding su Produzioni dal basso, dove col vostro contributo potete rendere possibile la realizzazione del libro e pre-acquistare una o più copie.

    presentazione 11 a labas

    Dsl progetto:

    Pur senza voler cristallizzare nella forma scritta la realtà di genuino clandestino, vuole contribuire a diffondere l’esperienza concreta maturata in questi anni, raccontare le storie di scelte – individuali e collettive – di vita rurale e di percorsi cittadini verso l’economia solidale e rendere disponibile a un pubblico più ampio la riflessione politica del movimento. Proprio come fa Genuino Clandestino, vuole comunicare la teoria a cominciare dalle pratiche.

    Vuole comunicare realmente ai giovani una strada per scegliere la terra come fonte di sostegno per la propria vita, se non si hanno a disposizione grandi investimenti.

    Vuole far vedere quale è l’alternativa ai posti di lavoro che l’industria della cementificazione crea.
    Da dove si può uscire dalla crisi.

    Vuole affascinare chi non ne sa nulla di economia solidale con la bellezza dei volti contadini.

    Vuole essere un compagno di viaggio nella ricerca della propria identità.

    Vuole contribuire a ridefinire l’immaginario collettivo della produzione del cibo.

    Perché di questo si tratta, di facce e mani che lavorano la terra e aggiustano oggetti, riappropriandosi del diritto di esistere.

     

     

     

     

     

  • Operette Immorali – La Lupa, lo Stato e il Grillo Talpa

    di Marzia e Mattia

    Lupa: Pronto?

    Grillo talpa: Pronto, ciao lupa sono il grillo talpa.

    Lupa: Ciao grillo talpa come va?

    Grillo talpa: Bene bene, è da una settimana che ti sto chiamando…

    Lupa: Lo sai che non amo essere rintracciata, poi di solito dove sto io non prende…

    Grillo talpa: Sai benissimo che l’unico modo per non essere rintracciata è di non averlo proprio il cellulare. E’ inutile che fai quella fuori dal sistema col cellulare!

    Lupa: Hai ragione grillo. Prima o poi lo porterò all’isola ecologica. Ma anche quel giorno sono certa che continuerò a vivere nelle contraddizioni. Ti ho mai parlato della mia teoria dell’eliminazione graduale dei compromessi?

    Grillo talpa: No, magari un’altra volta eh lupa…a proposito di compromessi…hai visto i risultati delle elezioni?

    Lupa: Quali elezioni?

    Grillo talpa: Come quali elezioni? Cazzo lupa! Vivi proprio fuori dal mondo!

    Lupa: Preferibilmente nella boscaglia.

    Grillo talpa: Le elezioni europee lupa, le elezioni europee, fatte per eleggere il parlamento europeo, il parlamento dell’Europa cribbio!

    Lupa: Sì ma non ti scaldare grillo. Tu grillo credi veramente che abbia un senso andare a votare? Per il parlamento europeo poi…

    Grillo talpa: No che non ci credo. Non ci ho mai creduto.

    Lupa: Quindi non ci sei andato.

    Grillo talpa: Certo che ci sono andato.

    Lupa: E per quale motivo se non ci credi?

    Grillo talpa: Perché le persone hanno bisogno di poter credere che abbia un senso e in più siamo ad andarci più tutti si convincono che abbia un senso.

    Lupa: Quindi lo fai per le persone…

    Grillo talpa: No lupa. Non capisci proprio un accidenti di politica. Lo faccio per le istituzioni, per lo Stato, per il sistema, perché tutto non crolli miseramente. Per senso di responsabilità, per spirito civico, per il bene comune insomma.

    Lupa: Ma di quale bene comune parli grillo?

    Grillo talpa: L’unico bene comune possibile: il bene comune delle banche, dell’alta finanza, delle grandi industrie, dei petrolieri, dei faccendieri, delle cooperative rapaci, dei devastatori di montagne, dei fabbricanti di armi, “dei fabbricanti di saponette”, dei potenti di ogni colore, di chi regge i fili insomma. Il bene dei potenti è il vero bene comune. Senza di loro il popolino sarebbe spacciato…quando hai tempo rileggiti la Leggenda del Grande Inquisitore…

    Lupa: Vabbé. Ma chi hai votato alla fine? I grillini?

    Grillo talpa: Macché i grillini! Come sei scontata lupa! Solo perché hanno quel nome… Poveroni, sono carini e simpatici e la maggior parte di loro è animata da meravigliose intenzioni, poi li sento un po’ tutti come figli miei. In effetti anche loro sono dalla mia parte, anche se forse non se ne accorgono. Anche loro, anzi, soprattutto loro, sono lì per contribuire a dare una parvenza di democraticità al tutto. Vedi lupa, molte persone sono arrabbiate e hanno bisogno di trovare qualcosa dentro cui incanalare la loro rabbia. Sarebbe molto pericoloso se questo qualcosa non fosse controllabile all’interno delle istituzioni. Per questo esiste il mio omonimo senza talpa.

    Lupa: Ma chi hai votato alla fine?

    Grillo talpa: Ma per Renzi diamine! Ha grinta quel boy scout! E’ riuscito a fare entusiasmare anche il Resto del Carlino, pensa un po’!

    Lupa: Comunque grillo a me di questa storia non me ne può fregare di meno…mi hai chiamato per questo?

    Grillo talpa: No. In realtà ti ho chiamato per dirti che sei una minchiona.

    Lupa: E perché?

    Grillo talpa: Perché ho visto sul giornale cos’hai combinato con quelle pecore…

    Lupa: Avevamo fame. Il branco doveva mangiare.

    Grillo talpa: Avevi fame…proprio le pecore dovevi far fuori? Così non ti fai una bella pubblicità…Quelle immagini così truci in prima pagina…il pubblico avrà pensato che sei davvero feroce.

    Lupa: Non c’era altra selvaggina, e non per colpa mia. E se il pubblico si è scandalizzato significa che è un ipocrita allora…con tutti quegli agnelli che ogni anno vengono ammazzati per essere mangiati dagli umani…

    Grillo talpa: Ma lascia stare i massacri di agnelli! Sei anacronistica lupa. Il tuo tempo era già finito. Sei stata risuscitata per fare piacere agli “amanti della natura”, ai fotografi naturalistici, agli enti parco e agli impresari del turismo. Anche tu sei funzionale al sistema cara la mia lupa rivoluzionaria. Solo per questo non vi hanno ancora sterminato di nuovo. Ricordatelo. E ricordati anche, cara la mia lupa, che l’unico predatore da queste parti è l’essere umano. Non c’è spazio per altri predatori. Non capisci che è un monopolio il loro? Vuoi per caso metterti contro i monopoli? Vuoi finire in un pilone di cemento? Non puoi permetterti di mangiare carne destinata alla produzione di cibo. Rompi un equilibrio.

    Lupa: Ma di quale equilibrio parli grillo, che non abbia già rotto l’essere umano con la sua “grande civiltà”?

    Grillo talpa: L’equilibrio della produzione scemotta! Da quella pecora sai quanto latte doveva essere prodotto? Sai quanti agnelli per il macello dovevano ancora essere partoriti?

    Lupa: Avevamo fame. Il branco doveva mangiare. Anche tu quando hai fame mangi il colletto tenero delle lattughe.

    Grillo talpa: Dai non fare paragoni assurdi! Stiamo parlando di danni molto più ingenti e poi una lattuga ammosciata non farebbe scalpore fotografata in prima pagina. Te l’immagini il titolo sul giornale: “Allarme grillo talpa, massacro di lattughe”?

    Lupa: E la grandine, allora, che ammacca la frutta, squarcia le foglie e quando vuole tutto devasta? Le cavallette che fanno strage di giovani piantine appena trapiantate? E la monilia che annienta raccolti di ciliegie e albicocche? E l’oidio e la peronospera che insidiano le viti e tante verdure? E l’istrice che si mangia le patate? E la pioggia incessante che nutre le malattie e inzuppa i campi al punto che non è più possibile seminare per mesi e mesi? E il gelo che brucia i finocchi? E il solleone che ustiona i pomodori e i peperoni? E la dorifora che sfoglia le patate? E la carpocapsa che rode mele e noci? E le cavolaie e i lepidotteri tutti? Per non parlare dei cinghiali e dei caprioli, il giochino preferito dei cacciatori…E la siccità poi?

    Grillo talpa: Per questo esiste lo Stato, cara la mia lupa. Per questo vado a votare. Lo Stato è il papà che ti dà le sculacciate (o le cinghiate quando serve), ti chiude nello sgabuzzino buio se fai il cattivo, ti porta al circo se fai il bravo, ti dà i contributi per pagare i debiti con le banche e ti paga i danni quando arriva la grandine o il lupo cattivo (per danni da grillo talpa non credo esistano risarcimenti).

    Lupa: Bé allora se c’è lo Stato che paga qual è il problema?

    Grillo talpa: Paga troppo poco.

    Lupa: Comunque sia, io sono lupa e continuerò a fare la lupa, non credo che per qualche pecora in meno gli umani moriranno di fame. Mi auguro che il papà Stato dia i giusti risarcimenti ai pastori, basta che non cerchi di rinchiudermi dentro i suoi recinti. Piuttosto mi spari! Quello lo sa fare bene no? E quando vedi i tuoi amici umani ricorda loro che la natura non è tutta al servizio della loro maledetta produzione, ricorda loro che ogni tanto devono accettare di pagare un tributo alla natura per tutto quello che hanno preso e continuano a prendere, ricorda loro che forse è meglio essere liberi con una garanzia in meno che schiavi pieni di garanzie.

    Grillo talpa: Sei sempre la solita, lupa! Solo a papà Stato sono disposti a pagare i tributi gli umani. E non sono pochi.

    Lupa: Te l’ho detto, lupa sono e lupa resterò.

    Grillo talpa: Vabbé dai, si è fatto tardi e sto pure finendo i minuti dell’offerta Vodafone, ‘notte lupa, ci risentiamo…

    Lupa: Buonanotte grillo! E se li vedi salutami i tuoi amici grillini! E raccomanda loro di riascoltare meglio Storia di un impiegato!

    Grillo talpa: Ehi lupa! Ci sei ancora?

    Lupa: Dimmi.

    Grillo talpa: Questa ti piacerà.

    Lupa: Quale?

    Grillo talpa: Homo naturae lupus!

  • OGM: TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ E SOVRANITÀ ALIMENTARE

    Verso Genuino clandestino 16-17-18 maggio a Roma – introduzione al tavolo no ogm

     L’uso degli Ogm (Organismi geneticamente modificati) è l’ennesima soluzione che le multinazionali propongono a problemi che esse stesse hanno creato. Le multinazionali dell’agrochimica, infatti, per affermare il loro monopolio hanno brevettato il materiale genetico, accreditandosi come inventori e rendendo legale il sopruso sula natura e illegale la sua tutela, come lo scambio e la conservazione delle sementi antiche e autoctone

     Ciò che sta avvenendo in Friuli Venezia Giulia, è paradigmatico, diversi agricoltori hanno seminato e continuano a seminare OGM, illegalmente ma impuniti.

    L’attuale sistema agroindustriale ha un ruolo fondamentale nel dissesto ecologico in cui versa il nostro pianeta. Per produrre cibo si consumano più risorse energetiche, idriche e naturali di quante poi vengono reimmesse nel ciclo vitale della Terra, portando con sé inquinamento, riduzione della biodiversità e gravi problemi sociali, contribuendo in modo sostanziale al Riscaldamento Globale.

    La questione degli Ogm, è direttamente connessa alla necessità di un cambiamento delle relazioni sociali ed economiche nella loro globalità, guardando a produzioni alimentari proporzionate ai reali bisogni dei territori e a favore di un agire produttivo rispettoso della natura, oltre che dei diritti dei piccoli agricoltori.

    A partire da queste considerazioni sugli Ogm, l’invito è di individuare delle linee di un agire collettivo finalizzato a scardinare le logiche dell’agroindustria, il No OGM e’ un netto No a questa agricoltura, intensiva e monoculturale.

    • Quali azioni intraprendere per coinvolgere e sensibilizzare gli agricoltori verso altri modi di pensare e fare agricoltura?
    • Analisi e riflessioni sulla normativa vigente che regala la coltivazione di piante ottenute con manipolazione transgenica (ovvero tra organismi con DNA distanti tra loro), revisione delle norme attuali fino alla modifica/abolizione dei TRIP’s (Trade Related Intellectual Property Rights, cioè diritti di proprietà intellettuali collegati al commercio), per la tutela e il diritto alla “sovranità alimentare” di ciascun popolo.
    • Come sostenere i “contadini custodi di biodiversità”, che producono varietà tradizionali e locali, perfettamente adattate a un ecosistema, in grado di rispondere efficacemente ai bisogni specifici del territorio in cui vengono coltivate e allevate e non essere a uso esclusivo e servile delle logiche mercantilistiche di poche multinazionali?
    • Come sostenere una ricerca libera e accessibile e soprattutto realmente correlata alle concrete esigenze della produzione alimentare in relazione al Riscaldamento Globale?
    • Come costruire un movimento sociale ampio e incisivo, al di là delle differenze, organizzando o sostenendo tutte quelle pratiche e forme di lotta a tutela della biodiversità e contro la produzione, la trasformazione, la commercializzazione e il consumo di Ogm in Italia e all’estero? Quali azioni di sensibilizzazione e coinvolgimento attivo dei consumatori/co-produttori, attraverso nuove relazioni tra contadini e cittadini, anche a partire dalla prossima Expo 2015? 
    • Come condividere un’agenda comune per la tutela della biodiversità e contro gli Ogm?
  • L’allevamento: una sfida per un cibo sano

    Verso Genuino clandestino 16-17-18 maggio a Roma – riflessione di Vito

    L’allevamento: una sfida per un cibo sano

    Da quando l’uomo ha deciso di condurre una vita stanziale gli animali hanno sempre avuto un ruolo chiave nel complesso agricolo. Per poterne discutere occorre premettere che l’argomento è complesso e spinoso. Molti hanno scelto di non consumare prodotti animali e carne per ragioni etiche personali o per motivi di sostenibilità ambientale. Ma è anche vero che molti altri hanno scelto di essere consapevoli verso i prodotti animali di cui si nutrono. Nel rispetto delle diversità sensibili di ognuno, la proposta di discussione sull’allevamento tende alla comprensione dei problemi e all’individuazione di soluzioni che possano migliorare la vita di tutti gli esseri umani e animali, nonché dell’ambiente in cui viviamo. E’, quindi, divenuto necessario iniziare un confronto all’interno di Genuino Clandestino sull’argomento.

    L’allevamento può essere considerato un tassello fondamentale nel sistema agricolo contadino? Si allevano moltissime specie animali e per gli scopi più diversi, certo è che la mercificazione degli alimenti ha snaturato l’utilità primordiale dell’allevamento, generando comportamenti disumani verso gli animali e l’ambiente. è sempre più evidente che negli allevamenti industriali e spesso anche nei piccoli si consumano le peggiori porcate agricole, dalle stalle con decine di migliaia di capi ammassati in pochi metri quadri, nutriti con pseudo-alimenti come le farine animali e gonfiati con ogni tipo di ormoni e steroidi, alla distruzione di intere aree geografiche per la produzione di foraggio e mangimi; le implicazioni dell’allevamento industriale sono moltissime!

    Tanti contadini e allevatori hanno però deciso di sfidare il sistema industriale costruendo aziende agricole a ciclo chiuso all’interno delle quali gli animali sono parte dell’ecosistema, contribuiscono alla rigenerazione delle risorse naturali producendo, allo stesso tempo, sostentamento per i produttori e cibo sano per tutti. Un ostacolo però che si presenta inevitabilmente è costituito dal groviglio di leggi e normative, nonché dalla burocrazia infinita che riguarda ogni tipo di allevamento: dai registri animali alle etichette.  le  norme sanitarie sulle  trasformazioni costringono spesso l’allevatore “responsabile” a lavorare nell’illegalità.

    È quindi possibile allevare in modo etico e responsabile?

    Quanto è economicamente sostenibile allevare?

    Quali sono le norme e le leggi che stritolano i piccoli allevamenti contadini?

  • La compatibilità del contadino oggi: vecchie e nuove resistenze

    Verso Genuino clandestino 16-17-18 maggio a Roma – riflessione di Giovanni (Toscana)

    La compatibilità del contadino oggi: vecchie e nuove resistenze

    Più volte nella storia di tutti i tempi e a tutte le latitudini la” legge del più forte ” ha privato gli uomini e le comunità locali del diritto di autodeterminarsi nel loro fabbisogno alimentare allo scopo di ottenere profitti e potere .

    Attraverso vari sistemi ,dai più violenti e brutali ai più sofisticati e ingannevoli la terra e il suo possesso sono stati sottratti a chi ne treva cibo a vantaggio di chi ne traeva proifitti.

    LA PAROLA D’ORDINE E’ DECONTADINIZZARE IL TERRITORIO .

    Molti sono stati i modi che hanno portato alla cancellazione della figura del contadino .

    E’ stata, ed è ancora a certe latitudini , usata la forza e la violenza , si è usata l’arma dell’inganno e

    del ricatto ed infine ,ultimo e più sofisticato, si è fatto in modo di creare una cultura per la quale lasciare la terra significava “progredire” , “emanciparsi” passare da una condizione simile a quella degli animali per andare verso il “progresso” e il “benessere”.

    E’ vantaggioso trasformare i contadini in braccianti o meglio ancora migranti che possono aspirare a diventare cittadini/consumatori, sempre più concentrati in grandi agglomerati urbani con l’ unica possibilità di sopravvivenza rappresentata dall’ottenimento di un compenso per la vendita della propria forza lavoro , ammesso che ci sia chi è disposto a comprarla .

    In un contesto come il nostro di oggi essere contadino, praticare un’agricoltura di sussistenza, volta all’ottenimento del cibo per noi stessi e per la propria comunità , vivere di una economia di piccola scala dove il principale reddito consiste nelle relazioni e nello scambio in un clima di solidarietà e di condivisione è un atto rivoluzionario , di “resistenza” .

    • Quali sono nella nostra realtà economica le forme più efficaci e fantasiose per creare sistemi autonomi dove mettere in pratica il vivere contadino in resistenza?

    • Come meglio creare alleanze e coinvolgere coloro che nelle nostre città cominciano a sentire la pesantezza di essere “consumatori” e quindi “polli di allevamento” nella consapevolezza di appartenere ad un sistema immorale e privo di rispetto per l’uomo,gli animali e la terra , con contraddizioni e ingiustizie sociali sempre più evidenti ?

    • Come difendersi da un sistema che nel tentativo di riciclare se stesso e la propria immagine ruba contenuti e risorse umane a chi lo contesta e tenta di cambiarlo ?

    • Come individuare chi veramente aspira ad un cambiamento sincero da chi pratica una più o meno organizzata “gestione del dissenso” allo scopo di neutralizzarlo e di svuotarlo di significato,possibilmente guadagnandoci sopra ?

  • A Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò

    Nella lista Genuino Clandestino sta girando questa filastrocca – mi è piaciuta e ve la ripropongo. L'hanno scritta Marzia e Mattia.

    carlo

    A Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò

     

     

    Terrore e Libertà

     

    filastrocca in ottave

    da cantare tra le fave

     

     

    Filastrocca di terrore

    Filastrocca di libertà

    Vi pensiam tutte le ore

    questo è certo noi di qua.

     

    Noi di qua fuor di prigione

    conosciamo altre galere

    ma la vostra è ben peggiore

    quella è con vere catene.

     

    Le catene noi sappiamo

    che si possono spezzare

    come i nervi, come un ramo

    se non stiamo lì a guardare.

     

    Lì a guardar non siete stati

    violentare la montagna

    i furbetti ed i blindati

    del paese di Cuccagna.

     

    Il paese è sconfortante

    cari amici nelle celle

    vive un vuoto desolante

    ed ha i nervi a fior di pelle.

     

    E coi nervi poi sappiamo

    non si deve mai scherzare

    brutti tiri posson fare

    quando noi li stuzzichiamo.

     

    Il terrore addormentato

    del potere si ridesta

    quando un turbine infuriato

    gli fermenta sulla testa.

     

    Quando la protesta vuota

    messa in scena dai giornali

    si fa scelta si fa vita

    e ritrova nuove ali.

     

    E il terrore risvegliato

    nel bel mezzo di un bel sogno

    dove tutti ad un suo segno

    sonnecchiavan senza un fiato

     

    scopre a un tratto con sgomento

    che non tutti dormivamo

    e da allor si dà tormento

    d'ogni cosa che facciamo.

     

    Ha paura questo è certo

    il terrore ritrovato,

    è così che fa il concerto

    “Terrorismo contro Stato”.

     

    Terrorista è chi lo suona

    terrorista è il loro canto

    chi devasta e chi rovina

    la montagna senza un pianto.

     

    Terrorista è il giornalista

    terrorista è il manganello

    terrorista anche la lista

    e il mantello del Casello.

     

    Terrorista è il blaterare

    di democrazie passate

    se per caso ci son state

    non possiam più ricordare:

     

    troppi golpe a matrioska

    noi viviamo senza sosta

    che sia Stato o che sia Cosca

    tutti gridan “Nulla Osta!”.

     

    Nulla osta che un processo

    contro il senso sia inscenato

    “Accorrete proprio adesso,

    lo Spettacolo è iniziato!"

     

    Quattro loschi malviventi

    che non hanno mai vergogna

    han difeso con i denti

    dalle talpe una montagna.

     

    Ora devono marcire

    come monito in prigione

    perché mai si possa dire

    che sia loro la ragione.

     

    State attenti menestrelli

    del terrore ritrovato

    noi non siamo certo quelli

    che san fare anche il soldato

     

    ma se la natura un giorno

    s'arrabbiasse veramente

    toglierebbe voi di torno

    e non resterebbe niente.

     

    Treni, strade ed elezioni

    tribunali e parlamenti

    spazzerebbe le prigioni

    spazzerebbe anche i potenti.

     

    State attenti mercenari

    che vegliate sulle celle

    son tornati i montanari

    con un grido sulle spalle.

     

    Questo grido è una parola

    che terrore a tutti fa

    ed è una parola sola

    ora e sempre libertà!  

  • GENUINO CLANDESTINO : IL MANIFESTO

    Per chi se lo fosse perso riproponiamo il manifesto del movimento approvato lo scorso autunno nell’incontro di Firenze.

    GENUINO CLANDESTINO : IL MANIFESTO

    Comunità in lotta per l’autodeterminazione alimentare

    Genuino Clandestino nasce nel 2010 come una campagna di comunicazione per denunciare un insieme di norme ingiuste che, equiparando i cibi contadini trasformati a quelli delle grandi industrie alimentari, li ha resi fuorilegge. Per questo rivendica fin dalle sue origini la libera trasformazione dei cibi contadini, restituendo un diritto espropriato dal sistema neoliberista

    Ora questa campagna si è trasformata in una rete dalle maglie mobili di singoli e di comunità in divenire che, oltre alle sue iniziali rivendicazioni, propone alternative concrete al sistema capitalista vigente attraverso diverse azioni:

    • Costruire comunità territoriali che praticano una democrazia assembleare e che definiscono le proprie regole attraverso scelte partecipate e condivise;
    • Sostenere e diffondere le agricolture contadine che tutelano la salute della terra, dell’ambiente e degli esseri viventi, a partire dall’esclusione di fertilizzanti, pesticidi di sintesi, diserbanti e organismi geneticamente modificati; che riducono al minimo l’emissione di gas serra, lo spreco d’acqua e la produzione di rifiuti, e che eliminano lo sfruttamento della manodopera;
    • Praticare, all’interno dei circuiti di economia locale, la trasparenza nella realizzazione e nella distribuzione del cibo attraverso l’autocontrollo partecipato, che svincoli i contadini dall’agribusiness e dai sistemi ufficiali di certificazione, e che renda localmente visibili le loro responsabilità ambientali e di costruzione del prezzo;
    • sostenere attraverso pratiche politiche (come i mercatini di vendita diretta ed i gruppi di acquisto) il principio di autodeterminazione alimentare ovvero il diritto ad un cibo genuino, economicamente accessibile e che provenga dalle terre che ci ospitano;
    • salvaguardare il patrimonio agro alimentare arrestando il processo di estinzione della biodiversità e di appiattimento monoculturale;
    • sostenere percorsi pratici di “accesso alla terra” che rivendichino la terra “bene comune” come diritto a coltivare e produrre cibo;  sostenere esperienze di ritorno alla terra come scelta di vita e strumento di azione politica;
    • sostenere e diffondere scelte e pratiche cittadine di resistenza al sistema dominante;
    • costruire un’alleanza fra movimenti urbani, singoli cittadini e movimenti rurali, che sappia riconnettere città e campagna superando le categorie di produttore e consumatore. Un’alleanza finalizzata a riconvertire l’uso degli spazi urbani e rurali sulla base di pratiche quali l’autorganizzazione, la solidarietà, la cooperazione e la cura del territorio;
    • sostenere le comunità locali in lotta contro la distruzione del loro ambiente di vita.

    Genuino Clandestino è un movimento con un’identità volutamente indefinita. Al suo interno convivono singoli e comunità in costruzione, è aperto a tutt*, diffida di gerarchie e portavoce e non richiede nessun permesso di soggiorno o diritto di cittadinanza; è fiero di essere Clandestino e porterà avanti le sue lotte e la sua esistenza con o senza il consenso della Legge.

    Chiunque si riconosca nei principi di questo manifesto potrà divulgare e usare lo stesso per rivendicare le proprie azioni.

    Genuino Clandestino è un movimento antirazzista, antifascista e antisessista

  • Inchiesta itinerante sulle resistenze contadine

    In questo blog Michela, Roberta, Michele e Sara spiegano il progetto "Genuino Clandestino: the book". In bocca al lupo a tutti e quattro!

    http://gcthebook.wordpress.com/

  • GENUINO CLANDESTINO – ROMA 17 – 18 MAGGIO 2014

    GC_Roma

    Genuino clandestino – Roma, 17-18 maggio 2014

    INVITO AI MOVIMENTI PER LA DIFESA DEI TERRITORI E DEI BENI COMUNI

    Genuino Clandestino, è una rete nazionale di comunità in lotta per l’autodeterminazione alimentare che, attraverso pratiche locali di resistenza e costruzione di alternative, difende la Terra con fatica, sudore e passione.

    Ogni giorno dalle nostre campagne (e dalle città) ci opponiamo alla logica del capitale che distrugge i territori per il profitto di pochi e a danno delle comunità, impegnandoci a costruire pratiche e iniziative di controinformazione per affermare il diritto all’autodeterminazione alimentare, per la difesa dei beni comuni, per l’accesso alla terra, contro la vendita dei terreni agricoli pubblici, per il diritto ad abitare le terre che coltiviamo, per un lavoro che non sia sfruttamento.

    Ogni giorno siamo a fianco di quanti si stanno battendo contro lo spreco delle risorse pubbliche, contro la devastazione dell’ambiente, contro tutte le opere inutili e dannose, contro la mercificazione del territorio, delle risorse naturali e dei beni pubblici, per il diritto alla casa, e contro le scelte governative che tengono solo conto degli interessi dei potentati, delle lobby, delle banche e delle mafie.

    E con la campagna Terra Bene Comune intendiamo fermare la devastazione dei territori e difendere la vocazione agricola alimentare della terra, mettendo in rete comitati, movimenti e soggettività, ricomponendo le lotte,  creando un agire comune che sia ancora più efficace.

    Per questo il 16-17-18 Maggio a Roma, in occasione del nostro incontro nazionale a Roma, vorremmo incontrarci con i movimenti e comitati che si battono per la difesa dei territori e dei beni comuni, per rafforzare alleanze e sinergie, ed intrecciare i percorsi tra le lotte in campagna e quelle in città, unendo i precariati della campagna e quelli della città per smontare il concetto abusato di crisi con proposte di pratiche alternative. Un incontro che possa essere propulsore di ragionamenti, ma anche un sostegno concreto alle battaglie, presenti e future, accomunate dalla stessa rabbia verso un modello ed un sistema, quello capitalistico, che non ci rappresenta, non ci tutela, e sta dimostrando tutti i suoi limiti.

    Emblema di questo sistema, l’EXPO 2015 a Milano che, sotto il titolo “Nutrire il Pianeta, Energia per la vita”, spera di salvare la faccia riciclando parole come sostenibilità, ambiente, nutrizione senza mettere in discussione il modello capitalista sviluppista, che ciclicamente ripropone gli stessi meccanismi basati sullo scippo di risorse e futuro. In contrapposizione all’EXPO, contenitore vuoto, modello di indebitamento, cementificazione e precarietà, vogliamo riportare al centro i bisogni delle persone, la sovranità alimentare  e la sovranità sociale dei territori.

    INVITIAMO PERTANTO MOVIMENTI E COMITATI A CONDIVIDERE CON NOI RIFLESSIONI, ESPERIENZE, PROSPETTIVE E STRATEGIE:

    Sabato 17 maggio 2014, ore 10,00-17,30, Forte Prenestino

    Tavolo Tematico: “Terra Bene Comune: alleanze e sinergie tra le lotte in campagna e quelle in città” per leggere il programma completo con gli altri tavoli tematici clicca qui

    Domenica 18 maggio 2014, ore 11,00-13,00, Piazza San Giovanni

    Assemblea pubblica “Mangiare nella Crisi: Ripensare il consumo, il lavoro e il futuro delle nostre comunità”

    Domenica 18 maggio , ore 9,00 – 17,00, Piazza San Giovanni, all’interno del mercato di Genuino clandestino, Piazza Terra Bene Comune, dove ogni realtà potrà esporre materiale informativo o altro tipo di comunicazione creativa in riferimento alla propria specifica vertenza.

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